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INTERVENTI NON INTERPRETATIVI

In una terapia psicodinamica molto di cui il terapeuta fa è non interpretativo. Dopo l'interpretazione l'intervento più espressivo è l'osservazione. L'osservazione si differenzia dall'interpretazione in quanto non è suo obiettivo fornire spiegazioni o collegamenti. Ha spesso come oggetto elementi di cui il paziente non ne è consciamente consapevole;

La confrontazione cerca di portare l'attenzione del paziente su questioni che tende ad evitare e si differenzia dall'osservazione perché è diretta ad evidenziare gli elementi consci. Dato che gli interventi di confrontazione possono essere aggressivi, i terapeuti meno esperti tendono ad usarli di meno per paura che il paziente abbandoni la terapia;

La chiarificazione tende a mettere in luce temi che appaiono vaghi e confusi;

L'incoraggiamento a elaborare e la validazione empatica possono essere utilizzati per raccogliere

informazioni e favorire l'alleanza terapeutica. La validazione empatica aiuta il paziente a sentirsi compreso infatti una paziente che era stata vittima di abusi da parte del patrigno e mai creduta dalla madre, dal terapeuta si sentiva compresa perché quest'ultimo affermava che i comportamenti della ragazza erano del tutto comprensibili. L'interpretazione se non è preceduta da un intervento di validazione empatica potrebbero risultare come un attacco, come una critica; Gli interventi psicoeducativi e i consigli ed elogi. I primi servono a fornire informazioni specifiche al paziente correlate alla formazione professionale del terapeuta ad esempio spiegare ad un paziente che la depressione è un disturbo con decorso caratterizzato da eventi ricorrenti. Gli elogi sono diretti a rinforzare atteggiamenti positivi mentre i consigli servono a esprimere un'opinione su questioni oggetto di preoccupazioni per lui o per il paziente. Pazienti narcisisticamente

vulnerabili si sentono compresi solo con comprensione di validazione empatica e percepiscono come lesivo ogni tentativo di fornire dall'esterno un'interpretazione del loro mondo interno.

Capitolo V: OBIETTIVI E AZIONE TERAPEUTICA

Per definire l'azione terapeutica è necessario evidenziarne gli obiettivi:

  1. RISOLUZIONE DEL CONFLITTO: cioè esplorare i conflitti inconsci e risolvere i sintomi ad essi connessi. Un giovane ad esempio potrebbe avere un blocco dello scrittore perché teme che il suo successo lo metta in competizione con il padre: una volta capito il conflitto, il giovane può essere in grado di tornare a scrivere perché l'ansia è stata ridotta. Diciamo che i conflitti non vengono del tutto eliminati ma si instaurano delle forme di compromesso più adattive;
  2. RICERCA DELLA VERITÀ: cioè gli psicoterapeuti ad orientamento dinamico pongono come obiettivo principale la conoscenza di sé, cioè
guardare in sé e distinguere ciò che si è da ciò che si vorrebbe essere; 3. MAGGIORE CAPACITÀ DI CERCARE OGGETTI-SÉ APPROPRIATI, infatti secondo Kohut le funzioni oggetto-sé sono essenziali per la sopravvivenza quindi l'obiettivo sarebbe quello di aiutare i pazienti che utilizzano oggetti-Sé in maniera immatura; 4. MIGLIORAMENTO DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI: L'OBBIETTIVO DELLA TERAPIA sarà quello di aiutare il paziente a capire come rappresentazioni interne di sé e degli altri plasmino le sue relazioni. Per esempio una paziente che reagisce nei confronti della terapeuta come se questa fosse invidiosa dei suoi successi. Queste fantasie derivavano da una rappresentazione interna della madre che non sembrava manifestare alcun entusiasmo nei risultati positivi ottenuti dalla figlia. 5. CREAZIONE DI SIGNIFICATO ALL'INTERNO DEL DIALOGO TERAPEUTICO: QUESTO OBIETTIVO È UNA variante del rendere conscio.l'inconscio cioè che il risultato è una persona con una maggiore padronanza di significati che in precedenza rimanevano fuori dalla sua consapevolezza. 6. MIGLIORAMENTO DELLA MENTALIZZAZIONE: il miglioramento della capacità riflessiva può costituire un obiettivo importante per i pazienti ai quali è stata compromessa a causa di un trauma. Alla fine della terapia il paziente dovrebbe essere in grado di distinguere il mondo interno degli altri dal proprio. Una migliore capacità di mentalizzare permette ai pazienti di comprendere come i loro comportamenti non siano casuali ma vengano generati da sentimenti, credenze, conflitti. Gli obiettivi che il paziente si propone possono essere in contrasto con quelli del terapeuta perché ha del processo terapeutico una convinzione differente. Mentre i terapeuti possono essere più inclini a privilegiare obiettivi intrapsichici come rafforzamento dell'IO o modifica del Super-io, i

pazienti pensano agli obiettivi in termini di cambiamenti concreti nella loro vita ad es. Una paziente che ha come scopo una relazione soddisfacente con successivo matrimonio, ha il diritto di cercare di raggiungere questo obiettivo ma il terapeuta non può garantirlo. Ciò che il terapeuta può fare è offrire alla paziente la possibilità di esaminare i suoi conflitti sui rapporti sentimentali.

