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IL MODELLO STIMOLO RISPOSTA (COMPORTAMENTISTA)
Le teorie comportamentiste si basano sulla connessione tra la stimolazione ambientale e la
risposta comportamentale. Fondamentale il rinforzo, in cui è possibile individuare anche una
componente motivazionale.
Per studiare la memoria questo approccio usa la TECNICA DELL’APPRENDIMENTO DI
COPPIE ASSOCIATE con rinforzo di natura informazionale (feed-back solo alla riposta giusta
per provocare l’apprendimento). Questa tecnica è servita per verificare soprattutto se
l’apprendimento sia del tipo: TUTTO O NIENTE (Murdoch, 1974) ed INCREMENTALE : in
genere l’interpretazione incrementale è associata ad una soglia. E’ necessaria una certa
intensità di apprendimento affinchè vi sia ricordo effettivo. Al di sotto di essa, l’apprendimento è
insufficiente, non nullo, e sarebbero pertanto necessarie successive ripetizioni.
MODELLO DI UNDERWOOD E SCHULTZ (1960): dà importanza a due variabili
nell’apprendimento di coppie associate: 1. frequenza: con cui un item verbale si presenta nel
linguaggio che usiamo; 2. Prossimità temporale: recency Queste ipotesi erano già state
avanzate dagli associazionisti.
L’APPROCCIO HUMAN INFORMATION PROCESSING
Al centro di questo approccio troviamo l’uomo che opera sull’informazione proveniente
dall’esterno. Questo corpus di teorie paragona la mente umana al computer.
Atikinson e Shiffrin (1968) ipotizzarono che la memoria sia una funzione mentale attiva e non un
semplice serbatoio di stimoli. Il modello prevede tre stadi corrispondenti a tre magazzini: 1.
REGISTRO SENSORIALE (da 500 a 2000 ms) 2. MEMORIAA BREVE TERMINE (fino a 30
secondi) 3. MEMORIA A LUNGO TERMINE (da pochi minuti ad anni).
Il passaggio del materiale tra il registro sensoriale e la memoria a breve termine è
AUTOMATICO, mentre quello tra la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine è
frutto della reiterazione.
1. IL REGISTRO SENSORIALE
Trattiene l’informazione proveniente dai sensi per un brevissimo tempo; riceve il messaggio
attraverso una modalità pre-attentiva e pre-categoriale; mantiene l’informazione nel formato che
le è proprio; l'oblio si ha per decadimento della raccia. La capacità è illimitata, l’informazione non
è recuparabile ed è ancora precategoriale.
2. LA MEMORIAA BREVE TERMINE-> riceve il messaggio per mezzo dell’attenzione; L’oblio si
ha per interferenza e probabile decadimento della traccia; Il formato è fonemico; La capacità è di
circa 7 unità più o meno 2; L’informazione è recuperabile con indici fonemici.
3. MEMORIAA LUNGO TERMINE-> l’oblio si ha per interferenza; Il formato è prevalentemente
semantico; La capacità è illimitata; Suggerimenti esterni, indici di ricerca e riattualizzazione del
contesto favoriscono il recupero; L’informazione non può andare perduta anche se il recupero
può essere molto lungo.
Atkinson e Shiffrin hanno anche postulato l’esistenza di processi di controllo dell’individuo sul
flusso delle informazioni e strategie per l’apprendimento. Comprende tutte le operazioni che
vengono svolte consapevolmente per immagazzinare produttivamente l’informazione:
reiterazione; Immaginazione; Categorizzazione.
Questo modello, benchè abbia trovato conferme nel caso di materiale visivo e verbale, non è
estensibile a tutte le modalità sensoriali: il sistema olfattivo sembra funzionare diversamente.
Tuttavia non sempre la ripetizione deliberata del materiale produce apprendimento: Craick e
Watkins (1973) presentarono liste di parole con la richiesta di ricordare l’ultima che iniziasse con
una particolare lettera. Alcuni item ripetuti di più non erano ricordati meglio. Probabilmente ci
sono due tipi di reiterazione: superficiale e profonda.
Craik e Lockhart nel 1972 avevano già formulato una teoria che era per molti aspetti alternativa
al modello di Atkinson e Shiffrin (1968). TEORIA DELLA PROFONDITA’ DELLA CODIFICA: la
durata della traccia presente nella memoria dipende dalla profondità con cui lo stimolo è stato
elaborato in fase di codifica. Vi sono tre livelli di elaborazione: Strutturale, Fonemico e
Semantico.
Craick e Tulving (1975) evidenziarono i diversi tipi di analisi con le seguenti domande:
1. ANALISI STRUTTURALE: la parola è scritta in rosso?
2. ANALISI FONEMICA: la parola giostra fa rima con mostra?
3. ANALISI SEMANTICA: la parola acqua rientra nella categoria liquidi? La parola viso può
essere messa in una frase con acqua e sapone?
L’analisi più profonda: aveva tempi di reazione maggiore, ma l’accuratezza di riconoscimento e
di rievocazione delle parole è migliore. L’interesse è stato spostato dagli aspetti strutturali a
quelli elaborativi.
Per spiegare la superiorità del codice semantico elaborarono quindi i seguenti concetti: 1.
COMPLESSITA’ DELL’ELABORAZIONE: gli items sottoposti ad una codifica più elaborata
vengono ricordati meglio. Questo spiega le differenze riscontrate all’interno di uno stesso livello
–
di codifica e tra diversi livelli. 2. DISTINTIVITA’: EFFETTO VON RESTORFF SOMIGLIANZA.
Riguarda la possibilità di isolare un elemento dagli altri. Stimoli facilmente isolabili vengono
ricordati meglio di stimoli più omogenei.
