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Il condizionamento classico nel processo di apprendimento
Lo stimolo neutro deve essere presentato prima dello stimolo incondizionato per poter essere condizionato. Nel condizionamento classico non si apprende a generare nuove risposte, ma si impara ad associare al patrimonio di stimoli già esistenti determinate risposte. Nel condizionamento classico si fa sì che la risposta (RI) ad uno stimolo (SI) venga prodotta anche in risposta (RC) a uno stimolo (SC).
A mano a mano che viene presentata senza cibo (SI), però, la risposta incondizionata torna a diminuire, generandosi quella che viene definita estinzione. Dunque, presentando ripetutamente lo SC senza SI, la RC diminuirà gradualmente e si verificherà l'estinzione, ovvero l'apprendimento che lo SC non è più predittivo dello SI.
Successivamente, può essere presentato lo stimolo condizionato da solo (nel caso di Pavlov, campanellina senza associazione cibo) per vedere la forza che tale stimolo ha conservato. Si può
La definizione tra i vari termini e relazioni venne elaborata successivamente dai comportamentisti, non da Pavlov.32 Nel caso di Pavlov si è studiata dunque la quantità di saliva rilasciata allo SC (Presentato prima di SI). Quando è stato acquisito l'apprendimento, la presentazione sola della campanella ha la stessa risposta di quando si presenta il cibo.23 Si può vedere che c'è una risposta di salivazione che non è così bassa come all'inizio dell'apprendimento e neanche così alta come nel suo picco. Questa situazione si chiama recupero spontaneo. Tale recupero spontaneo consiste nella ricomparsa dell'originale RC qualche tempo dopo l'estinzione, provando che l'estinzione non cancella completamente l'associazione SC-RC acquisita. Bisogna notare che l'intensità del recupero spontaneo dipende da quanto è forte l'apprendimento, per quanto tempo è stato eseguito e ripetuto ecc.
Se voglio far sì che tale associazione sia mantenuta, devo reintrodurre il principio dello stimolo incondizionato per mantenere l'apprendimento. La generalizzazione invece è il fenomeno per cui, quanto più uno stimolo è simile allo SC, tanto più sarà in grado di evocare la RC. Un esempio è quello dello stimolo condizionato in forma di frequenze. Più le altre frequenze saranno simili allo SC, più la RC sarà attivata. Posso fare sì che tale generalizzazione però non ci sia. Questa situazione prende il nome di discriminazione condizionata. In questa situazione si fa sì che l'apprendimento abbia reazioni diverse a stimoli diversi attraverso associazioni selettive. In questo caso, si associa lo stimolo incondizionato solo a uno dei due suoni (o si rinforza solo uno dei due suoni). Nel caso specifico, le due frequenze devono essere distinguibili. Nel caso concreto: a una frequenza di 1000 HZ.distribuirò del cibo, a 1200 no. In questo modo evito la generalizzazione. Questo stimolo di rinforzo riguarda solo il condizionamento operante.Questo condizionamento risponde alla domanda: può uno stimolo condizionare a sua volta un terzo stimolo incondizionato e renderlo condizionato? Ad esempio, una volta che ho fatto associare al cane la luce con il cibo, posso fare sì che la campanella sia associata alla luce e dunque al cibo? Sì, è possibile. Tuttavia, affinché tale relazione possa instaurarsi, questo secondo condizionamento deve precedere quello già associato.Condizionamento di secondo livello
Per evitare l'estinzione, è necessario che continui a essere presente anche lo stimolo incondizionato. Dopo che si è instaurato l'apprendimento, possiamo eliminare la luce e lo stimolo incondizionato e la campanella da sola produrrà la salivazione (risposta condizionata di secondo livello). Primache fosse avvenuto l'apprendimento: → → →Campanella SC (luce) SI Risposta salivazioneDopo che è avvenuto l'apprendimento: → → →Campanella SC (luce) SI Risposta salivazionePossiamo usare i meccanismi di condizionamento per ridurre una risposta precedentemente condizionata? Sì, si creano delle prove dove uno stimolo neutro si associa a uno stimolo condizionato precedentemente appreso in assenza di stimolo incondizionato. Come esempio, si può avere un suono SC1 predice una scarica elettrica (SI). Il suono SC1 provoca la RC di freezing (aumento battito cardiaco e respirazione, immobilizzazione improvvisa animale). →In alcune prove si presenta uno SN2 (luce) insieme allo SC1 ma senza lo SI la luce diventerà uno SC (SC2) che predirà la NON comparsa della scarica elettrica. In altre parole, la luce ridurrà la RC al suono. Come pre tutti i condizionamenti, l'associazione deve essere ripresa nelCampanella SC (luce)
tempo, altrimenti si avrà un'estinzione.33 P. 252 del manuale in realtà è un misto tra condizionamento classico e condizionamento operante24
Legge dell'effetto - Thorndike
Questa legge sostiene che:
Le azioni che producono effetti soddisfacenti hanno più probabilità di essere ripetute quando si presenti la stessa situazione e quindi essere apprese
La sua condizione sperimentale prototipica è la puzzle box.
La differenza rispetto al condizionamento classico è che tale legge mira a spiegare l'apprendimento di nuovi comportamenti mentre, per il condizionamento classico, vengono associati comportamenti già esistenti.
