Riassunto esame Psicologia dinamica e clinica, prof. Perilli, libro consigliato Nuove frontiere per l'autonomia della psicologia
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Rinascimento, attraverso i quali l'uomo aveva riacquistato una sua piena
dignità e non veniva più visto in un'ottica trascendenteciò permise e
consentì uno studio scientifico. Con l'umanesimo e il Rinascimento l'uomo
viene riportato al centro dell'universo nel processo di conoscenzafino a
quel momento, e soprattutto nel medioevo, le conoscenze erano date
dall'uomo per verità rilevata dal divino, ora era l'uomo che attivamente le
ricercava. IL POSITIVISMO E LE SCIENZE ESATTE
Il termine positivismo, usato per la prima volta da SAINT-SIMON, diviene
con COMTE un indirizzo filosofico che tutt'ora condiziona il metodo
scientifico; con esso avviene la romanticizzazione della scienza. Oltre alla
romanticizzazione della razionalità, presto emerse la romanticizzazione
della materia e della misura con la nascita della scienza sperimentale.
Il positivismo può essere considerato una religione monoteistica perché
segue i principi secondo i quali la scienza è l'unica conoscenza possibile e
il metodo della scienza è l'unico valido quindi va esteso a tutti i campi di
indagine e dell'attività umana. Il metodo che la scienza utilizza è quello
sperimentale che unisce al modo di procedere delle leggi la logica della
sperimentazione (con tutte le esigenze di misurabilità e ripetibilità che si
porta dietro). È per questo che per la scienza sperimentale e non ha senso
parlare di altro che non sia concreto e verificabile.
IL PROBLEMA DEL DUALISMO MENTE-CORPO
CARTESIO è in realtà iniziatore del razionalismo: una corrente filosofica
che sosteneva che alcune idee (come quella di numero o di Dio) sono
innate, quindi preesistono alla nascita e sono indipendenti dall'esperienza.
Si oppose al razionalismo un'altra corrente filosofica nota come
empirismo che sosteneva l'assoluta dipendenza delle strutture
dell'intelletto dall'esperienza, quindi la mente alla nascita è una tabula rasa
(magg.esponente Locke). La rivoluzione scientifica del 600, però, come
afferma Luccio, avrebbe finito per considerare l'anima una sorta di
pattumiera, in cui relegare tutto ciò che nello studio dell'uomo non poteva
essere analizzato a razionalmente.
Il dualismo comincia ad essere visto come un impaccio, quindi si vanno a
creare da una parte il materialismo secondo cui l'unico possibile studio
scientifico della mente richiedesse di ridurre la stessa a materia
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(ricordiamo nel 700 il sensismo di CONDILLAC secondo cui il pensiero si
costituirebbe solo sulla base degli elementi sensoriali) dall'altra l'idealismo
che riduce tutto a RES COGITANS, negando di massima la possibilità di
costruire una psicologia scientifica.
IMMAGINAZIONE E CONOSCENZA
Mentre gli HIDEOLOGUES (circolo scientifico di dotti di varia
provenienza culturale che si andò a costituire intorno alla XVII secolo)
cercavano di trovare una saldatura tra fisico e mentale, KANT
pronunciava la sua famosa ipoteca kantiana per cui nessuna psicologia
scientifica sarebbe stata possibile perché gli eventi psicologici non
sarebbero mai potuti essere misurati.
K. infatti si chiese se la RES COGITANS potesse essere sottoposta allo
stesso metodo della RES EXTENSA. A questa domanda lui rispose con la
sua interdizione secondo la quale il pensiero non è qualcosa di misurabile
questo perché:
1- la psiche non può essere quantificata, proprio perché il pensiero è
evanescente, è anima, vento e ogni momento cambia su se stesso
2- nell'indagine psicologica il soggetto è contemporaneamente
l'oggetto della ricercaquesto comporta, per K., la non
obbiettività dello studio “la psiche non potrà mai uscire da se
stessa e guardarsi oggettivamente”
K. comincia la riflessione sulla psicologia distinguendo le grandezze
intensive ed estensive: le grandezze estensive, come ad esempio il tempo o
la lunghezza di una linea, sono suscettibili ad un aumento o ad una
diminuzione rispetto un numero maggiore o minore di parti, mentre quelle
intensive riguardano la percezione e la sensazione e diminuiscono solo
attraverso l'esistenza alla negazione. Perciò quando si parla di grandezze
intensive la conoscenza psicologica potrà avvenire soltanto attraverso
l'autosservazione (introspezione); questa conoscenza sarà diversa da quella
delle scienze naturali. La scienza si costituisce attraverso l'analisi
matematica delle grandezze che individua, ma le grandezze psicologiche
non sono soggette a matematizzazione perché conoscenza scientifica e
misure matematiche non possono essere applicate a fenomeni che possono
essere oggetto solo dell'intuizione pura.
