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La memoria
La memoria è un processo che coinvolge il condizionamento, l'apprendimento episodico, l'apprendimento autobiografico, l'apprendimento semantico e l'apprendimento procedurale.
La memoria include esperienze personali, dati, abilità, conoscenze e abitudini. Può essere divisa in due tipi principali:
- La memoria esplicita o dichiarativa si riferisce a tutte le conoscenze che possono essere facilmente esplicitate o dichiarate. Queste conoscenze diventano consapevoli una volta selezionate dalla memoria a lungo termine e trasferite nella memoria di lavoro.
- La memoria episodica si riferisce al ricordo di eventi che riguardano il soggetto.
- La memoria autobiografica si riferisce alle informazioni che riguardano il soggetto e che gli permettono di avere un'identità. Questo tipo di memoria è molto complesso e riguarda anche tutte le informazioni che distinguono il soggetto dalle altre persone, permettendo un'efficiente interazione con l'ambiente.
- La memoria semantica si riferisce alle informazioni riguardanti i fatti del mondo, come la grammatica e le conoscenze generali.
significato delle parole, nomi degli oggetti e modo in cui si utilizzano, conoscenze geografiche, conoscenze matematiche, eccetera. Nella memoria semantica sono rappresentati i concetti ed il vocabolario linguistico che li esprime. Un concetto è una categoria che permette di classificare le conoscenze tramite relazioni di tipo gerarchico con altri concetti. La distanza tra concetti in questa rete di relazioni riflette quanto un concetto è legato ad un altro (anche nello stesso livello gerarchico). Le relazioni possono essere basate su diversi aspetti, come per esempio a seconda delle proprietà funzionali o delle proprietà percettive. Quindi, quando il soggetto riceve uno stimolo (sente una parola o vede qualcosa), ne comprende il significato grazie all'attivazione automatica del nodo della rete corrispondente a tale stimolo, che passa nella WM, e a tutti i nodi ad esso vicini. Una delle conseguenze dell'attivazione dei vari nodi è osservabile nel
Il fenomeno del priming semantico facilita il riconoscimento utilizzando stimoli appartenenti alla stessa categoria dello stimolo bersaglio. Ad esempio, se viene presentata prima la parola "gatto", invece che "edera", alla vista della parola "cane" la risposta alla domanda "è un animale o un vegetale?" sarà più veloce, perché "gatto" e "cane" appartengono entrambi alla categoria degli "animali", nodo acceso alla vista di "gatto".
Disturbi neuropsicologici specifici confermano il fatto che la memoria semantica sia organizzata in concetti, a seconda dei danni a categorie specifiche. Alcuni pazienti sanno dare definizioni di termini concreti, ma non astratti, o viceversa. Altri pazienti non sanno dire il nome di un oggetto, ma sanno come si usa. Altri ancora hanno difficoltà a nominare esseri viventi, ma non hanno difficoltà a nominare oggetti artefatti, o viceversa.
La memoria implicita o non dichiarativa si riferisce che a stento si riesce a descrivere.
La memoria procedurale fa riferimento alle conoscenze che possono essere utilizzate per compiere azioni o svolgere operazioni mentali, senza necessariamente saperle spiegare.
Il condizionamento classico, scoperto da Pavlov con esperienze sui cani, consiste nel produrre una risposta condizionata ad uno stimolo "neutro": producendo uno stimolo neutro seguito da uno stimolo che richiede di al soggetto di agire con una risposta per varie volte, il soggetto memorizza l'associazione tra due stimoli (neutro e non neutro) e produce la risposta innata anche alla presenza del solo stimolo neutro.
Esistono varie forme di apprendimento non associativo, di cui un efficace esempio è l'abituazione: riduzione di una risposta comportamentale ad uno stimolo innocuo.
La dissociazione tra esplicita ed implicita è testimoniata dalla possibilità di danneggiamento.
- Ripasso di mantenimento consiste in una ripetizione meccanica e lascia una traccia solo temporaneamente
- Ripasso elaborativo è un processo di elaborazione in cui vengono formate nuove associazioni tra le varie informazioni, privilegiando il significato invece della ripetizione
Un esperimento condotto da Craik e Tulving verificò che dopo aver presentato al soggetto due frasi, una semplice e una complessa, ed entrambi mancanti di una parola,
Il soggetto ricostruisce più velocemente la frase complessa. Questo avviene perché al momento della codifica dello stimolo la frase più complessa richiede una maggiore elaborazione e di conseguenza lascia una traccia mnemonica più duratura. Altro fatto che si osserva con questo esperimento è che la semplice esposizione passiva allo stimolo non basta per memorizzare l'informazione.
Memoria - 4
Molto spesso dimenticare le cose è un problema, ma in alcuni casi l'oblio è di vitale importanza. Per quanto riguarda la WM, se il materiale in essa presente non decaysse velocemente sarebbe impossibile introdurre informazione nuove. Inoltre dimenticare un'esperienza dolorosa può essere vantaggioso per l'organismo. Ma perché si dimenticano alcuni contenuti della MLT? Capire i meccanismi per cui si dimentica significa capire come si ricorda.
