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Fornendo l'assistenza sottoforma di cura parentale assiste il piccolo affinché ultimi talementazione
Questo periodo è importante in termini di relazione madre figlio, caregiver, come figura di accudimento generico e figlio. Non è detto che sia la madre biologica a prendersi cura del piccolo, si crea quell'apprendimento, si mettono le basi per andare avanti. È sensibile perché se si creano delle complicanze ne risente l'identità, lo sviluppo della personalità e quant altro.
Il concetto che ha introdotto Lorenz è quello di imprinting: prima associazione tra lo stimolo e l'innesco del comportamento istintivo, associazione che rimarrà stabile e immodificabile per tutta la vita. Rappresenta una modalità innata di apprendimento dell'oggetto biologico. Figura di accudimento su cui si fissa un determinato modello di comportamento istintivo. L'imprinting è un processo istantaneo.
irreversibile ha la funzione di evitare l'attacco dei predatori, di trovare cibo e riparo, di riconoscere la propria specie (accoppiamento migrazioni). Questo processo è sia istantaneo che irreversibile. L'imprinting è quel processo istintivo per cui il bambino delega a quella persona che si occupa di lui, delega fondamentalmente la sua sopravvivenza, sia la ricerca di cibo che soddisfare il bisogno di bere mangiare. La protezione dei predatori (pericoli esterni). Processo fondamentale per cui il bambino in questo periodo sensibile delega alla figura di riferimento questi compiti. Il bambino impara attraverso il care giver. Lo studio dell'imprinting è cominciato sulle oche ochetta Martina: descrive come si crea questo imprinting. L'ochetta martina è stata accudita da lui in cattività, quando è nata ha visto Lorenz e l'ha identificato come figura di accudimento. La figura di accudimento non manda mai segnali di rifiuto,
ma segnali positivi, di accoglienza. Studi etologici un altro studio importante è quello di Tinbergen: studia molti aspetti del comportamento di insetti, pesci, rettili e uccelli che hanno comportamenti prevedibili perché producono la stessa risposta di fronte a specifici stimoli ambientali, attraverso schemi di azione fissi. L'analisi che ha fatto nello specifico è nella reazione stimolo-riflesso. Esempio del comportamento istintivo: abbiamo studiato molto lo spinarello, pesce delle acque dolci. Nella stagione degli amori cambia colore, passa da un grigio scuro a un rosso brillante. In questa fase costruisce il nido e attacca qualsiasi altro spinarello maschio che invada il suo territorio, perché si deve riprodurre e garantire la sopravvivenza della specie. Ha inserito dei modellini di spinarello nel territorio dei maschi, scatenando un attacco da parte degli altri spinarelli. Attaccavano solo i modellini col ventre rosso. Attaccava solo quelli che mettevano aa voler essere riconosciuti e apprezzati dagli altri. Infine, al vertice della piramide, abbiamo il bisogno di autorealizzazione, che riguarda la realizzazione del proprio potenziale e la ricerca di significato nella vita. Freud: secondo Freud, l'essere umano è guidato da pulsioni inconsce che influenzano il suo comportamento. Egli identifica tre componenti della personalità: l'Es, il Io e il Super-io. L'Es rappresenta le pulsioni istintuali e i desideri primari, il Io è la parte razionale e consapevole della mente, mentre il Super-io rappresenta la coscienza morale e le norme sociali. Secondo Freud, il conflitto tra queste tre componenti può generare disturbi psicologici. Jung: secondo Jung, l'essere umano è guidato da una serie di archetipi e simboli universali che influenzano il suo comportamento e la sua psicologia. Egli identifica l'inconscio collettivo, che contiene queste immagini e simboli condivisi da tutte le culture. Jung sostiene che l'individuo deve cercare di integrare questi archetipi per raggiungere l'individuazione, ovvero la piena realizzazione di sé stesso. Piaget: secondo Piaget, lo sviluppo cognitivo dell'individuo avviene attraverso una serie di stadi. Egli identifica quattro stadi: il sensomotorio, il preoperatorio, l'operativo concreto e l'operativo formale. Ogni stadio è caratterizzato da specifiche capacità cognitive e rappresenta una tappa nello sviluppo del pensiero dell'individuo. Queste sono solo alcune delle teorie che vengono applicate allo studio dell'uomo. Ognuna di esse offre una prospettiva diversa sulla natura umana e sulle motivazioni che guidano il comportamento.adoveressere apprezzati, rispettati. Sempre più in termini relazionali, abbiamo bisogno anche di autorealizzazione, a questi può essere aggiunto quel bisogno di trascendenza, quegli aspetti motivazionali legati all'aspetto più spirituale dell'individuo. PRIMARI - SICUREZZA - SOCIALI - STIMA - AUTOREALIZZAZIONE Quindi per raggiungere il soddisfacimento dei bisogni posti in alto nella piramide, il soggetto deve prima soddisfare, in modo almeno sufficiente, quelli connessi maggiormente con la sopravvivenza. Il discorso dell'almeno sufficiente non è importante che siano soddisfatti in maniera ottimale ma almeno sufficiente per poter sopravvivere, perché se no l'organismo rimane concentrato su altro, non può pensare al pensiero di trascendenza e quant'altro. - L'attaccamento Teoria dell'attaccamento, ci rifacciamo soprattutto al discorso dell'imprinting e su Lorenz. Secondo Bowlby ilIl comportamento del bambino si basa soprattutto su 4 sistemi:
- Esplorazione
- Affiliazione
- Paura-attenzione
- Attaccamento (sistema motivazionale centrale dello sviluppo del bambino)
Secondo la teoria dell'attaccamento, il bambino non è spinto tanto da pulsioni e bisogni fisiologici, quanto da una motivazione primaria a costruire relazioni con adulti che possano prendersi cura di lui. L'attaccamento, secondo Bowlby, è quel processo strutturato dalle interazioni madre-bambino che governerà le interazioni, le relazioni e gli affetti. Lo stile di attaccamento può modificarsi nel corso della vita e la figura di attaccamento, qualora la madre fallisse, può essere espletata anche da altre figure vicine al bambino che possono rivestire la funzione di base sicura (caregiver).