K. si meraviglia di come gli psicologi non fossero pervenuti alla semplice
considerazione che il pensiero si rappresenta per i margini e che questo è
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sufficiente per escludere la possibilità di quantificarlo, perché l'immagine è
per sua natura impalpabile.
Purtroppo anche a seguito di KANT gli sforzi degli studiosi andranno in
direzione opposta a quella suggerita dal filosofo, solo un secolo più tardi
JUNG raccoglierà il messaggio di KANT rinunciando alla pretesa di
studiare scientificamente la psiche. Per questo è stato KANT ad aprire le
porte a quella che poi sarà la psicologia delle immagini, possiamo dunque
considerarlo il fondatore della psicologia come studio del processo
psichico puro, che si esprime per immagini.
Secondo K. (interpretato da Cacciari) ogni nostra conoscenza inizia e
conclude con le immagini, le immagini partono da noi, investono gli
oggetti e ritornano a noi.
L'affermazione di K. che la psicologia è fondata sulla fantasia e sulle
immagini è stata raccolta nel XX secolo da FREUD, JUNG e HILLMAN
che riusciranno a costruire un'autonomia della ricerca psicologica grazie
all'immaginazione che è il presupposto della funzione intellettiva.
CAP 2 – ANTECEDENTI STORICI NELLA PSICOLOGIA
DA KANT A DONDERS
Tra il XVIII e il XIX secolo furono molti i tentativi di superare il
interdizione kantiana. Questo avvenne soprattutto in base al tentativo di
riconoscere la psicologia come scienza autonoma, questo riconoscimento
necessitava della misura, della dimostrazione e del toccare con mano la
psiche. Si cercò di rendere la psicologia scienza autonoma dalla filosofia
mentre diventava sempre più fusa e confusa con la fisiologia, la biologia e
le scienze naturali in genereciò portò ad escludere dalla disciplina tutto
ciò che non era misurabile e questo comportò il costituirsi di una scienza
tutt'altro che esatta ed estremamente limitata rispetto ai contenuti.
La misurazione secondo questa psicologia sperimentale avveniva con la
variazione di qualche parametro fisico al variare di un processo mentale
che quindi doveva poter essere misurato.
In questo senso andranno gli studi di DONDERS che basandosi
sull'equazione personale di BESSEL tentò di dimostrare, con il suo metodo
sottrattivo (ovvero la differenza tra i tempi di reazione semplici e quelli
composti), la misurazione dei processi mentali. DONDERS individuò tre
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tipi fondamentali di tempi di reazione dimostrati con gli esperimenti della
stimolazione tattile:
- i tempi A sono i tempi semplici e che corrispondono alla situazione
in cui ad uno stimolo deve seguire una risposta (ES.il soggetto
riceve una stimolazione elettrica alla gamba destra e deve premere
il pulsante con la mano destra)
- i tempi B sono i tempi composti e consistono in una situazione in
cui al soggetto viene somministrato uno stimolo scelto in un
insieme di due o più stimoli prefissati e il soggetto deve rispondere
in maniera differenziata a seconda dello stimolo che gli è stato
presentato (ES.il soggetto può ricevere uno stimolo elettrico sia
nella gamba destra che in quella sinistra e deve premere il pulsante
con la mano corrispondente)
- i tempi C sono anch'essi composti e si hanno, come nel caso
precedente, nella somministrazione di due o più stimoli, mentre il
soggetto dovrà discriminare per rispondere ad un solo tipo di
stimoli (ES.il soggetto può ricevere la stimolazione elettrica sia
sulla gamba destra che in quella sinistra ma avrebbe dovuto
rispondere con la mano corrispondente solo se lo stimolo fosse
giunto a destra).