Pazienti pieni di invidia e incapaci di ammettere di aver bisogno di aiuto possono restare per un po' senza obiettivi per dimostrare di essere indipendenti dalle aspettative del terapeuta.

Blatt in uno studio sulle popolazioni cliniche in trattamento a lungo termine, ha rilevato che gli approcci psicoterapeuti adottati con i vari pazienti erano stati modificati in base al loro quadro clinico. Egli divide i pazienti in due categorie:

  1. Individui con patologia introiettiva in cui aveva un ruolo primario lo sviluppo e il mantenimento del concetto di Sé ed erano

Considerate secondarie le relazioni interpersonali;

Individui con una patologia anaclitica molto più preoccupati da problemi relazionali che dallo sviluppo del Sé.

Blatt ha riscontrato che i pazienti con patologia anaclitica sembrano essere meno responsivi all'insight attraverso l'interpretazione ma traevano benefici dalla relazione terapeutica in sé; al contrario i pazienti con patologia introiettiva sembravano rispondere in maniera molto più positiva a insight e interpretazione.

Jones ha proposto un modello integrato dell'azione terapeutica che considera entrambe le componenti, interpretazione e interazione all'interno della relazione., in questo modello chiamato struttura dell'interazione ripetitiva, l'azione terapeutica si svolge attraverso il riconoscimento, la comprensione e l'esperienza da parte di ambedue i membri della diade.

Secondo il contributo delle neuroscienze, i pensieri consci possono amplificare sensazioni.

esentimenti che a loro volta influenzano la vita delle persone; infatti in individui che tendonoall’autofrustrazione, i loro atteggiamenti negativi verso se stessi spesso contribuiscono adeterminare i loro insuccessi in campo professionale o relazionale. Il lavoro sui sentimenti conscipuò comportare il tentativo di modificare la frequenza o l’intensità degli stati emozionali piùfrequenti e aiutare il paziente a gestire le emozioni contradditorie come amore e odio nei confrontidella stessa persona. I pazienti inoltre possono essere incoraggiati a usare l’umorismo per affrontareautocritica e realtà spiacevoli. In ogni caso, il punto principale è che in qualsiasi area dell’azioneterapeutica la necessità di modificare determinate reti associative consce e inconsce è parte delprocesso di cambiamento.

STRATEGIE CHE FACILITANO IL CAMBIAMENTO TERAPEUTICO

I metodi che possono essere usati per facilitare un cambiamento sono

molti ma rientrano in tre categorie di interventi: 1. Tecniche che alimentano l'insight; 2. Aspetti che derivano dalla relazione terapeutica; 3. Strategie secondarie come esposizione, self-disclosure e conferma. Esistono due tecniche in particolare per alimentare l'insight e cioè libere associazioni e interpretazione. Le prime forniscono la possibilità di vedere le difese in azione perché dato che emergono come resistenze, dalle associazioni il terapeuta può trarre una grande quantità di informazioni (es. se un paziente sta parlando liberamente della sua attività professionale potrebbe all'improvviso fermarsi e incominciare a parlare di ciò che ha fatto la sera prima dopo aver menzionato la collega con cui lavora; il terapeuta può notare questa manovra difensiva e concludere che nella vita del paziente la donna rappresenta una figura importante e generatrice d'ansia). Anche le osservazioni possono facilitare.l'insight da una prospettiva esterna. Per quanto riguarda il secondo punto, la relazione può contribuire al cambiamento attraverso l'interiorizzazione delle funzioni del terapeuta, ad esempio il senso di calma e sicurezza generato dall'attenzione e dall'empatia del terapeuta può aiutare il paziente a sviluppare la capacità di trovare conforto in se stesso; a volte il paziente si crea una rappresentazione del terapeuta che evoca quando si sente turbato. Attraverso le interazioni con il terapeuta, modelli di relazioni oggettuali immagazzinati nella memoria procedurale implicita possono essere modificati da nuove esperienze. I pazienti possono inoltre interiorizzare strategie di riflessione consce diventando così i terapeuti di se stessi. Le strategie secondarie includono numerosi interventi che vengono considerati come non propriamente psicoanalitici. Fa parte delle strategie secondarie 1) la suggestione grazie ad un'interpretazione.

1) La consapevolezza dei pattern comportamentali può suggerire in maniera implicita o esplicita che tali pattern sono preoccupanti e pertanto devono essere modificati.

2) La confrontazione di credenze disfunzionali.

3) Un'altra ancora coinvolge l'esame delle strategie consce che il paziente utilizza per prendere decisioni e risolvere problemi, un simile approccio può aiutare i pazienti a fare scelte più adattive.

4) L'esposizione ha un ruolo primario nell'azione terapeutica dei trattamenti comportamentali soprattutto per quanto riguarda gli stati d'ansia; essa consiste nel porre il paziente di fronte a uno stimolo finché l'ansia non scompare. La progressiva riduzione dell'ansia da trasfert è in parte dovuta a un processo di esposizione nel quale il paziente riconosce che le sue paure di essere criticato o umiliato non sono realistiche, così il paziente impara a tollerare l'ansia nel corso dei ripetuti.

colloqui con il terapeuta che non reagisce come lui si aspetta.

5) Un quinto tipo di strategie coinvolge forme di self-disclosure cioè un limitato

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Publisher
A.A. 2011-2012
16 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher roxx86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Innamorati Marco.