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il feto durante il penultimo mese di gravidanza è in grado di riconoscere alcuni
stimoli verbali: durante la gestazione alle madri veniva chiesto di leggere
alcuni racconti e di rileggere gli stessi al bambino appena nato. La quantità di
reazione a questo stimolo, calcolato con la frequenza dei movimenti di suzione
aumentava in concomitanza del racconto “familiare dimostrando la capacità
molto precoce di recepire il linguaggio. Nelle prime settimane di vita il
bambino esprime il proprio disagio attraverso strilli e gridolii , solo verso la
quarta settimana di vita inizia ad associare le consonanti M, P, D, con la
vocale A, producendo le lallazioni , esercizio che porterà poi a formare delle
parole bisillabiche. In tale periodo si verifica la produzione della prima parola
che coincide con la parola Mamma o papa che non a caso sono simili nella
maggior parte delle lingue del mondo. La fase prelinguistica compare alla
stessa età e con le stesse modalità anche nei bambini sordi dimostrando che
non sono implicati, almeno in questo stadio, processi di apprendimento. La
fase successiva, che si protrae fino ai 18 mesi, è detta “monoverbale”
caratterizzata dall’uso di parole isolate che spesso vengono iperestese( cioè
utilizzate per esprimere più oggetti che hanno caratteristiche comuni ad. Es
chiare cane tutti i piccoli animali domestici) oppure ipoestese ( cioè utilizzare
una parola per indicare un unico oggetto da lui conosciuto senza avere la
capacità di estenderlo anche a oggetti simili); la fase telegrafica che utilizza
un linguaggio fino ai 2 anni con frasi semplici e senza elementi accessori,
infine la fase di acquisizione grammaticale e sintattica nella quale il
bambino apprende le regole sintattiche di base e struttura frasi complete
estendendo intorno ai 7 anni il proprio vocabolario fino a 14.000 parole.
Naturalmente l’ acquisizione della sintassi di ogni specifica lingua e
l’arricchimento progressivo del vocabolario sono il frutto di un processo di
apprendimento ed imitazione.
L’aspetto più importante del linguaggio è la comunicazione tra gli individui e
quindi la sua funzione sociale che consiste nella trasmissione di informazioni
ma anche della socializzazione e nel contatto emotivo .Si distingue l’atto
locutorio che comprende l’atto di parlare sia sotto l’aspetto motorio sia sotto
quello sintattico; l’atto perlocutorio che si riferisce al parlare per sortire un
determinato effetto su chi ascolta, infine l’atto illocutorio cioè l’uso
convenzionale del linguaggio in relazione ad una specifica occasione. Lo
scopo finale di un messaggio verbale infatti esprime molto di più del semplice
significato manifesto della frase e costituisce un mezzo attraverso il quale è
possibile conoscere molti aspetti degli interattanti. Alcune delle funzioni del
ling. descritte da Robinson sono: funzione estetica( poesia, letteratura),