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PLASTICITÀ SINAPTICA

Nota come I meccanismi legati all’apprendimento sono stati indagati inizialmente in animali molto semplici, da Eric Kandel. Kandel vinse un Nobel per le neuroscienze, ed i suoi primi studi li effettuò su una specie di lumaca di mare, l’Aplysia. Questo è un’animale abbastanza semplice e passa la maggior parte del tempo nei fondi marini a filtrare l’aria, anche considerando che aveva solo questa funzione principale, questo animale aveva un sistema nervoso molto semplice e con pochi neuroni, e si dedicò quindi a fare esperimenti su questa lumaca per cercare di dimostrare che anch’essa poteva apprendere e sul come apprendeva. Uno dei meccanismi studiati in questa lumaca era la copertura del sifone: infatti ogni specie di lumaca se viene toccata ritrae le corna, questa, essendo di mare, nascondeva il sifone, con il quale filtrava l’aria, sotto il mantello quando le veniva toccato il sifone. Se però questa

stimolazione viene fatta ripetutamente senza recarle danno, lei si abitua e non si mette più in difesa nascondendo il sifone. A livello neuronale, questo apprendimento si dimostrò che aveva creato una maggior scarica elettrica tra i neuroni sensoriali ed imotoneuroni. Questo contatto si rafforzò e le sinapsi erano diventate molto più efficaci. Con il tempo questo esperimento diede modo di teorizzare molto di più a livello neuronale; infatti, ad oggi sappiamo che alla nascita abbiamo molti più neuroni di quelli che ci servono e quindi c'è un processo lento e costante di morte dei neuroni non stimolati dall'ambiente, paragonabile un po' ad una potatura di un albero, i rami che non servono vanno tagliati per dare spazio a quelli che danno frutto. Negli anni '60 sono riusciti a studiare l'ippocampo attraverso una metodologia complessa: questa struttura come noi la posseggono anche altri mammiferi e neiroditori, quindi

asportavano a questi animali l'ippocampo e lo tagliavano a fettine; attraverso tecniche sviluppate sempre in quegli anni potevano mantenere viva la porzione di ippocampo, ed iniziarono ad inserire stimoli che simulano gli stimoli che riceviamo dall'ambiente normalmente, e a registrare le risposte. Imparammo che l'ippocampo lo attiviamo anche ogni qual volta che dobbiamo muoverci nello spazio, infatti oltre ad essere essenziale nei processi di memoria e di apprendimento, è importante anche per il nostro senso di orientamento e di navigazione nello spazio, con più precisione è responsabile del meccanismo di feedback tra la nostra posizione e l'ambiente circostante. A dimostrazione di questa teoria, hanno condotto uno studio sui tassisti, ed hanno trovato in loro l'ippocampo particolarmente sviluppato. Tutti questi studi ci hanno insegnato un aspetto molto importante della memoria e dell'apprendimento: noi non abbiamo limiti, ma dobbiamo

Allenarci tutti i giorni per riuscire a superarci ogni giorno. L'importante è iniziare il prima possibile questo processo di miglioramento, perché come abbiamo visto prima nel corso del tempo noi perdiamo i neuroni che non stimoliamo, ed è anche per questo che un bambino deve essere in continua stimolazione su ogni fronte: sensoriale, motorio, prassico, ludico, cognitivo, emotivo e sociale. Infatti, più si è giovani e più è facile apprendere. Il metodo Montessori, infatti, si basa proprio su queste conoscenze neuroscientifiche, ed ha proprio come obiettivo quello di stimolare più neuroni possibili per far sì che il bambino venga stimolato proprio su tutti i fronti, infatti il materiale montessoriano è colorato, di varie forme e tessuti, il più combinato e vario possibile. Ad essere più precisi, non è un processo che inizia dalla nascita, ma già i feti sanno apprendere, infatti ci sono stati

Molti studi sulle reazioni dei neonati a stimoli che avevano già conosciuto nel periodo prenatale. Per certo sappiamo che i neonati, a 12 ore dalla nascita preferiscono la voce della mamma a quella di un'estranea, preferiscono ascoltare la loro lingua madre a lingue estranee e melodie già sentite in utero dopo le 30 settimane (momento d'inizio dell'apprendimento uditivo prenatale). Inoltre, preferiscono l'odore della madre a quello di un'estranea. Questi esperimenti ci danno conferma che attraverso l'apprendimento neonatale un neonato sa perfettamente riconoscere la propria madre, principalmente dalla voce e dall'odore. Uno degli esperimenti più decisivi in questo ambito è stato condotto su neonati di 12 ore che sono stati addestrati a cambiare il ritmo di suzione per attivare la presenza della voce materna, in poco tempo il neonato imparò che all'aumentare del ritmo di suzione del ciuccio, sentiva la voce della madre.

