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IL TEMA DEL FARAONE E IL SEGRETO DI PROMETEO

Freud aveva iniziato lo studio psicoanalitico dei fenomeni religiosi stimolato dal pensiero di

Jung. Aveva infatti scritto una lettera a Jung in cui dichiarava di muoversi nello stesso campo

d’indagine; in un’altra lettera aveva precisato che la ricerca riguardava l’origine della

religione. Freud si gettò a capofitto nella lettura di Frazer e per merito suo Freud riteneva di

aver individuato il meccanismo di fondo che sottende i processi mitico-religiosi. Frazer tratta

della magia e Freud è interessato ai due principi di pensiero costituenti i processi associativi

alla base della magia: similarità e contiguità. L’opera che raccoglie le prime osservazioni

freudiane intorno ai fenomeni magici è “Totem e tabù”. Freud prende in considerazione la

magia come procedura mentale di carattere associativo la quale si articola in magia

omeopatica e contagiosa. La prima utilizza il principio della similarità,trasformando l’analogia

tra evento desiderato e azione compiuta in un nesso reale(la pioggia invocata dopo una lunga

siccità può essere causata da una azione che la imiti). La seconda è immessa nel principio

della contiguità trasformando una relazione di contatto in una relazione d’appartenenza( si

può danneggiare una persona agendo su una ciocca di capelli precedentemente tagliata). La

magia come processo primario strutturato assume i principi delle associazioni di idee onde

creare la categoria della causa; essa cioè agisce sigli effetti poiché produce le causa

proponendosi come pura etiologia. La relazione causa-effetto viene cioè assunta

dall’onnipotenza quale capacità di determinare il corso degli eventi: forza del destino o forza

magica e sacralità pericolosa, attributo degli dei e dei capi. La magia omeopatica si baserebbe

su associazioni sostitutive appartenenti all’ordine linguistico della metafora laddove la magia

contagiosa rimanderebbe all’ordine della metonimia. Si tratta quindi di procedure operanti

sulle relazioni tipo causa-effetto; in esse la causa che produce l’effetto rientra nel vasto

ambito del modo di essere onirico. Freud aveva infatti scoperto che le connessioni della trama

onirica sostituiscono delle relazioni causa-effetto mediante le strutture associative. Tale

fenomenologia venne definita nei termini di proposizione ottativa(soddisfazione di desiderio).

L’icona onirica istituirebbe una presenza che prima non poteva esserci, facendo ricorso alla

metafora e alla metonimia; i paradigmi ottativi, possono infatti utilizzare il principio di

contiguità, trasformando una relazione di contatto con una relazione d’appartenenza:

un’immagine onirica che relaziona più personaggi, i quali hanno avuto tra loro un determinato

contatto. Nel quarto capitolo di “Totem e tabù” e nel decimo di “psicologia delle masse e

analisi dell’Io”, Freud descrive un’umanità preistorica suddivisa in orde guidate da un Capo

che dominava l’ambiente ostile grazie alla sua onnipotenza. Egli doveva castrare i figli quando

essi, una volta raggiunta la pubertà avrebbero avuto la stessa possibilità di sviluppare

onnipotenza sull’ambiente; ma un giorno i figli si ribellano e lo uccisero divorandolo crudo. Per

Freud l’assassinio del Padre-Capo avvenuto mediante atto cannibalico omofagico, comportò

l’incorporazione del suo narcisismo distruttivo. Per Freud era finalmente identificato il vero

momento etiologico, peccato preistorico di odio e quindi corredo basico della pulsione di

morte. L’incorporazione generò la rimozione contro investita stabilmente, ma intorno al

rimosso originario, vennero a costituirsi gli antesignani dei meccanismi dell’identificazione .

Nel rimosso originario, a livello della specie sapiens, non esiste alcuna distinzione tra Es, Io e

Super-io. Questa situazione sembra avere delle attinenze con la situazione di massa

analizzata da Freud. La massa corrisponderebbe ad una regressione ad un livello originario

dove l’Io è tutt’uno col Super-io nell’ambito dell’Es. I meccanismi dell’identificazione alla base

dell’origine del Super-io e dell’Io emersero e si stabilizzarono con il culto dell’animale

totemico,divenuto l’antenato della tribù, ed il tabù dell’incesto. Infatti onde evitare la loro

dissoluzione i membri dell’orda furono costretti a re-inventare il capo ucciso nella veste

simbolica di un dio animale: istituzione tetriomorfa del padre o animale totemico antenato

della tribù. Con l’insediamento del totem ebbe inizio l’ordine sociale, l’etica e la religione; il

totem era il simbolo inconscio del padre, amato e odiato contemporaneamente. Banchetto

totemico e tabù dell’incesto rappresenterebbero la dimensione sacra più vicina all’inconscio

dell’epoca primordiale; il totem evoca il trans personale originario. L’incesto è definito quale

accoppiamento, culturalmente proscritto, all’interno del nucleo familiare. Esiste una

distinzione tra endogamia e incesto ; la prima riguarda la scelta del coniuge, la seconda la

promiscuità sessuale intrafamiliare. Vi è anche una differenza tra esogamia e tabù poiché

mentre la prima proibisce il matrimonio,la seconda riguarda le relazioni sessuali intrafamiliari.