Nell'uomo e nelle scimmie, che sono difesi anche da una struttura sociale, i tempi sono molto lunghi per diventare adulti: devono passare 18 anni.
Si definisce comportamento di
Attaccamento è ogni forma di azione che tende ad ottenere o a mantenere la vicinanza con un altro differenziato e preferito. L'innesco del comportamento di attaccamento viene dalla separazione o minaccia di separazione dal caregiver.
Si inseriscono gli studi di Spitz, toccanti a livello psicologico: fa ricerche su bambini ospedalizzati, bambini che dopo la nascita non hanno avuto rapporto con i propri caregiver. Nonostante i bambini ricevessero cure alimentari e igieniche adeguate, circa un terzo di questi bambini morivano prima di compiere un anno e numerosi altri mostravano segni di grave ritardo sia fisico che psicologico. Ha dimostrato l'importanza fondamentale del legame affettivo e del calore di un caregiver, del contatto fisico e della rassicurazione.
Si inseriscono gli studi di Harlow, studi effettuati sulle scimmie sugli effetti valutati sulla separazione dalla madre sui piccoli di scimmia. La motivazione affiliativa o di attaccamento corrisponde al contatto fisico che dà rassicurazione.
senso di piacere legato al contatto con un altro individuo e al dispiacere di esserne separato o di restare soli. Macachi rehesus li ha fatti crescere in isolamento e ha visto che questi ultimi manifestavano depressione e spavento estremi. Nel reinserimento con le altre scimmie non erano in grado di integrarsi nel gruppo. Questi studi man mano dimostrano quanto questo legame condizioni tutto legami affetti relazioni e stati psicologici di ogni individuo e specie. I macachi allevati con madri artificiali: ha fatto due sale, ha creato due madri, due simulazioni, una formata da fili metallici con un biberon attaccato con latte, l'altra con intelaiatura di ferro e calore, tessuto spugnoso. I piccoli di macachi si nutrivano dalla madre col latte ma sviluppavano attaccamento da quella di spugna. La freddezza non permette al piccolo di sentire la madre come protettiva. Da questo esperimento emerge che è più importante il bisogno del contatto che quello del nutrimento, il piccolo di scimmia.e per l'essere umano è più importante la spinta motivazionale di affiliazione rispetto al nutrimento. Il comportamento prosociale, aggressivo e antisociale- Il comportamento prosociale Tipi di comportamento pro sociale: l'altruismo (aiuto, verso l'altro), si intende come comportamento prosociale qualsiasi azione agita con l'obiettivo di beneficiare un'altra persona. Esclude i comportamenti che hanno una matrice egoistica e non è sempre un comportamento disinteressato. È un comportamento a volta che viene messo in atto per una ricompensa. Si inseriscono in questa gamma di comportamenti tutti quelli che vengono agiti per beneficiare l'altro con una spinta nei confronti dell'altro. All'interno di questi comportamenti possiamo inserire due condizioni che definiscono le risposte come prosociali. Quelle condizioni di intenzione di procurare un favore a un'altra persona ma che ci sia comunque una libertà di scelta, la personamette volontariamente in atto questo comportamento altruistico nei contridell'altro. Quali sono le motivazioni che ci prtano a mettere in atto questo tipo di comportamenti prosociali:
- Dovere morale
- Empatia (capacità di ciascuno di riuscire a mettersi nei panni dell'altra persona per comprendereal meglio i suoi bisogni, a intervenire nella misura ottimale in funzione delle richieste della personastessa)
- Reciprocità
- Autostima
- Riconoscimento
- Condivisione (questi comportamenti vengono messi in atto anche per la piacevolezza dicondividere, delle emozioni degli eventi di vita o delle condizioni con un'altra persona)
- L'aggressività e i comportamenti aggressivi
Il termine aggressività viene usato spesso in modo ambiguo ed equivoco creando una notevole confusione. Etimologia della parola aggressività dal latino: ad-verso, contro, allo scopo di; gradior: vado, procedo, avanzo. C'è una componente relazionale.
c'è un movimento e uno scopo nella messa in atto di questa condotta aggressiva. il comportamento aggressivo è caratterizzato dalla tendenza di moto verso un oggetto, emerge la componente relazionale dell'aggressività. Il comportamento aggressivo è caratterizzato dalla tendenza alla aggressione, al compimento di qualsiasi azione che abbia un intento conscio o inconscio di danneggiare, di distruggere le persone e anche se stessi. Questo comportamento non sempre è conscio. Aggressività distruttiva: violenza che comporta sopraffazione e danno. A persone, animali o cose. Affinché un atto possa essere vissuto come violento è determinante una dimensione soggettiva sia della vittima che dell'aggressore. Da questo punto di vista l'oggetto della violenza è deumanizzato (se io riesco in termini di aggressività distruttiva ad attaccare un'altra persona, metto in atto un comportamento di disimpegno).
o disumano. Questo fenomeno è spesso osservato in situazioni di guerra, violenza o discriminazione, dove le persone vengono ridotte a semplici oggetti o nemici da combattere. La deumanizzazione può portare a comportamenti crudeli e insensibili, in cui si perde la capacità di provare empatia o compassione per gli altri. È importante essere consapevoli di questo fenomeno e cercare di contrastarlo, promuovendo invece la comprensione, il rispetto e l'umanità verso tutti.