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Fasi del pensiero
La teoria dello sviluppo infantile della Klein, pur prendendo le mosse dagli studi di Freud, pose l'attenzione sugli oggetti interni, invece che sulla dinamica delle pulsioni. Per Freud l'oggetto si trova nella realtà esterna, l'oggetto è quello libidico ed è investito di pulsioni, mentre per la Klein non si tratta di un oggetto sessuale vero e proprio, ma di un oggetto d'amore: il primo di tali oggetti è il corpo della madre, più precisamente il seno materno. L'oggetto costituisce ciò verso cui è diretto il desiderio. Partendo dalla contrapposizione tra pulsione di vita e pulsione di morte, che la Klein considera attiva fin dall'inizio della vita, sostiene che il bambino proietti entrambe le pulsioni su uno stesso oggetto. Nel pensiero della Klein, in particolare, viene esaltato il ruolo degli impulsi distruttivi, nelle primissime fasi evolutive, dai quali l'organismo deve proteggere se.stesso e ipropri oggetti. Per quanto riguarda la pulsione di morte, per la Klein è considerata equivalente aquella aggressiva e prevede una stretta connessione con l'oggetto; comunque lequalità affettive di buono o cattivo, di cui l'oggetto è sempre connotato, sono incorrispondenza biunivoca con la pulsione libidica e quella aggressiva. Una forma di aggressività si ravvisa nell'identificazione proiettiva: il Sé o parti del Sé vengono introdotte fantasmaticamente nell'oggetto esterno per controllarlo dal suo interno: l'oggetto diventa cattivo perché il bambino vi ha proiettato le proprie parti attive. L'ambivalenza che viene a crearsi, e che per il bambino è fonte d'angoscia, viene bloccata con il meccanismo della scissione dell'oggetto in "buono" e "cattivo", che la Klein considera la difesa primitiva contro l'angoscia. La funzione dell'angoscia è inè quello che nega la gratificazione e su cui viene proiettata l'aggressività. Questa scissione del seno materno è alla base della formazione del mondo interno del bambino e delle sue fantasie. La Klein sostiene che il bambino, attraverso le sue fantasie, cerca di controllare e dominare il seno cattivo, cercando di distruggerlo o di renderlo buono. Questo processo di introiezione e proiezione delle fantasie sul seno materno è fondamentale per lo sviluppo psichico del bambino. Secondo la Klein, l'angoscia persecutoria è legata alla paura di essere attaccati e distrutti dal seno cattivo, mentre l'angoscia depressiva è legata alla paura di perdere il seno buono. L'angoscia persecutoria spinge il bambino a difendersi attraverso meccanismi di difesa psicotici, come la scissione e la proiezione, mentre l'angoscia depressiva spinge il bambino a difendersi attraverso meccanismi di difesa nevrotici, come l'identificazione e l'introiezione. In conclusione, secondo la teoria kleiniana, l'angoscia è una componente fondamentale della vita psichica e svolge un ruolo importante nello sviluppo del mondo interno del bambino. L'angoscia stimola l'Io a produrre meccanismi di difesa per proteggersi dalle minacce interne ed esterne, e le fantasie legate all'angoscia assumono un ruolo motivazionale nella vita psichica.è quello che si ritira o si rifiuta e su cui viene proiettata l'aggressività. Quindi, l'oggetto "buono" che è gratificante e amabile, è da desiderare, da amare e da far rivivere, mentre l'oggetto "cattivo" che è frustrante e persecutorio, è da evitare, odiare e distruggere: si capisce quindi come sia proprio la qualità affettiva dell'oggetto, che è determinata dal tipo di investimento pulsionale che ha fatto il soggetto, a promuovere il comportamento. La Klein ipotizza la presenza del Super-Io già prima dei 3 anni e non come sosteneva Freud con la risoluzione del complesso di Edipo (a 4/5 anni circa). In seguito il Super-Io sarà ritenuto attivo anche indipendentemente e prima del complesso edipico, come un oggetto interno dai tratti persecutori, derivante dall'innata pulsione di morte e dalla conseguente angoscia persecutoria primaria. Il Super-Io oltre a precedere il complesso.Di Edipo, ne favorisce lo sviluppo poiché le terrificanti figure del mondo interno spingono il bambino a cercare un rapporto libidico con i genitori (così il complesso di Edipo sarebbe già presente nelle fasi pregenitali).
Per entrambi i sessi, l'oggetto d'amore nella fase orale è la madre, ma il rapporto frustrante con il seno cattivo induce il bambino a rivolgere il suo interesse all'oggetto paterno; quindi il seno e il pene sono gli oggetti primari dei desideri orali del bambino. Quindi lo sviluppo del complesso di Edipo che prende il via già nelle fase orale, è caratterizzato dalla compresenza di componenti orali e anali con tendenze genitali, ma anche dall'alternanza nella scelta del genitore desiderato e dall'oscillazione tra spinte sadiche e spinte riparatorie.
Nel maschio fa poi seguito il passaggio all'Edipo positivo (desiderio della madre), che suppone fiducia nella bontà del genitale maschile suo e del padre.
questa fiducia resta condizionata a un buon rapporto col seno materno.- Nella femmina c'è una percezione confusa dei bambini potenziali che essa potrebbe contenere e il pene paterno è fantasticato come fonte di doni e felicità, rispetto alla madre "impregnata di potere magico", la bambina si sente in una posizione di svantaggio che rafforza l'impulso a depredare il corpo materno dei beni che contiene (bambini e pene paterno). L'identità femminile, al contrario di quanto diceva Freud, si genererebbe indipendentemente da quella maschile.
