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CAPITOLO 4 PSICHISMO E INFANZIA
L'investimento parentale è dunque un aspetto sostanziale del concetto di neotenia ed esprime
l'energia spesa da un gruppo familiare verso i figli onde aumentarne la possibilità di
sopravvivenza. La selezione, insomma, avrebbe favorito i piccoli che maggiormente fruivano
di cure parentali per un tempo considerevole, rispetto a quelli che avevano un tasso di
indipendenza più vicino al modello dell'originaria popolazione pongide dalla quale gli ominidi
erano derivati.
Il gruppo familiare è da ritenersi come costrutto psichico che si sia formato intorno
all'ideazione “coppia”. L'evoluzione psichica e quindi affettiva, sarebbe funzione delle
mutazioni che hanno prodotto le precondizioni affinché si giungesse all'invenzione della
coppia quale ancestrale polarità identificatoria di un'organizzazione mentale familiare.
Per Fiske l'infanzia è semplicemente il risultato dell'evoluzione e la dimensione psichica
rappresenta il culmine di tale fenomeno. Psichismo ed infanzia sono intimamente intrecciati:
la fonte della creatività è nella psiche quale configurazione infantile corporeo-mentale
produttrice di cultura.
Nel saggio “L’Io e l’Es” Freud si avvicina ad una concezione antropologica dell'inconscio.
Sviluppando il concetto di schema filogenetico innato, già postulato nel caso clinico “ l'uomo
dei lupi”, il nucleo dell'inconscio appare quale Io ereditario della specie sapiens. Mentre gli
eventi vissuti dall'Io dei singoli individui non sono trasmissibili di generazione in generazione,
le esperienze accumulate al livello della specie si trasformano in contenuti dell'inconscio
trasmissibile ereditariamente. L'inconscio sarebbe allora, una sorta di collettivo ereditario
dove sarebbero iscritte innumerevoli esperienze del’Io, le quali costituirebbero i modelli
primari che forniscono la coerenza percettiva degli eventi interessanti l’Infanzia.
Le identificazioni che porterebbero alla nascita del Super-Io non avvengono con l'Io dei
genitori ma con il Super-Io: ereditarietà della tradizione.
Rapaport ha evidenziato come in Freud non vi sia una sostanziale differenza tra Io e Super-Io
al livello dei meccanismi originari dell'identificazione. La sostituzione mediante identificazione
del rapporto con l'oggetto avviene in entrambi i casi prima dell'abbandono dell'oggetto.
L'autore si chiede qual è la differenza tra le identificazioni che portano alla nascita dell'Io e
quelli che sono alla base del Super-Io.
Per Klein la differenza consiste nel localizzare l'insorgenza del Super-Io nelle identificazioni
pre-edipiche; in questa fase si verifica, tramite la gelosia, un'alterazione dei meccanismi di
identificazione che comporta la nascita di oggetti ideali che risultano confusi e rispetto alla
capacità di distinguere tra buono e cattivo. L'inibizione della costituzione di un oggetto buono
è dovuta invece all'invidia patologica che impedisce la scissione dell'oggetto buono e cattivo.
Rapaport riconduce la differenziazione definitiva tra Io e Super-Io al tramonto dell’Edipo. Per
questo autore il conflitto inconscio riguarda una zona dell’Es dove non è ancora avvenuta la
differenziazione tra Io e Super-Io. La relazione conflittuale compulsiva non è integrabile nelle
strutture affettive stabili del mondo interno ed è solo fruibile nell'esperienza allucinatoria.
I temi culturali fantasmatici gruppali sono fattori antropologici unificanti della conoscenza,
comuni ad ogni uomo, i quali permettono il concepimento reciproco. I loro precipitati percettivi
sono la sessualità e la malattia. Questi dati percettivi stimolano nel soggetto all'attività di
pensiero a livello simbolopoietico. Il dato percettivo non vincola la mente ma consente una
scelta tra varie possibilità. Il pensiero, mentre traduce qualcosa dell'oggetto fantasmatico,
esprime anche parallelamente qualcosa di sé.
La Mente Infantile o Inconscio o Neotenia è la dimensione psichica della specie volta ad
inventare cultura.
Le premesse filosofiche al concetto di neotenia: la Scuola Storico Culturale
La neotenia è un concetto descrittivo che ci aiuta a comprendere lo sviluppo morfologico nei
processi del genus Homo. Le caratteristiche di questo sviluppo possono essere definite in
termini di creatività, plasticità e variabilità comportamentale. A livello cerebrale, la
fenomenologia è collegabile alla nozione di “localizzazione dinamica dei sistemi funzionali”
elaborata nell'ambito della cosiddetta Scuola Storico Culturale che oltre a Lurija accoglieva
anche Vygotskij. In base al pensiero di questa scuola, le attività psichiche complesse sono un
tutt'uno con la plasticità od organizzazione cerebrale in nuovi complessi funzionali a partire
dalla formazione di nuove connessioni: l'inclusione, cioè, di gruppi di neuroni in sistemi
funzionali diversi.
La neotenia è quindi, la controparte biologica del mantenimento in una specie evolutiva di
una modello creativo originario, risvolto osservabile di un aspetto pratico della psiche e della
cultura.
