Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CODIFICA PER RIPETIZIONE
• Ripetizione di mantenimento: la semplice ripetizione a memoria, Mantiene attive le
informazioni nella memoria di lavoro, Non è un metodo ottimale per trasferire informazioni
nella MLT
• Ripetizione elaborativa: la focalizzazione sul significato delle informazioni o la loro
elaborazione, Più efficace nel trasferire informazione nella MLT, Organizzare le informazioni,
Comprendere il significato delle informazioni, Correlare le informazioni con concetti
precedentemente appresi
CODIFICA PER GERARCHIE
Gerarchia: associazione logica di concetti. migliora comprensione dei concetti e delle loro
correlazioni
LA TEORIA DELLA DOPPIA CODIFICA (Allan Paivio, 1969)
La codifica delle informazioni con l'impiego sia di codici verbali sia di codici visivi migliora il
ricordo perché è più probabile che almeno uno dei due codici si renda disponibile a distanza
di tempo
Metodo del loci: una tecnica di memorizzazione che associa le informazioni ad immagini
mentali di luoghi fisici
L’ARCHIVIAZIONE: TRATTENERE LE INFORMAZIONI
MLT come rete associativa: network di idee e concetti correlati. Ogni concetto è
rappresentato da un nodo. Le linee rappresentano le associazioni tra i concetti. Più brevi
sono le linee e più forte è l'associazione. L'attivazione di una rete porta all'attivazione diffusa
dei concetti correlati
• Priming: l'attivazione di un concetto da parte di un altro concetto
LE RETI NEURALI
• Sono modelli informatici la cui programmazione incorpora principi che ricalcano il
funzionamento del modello nervoso
• Ogni nodo di una rete neurale è simile a una piccola unità di elaborazione delle
informazioni
• I nodi lavorano come i neuroni: hanno connessioni con altri nodi, trasmettono segnali e
vengono attivati quando l'input che ricevono raggiunge una certa soglia
• I nodi distribuiti nella rete si attivano in parallelo e diffondono la loro attivazione ad altri nodi
• ogni ricordo è rappresentato da un insieme di nodi interconnessi e attivati simultaneamente
– Modelli di elaborazione parallela distribuita
TIPI DI MEMORIA A LUNGO TERMINE
1. Memoria dichiarativa: conoscenze fattuali (per dimostrare le nostre conoscenze
dobbiamo dichiararle)
• Memoria episodica: conoscenze relative ad esperienze personali (episodi della nostra vita)
• Memoria semantica: conoscenze generali sul mondo e sul linguaggio, incluso il ricordo di
parole e di concetti
2. Memoria procedurale: competenze e azioni
• Competenze motorie e cognitive
• Risposte condizionate
• Memoria esplicita (o ricordo esplicito): il recupero consapevole o intenzionale del ricordo
• Riconoscimento: decidere se uno stimolo è familiare
• Richiamo alla mente: recupero spontaneo del ricordo
• Memoria implicita (o ricordo implicito): memoria che influenza il nostro comportamento
senza che ce ne rendiamo conto
IL RECUPERO
Le tracce di memoria sono potenzialità, ne abbiamo migliaia senza che abbiano effetto sulla
nostra attività mentale. Diventano efficaci in presenza di un indizio per il recupero (cue):
• uno stimolo, interno o esterno, che facilita il recupero delle informazioni conservate nella
memoria a lungo termine
• I ricordi, anche i più nitidi, non sono necessariamente attendibili - La memoria non funziona
come un registratore di eventi
LA VALENZA EMOTIVA
• Gli stimoli ad alta valenza emotiva sono ricordati meglio
• Favoriscono il rilascio di cortisolo (ormone dello stress), che aumenta l'attivazione
dell'amigdala che è coinvolta nella conservazione a lungo termine degli aspetti emotivi
dell’esperienza
• Il coinvolgimento emotivo promuove il ricordo di eventi autobiografici
I RICORDI FOTOGRAFICI = Ricordi così nitidi e chiari che ci sembra di poterli descrivere
nei dettagli, come fossero istantanee.
• È più probabile che si verifichino in seguito ad eventi rilevanti che evocano forti reazioni
emotive
• Molti dettagli possono essere inaccurati
• Spesso le persone sopravvalutano ciò che ricordano
GLI EFFETTI DEL CONTESTO
Principio di specificità della codifica: Il ricordo è facilitato quando alcune delle condizioni
presenti durante il recupero erano presenti anche durante la codifica
• Ricordo dipendente dal contesto: di solito è più facile ricordare qualcosa nello stesso
ambiente in cui è stato codificato originariamente
DIMENTICARE
L’oblio può dipendere da:
• mancata codifica delle informazioni nella memoria a lungo termine
• per mancanza di attenzione
• per mancanza di elaborazione profonda
• difficoltà di recupero (interferenza)
CURVA DI EBBINGHAUS O CURVA DELL’OBLIO
L'oblio nel tempo:
• non ha una velocità lineare: all’inizio è rapida poi c’è un rallentamento.
