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DNA

ciò che il è stato per la biologia” Vilayanur Ramachandran 9

04/02/2013

Neuroni Specchio ed Empatia

I neuroni specchio nell’uomo:

non necessitano di un’effettiva interazione con gli oggetti

sono alla base della comprensione del significato

delle azioni altrui

sono in grado di codificare, attraverso l’osservazione, non

solo l’atto ma anche l’intenzione con cui esso è compiuto

conoscenza esperienziale

Neuroni Specchio ed Empatia

Vittorio Gallese individua il ruolo assunto dal sistema dei

neuroni mirror non solo nella

comprensione delle azioni ma anche dei sentimenti altrui

P

EMPATIA e

t

e

r

“particolare capacità di immedesimarsi B

nell’altra persona sino a coglierne i r

o

pensieri e gli stati d’animo” o

k

(Galimberti, 1999) 10

04/02/2013

Neuroni Specchio ed Empatia

L’insula è il centro del meccanismo specchio che è in grado

di codificare immediatamente nei corrispondenti emozionali

le informazioni provenienti dalle aree visive che descrivono

i volti o i corpi che esprimono un’emozione. Per di più essa è

la regione corticale in cui sono rappresentati gli stati

interni del corpo e costituisce un centro di integrazione

viscero-motoria la cui attivazione provoca la trasformazione

degli input sensoriali in reazioni viscerali

L’insula (o lobo dell’insula) si trova nel fondo della scissura del Silvio

Neuroni Specchio ed Empatia

il “rispecchiamento” delle emozioni altrui avviene:

1) per attivazione dei neuroni specchio implicati nelle

espressioni facciali o nei gesti altrui (simulazione

dell’azione)

2) che a loro volta attivano i centri cerebrali emozionali

3) i quali codificano le informazioni ricevute nei

corrispondenti formati emotivi 11

04/02/2013

Neuroni Specchio ed Empatia

il “rispecchiamento” delle emozioni altrui

SI PONE

PERMETTE percezione

anche una

soltanto cognitiva alla base del

al nostro cervello di potrebbe far comportamento

riconoscere discriminare le empatico che è

immediatamente emozioni degli altri,

quanto vediamo, implicato nel tipo

ma, secondo William

sentiamo o di relazione che si

James (1890), queste

immaginiamo fare da può instaurare con

ultime sarebbero

altri, le altre persone

“pallide, fredde,

poiché innesca le destituite di qualsiasi

stesse strutture colore emotivo” che,

neurali invece, dipende dalla

(rispettivamente condivisione delle

motorie o risposte viscero-

viscero-motorie) motorie che

responsabili delle concorrono a definire

nostre azioni o delle le emozioni

nostre emozioni

Neuroni Specchio ed Empatia

“quali che siano le aree corticali interessate

(centri motori o viscero-motori)

e il tipo di risonanza indotta,

il meccanismo dei neuroni specchio

incarna sul piano neurale

quella modalità del comprendere che,

prima di ogni mediazione concettuale e linguistica,

dà forma alla nostra esperienza degli altri.”

(Rizzolatti, Sinigaglia, 2006) 12

04/02/2013

Neuroni Specchio ed Empatia

esempi di settori nei quali poter applicare

vantaggiosamente le proprietà dei neuroni specchio:

a

p sport

s r

i t

apprendimento per imitazione

c e

o comprensione anticipata delle azioni

l

o empatia (allenatore/atleta)

g aiutare a migliorare le prestazioni dei

i professionisti dello sport

a

Inoltre, l’attività di questo “sistema specchio” sembra

• proporzionale alla familiarità con l’azione osservata. Per

esempio, i ballerini classici mostrano una maggiore attività in

questo sistema quando osservano un balletto piuttosto che

la capoeira ) che

quando guardano una danza sudamericana (

non hanno mai praticato

Lo studio delle azioni suggerisce che il principio della risonanza

• con l’altro potrebbe dunque riflettere la basilare tendenza

sociale del cervello umano a comprendere l’altro attraverso una

simulazione/imitazione interna.

D’altro canto, lo stesso Lipps fece l’esempio dello spettatore che

• ammira l’acrobata camminare sul filo e si immedesima con

quest’ultimo al punto da sentirsi dentro di lui, suggerendo che

l’empatia implichi una sorta di imitazione interiore dei

movimenti altrui. 13

04/02/2013

Teoria della mente e stereotipi

Come si applica la teoria della mente se l’intenzione viene

• attribuita non a un singolo individuo ma a un gruppo?

