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Appunti lezione Psicologia Dinamica 08-09
Contiene i concetti essenziali del pensiero di Bion, percui è utile consultare questi appunti solo dopo la lettura del Manuale di psicologia dinamica.
Wilfred Ruprecht Bion (Muttra, 1897 – Oxford, 1979) è stato uno psicoanalista britannico. Studioso assai noto e discusso, figura di spicco della ricerca psicoanalitica, fu artefice di importanti elaborazioni della teoria psicodinamica della personalità tali da istituire un filone "bioniano" della moderna psicoanalisi che grazie anche ai suoi contributi, decorrendo dal fondamento freudiano, estende i contenuti teorici e metodologici all'area delle psicosi - particolarmente della schizofrenia - e ai fenomeni di gruppo.
Trascorse l'infanzia in India e di quel tempo sentì sempre la nostalgia, come scrive in "La Lunga Attesa", un'autobiografia dei primi vent'anni; all'età di otto anni fu trasferito in Inghilterra.
Per entrare in college. Dopo la scuola superiore, si arruolò come ufficiale carrista, partecipò ai combattimenti nelle Fiandre durante l'ultimo anno della Prima Guerra Mondiale meritandovi una decorazione; l'esperienza di questo periodo segnò la sua vita e il suo pensiero.
Dopo la guerra, conseguì la Laurea in storia all'Università di Oxford e insegnò per un breve periodo, studiò quindi medicina all'Università di Londra e, conseguito il titolo accademico, iniziò ad interessarsi di psicoterapia. Dal 1932 frequentò la Tavistock Clinic, nel 1938, iniziò, con John Rickman, un'analisi che fu interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e abbandonata quando i due colleghi si trovarono a lavorare insieme all'ospedale militare di Northfield, dove erano incaricati del supporto ai militari colpiti da PTSD; in tale contesto Bion cominciò a sviluppare la sua teorizzazione sui gruppi.
Che avrebbe trovato una formulazione definitiva in "Experiences in Groups" (1961). Nel 1945 intraprese un'analisi con Melanie Klein. Il lavoro di Bion con i gruppi terapeutici si concluse sul finire degli anni 1950, tuttavia della concezione che l'individuo sia profondamente radicato nel gruppo è intriso tutto il suo lavoro di psicoanalista e di teorico. In tale periodo divenne una figura di spicco nella Società Psicoanalitica Britannica, ricoprendo le cariche di Direttore della Clinica Psicoanalitica londinese dal 1956 al 1962 e di Presidente della Società dal 1962 al 1965. Si trasferì a Los Angeles nel 1968 e tornò in Inghilterra pochi mesi prima di morire nel novembre del 1979.
Fasi del lavoro:
- gruppi
- psicoanalisi individuale
È ricordato soprattutto per la teoria del pensiero. Si occupa di stabilire cosa siano le verità e le bugie e che rapporto abbiano tra loro. Sostiene che:
- le verità preesistono al pensatore
- Pensieri: esistono a prescindere da chi li pensa
- Apparato per pensare: come l'apparato digerente (metafora utilizzata da Bion), serve a "digerire" i pensieri e a non renderli tossici
Le bugie hanno bisogno di un pensatore per essere tali. Ciò rovescia il "cogito ergo sum" cartesiano. La mente tramuta e trasforma i pensieri, non li produce semplicemente. Vengono distinti:
Si occupa, a differenza dei suoi predecessori in campo psicoanalitico, di psicosi, e quindi di schizofrenia, con i suoi sintomi caratteristici che sono le allucinazioni e i deliri.