Il tabù è un particolare stato di coscienza non traducibile in termini soggettivi poiché del tutto

appannaggio della dimensione collettiva. Nella dimensione tabuica mondo interno e sociale

sono equivalenti; essa è soprattutto una percezione di divieto rispetto a determinati

comportamenti sociali. Sul paino della dinamica psichica il tabù è ambivalente in quanto

contiene entrambi i concetti di sacro e di contaminante. Individui e oggetti tabù sono investiti

da straordinari poteri benefici e malefici; spesso il trasgressore di un tabù diviene tabù egli

stesso: pensiero magico contagioso. Da un punto di vista psicodinamico il tabù opera nella

percezione degli oggetti sacri gravitanti intorno ai nuclei rimossi. Ne “l’avvenire di

un’illusione” Freud tratta della sostituzione del totem, progenitore e genio tutelare con un dio

unico. Ne “l’uomo Mosè e la religione monoteistica” egli fa un’analisi del mito di origine di

Mosè, per visualizzare lo sviluppo del monoteismo. Freud avanza l’ipotesi che Mosè era egizio

e trasmise agli ebrei la religione di Akhnaton,quella del dio Aton. Freud aveva presente il

lavoro di Abraham nel quale il faraone Amenofi IV aveva rotto ogni rapporto con la tradizione

religiosa paterna fondata sul dio Amon; per Abraham si trattava della fantasia inconscia di

autogene reazione: il dio Aton era colui che si è generato da sé. Secondo Freud alla base della

rivoluzione teologica di Akhnaton vi era un conflitto insormontabile con la figura paterna. In

effetti facendo riferimento agli ultimi studi compiuti a partire dagli anni novanta del secolo

scorso, il faraone eretico era affetto, forse, dalla sindrome di Marflan (allungamento del viso e

degli arti, in particolare mani e piedi). Questa sindrome era la causa di una sorta di rifiuto

verso questo bambino, figlio di Amenofi III. Amenofi III sviluppò il culto di Amon. Nel suo regno

di Tebe egli ebbe dalla moglie 4 femmine e due maschi. Il figlio maggiore Thutmosis morì

giovane e quindi il re fu obbligato a nominare erede al trono Amenofi IV che però venne

escluso da tutte le attività dei templi, quindi decise di abbandonare tutti gli dei alle cui

meraviglie liturgiche il padre lo aveva escluso. Il rigetto del padre si associò nella mente del

bambino al rigetto del dio Amon e piano paino egli si creò un nuovo padre divino. Amenofi IV

fece quindi costruire la città di Tell-El-Amarna dove nacque il nuovo culto del dio Aton. Preso il

nome di Akhnaton ebbe come moglie Nefertiti. La regina d’Egitto accolse con grande

entusiasmo la religione monoteista di Aton, rimanendo fedele fino alla fine al dio unico. Il

faraone eretico viveva integralmente nella contemplazione dell’unico dio rigettando il culto

politeista. A causa di questo misticismo, il pacifista Akhnaton portò l’Egitto al minimo della

sua potenza, facendo svanire l’influenza egiziana in Siria. Per questa condotta ritenuta

criminale dai militari, gli Ittiti aumentarono le loro infiltrazioni in quei territori. Dopo la sua

morte venne sepolto a Tell-El-Amarna, ma il suo culto venne cancellato dalla casta sacerdotale

che prima di lui aveva gestito i vantaggi economici del politeismo. I suoi successori

ritornarono alla religione politeista. A meno di 100 anni dalla sua morte un principe d’Egitto di

nome Mosè riportò alla luce quella personalità monoteista. Freud ricorda che prima del

faraone eretico ì,oltre ad Amon, il dio più importante era Osiride , che permetteva di rafforzare

la credenza nell’esistenza dell’aldilà. Infatti studi recenti su Akhnaton hanno dimostrato che

una delle conseguenze del suo culto monoteista fu una radicale modifica della concezione

dell’aldilà posta nel Libro dei Morti. Freud aveva scoperto questa modificazione teologica

ricordando come l’antica religione giudaica non aveva mai posto in risalto l’aldilà, inteso quale

superamento della morte. Secondo Freud, Mosè aveva donato agli Ebrei la religione di

Akhnaton. Non solo il culto di Osiride venne oscurato ma anche ogni forma di magia e

stregoneria. In base alla ricostruzione di Freud l’esodo doveva essere avvenuto dopo la morte

di Amenofi IV e la nuova religione doveva iniziare a svilupparsi nell’oasi di MeribanQadesh. Il

ritorno di un dio unico non poteva che suggellare il ritorno del rimosso e cioè del padre

primordiale incorporato; secondo Freud, Mosè poteva essere stato ucciso dal suo popolo che

aveva così ancora una volta rinnovato il parricidio originario.; un’altra congettura fu che il

pentimento per l’assassinio di Mosè diede impulso all’idea del ritorno di un Messia apportatore

di redenzione. L’antisemitismo si fonda sull’accusa di deicidio rivolta a quel popolo che,venne

ad essere ghettizzato nelle città del mondo. Il monoteismo non era riuscito a cancellare

dall’umanità il senso di colpa causato dall’ostilità repressa verso un “dio-padre”. L’essenza del

Mosè è da ricercarsi nell’originario parricidio e nella nascita del politeismo inteso come

rimozione del ricordo dell’uccisione del padre primigenio; il monoteismo consisterebbe allora

nel ritorno di quel rimosso. Per Freud, Mosè è identificato nella presenza di Dio ed è per

questo che può essere di nuovo ucciso. Il p

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Publisher
A.A. 2013-2014
35 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tobi93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Menarini Raffaele.