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APPRENDIMENTO E MOTIVAZIONE
Arousal
L' arousal (o attivazione) ha sia una dimensione fisiologica che psicologica. Fisiologicamente, il termine si riferisce al livello di
allerta di un organismo. Psicologicamente, il termine fa riferimento alla tensione che può accoppiare differenti livelli di
arousal, che vanno dalla calma all'ansia. Per Hebb, l 'arousal è un rilevante concetto motivazionale (Hebb, 1955). Ossia, un
organismo sarebbe motivato a mantenere il livello di arousal che è più adeguato per il comportamento che sta adempiendo. Questa
legge chairisce che la maggioranza dei compiti è meglio svolta a livelli intermedi di arousal fisiologico. Dal momento che compiti
molto complicati hanno livelli elevati di arousal, essi sollecitano la persona a perseguire uno stato di calma. Compiti molto semplici,
viceversa, possono divenire noiosi poiché sono collegati a bassi livelli di arousal. Dal punto di vista di Hebb, il soggetto annoiato
cercherà altre attività o stimoli nuovi per potenziare l' arousal.
Dagli incentivi agli obbettivi
I primi studiosi si centralizzano sugli stimoli: una condotta è giustificata dall’aspettativa di una ricompensa, per esempio un animale
affamato è sollecitato a mangiare diminuendo in questa maniere la fame provata(Hull).
Hebb, Tolman e altri indagatori hanno evidenziato la ragione che tante condotte dell’uomo non possono essere stimolati dall’attesa di
una ricompensa immediata.
La vostra voglia di laurearvi è uno scopi a lungo termine che procura la vostra odierna condotta è un esempio di condotta complicata del
genere goal-oriented, ossia indirizzato al fine finale. E’ esplicito che la congnizione ha una funzione nella nostra abilità di
anticipare gli effetti a lungo termine di una nostra condotta odierne.
Motivazione intrinseca e apprendimento
In base ad un metodo congnitivo all’indagine della motivazione, la veemenza viene messa sulla comprensione e sull’interpretazione di
una persona circa i suoi medesimi atti: Peché facciamo quello che facciamo? A cosa assssegnamo le nostre spiegazioni? ecc.
E causato al motivo che siete interessati a questi temi e a comprenderli vi dà un senso di competenza e orgoglio? Se questo è è la
vostra circostanza siete motivati interiormente o forse lo state indagando poiché pensate per fare bene l’esame e prendere un bel voto.
QUALI SONO LE BASI DELL'APPRENDIMENTO SOCIALE?
L'apprendimento sociale non può essere spiegato dal semplice apprendimento associativo
di Juan-Carlos Gomez, University of St. Andrews
Voglio riportare tre significati sperimentali a favore del motive che che l’apprendimento sociale non può essere chiarito dall’elementare
apprendimento associativo.
Seguire lo sguardo (gaze following), ossia la reazione che le persone hanno di guardare nella medesima direzione in cui guardano le altre
persone per individuare il loro oggetto di attenzione, è una capacità tipica dell'apprendimento sociale. E’ un’abilità antica resa palusibile
dall'evoluzione, ed è condivisa con altri animali (ad esempio gli scimpanzé), però non e un riflesso.
L’apprendimento sociale inoltre coinvolge una complicata interazione tra le differenti pecularità adattive del tipo cognitivo e sociale che
modulano quello che viene imparato e in che modo viene imparato. Per esempio, l’imitazione, un’altra capacità centrale per
l’apprendimento sociale. I bambini possono imitare delle condotte anche se non sono effettuate nella loro interezza. I bambini
imitavano in modo giusto l’azione intenzionale perfino nel momento in cui veniva data a loro una versione dell’oggetto in cui le parti
non erano appiccicate.
Per finire vediamo l’ipotesi dell’autismo. I bambini autistici sono capaci di imparare per mezzo dell’apprendimento associativo.
Questa forma di apprendimento serve molto per insegnare loro condotte adattive, per esempio determinate dorme di comunicazione
linguistica e per annullare abitudini non appettibili.
QUALI SONO LE BASI DELL'APPRENDIMENTO SOCIALE?
L'apprendimento, non l'istinto, determina il comportamento sociale o di altro tipo di Phil Reed, Swansea University
All'inizio del ventesimo secolo, ci fu un acceso diatriba fra quelli che ritenevano il comportamento spiegabile dall'apprendimento
(ad esempio, gli psicologi comportamentisti come Watson) e quelli che attribuivano al comportamento una natura istintiva ereditaria
(ad esempio, gli "psicologi dell'istinto" come McDougall).Nel momento in cui vengono introdotte delle ricompense, appare che il
"gioco diventi lavoro": la persona assegna il proprio coinvolgimento nel compito all'anticipazione della ricompensa esterna, invece
che ad una soddisfazione interna, concernente il compito medesimo che sta effettuando. Questo effetto viene nominato
overjustificationeffect, effetto di ipergiustificazione: la ricompensa esterna divine la giustificazione per svolgere quello specifico
compito - un'interpretazione cognitiva della circostanza che è certamente negativa per la motivazione intrinseca.
Per ricapitolare, la teoria dell’apprendimento afferma che l’istinto imitativo sia un concetto vuto, che non delucida i fatti osservabili, e
vi è una larga chiarezza a favore della ragione che l’apprendimento sociale ci sia in varie specie, in forma non imitativa
(condizionamento classico) e in forma imitativa (condizionamento operante.
