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Il caso di Schreber e la sua interpretazione

Soltanto allora potrà morire per morte naturale ed avrà conquistato la beatitudine perché e per tutti gli uomini. E infatti, Schreber parla dello stato di beatitudine come della vita dell'aldilà, alla quale l'anima umana perviene dopo la morte e dopo il processo di purificazione. Egli lo descrive come uno stato di interrotto godimento, connesso con la contemplazione di Dio e come una continuazione del piacere sessuale della vita sulla Terra. Fu questo, quindi, il risultato delle modificazioni indotte dalla malattia, che si estrinsecano nei due elementi essenziali del suo sistema delirante: la missione di redentore assunta dal paziente e la sua trasformazione in donna.

Tentativi di interpretazione

Il tentativo di approfondire il caso di paranoia prende le mosse sia dalle manifestazioni deliranti del malato, sia da ciò che ha costituito l'origine occasionale della sua malattia. Il caso di Schreber aveva in origine il carattere di un delirio di persecuzione.

che si attenuò solo dal momento in cui la malattia ebbe una svolta. Nel periodo di incubazione, Schreber sognò ripetutamente che la sua passata malattia nervosa fosse tornata. Inoltre, ebbe in dormiveglia, la fantasia di desiderio femminile (cioè omosessuale passiva) che aveva scelto come oggetto la persona del dott. Flechsig. Schreber aveva opposto a questa fantasia un'intensa resistenza, e la lotta difensiva che ne è risultata ha assunto la forma del delirio di persecuzione. La persona desiderata diventa ora il persecutore, e il contenuto della fantasia di desiderio diventa il contenuto della persecuzione (il paziente temeva di dover sottostare a violenze sessuali da parte del medico). La causa scatenante della sua malattia consisteva, quindi, in uno scoppio di libido omosessuale il cui obiettivo era fin dall'inizio il dott. Flechsig. Di questo sistema delirante Freud ricostruisce la mappa, e discute a lungo l'atteggiamento di Schreber nei confronti di.Dio: un misto di venerazione e ribellione. La lotta del paziente con Flechsig si rivela al malato stesso come un conflitto con Dio, che va interpretato come un conflitto infantile con il padre amato (in questo senso Dio è un simbolo sublimato, idealizzato del padre). Infatti, la fantasia di femminilità, che suscitava nel paziente una così violenta opposizione, nasceva dalla nostalgia per il padre e per il fratello, esasperata fino all'erotismo. Questo sentimento, finché rivolto al fratello, fu proiettato sul medico curante, attraverso un processo di transfert; e, quando fu rivolto al padre, portò ad una composizione del conflitto. Nella fase finale del delirio di Schreber la tensione sessuale infantile celebra il suo trionfo: la voluttà diventa timore di Dio, e Dio stesso (il padre) non si stanca mai di richiederla al paziente. Proprio la minaccia paterna maggiormente temuta, la castrazione, ha fornito materia alla fantasia del paziente del

Desiderio di essere trasformato in donna. Inoltre, Schreber ammette di aver sofferto di una privazione nella vita reale di un desiderio (frustrazione): dal matrimonio non ebbe figli, in particolare quel figlio maschio che avrebbe potuto consolarlo per la perdita del padre e del fratello e sul quale avrebbe riversato il suo insoddisfatto affetto omosessuale. Di conseguenza, Schreber potrebbe aver avuto la fantasia secondo la quale, se fosse stato donna, avrebbe risolto meglio la questione dei figli, e questo può averlo riportato all'atteggiamento femminile verso il padre, da lui avuto nei primi anni dell'infanzia.

Sul meccanismo della paranoia

Il segno distintivo della paranoia va individuato nella forma in cui si manifestano i sintomi. Nella malattia di Schreber, ad avere tipiche caratteristiche paranoiche, era il fatto che il paziente, allo scopo di respingere una fantasia di desiderio omosessuale, reagiva precisamente con idee deliranti a carattere persecutorio, aventi

carattere paranoico. Freud sostiene che nella paranoia l'etiologia sessuale non è evidente: infatti, le cause più evidenti della paranoia non sono di ordine sessuale ma sono le umiliazioni e il disprezzo sociali, soprattutto nei maschi. Tuttavia, l'elemento veramente operante in queste offese sociali è costituito da componenti omosessuali agenti sulla vita emotiva e i fenomeni deliranti mettono in luce proprio questo, come è avvenuto anche in Schreber nel quale le idee deliranti culminavano in una fantasia di desiderio di natura omosessuale. Freud a tal proposito spiega il ruolo che i desideri sessuali hanno nell'evoluzione della paranoia, attraverso l'esposizione del concetto di narcisismo, uno stadio dello sviluppo psicosessuale dell'individuo che consiste nel passaggio dall'autoerotismo (in cui gli istinti sessuali spontanei sono concentrati su attività autoerotiche, diretti unicamente verso il proprio corpo, ilbambino prende se stesso come oggetto d'amore) all'amore oggettuale (diretto verso un oggetto esterno). Tuttavia, alcuni soggetti scelgono come oggetto d'amore i genitali: in tal caso, il successivo sviluppo conduce alla scelta di un oggetto esterno con genitali analoghi, per cui si ha una scelta omosessuale, e solo dopo si passa alla fase eterosessuale in cui le tendenze omosessuali non sono eliminate ma distolte (allontanate) dal loro obiettivo sessuale e rivolte ad altri impieghi. Infatti, le tendenze omosessuali si combinano con elementi appartenenti agli istinti dell'Io e concorrono alla formazione delle pulsioni sociali, aggiungendo un fattore erotico all'amicizia e all'amore per l'umanità in genere: ecco perché gli omosessuali si distinguono per un particolare dinamismo nell'ambito degli interessi collettivi dell'umanità. Coloro che non si sono svincolati dallo stadio del narcisismo (cioè coloro che hanno una