• L’oblio diventa sempre più lento col passare del tempo, in certi casi non è mai totale
DIMENTICARE: LA CURVA DEL DECADIMENTO («teoria del deterioramento»)
col passare del tempo si verifica un deterioramento della traccia mnestica, soprattutto per
informazioni che non sono spesso rievocate
Questa teoria è controversa: Le memorie più vecchie non sempre scompaiono prima
LA TEORIA DELL’INTERFERENZA
• Dimentichiamo le informazioni perché altri elementi immagazzinati nella memoria a lungo
termine limitano la nostra capacità di recuperarle
• Interferenza proattiva: si verifica quando il materiale appreso in passato interferisce con il
ricordo di nuovo materiale
• Interferenza retroattiva: si verifica quando informazioni acquisite di recente interferiscono
con la capacità di ricordare informazioni apprese in precedenza
• prima che le informazioni arrivino nella memoria a lungo termine altre informazioni possono
ostacolare tale processo
• Competizione tra diversi spunti per il recupero
DIMENTICARE
• Memoria retrospettiva: memoria di eventi passati o informazioni apprese in passato
• Memoria prospettica: il ricordo di attività da svolgere in futuro. Si basa su altri processi
cognitivi complessi: Pianificazione e allocazione dell'attenzione mentre si svolgono altre
attività. Con l’avanzare dell’età la memoria prospettica peggiora, ma dipende anche dalla
motivazione.
L’AMNESIA
• Perdita di memoria dovuta a condizioni patologiche come una lesione, una malattia o un
trauma psicologico.
• Amnesia retrograda: perdita della memoria di eventi precedenti all'insorgere dell'amnesia
• Amnesia anterograda: perdita di memoria di eventi successivi all'insorgere dell'amnesia
LA DEMENZA E IL MORBO DI ALZHEIMER
• Demenza: perdita della memoria e altri deficit cognitivi che si accompagnano alla
degenerazione del cervello e ne impediscono il normale funzionamento
• Morbo di Alzheimer: un decadimento progressivo che costituisce la causa principale di
demenza tra gli ultra-sessantacinquenni. I sintomi includono: la smemoratezza, l'illogicità, la
confusione e il disorientamento.
La memoria è la prima funzione ad essere intaccata (regioni sottocorticali del lobo temporale
-> ippocampo)
• Tipicamente è presente un quantitativo anomalo di placche e nodi nel cervello
• Placche: agglomerati di frammenti proteici che si accumulano all'esterno dei neuroni
• Nodi: fibre che si attorcigliano e si avviluppano intorno ai neuroni
L’AMNESIA INFANTILE
Fenomeno che riguarda tutti e consiste nell’impossibilità di ricordare eventi ed informazioni
avvenuti/appresi prima dei 3-4 anni di vita. Perché? Ipotesi:
• Le aree del cervello in cui ha sede la memoria episodica a lungo termine sono ancora
immature nei primi 3-4 anni di vita
• Non codifichiamo profondamente le nostre primissime esperienze
• I bambini piccoli non hanno un quadro di riferimento personale intorno al quale organizzare
dei ricordi strutturati
LA MEMORIA COME PROCESSO DI COSTRUZIONE
• La memoria è un atto elaborativo e creativo e conduce a deviazioni della realtà =
distorsioni della memoria
• Costruiamo un ricordo mettendo assieme frammenti di informazioni immagazzinate nella
memoria in un modo apparentemente veritiero e accurato
• Gli schemi possono distorcere le nostre memorie inducendoci a codificare o a recuperare
informazioni in modo tale che esse si adattino alle nostre ipotesi preesistenti
FALSI RICORDI E EFFETTO DI DISINFORMAZIONE
• Effetto di disinformazione: la distorsione di un ricordo causata da informazioni successive
fuorvianti. Può interessare l'accuratezza dei testimoni oculari
• Confusione tra le fonti (o errore di monitoraggio delle fonti): la tendenza a riconoscere
qualcuno o qualcosa dimenticando però le circostanze in cui l'abbiamo incontrato/a
• Loftus e Palmer (1974): effetto di disinformazione in relazione alla testimonianza oculare
LA COSTRUZIONE DELLA MEMORIA NEL BAMBINO
I bambini sono particolarmente sensibili alle indicazioni fuorvianti
• I professionisti non sono in grado di distinguere in maniera affidabile se i report dei bambini
sono veri o falsi. Probabilmente perché i bambini non mentono intenzionalmente; credono
veramente che i loro ricordi siano accurati
• è essenziale impiegare tecniche di interrogazione efficaci e appropriate, evitando domande
tendenziose o fuorvianti – si predilige il ricordo libero
8. IL LINGUAGGIO
• Psicolinguistica: studio scientifico dei processi mentali coinvolti nella percezione e
produzione del linguaggio
• Linguaggio: funzione cognitiva che permette di acquisire e usare una o più lingue
• Lingua: sistema di simboli combinabili secondo precise regole (grammatica e sintassi) così
da poter generare un numero infinito di possibili messaggi
• Rappresentazioni mentali: comprendono immagini, idee, concetti e principi che siamo
capaci di elaborare e trasferire sotto forma di linguaggio
LE FUNZIONI ADATTIVE DEL LINGUAGGIO
• Il linguaggio si è evoluto quando gli uomini si riunirono per costituire unità sociali più ampie
e hanno dovuto risolvere problemi legato alla complessità del mondo sociale > suddivisione
del lavoro, cooperazione, cultura, comunicazione e insegnamento a nuove generazioni
• Il linguaggio consente di condividere pensieri, sensazioni, bisogni con gli altri membri della
specie, è un potente meccanismo di apprendimento
• Ogni cultura ha sviluppato una o più lingue
• Ogni individuo è predisposto all’acquisizione di una o più lingue