Lo stesso esperimento è statoripetuto facendo associare al ritmo di suzione due frasi lette dalla madre, la prima era una frase che la madre leggeva al neonato nell'ultimo trimestre di gravidanza, e la seconda era una frase che il neonato non aveva mai udito prima. I neonati in questo caso mettevano in atto la suzione adatta ad attivare l'ascolto delle frasi che aveva già udito nel periodo prenatale. Ovviamente il neonato non capisce il linguaggio, ma ha in memoria la composizione dei suoni sentiti. Questo meccanismo di riconoscimento è ovviamente essenziale a livello evolutivo, infatti così per l'uomo, lo è anche per gli altri animali che al momento della nascita non sono ancora autonomi, e hanno bisogno di un attaccamento con la madre che lo nutre e protegge. Come per questo meccanismo, riflesso di grasping anche il è proveniente dalle necessità di sopravvivenza del neonato, e consiste nel riflesso arcaico di prensione palmare.

ovvero l'istinto innato del neonato di stringere nelle manine qualsiasi cosa gli sfiori il palmo, accade anche con i piedi anche se è meno evidente. Questo riflesso a livello evolutivo serve al neonato in modo che ad ogni spostamento della madre lui rimanga aggrappato e non venga perso. Il riconoscimento della voce già dalle 12 ore può avvenire anche con quella paterna nel caso in cui lui dialoghi molto con il feto, ma è meccanicamente più complicato per ovvie ragioni. Il miglioramento delle capacità mnestiche del bambino dipende da due fattori strettamente collegati:
  1. Lo sviluppo dei processi cognitivi attraverso l'apprendimento
  2. La maturazione morfo-funzionale di specifiche strutture cerebrali
Non arriviamo alla nascita con un cervello già maturo, e la corteccia frontale finisce di svilupparsi addirittura tra i 20 ed i 25 anni, e vale lo stesso discorso che per i neonati, tutto quello che facciamo e tutti gli stimoli che

Riceviamo fanno sì che si maturino alcune caratteristiche anziché altre fino alla fine dello sviluppo, e anche se in maniera meno incisiva, anche dopo che la formazione si è conclusa.

Un test molto importante per studiare lo sviluppo della memoria dichiarativa è il della comparazione visiva appaiata (VPC): come negli animali, anche nei bambini c'è una tendenza a guardare per più tempo un oggetto o un viso nuovo, rispetto ad uno conosciuto. Si presentano due volti, li faccio trattenere in memoria per un po' e poi presento lo stesso volto di prima, ed uno nuovo, quello che il bambino osserverà per più tempo è quello nuovo perché quello di prima lo ha già acquisito. Se il bambino guarda quindi il volto nuovo per più tempo vuol dire che sta acquisendo la memoria dichiarativa. Il test poi va avanti modificando gli accessori sul volto o intorno al volto per vedere la memoria fino a che punto gli consente.

Di riprendere gli stimoli anche condelle interferenze. Un altro tipo di memoria dichiarativa che i bambini apprendono conil tempo è quella spaziale, come per i roditori. Per studiare questo aspetto i bambinivennero sottoposti al labirinto di Morris (test fatto per i roditori) come se fosse unacaccia al tesoro. Loro, quindi, apprendono un determinato percorso per arrivare altesoro, e nei giorni a seguire gli si ripropone il percorso comparando i tempi. Più vaveloce alla meta, più l'informazione è trattenuta con lucidità. Questa capacità sicompleta verso i 6-8 anni però.

Un ulteriore esperimento sui neonati di grande importanza è quello del riconoscimentodel volto. Il neonato ovviamente alla nascita non ha mai visto un volto, ma, nonostanteciò, nasce con la preferenza per la tipologia di struttura di unvolto, anche stilizzato dato che non è sviluppata la cortecciavisiva e non recepisce stimoli visivi complessi.

Fecero un esperimento con tre palette con la forma di un volto. Una di queste era completamente bianca detta "una", era conscrambled la forma della faccia, ed una detta "che aveva gli stessi componenti di quella ma messi a caso". Nel grafico è descritto il grado di rotazione della testa e degli occhi verso la paletta per tutti e tre i tipi. Preferiscono inoltre il volto della mamma, ma non avendo buone capacità visive, se si toglie l'elemento olfattivo, acustico, e si oscura il contorno (occhiali, capelli), non c'è riconoscimento. A 3 mesi iniziano a riconoscere le figure familiari anche da diverse angolazioni, a 4 riconoscono la madre anche dalle fotografie, e tra i 4 ed i 5 iniziano i movimenti di imitazione delle espressioni facciali come prime interazioni sociali. La memoria però, a volte non è del tutto affidabile, o in alcuni casi è estremamente affidabile. Ad esempio, degli eventi di grande impatto, dei traumi, noi liricorderemoalla perfezione e nei dettagli. Ci sono occasioni invece in cui la memoria è molto influenzata dal nostro stato d'animo o dal modo in cui ci viene chiesto di rievocare ricordi. A tal proposito è stato condotto un esperimento dove tutti i partecipanti hanno visto lo stesso filmato di un incidente stradale, e successivamente viene chiesto a tutti di stimare la velocità delle auto ma con domande diverse: - A che velocità andavano le auto quando si sono toccate? - Quanto andavano veloci le auto al momento dell'urto? - A che velocità andavano le auto quando si sono fracassate? All'interno delle domande troviamo già un'informazione sulla gravità dell'incidente e di conseguenza il nostro cervello aumenta o diminuisce la velocità reale. Le emozioni Prima le emozioni erano considerate il modo in cui gli dèi si impossessavano di noi comuni mortali, quindi erano frutto di forze divine che giocavano con gliindividuidall'esterno per divertimento. Alla nascita del teatro e della tragedia, g
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaferraz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pascucci Tiziana.