DONDERS dimostrò che sono più brevi i tempi A, seguiti dai tempi C e
ancora da quelli B, perciò (per sottrazione) la differenza tra A e C indicava
la lunghezza del processo mentale che discriminava gli stimoli e la
differenza tra A e B la lunghezza del processo mentale che discriminava le
risposte. L'errore di D. fu quello di pensare che misurare il tempo di
reazione ad uno stimolo valesse a misurare il processo psichico che aveva
prodotto la reazione nervosa e questa misura del processo mentale finì per
considerarla col processo mentale medesimomentre queste sono entità
completamente diverse e quindi il risultato può solamente essere dato per
deduzioni e inferenze probabilistiche.
IL CASO DI BESSEL
Mentre il campo neurofisiologico non risolveva la possibilità di misurare il
fenomeno psichico, un singolare episodio, efficace in questo senso, fu
quello su cui l'astronomo di Konigsberg (BESSEL) si mise a riflettere.
BESSEL infatti venne a sapere che 20 anni prima il regio astronomo di
Greenwich aveva licenziato il suo assistente perché dimostrava un ritardo
nella rilevazione del passaggio degli astri (questo veniva misurato,
attraverso un retino che veniva applicato sull'oculare del telescopio, degli
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astronomi stessi, con il metodo detto occhio-orecchio, in quanto nella
stanza vi era un pendolo, che batteva i secondi, al quale gli studiosi
dovevano fare attenzionenon appena il corpo celeste entrava nel
quadrato del reticolo l'astronomo cominciava a contare, seguendo il
ticchettio dell'orologio e smetteva quando il corpo celeste usciva dal
quadrato). In proposito ad ciò BESSEL si chiese se il problema non fosse
dovuto dall'esistenza di differenze individuali date da variabili personali
non imputabili semplicemente ad errori o disattenzione. Sulla base di
questa considerazione B. provò l'esistenza di un fattore di rilevazione
soggettivo che chiamo EQUAZIONE PERSONALE (con differenze
valutabili in media soli 300 MSEC da persona a persona).
L'esperimento citato può essere considerato l'unico nella storia in cui si è
rintracciata la corrispondenza più stretta tra processo psichico e
misurazione, in quanto nel momento in cui si misura il passaggio dell'astro
contando un tempo si misura il processo psichico a sua volta contando un
tempoi due momenti risultano effettivamente coincidenti (mentre in tutti
gli altri studi ed esperimenti ciò che veniva rilevato era sostanzialmente il
tempo, processo differente da quello psichico in sé).
CAP 3 – LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA COME SCIENZA
AUTONOMA: WUNDT
Con nel equazione personale di BESSEL nel 1816 si pensò di avere
misurato il pensiero (non accorgendosi che in realtà facendo la differenza
tra i tempi di reazione, si aveva misurato il tempo e non il pensiero). Sulla
base di questa convinzione WUND si sentì in dovere di fondare
istituzionalmente la disciplina psicologica. Ciò avvenne nel 1879
(considerato, infatti, l'anno ufficiale della nascita della psicologia come
scienza autonoma) a seguito dell'istituzione (da parte di WUNDT) del
laboratorio di psicologia nell'Università di Lipsia (Germania)il primo ad
essere accettato ufficialmente dalle università in quanto laboratorio di
psicologia sperimentale.
Per far si che una disciplina diventi autonoma occorre che ad essa venga
data una definizione e che ne venga chiarita la metodologia. Quindi
WUNDT - 6
1- definì la psicologia come esperienza diretta ed immediata (che
si differenziava dalle scienze naturali e che invece si occupano
dell'esperienza mediata: mentre il fisico e il naturalista hanno per
oggetto di studio l'oggetto osservato, allo psicologo interessa
l'osservazione stessa, ovvero il processo di
osservazionesecondo la definizione data dallo stesso W. la
psicologia studia i processi psichici in sé e a prescindere
dall'oggetto a cui tali processi si rivolgono, alla psicologia
interessa la modalità con cui la psiche si rapporta al mondo e non
il mondo in sé).