Freud sostiene che i paranoidi lottano per difendersi dalla sessualizzazione delle loro cariche psichiche istintuali sociali: per cui pensa che il punto debole del loro sviluppo si trovi negli stadi dell'autoerotismo, del narcisismo e dell'omosessualità.

Quindi, il nucleo conflittuale nei casi di paranoia maschile è rappresentato dalla fantasia di desiderio omosessuale, consistente nell'amare un uomo.

Freud ritiene che il paranoico non riesca a tollerare i sentimenti di natura omosessuale passivo-femminile e li allontani da sé anche assumendo atteggiamenti rivendicativi e aggressivi di contrasto.

La causa immediata della malattia di Schreber è stata una fantasia di desiderio femminile (cioè omosessuale passiva) che ha scelto come proprio oggetto la persona del medico; il persecutore Flechsig, sostituito poi da Dio, sostituisce a sua volta una persona anch'essa un tempo amata, cioè il padre.

La scelta d'amore del paranoico è, quindi, per un oggetto simile, dello stesso genere, dato che cerca nell'altro il suo doppio speculare, quindi il paranoico sceglie se stesso attraverso il suo persecutore (da "io amo lui" a "lui mi odia").

Freud espresse il netto rapporto tra l'omosessualità rimossa e la paranoia, esaminando i rapporti tra 4 tipici deliri della paranoia e i corrispondenti complessi: egli, infatti, spiegò che nella paranoia la frase "io amo lui" poteva essere negata in diversi modi, ciascuno capace di originare un delirio (di persecuzione, di erotomania, di gelosia):

- delirio di persecuzione,

si ha quando nella proposizione si nega il verbo, per cui il malato afferma apertamente "io non lo amo, lo odio": tale affermazione si trasforma, per proiezione, nell'affermazione "non lo amo, lo odio perché mi perseguita"; - erotomania, si ha quando nella proposizione si nega l'oggetto, per cui il malato afferma apertamente "non amo lui, ma lei": tale affermazione si trasforma, per proiezione, nell'affermazione "non amo lui ma amo lei perché so che lei mi ama"; - deliri di gelosia, si ha quando nella proposizione si nega il soggetto, per cui tali deliri si manifestano nel delirio di gelosia di origine alcolica (attraverso l'affermazione "non sono io, è lei che ama l'uomo") e nel delirio di gelosia della donna (attraverso l'affermazione "non sono io che amo le donne, è lui che le ama"): in questo caso non entrerà in gioco la proiezione perché il soggetto è negato direttamente.

meccanismo interesserà l'esterno. Vi è infine una quarta contraddizione in cui le tre le parole della proposizione vengano negate, con il seguente risultato "io non amo affatto; io non amo nessuno": poiché la libido deve rivolgersi a qualcosa, essa ricade sul soggetto e lo investe libidicamente, per cui la proposizione diventa "io amo solo me stesso" dà come risultato la megalomania, considerata una ipervalutazione sessuale dell'Io, che in forma più o meno marcata è presente in tutti i casi di paranoia (Freud userà anche il termine narcisismo). Nella formazione dei sintomi della paranoia, l'elemento distintivo è il processo di proiezione, un meccanismo di difesa attraverso il quale impulsi o sentimenti proprivissuti come inaccettabili sono attribuiti al mondo esterno e percepiti come appartenenti ad un'altra persona. Le idee o i sentimenti che l'individuo non è in

grado di tollerare possono subire unatrasformazione prima di essere proiettati, come nel caso delle proiezioni paranoidi cheFreud ha riconosciuto essere alla base dell'omosessualità inconscia.

Nei deliri a contenuto persecutorio, tale deformazione è rappresentata da unatrasformazione dello stato affettivo, per cui ciò che doveva essere percepitointeriormente come amore, è percepito esteriormente come odio.

Inoltre, l'analisi del caso Schreber contribuisce anche a far comprendere ilmeccanismo della rimozione, che consiste in un distacco della libido dalle persone edalle cose, che prima erano amate, per essere rivolta verso l'Io e impiegata peresaltare l'Io stesso.

Freud, infatti, mette in luce i legami tra le fantasie di fine del mondo e i vissuti dicatastrofe interiore sperimentati dal paziente: la fine del mondo era la conseguenzadel conflitto scoppiato tra lui e Flechsig e, in un secondo momento, la conseguenza dellegame indissolubile

stabilità

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Miano Paola.