II FASE DEL PENSIERO
Lo sviluppo psico-affettivo del bambino procede attraverso 2 posizioni: schizo-paranoide e depressiva (modalità di relazione presenti non solo nella prima fase dello sviluppo, ma anche nella vita adulta). Nei primi 6 mesi di vita l'Io emerge precocemente proprio perché è necessario che esso contenga e devii verso l'esterno l'autodistruttività.
Intrinseca all'organismo: infatti, nella posizione schizo-paranoide vi è la compresenza delle due pulsioni fondamentali (libidica e aggressiva) che porta alla scissione dell'oggetto che a tratti è visto come buono in quanto è desiderabile (il seno goduto) o come cattivo in quanto frustrante (seno morsicato): non c'è la cognizione che si tratta dello stesso oggetto.
Questa posizione è detta schizo-paranoide a causa dei meccanismi di difesa che la caratterizzano e cioè scissione dell'oggetto (schizo) e proiezione, carattere persecutorio dell'oggetto (paranoide).
La componente paranoide di questa posizione deriva dal carattere persecutorio attribuito all'oggetto cattivo: l'Io si sente vittima di attacchi provenienti da oggetti interni o esterni: la paura nella posizione schizo-paranoide è che l'oggetto persecutore distrugga sia l'oggetto buono che il Sé; di conseguenza, se ne difende in vari modi.
modicome l'idealizzazione dell'oggetto buono, il diniego, l'elaborazione di fantasie di controllo onnipotente dell'oggetto, l'identificazione proiettiva. In un secondo momento (intorno ai 6 mesi), quando il bambino impara a dominare l'angoscia, ha inizio il processo di riunificazione degli oggetti buoni e cattivi in un unico oggetto (la madre come persona totale): questa posizione è chiamata depressiva -> l'oggetto buono e cattivo si integrano e il bambino si accorge che lo stesso oggetto è suscettibile di amore e di odio e realizza che è lui ad aver leso l'oggetto amabile, rendendosi responsabile della perdita come oggetto buono; di conseguenza, l'angoscia depressiva consiste nel timore di distruggere l'oggetto amato: emergono così sentimenti di lutto e senso di colpa che spingono il bambino a tentare di riparare il danno provocato. Le difese tipiche di questa posizione sono la maniacalità (ilsaprà gestire meglio le sue emozioni e relazioni con gli altri; - se la posizione depressiva non viene elaborata adeguatamente, l'individuo potrebbe rimanere intrappolato in un ciclo di depressione e dipendenza dagli altri. La riparazione, d'altra parte, è il processo attraverso il quale l'individuo supera la posizione depressiva e ripristina la propria autonomia e fiducia in se stesso. Questo avviene attraverso l'accettazione delle proprie emozioni e la capacità di prendersi cura di sé stesso senza dipendere dagli altri. In conclusione, la posizione depressiva è una fase normale dello sviluppo psichico, ma è importante elaborarla adeguatamente per evitare conseguenze negative sulla propria salute mentale. La riparazione è il passaggio successivo, che permette di superare la dipendenza e raggiungere una maggiore autonomia e benessere psicologico.comincerà a distinguere trafantasia e realtà esterna;- se la posizione depressiva non viene superata positivamente, lo sviluppo sarà molto negativo: l'Io si sentirà continuamente tormentato dall'angoscia della perdita completa di ogni situazione buona, resterà fragile, avrà uno scarso rapporto con la realtà ed sarà, quindi, esposto al rischio di psicosi. Capitolo 5: GLI INDIPENDENTI: FAIRBAIRN, WINNICOTT, BALINT Negli anni '40 la Società psicoanalitica britannica attraversò un periodo di contrasti che trova origine nella diversa posizione di A. Freud e di M. Klein circa l'analisi dei bambini piccoli: - la Freud sosteneva la necessità di una preparazione dei bambini all'analisi per la loro difficoltà a orientare il transfert su una terza persona che non fossero i genitori; - la Klein era convinta che, in presenza di angoscia, fosse necessario prendere atto e intervenire su di essa ilprima possibile. Questa disputa si intersecava con questioni relative all'organizzazione istituzionale della società stessa; si formarono così 2 gruppi di analisti, incaricati di formare gli studenti:
- il gruppo A composto da analisti kleiniani;
- il gruppo B composto da analisti che seguivano il pensiero di A. Freud.
Così, all'inizio per esigenze pratiche, poi via via assumendo specifiche caratteristiche teoriche e cliniche, nacque il cosiddetto Middle Group, che comprendeva autori che non appartenevano esplicitamente a nessuna scuola di pensiero e che presto si autodefinirono indipendenti (gruppo C) e i cui rappresentanti furono Fairbairn, Winnicott e Balint.
Questi autori avevano in comune l'intento di evitare che il movimento psicoanalitico si trasformasse in un circolo chiuso e l'attenzione per la centralità del contesto sociale e affettivo, nel quale l'individuo cresce.
Wilford FAIRBAIRN
La sua teoria riflette influenze diverse:
- il
Il concetto di oggetti interiorizzati si riferisce alla capacità di una persona di percepire, comprendere e rappresentare mentalmente gli oggetti che la circondano.