Con ciò W. voleva dire che non ci si occupa mai dell'accaduto, ma del
modo in cui si osserva l'accaduto, quindi si fece queste domande: UN
TRAUMA è TALE perché è TRAUMATICO L’ACCADUTO o è TALE
PERCHE’ L’OSSERVAZIONE(IL RICORDO) DELL’ACCADUTO è
TRAUNATICO? È L’EVENTO IN Sé CHE NEL PRESENTE
GENERA SOFFERENZA O IL RICORDO, IL VISSUTO PSICHICO
DI QUELL’EVENTO? (a queste domande riuscirà a rispondere
pienamente solo la psicologia del profondo che ha dimostrato che la
sofferenza è generata dal modo in cui ci si rapporta all'accaduto e non
dall'accaduto medesimo)
2- pensa che il metodo elettivo per esaminare l'esperienza immediata
non può che essere l'introspezioneche consiste nell'osservare in
maniera sistematica e diretta i processi che hanno luogo nel
momento in cui il soggetto esperisce la realtà (modo più diretto
per accedere a questi processi è il guardarsi dentro,
intro-speculare). Il metodo dell'intro-spezione porta alla
scomposizione dei processi psichici (sensoriali, percettivi,
cognitivi, decisionali) nelle unità elementari che li compongono,
sino a giungere agli atomi o alle unità psichiche non più
scomponibili. Da lì si riparte per ricomporre il processo attraverso
le associazioni di unità elementari (TEORIA
DELL’ASSOCIAZIONISMO ATOMISTICO O
DELL’ELEMENTISMO PSICOLOGICO) di W.
l'introspezione
che comporta la scomposizione dei processi psichici venne
chiamata da TITCHENER: strutturalismo un'impostazione di
studio che aveva il compito di fare un'analisi della struttura
mentale, vivisezionando i processi in termini strutturali (alla quale
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si opposero la scuola di Graz, la scuola di Wurzburg e la
microgenesi: anticipatrici della Gestalt).
Secondo W. il processo psichico è articolato in tre fasi:
-La percezioneattraverso cui le sensazioni si presentano in quanto tali
alla conoscenza
-L’appercezioneche attraverso un atto di sintesi creatrice organizza gli
elementi delle sensazioni in complessi
-La volontà di reazioneattraverso cui si giunge all'azione
Notiamo che sia nell'individuazione dell'oggetto di studio, sia
nell'individuazione del metodo da utilizzare W. seguì gli insegnamenti di
KANT (anticipando quelle che saranno le conquiste della psicologia del
profondo). Comunque W. non poté sottrarsi completamente ai dettami
della cultura dominante infatti la psicologia per costituirsi come scienza
autonoma dovrà utilizzare il metodo delle altre scienze: il metodo
scientifico sperimentale. È per questo che W. si appoggiò al metodo
sottrattivo di DONDERS non accorgendosi, come i suoi predecessori, che
questo metodo non misurava l'esperienza diretta e immediata ma i tempi
delle reazioni organiche individuali in cui avveniva l'esperienza diretta e
immediata. La tentazione di confondere i processi psichici con l'oggetto
dell'osservazione psichica sarà sempre in agguato per via dell'ostinata
convinzione della necessità di applicare ad ogni costo il metodo
sperimentale. In sintesi con W. in realtà l'unità di misura non era stata
chiarita e il metodo sperimentale che W. voleva utilizzare di per sé non
corrisponde a verità perché si poggia su calcoli di probabilità. Chi
garantirà l'autonomia della psicologia come studio dei processi psichici
(cioè dell'esperienza diretta o immediata) sarà HILLMAN con la
psicologia immagistica, situata nel campo della psicologia del profondo,
in particolare in quella analitica di JUNG per giungere a queste nuove
frontiere del modo di intendere e fare psicologia è stato necessario uscire
da quello che era considerato il fondamento della psicologia: cioè il
metodo scientifico.
CAP 4 – DEFINIZIONE E OGGETTO DI STUDIO DELLA
PSICOLOGIA DA PARTE DELLE PRINCIPALI SCUOLE DELLA
PSICOLOGIA SPERIMENTALE
LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT
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La scuola psicologica della Gestalt fu una profonda reazione
all'associazionismo atomistico dello strutturalismo di WUNDT. Essa si
occupò prevalentemente dei processi percettivi e cognitivi puntando
l'attenzione sulla totalità (supremazia della totalità rispetto alle parti che la
compongono in base al principio che “ tutto precede le parti”) che fu
ereditata dalla scuola di Graz (la differenza è che la scuola di Graz definiva
le qualità gestaltiche come oggetti di ordine superiore, frutto di un'attività
di produzione della mente, mentre per la scuola della Gestalt esse erano il
frutto di un dato immediato della percezione) e incentrata sul movimento
apparente o stroboscopico di WERTHEIMER (esperimento che nel 1912
segnò all'anno di nascita della Gestalt). WERTHEIMER dimostrò che il
movimento stroboscopico (ne è un esempio quello cinematografico) non è
dato dalla somma di sensazioni elementari, ma dal ritmo con cui si
susseguono gli stimoli e dalla loro organizzazione che da luogo ad una
totalità unitaria (sulla base di questa impostazione la scuola della Gestalt
ha approfondito lo studio della percezione con nelle famose leggi
dell'organizzazione ricettiva degli stimoli: vicinanza, somiglianza,
chiusura, continuazione, destino e modo comune, pregnanza o bontà della
forma, esperienza passata). In essa giocano quindi un ruolo importante i
concetti di equilibrio, di pregnanza e di dinamica.