Gli stereotipi sono esattamente questo: l’attribuzione

• aprioristica di un pensiero a un gruppo di individui sulla base

di caratteristiche comuni.

La teoria della mente è però uno strumento potente per

• superare lo stereotipo.

Per esempio, se si mostrano due bambini, Jack e Sally, e si

• chiede ad un altro bambino chi dei due ama le bambole, tutti

risponderanno Sally, almeno nel nostro contesto culturale,

perché esiste uno stereotipo sul ruolo femminile e sulla

preferenza nella scelta dei giochi. Ma se mostriamo Jack e

Sally, diciamo che Jack ama giocare con le bambole e poi

chiediamo ai bambini chi dei due secondo loro possiede

cinque bambole, molti risponderanno “Jack!”, perché la teoria

della mente è più potente dello stereotipo, benché questo

implichi a sua volta un processo di mentalizzazione (Williams

et al., 1975).

Gli altri sono contagiosi

Un’altra delle tante illusioni che il mio cervello produce è il mio

• senso del sé. Io mi avverto come isola di stabilità in un mondo

in continuo mutamento.

La professoressa di italiano è disperatamente volubile: così

• bendisposta fino a un minuto fa, e adesso è così critica! Sono

parecchio diverso da lei, ma non posso fare a meno di riflettere

i suoi cambiamenti d’umore: E’ contagiosa: non posso fare a

meno di imitarla!

Ma non è solo lei ad essere così: lo è ognuno di noi. Abbiamo

• già parlato di empatia e di come ciascuno di noi condivida

automaticamente le azioni che vediamo compiere da altri.

Osservando due individui nel corso di una conversazione che

• li appassiona: li vedremo sincronizzare gradualmente le loro

azioni, accavallare e distendere simultaneamente le gambe,

piegarsi l’uno verso l’altro nel medesimo istante. Quando

interagiamo con qualcuno, lo imitiamo. Diventiamo più simili

a lui . 14

04/02/2013

Allenare la mentalizzazione attraverso le immagini

filmiche

“Che bel film, ho pianto tanto”….

L’immedesimazione nei sentimenti altrui può entrare in gioco

• persino quando siamo perfettamente coscienti di assistere a una

finzione (Frith e Frith, 1999).

Non abbiamo bisogno di riprodurre integralmente il

• comportamento degli altri per coglierne la valenza emotiva. Del

resto, neanche la comprensione del significato delle azioni

osservate richiede la loro replica.

Pur coinvolgendo aree e circuiti corticali diversi, le nostre

• percezioni degli atti e delle reazioni emotive altrui appaiono

accomunate da un meccanismo specchio che consente al nostro

cervello di riconoscere immediatamente quanto vediamo,

sentiamo o immaginiamo fare da altri, poiché innesca le stesse

strutture neurali (rispettivamente, motorie o viscero-motorie)

responsabili delle nostre azioni o delle nostre emozioni. Nel caso

delle azioni si è sottolineato come tale meccanismo di risonanza

non sia l’unico modo in cui il nostro cervello può afferrare atti e

intenzioni altrui (Grèzes et al., 2004).

La comprensione immediata, in prima persona, delle emozioni

• degli altri che il meccanismo dei neuroni specchio rende

possibile rappresenta, inoltre, il prerequisito necessario per

quel comportamento empatico che sottende larga parte delle

nostre relazioni interindividuali. Condividere a livello viscero-

motorio lo stato emotivo di un altro è cosa, però, diversa dal

provare un coinvolgimento empatico nei suoi confronti. Per

esempio, se vediamo una smorfia di dolore non per questo

siamo automaticamente indotti a provare compassione. Ciò

spesso accade, ma i due processi sono distinti, nel senso che il

secondo implica il primo, non viceversa. Inoltre, la

compassione dipende da altri fattori oltre al riconoscimento del

dolore: per esempio, da chi è l’altro, da quali rapporti abbiamo

con lui, dal fatto che siamo più o meno in grado di metterci nei

suoi panni, che abbiamo più o meno intenzione di farci carico

della sua situazione emotiva, dei suoi desideri, delle sue

aspettative, ecc. 15

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Bellomo Antonello.