Eysenck (1979): questo concetto renderebbe conto anche delle differenze tra livelli di codifica
diversi. I livelli semantici sarebbero più distintivi di quelli fonemici, poiché il mondo dei significati
è più ricco di elementi e più elaborato di quello dei fonemi. Per quanto riguarda il diverso ricordo
delle risposte «si» e «no», il ricordo è migliore quando vi è compatibilità tra quesito ed item.
Questo è un esempio del fatto che l’apprendimento è legato anche al contesto. La riproposizione
esatta del contesto dà luogo ai ricordi migliori, così il sì ripropone lo stesso contesto, il no lo
nega.
Tulving e Thomson (1973) elaborarono la TEORIA DELLA SPECIFICITA’ DELLA CODIFICA. Le
operazioni che vengono svolte all’atto della codifica di un particolare materiale, possono servire
da suggerimento per il suo recupero (codifica semantica- suggerimento semantico). Bauer
(1981) evidenziò la dipendenza dallo stato in cui si apprende: ad esempio dall’umore.
L’EFFICACIA DI Ciò CHE AVVIENE IN FASE DI RECUPERO DIPENDE DA COME SI è
SVOLTA LA FASE DI CODIFICA.
Per giustificare l’esistenza di due magazzini di memoria Baddley e Hitch (1974) ipotizzarono
l’esistenza di una memoria di lavoro: un sistema in cui vengono mantenute delle informazioni,
mentre si svolgono altri compiti: rappresenterebbe la CENTRALE ESECUTIVA che sovraintende
i compiti di ragionamento, decisione e supervisione nei confronti di due sottosistemi: Processo
articolatorio; Magazzino visuospaziale.
Tecniche di ricerca sulla memoria di lavoro: se vengono presentati due compiti da svolgersi
contemporaneamente si può evidenziare un sovraccarico delle componenti visive e verbali in
–
modo differenziato. Questo contrasta con lo span proposto da Miller di 7 unità (+ o 2).
Baddeley e Hitch sostengono che fino alle sei unità il servosistema verbale possa contare sulle
proprie risorse qualora nel contempo debba svolgere un altro compito. Riceve invece sostegno
dalla centrale esecutiva (sistema attenzionale supervisore posto nel lobo frontale) in altri casi.
LA MEMORIA DEL LAVORO
Logie, Zucco e Baddeley (1990): ricerca dei processi di interferenza nella MBT attraverso due
compiti concomitanti visivo e verbale (quadratini e frasi senza senso). Essi influenzavano
negativamente l’esecuzione di altrettanti compiti della stessa natura. La prestazione invece
migliorava quando i compiti erano di natura diversa. Probabilmente esistono due
servomeccanismi: uno verbale e l’altro visivo.
Altri autori come Norman nel percorso seguito dall’informazione dalle fasi iniziali fino alla MLT
sottolineano il ruolo dell’attenzione e del riconoscimento selettivo, ponte tra i dati in ingresso e le
conoscenze già immagazzinati nella MLT. Il modello della working memory rappresenta uno dei
modelli di memoria più accreditati.
Tulving (1972): differenzia due tipi di conoscenze immagazzinate nella memoria a lungo termine:
1) MEMORIA PROCEDURALE: riguarda tutte le conoscenze che abbiamo nello svolgimento di
una determinata attività senza sapere quando le abbiamo apprese; 2) MEMORIA
DICHIARATIVA: questa consente di definire gli eventi sotto forma di proposizioni. Vi si possono
riconoscere i due gruppi di informazioni:
–
Episodica > contraddistinta da elementi spazio temporali e spesso autoreferenti
–
(autobiografica). Semantica > simbolica, rigida, impersonale, descrittiva, extrareferente e
indipendente da riferimenti spaziotemporali. Esprime le nostre conoscenze sul mondo. Le
–rossa
informazioni semantiche sono organizzate in reti gerarchice. Mela- tonda
-> Nei pazienti amnesici si può notare la dissociazione di queste due forme di conoscenza.
Tulving (1996): attraverso la PET ha evidenziato la specificità emisferica per i due tipi di
memoria dichiarativa: l’emisfero sinistro sarebbe specializzato nella memoria semantica,
mentre l'emisfero destro è invece specializzato nel recupero di informazioni episodiche.
LO STRESS
Il termine «stress» indica uno stato di pressione psicologica che può riferirsi sia allo stimolo che
esercita questa pressione sia alla percezione ha di essa.
Vari studi, da Hans Selye (1976) a quelli più recenti, hanno dimostrato come sia proprio la
sensazione di essere sotto stress a provocare una reazione di tipo acuto che coinvolge
l’organismo in una condizione di allarme che sarebbe utile per affrontare eventi esterni. In
questo caso si parla di EUSTRESS: uno stress adattivo (es. freddo/reazione dell’organismo).
DISTRESS-> è lo stress che sovrasta le capacità dell’organismo: la reazione d’allarme
permane e produce effetti dannosi di logoramento e di squilibrio dei funzionamenti fisiologici
dell’organismo. E’ uno stato cronico.
E’ dimostrato che lo stress possa portare ad indebolimento del sistema immunitario, malattie
cardiocircolatorie, diabete e tumori. Lo stress inoltre causa: disturbi del sonno, senso di
allarme, attacchi di panico, difficoltà di concentrazione e di decisione, pensieri ripetitivi,
irritabilità.
Stress adattivo/stress cronico disadattivo
la differenza è data da:
- stimolo stressante: intensità e durata sono essenziali a far sì che lo stress momentaneo possa
cronicizzarsi;
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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