Nella teorizzazione gestaltica le leggi dell'organizzazione psichica sono
presenti a priori nell'individuo (come lo erano le categorie attraverso le
quali secondo KANT venivano elaborate sensazioni ed esperienza) per cui
possiamo inserire la loro prospettiva nel filone dell'innatismo. La Gestalt si
rifà al metodo fenomenologico che porta all'osservazione naturalistica dei
fenomeni visti secondo quest'orientamento, in una supremazia della totalità
rispetto alle parti che la compongono. Per questo si definì come la
psicologia che studia la percezione e i fenomeni percettivi
fenomenologicamente, attraverso l'esperire che l'individuo ha delle cose e
del mondo. L'esperire è il risultato dell'esperienza immediata e diretta che
viene studiata con il metodo sperimentale e anche le leggi della percezione
sono il risultato di uno studio sperimentale e ciò mette in evidenza non la
misura del processo percettivo, ma i risultati del processo psichico
percettivo.
Anche la psicologia della Gestalt è una psicologia in modo parziale perché
procede nel sottoporre il quesito a varie persone e ne deduce la legge;
inoltre essa sostiene che le leggi innate sono il prodotto del cervello che si
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estrinseca attraverso il funzionamento sinaptico, delegando lo studio di
questi processi alla fisiologia, non rendendosi dunque autonoma.
COMPORTAMENTISMO
Il comportamentismo o BEHAVIORISMO trae origine dall'empirismo
secondo il quale l'individuo alla nascita è una tabula rasa. Esso nasce quasi
contemporaneamente al sorgere della scuola della Gestalt precisamente nel
1913 da WATSON che dà avvio alla “rivoluzione comportamentista”.
WATSON pensava che fino ad allora gli psicologi avessero tentato di
studiare qualcosa di troppo vago e soggettivo per essere oggetto di studio
scientifico, perciò la psicologia per diventare una scienza sperimentale
deve concentrarsi su un oggetto di studio determinato: il comportamento.
Per comportamento egli intendeva l'insieme delle risposte muscolari e
ghiandolari.
L'introspezione viene messa al bando dal comportamentismo e WATSON
affermò che la psicologia è una branca sperimentale delle scienze naturali,
il cui scopo era la previsione e il controllo del comportamento. In sintesi il
comportamentismo è una tipica teoria S-R per la quale un organismo è
considerato una scatola nera in cui si possono osservare input in entrata e
output in uscitaquindi lo stimolo è un dato fisico e la risposta un dato
fisiologico: essi sono entrambi misurabili e verificabili in maniera
oggettiva.
La psicologia negli Stati Uniti seguì le indicazioni di WATSON fino agli
anni 50 concordando sul fatto che la psicologia fosse la scienza del
comportamento.