Ebbinghaus concentrò i suoi studi sulla
durata della memoria, cioè sulla rapidità dell'oblio. Concluse che si dimentica molto velocemente all'inizio dalla percezione dello stimolo, poi l'oblio rallenta gradatamente fino a raggiungere una stabilizzazione. Esistono diverse teorie sulle cause dell'oblio: decadimento della traccia di memoria, interferenza o impossibilità di recupero. Interferenza e impossibilità di recupero hanno in comune l'idea che i ricordi esistano ma che per qualche ragione non possono essere recuperati.- Decadimento della traccia mnestica: Ogni traccia di memoria dipende da determinate attività neuronali. Neuroni che codificano lo stesso ricordo potenziano le loro sinapsi e a volte ne nascono di nuove. Con il tempo i legami tra questi neuroni si deteriorano, le sinapsi si indeboliscono o decadono e il ricordo svanisce.
- Interferenza: Eventuali eventi tra il momento t in cui è stato memorizzato qualcosa ed il momento t in cui si cerca
Di0 1ricordare disturbano e impediscono il ricordo. Maggiore è il numero di eventi che avvengono nell'intervallo di tempo, maggiore è l'interferenza: ogni nuovo evento genera una sua traccia mnestica. Ma persiste il problema di capire se si ricorda peggioperché è passato più tempo o perché sono accaduti più eventi nell'intervallo t - t . Gli esperimenti di Baddeley e Hitch1 0confermano che il numero di eventi influenza l'oblio: se tra t e t si verificano ulteriori eventi, l'evento avvenuto in t viene0 1 0ricordato peggio.
Esistono due tipi di interferenze: Interferenza retroattiva eventi nuovi disturbano il ricordo del precedente. Interferenza proattiva un ricordo vecchio disturba il ricordo di un evento più recente.
Impossibilità di recupero Si basa sull'idea che i ricordi rimangano per sempre una volta appresi. Il problema è trovare il modo giusto per recuperarli.
Alcuni fatti, come il fenomeno sulla punta della lingua, testimoniano che esistono informazioni presenti nella MLT che il soggetto non riesce a rievocare liberamente.
Durante il sonno si avviano nel cervello alcuni processi chimici che favoriscono la memoria. Infatti la traccia mnestica delle persone che hanno potuto dormire tra l'apprendimento e la rievocazione è migliore delle persone che non hanno potuto dormire.
Il termine amnesia fa riferimento al mancato ricordo di un evento, in genere dipende da un evento traumatico e può essere:
- Amnesia retrograda: oblio di informazioni legate al passato, riguarda eventi avvenuti prima del trauma.
- Amnesia anterograda: oblio di eventi accaduti dopo un incidente o a seguito di una patologia, come il morbo di Alzheimer.
- Giulia Pellizzer - Psicologia Generale - Sintesi diapositive di Prof. Turatto12
Un'idea abbastanza condivisa tra i ricercatori è che la coscienza corrisponda ai contenuti della WM, cioè
tra tutte le informazioni contenute nella MLT si è coscienti solo di quelle che vengono portate nella WM. Il comportamento, però, non è sempre guidato dalla coscienza. A tal proposito, diversi studi hanno cercato di capire se fosse possibile modificare il comportamento delle persone senza che queste se ne rendano conto, tramite un processo chiamato percezione subliminale: messaggi che non diventano coscienti vengono comunque elaborati dal cervello ed influenzano le scelte. Ammesso che esista, per avere un effetto sul comportamento si deve basare su un meccanismo che attivi una traccia mnestica nella MLT per il tempo necessario affinché la persona agisca. Un esperimento a favore di questa tesi è dato dal fenomeno del priming subliminale, che funziona come il priming semantico, ma il primo stimolo non è visibile agli occhi del soggetto. L'effetto del priming subliminale è una riduzione dei tempi di reazione. Meccanismi biochimici alla base dellaci sono i concetti di lettura e scrittura dei dati. La memoria può essere organizzata in diverse strutture, come ad esempio: - Memoria sequenziale: i dati sono memorizzati in modo sequenziale, uno dopo l'altro. Per accedere a un dato specifico, è necessario scorrere tutti i dati precedenti. - Memoria a matrice: i dati sono organizzati in una matrice bidimensionale, in cui ogni elemento ha una posizione univoca. L'accesso ai dati avviene tramite le coordinate della matrice. - Memoria ad albero: i dati sono organizzati in una struttura ad albero, in cui ogni nodo contiene un dato e dei puntatori ai nodi figli. L'accesso ai dati avviene attraverso la navigazione dell'albero. - Memoria ad hash: i dati sono organizzati in una tabella hash, in cui ogni dato ha una chiave univoca. L'accesso ai dati avviene tramite la ricerca della chiave corrispondente. Ogni modello ha vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende dalle esigenze specifiche dell'applicazione.