L'altro aspetto fondamentale è che il comportamento che viene appreso è un'azione che viene messa in atto per caso, non avviene per insight come nell'esempio della scimmia con l'acqua per prendere la nocciolina. In altre parole, la legge dell'effetto seleziona da
Un insieme di comportamenti posti in atto a caso, quelli che producono una risposta positiva. In sostanza, il nocciolo di questa tesi è che il comportamento si modifica in base alle conseguenze.
Condizionamento operante - Skinner
La condizione sperimentale prototipica in questo caso è la Skinner box. È l'ideatore del condizionamento operante. La differenza rispetto al precedente è che l'animale opera, ha un ruolo attivo nel contesto. In questo condizionamento cambia la terminologia:
Rinforzo: conseguenza di un certo comportamento che produce un aumento dello stesso. È sempre qualcosa che fa aumentare la probabilità che un determinato comportamento sia messo in atto. Il rinforzo si può generalmente definire come la contingenza che risulta quando la conseguenza di un comportamento provoca aumento della probabilità di emissione di quello stesso comportamento. Questo a sua volta può presentarsi come:
Rinforzo positivo: è un evento che viene aggiunto a una situazione Rinforzo negativo: è un evento che viene eliminato da una situazione. Questa circostanza è più chiara analizzando la situazione dell'esempio in cui il ratto entra nella gabbia dove sono poste delle barre elettrificate alla base. Nel momento in cui il ratto scopre la leva che toglie la corrente, questo produce un effetto piacevole e conseguentemente aumenta la probabilità di emissione della risposta. La situazione opposta al rinforzo è quella della punizione, dove si genera il cosiddetto condizionamento avversivo. Tuttavia bisogna specificare che la punizione produce effetti meno chiari, perché fa apprendere solamente cosa non bisogna fare, ma non dice cosa invece bisogna fare. A questo modello però manca un pezzo perché, affinché un comportamento venga incentivato, questo deve essere messo in atto (1° condizione) e a questo deve essereAssociato un rinforzo (2° condizione). Ma se la risposta che voglio rinforzare non si presenta spontaneamente? Entra in gioco il modellamento. In questa situazione l'assenza della scossa non può essere considerato uno stimolo positivo poiché non c'è nessun stimolo, il ratto percepisce solo l'effetto di tale situazione. Tolman All'interno del comportamentismo, alcuni autori come Tolman fanno delle osservazioni che violano gli assunti di base di tale teoria, portandone un superamento. Egli scoprì come comportamenti di tipo associativo non fossero sufficienti a spiegare come i ratti siano in grado di uscire dal labirinto. Nel suo esperimento, lo studioso pose due ratti in un labirinto e mise un rinforzo alla fine. In linea con il condizionamento operante, notò come il tempo per uscire fosse sempre minore. Un gruppo di controllo di ratti venne posto nello stesso labirinto ma senza rinforzo. Il tempo per uscire in questo caso fu maggiore.
Successivamente egli introdusse anche a questo gruppo il rinforzo finale. L'ipotesi era che si sarebbe dovuta creare una curva di apprendimento. Quello che venne invece registrato fu un tempo inferiore già dal primo trial. Sembra dunque che il ratto non impari dalle risposte motorie in base ai rinforzi che riceve, ma si crea una mappa mentale del labirinto. Questo assunto però viola il concetto di black box comportamentista, per cui non solo questa non è spiegabile, ma il comportamento è spiegabile analizzando la relazione tra stimolo e risposta. Si crea dunque una spaccatura con il comportamentismo classico, si avverte l'esigenza di andare oltre. I superamento: Previsione La stessa domanda viene riportata al condizionamento classico, dove ci si chiede: "davvero il condizionamento classico è frutto di una associazione tra due stimoli?" Tale associazione non basta più per spiegare il comportamento, serve ora l'elemento.mentalità della previsione, secondo cui il soggetto deve essere in grado di prevedere che l'esposizione a un determinato stimolo porti alla probabilità che si verifichi un altro stimolo (esperimenti Rescorla). Un esempio in tal senso è l'associazione di uno stimolo sonoro con una scossa. Non tutti gli stimoli sono associati alla scossa, ma ogni scossa è associata a un suono. Il suono diventa predittivo della scossa, attuando un condizionamento. Nella condizione in cui la scossa non sempre è associata al suono, allora questo non diventa predittivo della scossa, evitando dunque la risposta incondizionata del freezing. Tutti questi esperimenti ci fanno capire come l'aspettativa sia fondamentale per generare apprendimento. È in questa fase che si registra una transizione verso il cognitivismo. II Superamento: prospettiva biologica L'altro assunto che ha portato un allontanamento dal paradigma comportamentista è quello legato alla prospettiva biologica.ri specie sono utili altri stimoli. Questa prospettiva si basa sull'idea che gli organismi viventi abbiano sviluppato delle risposte adattive a determinati stimoli ambientali, che favoriscono la loro sopravvivenza e riproduzione. Ad esempio, per una specie di uccelli potrebbe essere utile un certo tipo di cibo, mentre per un'altra specie potrebbe essere utile un diverso tipo di cibo. Allo stesso modo, alcune specie potrebbero essere attratte da determinati colori o odori, mentre altre specie potrebbero essere attratte da colori o odori diversi. La prospettiva biologica considera quindi l'importanza dei fattori biologici nell'influenzare il comportamento degli organismi.