I comportamentisti diedero particolare impulso allo studio
dell'apprendimento e della modificazione del comportamento applicandosi
soprattutto nell'esame degli animali:
- il fisiologo PAVLOV nel corso delle sue ricerche sul sistema digestivo si
rese conto che il flusso di saliva emesso dal cane aumentava nel momento
in cui gli veniva presentato il cibo (SI) ma anche nel momento in cui il
suono sporadico di una campanella (SN) comincia ad essere associato alla
presentazione del cibo (SC)che comporta una RC a differenza della
direzionale RI - 10
- SKINNER, sulla scia di THORNDIKE che studiava l'apprendimento per
prove ed errori, messo in atto dai gatti per uscire dalle problem-boxes (è il
quale verificò che le risposte corrette tendevano ad essere ripetute e quelle
erronee ad essere abbandonate –LEGGE DELL’EFFETTO-e che i
comportamenti appresi è più facile che vengano ripetuti –LEGGE
DELL’ESERCIZIO-), proseguì questi studi differenziando i
comportamenti rispondenti (innati o appresi tramite condizionamento
classico S-S) e quelli operanti (emessi spontaneamente dall'organismo
grazie ad una associazione S-R) inoltre scoprì il rinforzo intermittente (se
la gratificazione–CIBO-viene offerta di tanto in tanto la risposta non si
estingue) e la punizione, la fuga e l’evitamento (l'animale diventa rigido e
inflessibile di fronte ad un'eccessiva punizione rafforzando il
comportamento e inoltre il modo più efficace per sopprimere il
comportamento è quello di non rinforzarlo perché questo consiste già in
una punizione) e l'impotenza appresa (in quanto se il cane del gruppo di
controllo non può far niente per evitare la scossa diventa passivo e
inerme–SI ACCUCCIA-nel momento in cui sta ricevendo una scossa
elettrica) per le quali si incomincia a ricorrere alle interferenze emotive.
Le teorie comportamentiste cadono anch’esse nell'equivoco di deduzione
dell'apprendimento senza curarsi del meccanismo per mezzo del quale
avviene tale apprendimento, perché ciò che non è osservabile, secondo
loro, non esiste.
Durante il dominio comportamentista vi furono numerosi tentativi di
studiare gli aspetti cognitivi del comportamento animale in modo
particolare ricordiamo L’INSIGHT (provato da KOHLER nel 1925
attraverso l’esperimento degli scimpanzé che mostravano dopo vari
tentativi di saper unire le due canne troppo corte, che avevano a
disposizione, per raggiungere la frutta. Criticando l'apprendimento cieco e
meccanico di PAVLOV e THORNDIKE, KOHLER parlò di INSIGHT
come la capacità di strutturare in modo radicalmente nuovo gli elementi
dell'ambiente a propria disposizione, per raggiungere la soluzione del
problema; inoltre l'apprendimento per INSIGHT ha poche probabilità che
venga dimenticato in futuro), le mappe cognitive (provate da TOLMAN
attraverso dei ratti che per risolvere un labirinto giungevano ad elaborare
una rappresentazione mentale globale di un percorso, piuttosto che una
serie di risposte concatenate. TOLMAN scoprì che il gruppo di topi A che
riceveva la ricompensa ogni volta risolto il labirinto, facevano meno errori
nel percorrerlo rispetto al gruppo di topi B che non ne ricevevano alcuna
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ricompensa; ma cosa ancora più stupefacente è che i topi del gruppo C che
ricevevano la ricompensa solo il dodicesimo giorno, dimostravano
successivamente prestazioni addirittura migliori del gruppo Aquesto
perché essi nei giorni precedenti al rinforzo avevano costruito una mappa
mentale del labirintoavevano cioè acquisito un apprendimento latente.
Secondo TOLMAN il comportamento animale è regolato da
intenzioni-variabile interveniente-che gli permettono di raggiungere uno
scopo). IL COGNITIVISMO
Nella direzione di TOLMAN, che aveva parlato di comportamento
intenzionale regolato da scopi, nasce intorno agli anni 60 il positivismo
(come evoluzione dell’empirismo, con metodi che hanno influenzato la
scienza sino ad oggi ed hanno steso le fondamenta per il metodo
scientifico) il quale ammetteva l'esistenza di variabili intermedie, interne al
soggetto, non direttamente osservabili ed inserite nella catena delle
associazioni stimolo-risposta.
NEISSER, uno dei fondatori, afferma che “tutto quel che sappiamo della
realtà è stato mediato non solo dagli organi di senso, ma dai sistemi
complessi che interpretano continuamente l'informazione fornita dai
sensi”.
Perciò l'oggetto di indagine del cognitivismo sono i processi cognitivi, per
studiarli esso ha preso in prestito l'analogia della mente umana con il
calcolatore elaborando il paradigma scientifico HIP (HUMAN
INFORMATION PROCESSING). Il problema è che, come abbiamo
messo già in evidenza per la Gestalt, lo studio sperimentale non riesce a
studiare sperimentalmente l'elaborazione psichica ma solo a dedurla, ciò
che in realtà viene studiato sono solo i risultati dell'elaborazione
psichica non vengono studiati i processi cognitivi ma solo le basi
fisiologiche dei processi cognitivi; così la psicologia del cognitivismo va a
confondersi con la fisiologia tanto che molte discipline cognitiviste si
denominano psicologia fisiologica.
