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LA COSCIENZA
La coscienza è la consapevolezza di stimoli esterni e di eventi mentali interni che si esprime
nella capacità di ad essere in grado di verbalizzarli. La coscienza in genere implica la capacità di
rispondere agli stimoli: solitamente siamo consapevoli degli stimoli ai quali rispondiamo, anche se
non sempre è così perché molte risposte, a forza di essere ripetute, diventano automatiche. Inoltre la
coscienza è connessa con le capacità cognitive, come ad esempio l'attenzione.
Tra i principali autori che si sono occupati dello studio della coscienza troviamo Freud, secondo
il quale gran parte della vita mentale delle persone si svolge al di fuori della coscienza, mentre
invece prima di lui si riteneva che la psiche potesse essere identificata totalmente con la coscienza.
Secondo la prima topica di Freud la mente può essere suddivisa in conscio, preconsio e
inconscio.
Il conscio è la parte della mente con contenuti dei quali siamo totalmente consapevoli e possiede
caratteristiche di ordine logico e di razionalità.
Il preconscio, invece, contiene processi psicologici momentaneamente inconsci, ma che possono
diventare consapevoli attraverso un particolare sforzo di attenzione e di memoria.
Infine, l'inconscio è costituito da una serie di contenuto che non raggiungono la consapevolezza
in quanto sono stati allontanati dalla coscienza, prevalentemente perché spiacevoli.
Successivamente, Freud ha elaborato una seconda topica, secondo la quale le istanze della psiche
sono: l'Es, l'Io, il Super-Io.
L'Es contiene un insieme di impulsi, conflitti, immagini, desideri dei quali la persona non è
consapevole e che sono stati rimossi in quanto percepiti in contrasto con il resto dell'esperienza.
L'Es opera secondo il principio del piacere, cioè ricerca il soddisfacimento immediato degli impulsi.
Il Super-io, invece, è l'insieme delle norme morali che sono state interiorizzate a partire dai
divieti e dalle regole imposte dai genitori e che guidano il comportamento in modo prevalentemente
inconsapevole. Il Super-Io si forma a conclusione del Complesso di Edipo, che prevede per il
maschio la paura dell'evirazione da parte del padre (a causa dei desideri sessuali provati per la
madre) e una conseguente identificazione con il padre stesso. Per la femmina, invece, si parla di
Complesso di Elettra, in base al quale la scoperta di non avere il pene porta la bambina ad
innamorarsi del padre per il desiderio di avere da lui il fallo; in seguito avviene l'identificazione con
la madre. In entrambi i casi, quindi, il complesso si conclude con l'identificazione verso il genitore
dello stesso sesso.
L'Io, infine, è la parte della psiche che riguarda contenuti e processi prevalentemente consapevoli
e deve operare una mediazione tra Es e Super-Io, che sono in conflitto tra loro. L'Io opera secondo il
principio di realtà, cioè cerca di far il modo che il soddisfacimento di impulsi e bisogni avvenga in
forme socialmente accettabili.
Come esito del costante conflitto tra le tre istanze della psiche, a volte capita che i contenuti
dell'inconscio si manifestino in forme camuffate, come ad esempio attraverso i sogni che, secondo
Freud, sono la rappresentazione mascherata di un desiderio inconscio, spesso di natura sessuale. tali
desideri non possono manifestarsi in forma diretta a causa della censura ed è per questo motivo che
risultano bizzarri e spesso incomprensibili. I contenuti dell'inconscio, inoltre, possono esprimersi
anche attraverso gli atti mancati oppure i lapsus.
Il conflitto tra le istanze della psiche porta anche all'utilizzo dei meccanismi di difesa, che sono
operazioni mentali messe in atto dall'Io per proteggersi da impulsi troppo intensi che non possono
essere gestiti efficacemente.
Altre teorie relative alla coscienza si sono occupate dello studio degli stati alterati di coscienza.
Tra queste teorie troviamo la teoria sonno-veglia di Asernasky e Kleitman, che analizza il sonno
come stato di alterazione della coscienza. Il sonno è stato studiato in laboratori con una serie di
apparecchiature come elettroencefalogramma, elettromiogramma, elettrocardiogramma. Il
poligrafo, poi, registra su carta tutti gli output dei vari dispositivi. Il sonno si sviluppa per stadi che
prevedono il passaggio da stati di rilassamento a stati di sonno profondo, che viene definito sonno
ad onde lente (stadio 3 e 4). Lo stadio 4, che è il più profondo, di solito si raggiunge in un'ora e dura
circa mezz'ora. Poi, improvvisamente, si ritorna allo stadio 3, 2, 1. Dopo il ritorno allo stadio 1, a
volte si verifica una modifica dell'attività cerebrale che diventa molto simile a quella della veglia,
ma la persona sta ancora dormendo: è la fase del sonno REM o sonno paradosso nel quale a volte si
verificano i sogni. Sono state proposte varie teorie circa la funzione svolta dai sogni: potrebbero
favorire l'elaborazione delle esperienze quotidiane, possono fornire indicazioni per la risoluzione
dei problemi, possono essere coinvolti nell'apprendimento. Secondo alcuni autori sono privi di
significato.
Altre situazioni di alterazione della coscienza si manifestano nell'ipnosi ed in caso di assunzione
di sostanze stupefacenti.