L'uomo è caratterizzato dal fatto di “sapere di sapere” ed è capace di immaginare eventi non
ancora scaduti; le sue forme mentali concernono tutti gli universi culturali possibili. La
coscienza di sapere che istituisce il progetto come previsione.
L’Homo sapiens non è solo capace di costruire oggetti tecnologici bensì l'unica creatura ad
avere una concezione della diade Sé-Altro ed è in questa peculiarità che probabilmente si
gioca il processo evolutivo.
Per Darwin l'organismo e l'ambiente interagiscono l'uno con l'altro dagli inizi della vita umana
ed anche prima. Fin dalla nascita, la mente umana è attiva e continuamente coinvolta nel
processo di adattamento all'ecologia del suo ambiente. Lo sviluppo è un processo creativo,
collegato a processi interni ed in interazione con processi esterni e culturali.
Lev Vygotskij ha messo in primo piano l'importanza del ruolo svolto dalle influenze sociali e
culturali sul cambiamento cognitivo del bambino. Egli sostiene che la struttura psichica
individuale si costituisce a partire dalle relazioni sociali, che vengono interiorizzate
dall'individuo in una fase di crescita. Nel bambino lo sviluppo culturale si compie due volte: la
prima sul piano sociale, nell'interazione tra le persone; la seconda sul piano psicologico
individuale, all'interno di una sola mente.
La matrice familiare e l’evento bambino
Il narcisismo fisiologico quale noopoiesi familiare intorno alla configurazione del bambino per
cui i fantasmi familiari ed oggetti-sé costituiscono l'attività della matrice familiare intesa
globalmente come mente infantile. L'ideazione del bambino è al centro dei processi
fantasmatici e della loro elaborazione in oggetti-sé; la certezza di essere è dunque connessa
all'evento centralità costituente la traccia del modello intrinseco alla funzione costituente le
personazioni familiari o autorappresentazioni mentali dell'identità.
Occorre una forma di pensiero particolare: la matrice quale struttura individuale-collettiva e
cioè quale continuità tra pensiero familiare e pensiero del mondo interno individuale
evolventesi nell'automatizzazione del mondo interno. Il bambino è dunque il senso più
profondo della generatività intesa quale fondazione del nuovo. Se ciò non riesce avremo al
posto del “centro” un buco nero di transpersonale; il buco nero è ora definibili come spazio
semantico impensabile prodotto da un deficit metabolico nella traduzione dell'ordine culturale
degli antenati in tessuto mentale infantile che riorganizza ex-novo tutta la capacità semantica
di pensare il mondo.
Possiamo spiegarlo con la figura di Rubin dove la gruppalità fantasmatica e l'oggetto- Sé
esprimono le alternanze delle configurazioni primarie parentali con la centralità dell'oggetto: i
fantasmi familiari sono tutti oggetti- Sé e l'oggetto Sé corrisponde all'ideazione affettiva dei
fantasmi dell'evento bambino.
L'equilibrio si rompe quando nella galassia fantasmatica, gli antenati non sono infantilmente
elaborabili: essi non accettano di lasciare il loro posto al bambino ed ecco il risucchio dei
centri narcisistici nel buco nero.
Nel caso della psicopatologia psicotica, l'evento bambino quale centro narcisistico degli eventi
familiari è noopoieticamente labile e quindi, al posto dell'oscillazione fantasma-oggetto- Sé
della matrice, insorgono gli antenati sotto forma di accadimenti persecutori reali.
I fantasmi familiari-oggetti- Sé prodotti dalla funzione di pattern permettono l'elaborazione del
transpersonale in logos generatore di codici affettivi; i centri narcisistici, collegati all'ideazione
affettiva bambino, fondano l’ominazione dell'apparato psichico sulla trama di relazioni
significato-significante: il nodo significato-significante è continuamente apribile poiché i codici
affettivi di base, grazie alla funzione ideativa bambino, possono generare infiniti significanti
investendo emotivamente gli oggetti del mondo.
I significanti affettivi ed emozionali fluttuanti tra gli oggetti del mondo, costruiscono le trame
sul come pensare l'universo degli eventi. Tutto ciò è possibile poiché il bambino è al vertice
della configurazione narcisistica fisiologica dove può pensare la matrice in termini di
autorappresentazioni mentali da cui si genera la sua identità. Se abbiamo identificato nel
fenomeno primario del gioco, l'invenzione del mondo, possiamo ipotizzare che le invenzioni
culturali delle australopitecine (utensili) siano stati creati per gioco; la mente infantile di
questi esseri non poteva far altro che giocare col mondo e da questa attività ludica si aprì
l'evoluzione dell'uomo.
Dal nostro punto di vista psichiatrico, la distinzione tra psicopatologia psicotica e normalità
psichica si fonda sull'assenza totale del bambino nelle sindromi psichiatriche gravi,
responsabili dello sviluppo dello spazio psichico e della sua fantasmatizzazione: il bambino
non può esserci quale ideazione affettiva poiché manca la sorgente (pattern) delle ideazione
affettive o uno spazio nel quale contenerla.
La patologia delle due funzioni di matrice impedisce di fatto la nascita del bambino il quale,
dunque, è morto prima di essere concepito.
La patologia bordeline
Immaginiamo invece l'emersione di ideazioni affettive ma non centrate sul bambino bensì
sull’ad