L’ECOLOGISMO
Ci si è chiesti il perché tutti gli studiosi andassero a ricercare la
misurazione della psiche, d'altronde la religione e la filosofia si
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occupavano da millenni della psiche senza andare a misurarla. Tutto partì
dagli studiosi empiristi (NEWTON, GALILEI, LOCKE, HUME) che
avevano fondato la scienza moderna andando a vedere la matematica che
stava nelle cose (non è rendendosi conto che siamo noi a leggerla nelle
cose stesse). I gestaltici e di fenomenologici furono i primi ad affermare
che le leggi stanno nella psiche e non nella corsa percepita; addirittura
un’avanguardia della psicologia sperimentale L’ECOLOGISMO, con
GIBSON, sosterrà che le immagini sono indipendenti dal cervello ed
esistono di per sé, legandosi all'altra importante avanguardia della
psicologia moderna di HILLMAN, secondo il quale le immagini stanno nel
MUNDUS IMAGINALIS, non sono nostre, innate, ma appartengono a sé
medesime. CAP 5 – IL METODO SPERIMENTALE
Il concetto tradizionale di scienza la definisce come certezza assoluta di
validità e conoscenza. Già PLATONE la differenziava dalle opinioni che
fuggono, dissertano l'anima, e ARISTOTELE la definiva scienza
dimostrativa. Tutt’ora la scienza nonostante consideri tramontato l'ideale
classico, ancora tende ad essere una totalità organizzata. Il positivismo
oltre ad essere scienza fondata sui fatti insiste sul carattere attivo e
operativo dell'uomo di agire sulla natura e dominarla mediante la
previsione dei fatti resa possibile dalle leggi (scienza sperimentale). Così
la scienza si distacca dalle teorie delle conoscenze assolute ed invita al
dubbio, poiché nessuna proposizione può essere certa. Infatti POPPER
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sostiene che il metodo scientifico non è diretto alla verifica, ma alla
falsificazione delle proposizioni scientifiche (promuovere la falsificazione
di un'asserzione significa sostituirla con un'altra asserzione, correttiva della
prima e non ancora provata falsa).
Perciò il vecchio ideale scientifico dell'assoluta certezza e dimostrabilità si
è rivelato un idolo.
Anche KANT il più grande degli illuministi sottopone a critica la ragione
perché ogni altra scienza ha un “al di fuori”, ma non la psicologia, il cui
oggetto è allo stesso tempo il soggetto dell’indagine. Essa è infatti uno
strumento che non dice la verità ma enuncia le regole, e procede per
definizioni mediante i seguenti principi:
- della causalità ovvero della connessione tra due cose in virtù della
quale la seconda è univocamente prevedibile a partire dalla prima,
è deducibile, vi è una connessione razionale oppure empirica
quindi prevedibile
- di identità e non contraddizione: secondo il quale questo è questo e
non altro (al contrario del linguaggio simbolico che tende a mettere
insieme)
- di contraddizione e del terzo escluso: cioè tra gli opposti
contraddittori non c'è un mezzo, una proposizione non può essere
vera e falsa allo stesso tempo
- deduttivo (principio o metodo) che stabilisce la relazione tra
l'ipotesi e i dati osservati cioè se vi è una relazione tra A e B, al
momento che viene dato B- A viene considerato probabile. Si fanno
quindi delle generalizzazioni di casi particolari che poi assurgono a
valore di leggesulla base di esse poi si fanno previsioni e si
stabiliscono interventi
In base a questi sistemi logici si sono costituiti anche i sistemi etici e
religiosi monoteistici, per i quali ciò che non rientra nell'idea del bene e del
divino è considerato male demoniaco (sulla stessa linea con la nascita del
pensiero scientifico comparve il diverso inteso come male e malattia).
CAP 6 – IL METODO SCIENTIFICO
Condizioni necessarie del metodo scientifico:
-che ci sia una rapporto di causa ed effetto (assunto determinista)
-che ci sia una verifica concreta e materiale (assunto empirista)
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lola878 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università L'Aquila - Univaq o del prof Perilli Venicio.
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