Ambedue le forme di apprendimento sociale aiutano la trasmissione culturale delle conoscenze.
CFU4 Modulo 2
Una nuova concezione della memoria
Sulla base di queste distinzioni possiamo certamente aggiungere un’altra prerogativa della memoria: l’abilità di gestire, governare
un numero adegguato di informazioni concernenti ad una specifica attività cognitiva.
Questa sfondo teorico si ritrova nella concettualizzazione di Neisser (1976) in cui è sostanziale la nozione di schema. Questa
mappa cognitiva risulta in un insieme di strutture cognitive che consentono al percettore di elaborare in modo specifico determinati
stimoli visivi preselezionandoli su uno sfondo non più neutro. In questo schema la memoria non è che una specie di preview sui fatti
per cui l’informazione già acquisita determina quella che sarà raccolta in futuro .
La memoria collega perciò le informazioni passate con le informazioni future in cui la persone si incorre garantendo alla
percezione una continuità temporale essenziale per la formazione di punti di riferimento categoriali stabili però inoltre elastici,
adattativi. Il modello di Neisser fa apparire che la memoria non è solo una abilità retrospettiva però prospettica, ossia proietta nel
futuro le informazioni che possediamo suggestionando la nostra attività sensoriale.
Amnesia e afasia
Sono due le distinzioni fondamentali da fare: 1) è quella fra afasie e amnesie; 2) è quella fra deficit selettivi e deficit olistici della
competenza linguistica. Queste distinzioni si connetto alla distinzione fra deficit di memoria primaria e deficit di memoria
secondario.
I primi sarebbero deficit indiretti prodotti da difficoltà di attenzione, di concentrazione, da disturbi emotivi ecc., invece i secondi
sarebbero deficit unicamente dell’abilità di ricordare (Amnesia e memoria semantica)
Possiamo distinguere in realtà l’afasia ed amnesia in maniera diretta? Sicruamente c’è una maniera di distinguere queste due
sindromi: Nell’afasia il deficit linguistico primario, ossia concerno in modo diretto l’entrata alla produzione, alla comprensione dei
suoni; mentre il deficit linguistico dell’amnesia è indiretto e concerne l’entrata alle plausibilità di recupero della parola.
Però quando si va ad esaminare in maniera più dettagliata la fenomenologia dell’afasia si rileva che le persone hanno una
mancanza del ricordo dei suoni delle parole che è tanto simile ad una vera forma di amnesia.
Non riuscire a pronunciare le parole ad esempio nell’afasia di Broca o non riuscirle a rimembrare la definizione del concetto come
nell’afasia di Wernicke concerne la memoria.
Amnesia e memoria semantica.
Per Baddeley l’amnesia anterograda isolata colpisce l’abilità di apprendimento in maniera generale.
al sistema linguistico.
A volte presenta danni precisi
Ci possono essere deficit selettivi nell’apprendimento di materiale verbale per ragione di danni alla zona temporale dell’emisfero
sinistro.
Corsi (1969) e Milner (1971) hanno provato che lesioni alla regione temporale dell’emisfero sinistro provocano danni alla memoria
verbale. Così possiamo avere dei danni alla memoria visuo-spaziale per danni alla regione temporale dell’emisfero destro (Milner
1968,1971).
La funzione dell’ippocampo è stata accertata da indagini su lesioni temporali unilaterali. La cosa interessante è che questi deficit
sono molto rari e soltiamente trattiamo danni traversali e bilateriali che interessano ambedue gli emisferi dei lobi.
Memoria implicita e proceduralità del linguaggio Si sa da tempo che determinate forme di danno al cervello rendono le
persone eccessivamente forgetful, invece lasciano relativamente intatte capacità procedurali, linguistiche, intellettive.
Queste qualità definiscono la sindrome amnesica (Hirst 1982).Come vedremo una persona è classificato come amnesico nel
momento in cui alcuni danni al cervello lo rendono verosimilmente incapace di recuperare fatti precedenti della sua vita o di
ritenere nuove esperienze peerò di conservare integre altre funzioni cognitive e intellettive.
Il priming sembrerebbe fare da ponte fra i due sistemi di memoria semantico e procedurale (vedi sotto) e la sua funzione incita a
pensare che la memoria procedurale linguistica interviene in qualche maniera nei processi della memoria semantica linguistica.
La pregnanza del fenomeno del priming emerge nel cosiddetto test di decisione lessicale [Meyer e Schvaneveldt 1971].
Le persone provano con più facilita se una stringa è una parola o no, se fra la parola e il prime esiste un forte rapporto semantico.
Così la stringa BURRO è riconosciuta come parola se preceduta da PANE più facilmente che non se preceduta da CANE.
riferisce ad una qualche forma di organizzazione della conoscenza che lega le parole attraverso associazioni più o
Il priming si
meno forti, le quali a loro volta dipendono da parentele categoriali o contestuali più o meno strette tra termini.
Il priming di un concetto ne attiva altri, così quando un concetto viene elaborato, l’attivazione della elaborazione si diffonde lungo
tutto il percorso della rete secondo un grado decrescente .
La sindrome di Korsakoff, il caso P.Z. e la teoria del gradiente temporale
Essa determina paralisi ocul