L'ipnosi è una condizione psichica nella quale il soggetto risponde alle suggestioni
dell'ipnotizzatore ed è un processo alterato di coscienza in quanto rende le persone inconsapevoli
del mondo circostante. Secondo l'approccio socio-cognitivo (Spanos), la persona ipnotizzata adotta
volontariamente un ruolo mettendo in atto comportamenti suggeriti dall'ipnotista e derivanti dalle
proprie aspettative. Secondo l'approccio dissociativo (Hilgard), invece, l'ipnosi è uno stato estremo
di assenza mentale e si basa su una separazione dei processi psicologici coscienti da quelli
inconsapevoli. Una delle più importanti applicazioni dell'ipnosi riguarda la riduzione del dolore, i
cui effetti sono stati studiati in laboratorio da Hilgard attraverso l'induzione del dolore ischemico e
il test della pressione del freddo. Tali studi hanno dimostrato che ai soggetti i quali viene detto in
ipnosi che non sentiranno alcun dolore, subiranno un effetto positivo dello stato di ipnosi.
Le sostanze stupefacenti, invece, hanno un'influenza sulla coscienza perché possono alterare in
vari modi le nostre funzioni fisiche e mentali. Possono, ad esempio, aumentare la nostra vigilanza,
ridurre la fatica ed il bisogno di sonno, alterare le nostre percezioni portandoci ad avere in alcuni
casi vere e proprie allucinazioni.
IL LIN GU AGGIO
E' la capacità di associare suoni e significati e di produrre e capire frasi corrette e dotate di
significato. Il linguaggio è uno strumento comunicativo di fondamentale importanza in quanto
consente di esprimere e condividere opinioni e sentimenti. Diversamente dalla comunicazione non
verbale, consente anche l'espressione di concetti astratti e complessi.
Secondo la teoria comportamentista di Skinner (anni '50), il linguaggio è un comportamento.
Di conseguenza, l'apprendimento del linguaggio si basa sugli stessi principi dell'apprendimento di
altri comportamenti, ovvero sui concetti di rinforzo e punizione provenienti dall'esterno. Attraverso
numerosi esperimenti, infatti, i comportamentisti hanno evidenziato che il rinforzo (ad esempio
fornire all'animale del cibo) di un determinato comportamento (ad esempio premere una leva)
produce un apprendimento di tale comportamento in quanto aumenterà la frequenza di messa in atto
del comportamento stesso. Al contrario, la punizione (ad esempio attraverso una scossa elettrica)
produce l'estinzione della risposta (ad esempio premere una leva). Tuttavia, tale apprendimento di
solito è solo temporaneo e può produrre anche risposte disfunzionali, come agitazione ed
aggressività che influenzano il successivo condizionamento operante. Di conseguenza, si ritiene che
il modo più efficace per sopprimere un comportamento è quello di non rinforzarlo (assenza di
rinforzo è già punizione) o rinforzare risposte incompatibili con esso.
Per quello che riguarda nello specifico il linguaggio, secondo Skinner il bambino cerca di imitare
il linguaggio degli adulti e nel momento in cui comincia a parlare, provoca delle reazioni negli altri
(prevalentemente i genitori) che influenzeranno il suo successivo comportamento linguistico. Le
espressioni linguistiche corrette, infatti, verranno premiate, anche mediante gesti semplici come lodi
oppure sorrisi, mentre invece le espressioni linguistiche errate verranno corrette dai genitori oppure
tenderanno ad essere ignorate. Con il passare del tempo il bambino arriverà ad emettere solo ed
esclusivamente le espressioni corrette che sono state rinforzate dall'esterno
Il principale limite delle teorie comportamentiste riguarda il fatto che sembrano fornire una
spiegazione eccessivamente semplicistica di un fenomeno così complesso come il linguaggio.
Inoltre, questo approccio non considera il fatto che non sempre il linguaggio degli adulti è
perfettamente corretto e completo e quindi non sempre rappresenta un modello di riferimento dal
quale apprendere. Infine, a volte capita anche che i bambini producano frasi che non hanno mai
ascoltato dagli adulti, utilizzando in modo creativo regole semantiche e sintetizza applicate alla
produzione di nuove frasi.
La teoria di Chomsky, invece, propone una spiegazione sull'acquisizione del linguaggio che per
certi versi può essere considerata contrapposta alla tesi comportamentista in quanto attribuisce
meno importanza al ruolo dell'ambiente nello sviluppo del linguaggio, ma parte dal presupposto che
gli uomini sono predisposti geneticamente ad apprendere il linguaggio. L'ambiente svolge un ruolo
importante in relazione al fatto che la lingua che verrà appresa, ovviamente, sarà quella che verrà
proposta al bambino a partire dai suoi primi mesi di vita. Chomsky ipotizza l'esistenza di un
meccanismo cerebrale innato (Language Acquisition Device o LAD), che permette ai bambini di
comprendere ed apprendere il linguaggio e che si basa su regole grammaticali universali, applicabili
a tutte le lingue. Tali regole possono portare anche il bambino a mettere in atto degli errori dovuti al
fatto di non tenere in considerazione le eccezioni grammaticali (ad esempio il bambino potrà
inizialmente dire "aprito" invece che "aperto" sulla base della regola secondo la quale il participio
passato solitamente termina con "ito"). La tesi di Chomsky dell'esistenza di una predisposizione
biologica all'acquisizione del linguaggio sembrerebbe essere almeno in parte confermata dal fatto
che i bambini di nazionalità diversa attraversano le stesse fasi dello sviluppo del linguaggio
(balbettio, prime parole, prime