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- SEGNALI MANUALI;
- SEGNALI AUTOMATICI;
- SEGNALI ARTI INFERIORI.
La comunicazione non verbale include: le posizioni del corpo, i gesti, le espressioni del viso e degli occhi, le inflessioni della voce.
LE ESPRESSIONI DEL VOLTO
Esse sono ricchissime di sfumature e di significati: sorriso, risata, broncio, corrugamento della fronte, tensione labiale, riti-m delle palpebre, tensione delle guance, movimento delle sopracciglia. La mimica del volto è la-t osservata dagli interlocutori.
Lo SGUARDO
E' un eccellente strumento di comunica- zione che può trasmettere numerosi msg di ogni tipo: sicurezza disinteresse, critica, distacco, concentrazione, attenzione, ansia, disgusto.
SGUARDO
Lo sguardo può essere voluta, controllata, oppure può trattarsi di un movimento involontario, che rispecchia lo stato d'animo presente nel soggetto in quella circostanza. Di estremo interesse è il movimento involontario degli occhi. Lo studio di questo fenomeno è stato approfondito nell'ultimo decennio.
Lo SGUARDO DRITTO: sicurezza di sé, interesse x l'altro.
Lo SGUARDO BASSO: debolezza, incertezza, ansia.
Lo SGUARDO ALTO: disinteresse, critica.
Lo SGUARDO FISSO SU OGGETTI: distacco emotivo, insicurezza.
SEGNALI AUTOMATICI
Il ritmo respiratorio, l'arrossamento delle gote, il pianto, lo sbadiglio, costituiscono modificazioni involontarie dell'atteggiamento, che si manifestano in particolar modo sul viso e che non sono controllabili razionalmente, rivelano quasi sempre stati interiori di insicurezza e di ansia.
LA POSTURA
È la posizione che il corpo assume durante l'interazione, cioè nel corso di un colloquio o di un confronto con un'altra persona. La posizione generale del corpo (curva, o rigida, abbandonata) rivela lo stato emotivo con cui l'interlocutore partecipa alla comunicazione. La postura di un individuo può variare, a seconda che egli si trovi nel ruolo di soggetto emittente o di soggetto ricevente.
Naturalmente la postura s'coinuna con gli atteggiamenti del volto e degli atti e con la posizione delle braccia e delle spalle (protese in avanti, arretrate, a curva).
- emozioni legate alla valutazione di se stessi come la vergogna, l'orgoglio, la soddisfazione, l'insoddisfazione, il senso di colpa;
- emozioni legate agli altri come l'odio, l'amore, la pietà, l'invidia e la gelosia;
- emozioni di apprezzamento come l'interessamento, la meraviglia e l'ammirazione;
- gli stati d'animo come la malinconia, la solitudine, l'ansia e l'eccitazione.
Anche il sentimento può essere considerato un'emozione ma, come questa rappresenta un'esplosione improvvisa e spesso discontinua tenuta da fronte ad un avvenimento imprevisto, quello è uno stato affettivo duraturo, relativamente calmo e stabile che non sorge improvvisamente e nel quale il pensiero svolge un compito più importante di quello espletato dalle funzioni organiche. Il confine tra i due stati affettivi e tuttavia strutturalmente labile (che cambia). A seconda della carica affettiva, infatti, la tristezza, la paura, l'allegria, l'amore, la simpatia, possono rientrare nell'ambito dei sentimenti o in quello delle emozioni. Inoltre i sentimenti si possono manifestare come reazioni emotive e le emozioni come sentimenti. Quando poi il sentimento viene portato all'esasperazione e si mostra con le caratteristiche di un'intensa emozione che non si esaurisce, si ha la passione. La passione è un modo di essere di tutta la personalità. Essa ha una sua storia, è di solito il risultato di una catena di esperienze, vissute vicino o lontane nel tempo e affonda le radici in una tendenza profonda, alla quale tutte le altre tendenze sono subordinate.