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COSCIENZA

→ località con contenuti che hanno ancora un investimento ulteriore di energia neutra

1924 articolo “notes magico” → il conscio è la “plastica” su cui rimangono le tracce ( → strutture),

dev'essere sempre riscrivibile (→ non ha memoria).

TRANSFERT → fenomeno ubiquitario in cui le emozioni del paziente sono trasferite all'analista;

progressivo sviluppo di derivati per spostamento. Il paziente, anziché ricordare, “agisce” il ricordo

(impulsi un tempo diretti verso una o più persone primarie dell'infanzia, poiché la funziona del

terapeuta è di accudimento); possono essere sia manifestazioni di odio che di amore.

→ l'inconscio manda il desiderio al preconscio (→ derivato istintuale modificato con spostamento)

→ al percetto “terapeuta” viene agganciato “odio”.

1. Derivato transferale primario (prima censura);

2. Derivato transferale secondario (persona che riceve il derivato del terapeuta; seconda

censura);

3. Derivato transferale terziario (passa la seconda censura ma non la terza, cioè non vuole

dirlo). FASI PSICOSESSUALI

Nei primi cinque anni di vita, partecipano nello sviluppo diverse aree somatiche → concezione in

base alla quale si susseguono diverse zone erogene, come tappe evolutive (relazionali) definite

come pulsioni parziali. Le prime fasi sono autoerotiche, prive di oggetto esterno.

1. Fase ORALE → la fonte è la mucosa labiale. Il rapporto con il mondo passa tutto per la

bocca. La pulsione orale nella I fase di appoggia alle pulsioni dell'Io; sussiste così una

confusione primaria, una non divisione tra sé e non sé.

2. Fase sadico-ANALE e prima fase di perdita → II/III anno di vita in cui la fonte è la mucosa

anale, la meta lo strofinamento, l'oggetto per eccellenza sono le proprie feci. Dal punto di

vista psico-relazionale, si instaura il sé e non sé, ora c'è bisogno di controllo e di possesso

dell'oggetto → distacco, perdita narcisistica.

3. Fase FALLICO-EDIPICA → se non ci sono “intoppi” evolutivi, le pulsioni sono sottomesse

al primato dei genitali. La fonte è la mucosa dei genitali.

→ fase fallico-NARCISISTICA → importanza fallica come tratto narcisistico, mettersi in mostra ed

essere guardati. È ancora una fase dicotica dove il gioco è tra mamma e bambino; se la si supera si

passa nella dimensione edipica vera e propria in cui si è in tre (→ dimensione edipica triangolare

competitiva, problema di gestione dei sentimenti)

La società richiede uno sviluppo genitale. Se lo sviluppo si inceppa, avviene una frustrazione e

fissazione che incide sulle tappe evolutive. Il preconscio, se ha pulsioni in conflitto, sarà perverso

(sano!) o nevrotico.

FISSAZIONE → nel percorso evolutivo mi fisso in un certo stadio;

REGRESSIONE → concetto puramente descrittivo (diverso da rimozione), si torna indietro a volte

con una fissazione.

Frustrazione + fissazione + regressione → conflitto (→ nevrosi)

IL SOGNO

Ai tempi della pubblicazione dell'Interpretazione dei sogni, dal punto di vista scientifico era ancora

un mistero.

Il sogno è un fenomeno conscio, poiché siamo consapevoli di sognare, ma è allucinazione. Sognare

serve a dormire, se è una costruzione riuscita bene; la sua funzione primaria è proteggere il sonno

(→ carattere ontogenetico); da un punto di vista filogenetico, l'inconscio non dà tregua: è il

preconscio che dorme. Sono allentate le difese, quando dormiamo “stacchiamo i cavi” con il

motorio e il percettivo.

Il sogno è sempre l'appagamento camuffato del desiderio istintuale del sistema inconscio, che a

differenza del preconscio continua a lavorare anche di notte e vuole arrivare alla scarica motoria. È

una dimensione narcisistica perché ci chiudiamo in noi stessi; è un compromesso per soddisfare

l'inconscio ma continuare il sonno.

Contenuti preconsci del sonno:

1. Stimoli esterni (fisici o di altro tipo);

2. Contenuti del sogno (derivati istintuali + residui diurni + problemi irrisolti);

3. Lavoro onirico (costruzione del sogno) → spostamento, condensazione, rappresentabilità

sensoriale (specialmente visiva e uditiva), simbolizzazione, elaborazione secondaria.

Esistono anche i sogni di comodo o convenienza (es. ho sete → sogno di bere).

Elaborazione secondaria → ulteriore lavoro sul contenuto, utilizzando processi di pensiero di tipo

secondario (prossimità della seconda censura).

Contenuto latente del sogno → quello che non arriva alla coscienza

Contenuto manifesto del sogno → quello che arriva alla coscienza

FASE STRUTTURALE

Nel 1914 esce il saggio sul narcisismo, l'anno dopo “Lutto e melanconia” in cui sono presenti

argomenti che non trovano posto nel modello topografico, ma in quello strutturale. La

pubblicazione nel 1923 di “L'Io e l'Es” sancisce l'inizio della terza fase.

Freud inizia a considerare un modello sulla base di strutture o istanze (=richieste): IO, ES e

SUPER-IO + realtà esterna.

− ES= “esso”, terza persona singolare neutra dal tedesco. A volte tradotto con il latino “Id”.

→ inconscio → funzionamento primario;

− IO → conscio + preconscio → macrostruttura che articola le richieste delle altre due istanze;

all'interno avvengono tutte le funzioni del sistema preconscio; la censura diventa un

concetto più elastico. La coscienza non è più un sistema, ma diventa un organo di senso

dell'Io;

− SUPER-IO → coscienza morale; in larga misura inconscio e in piccola conscio; vincolante

come un tempo lo sono stati su di noi i nostri genitori; erede dell'autorità. Nel 1938

(postumo) Freud lo definisce “una porzione del mondo esterno che è stata abbandonata

almeno in parte come oggetto ed è stata assunta all'interno dell'Io (mediante identificazione).

È una parte che pretende cose anti-istintuali. Non è detto che corrisponda alle figure

genitoriali, anche se è fortemente influenzato dall'educazione.

Quando si fa sentire il Super-Io, il sentimento tipico è il senso di colpa.

Schema super-egoico pre-autonomo → il bambino sa che sarà punito → colpa

Freud nel 1914 definice la coscienza morale una “struttura che sorveglia la discrepanza sussistente

momento per momento tra Io ideale e Io reale.

Omeostasi narcisistica → regola il nostro benessere o malessere psichico (→ essere contenti di

come si è; es.: più mi vedo vicino al mio ideale di persona, più sto bene).

REAZIONE TERAPEUTICA NEGATIVA → fenomeno clinico che esprime la funzione del Super-

Io → il paziente e il terapeuta sono molto soddisfatti reciprocamente della terapia; quando il

paziente torna, invece è depresso e sembra tornare all'inizio → quando una persona trova

soddisfazione e pensa di poter arrivare alla soluzione, è vittima di un atroce senso di colpa → il

bambino, quando fa qualcosa di buono, sa che fa star male il padre (con una cattiva omeostasi

narcisistica) e si sente in colpa.

Un conflitto può svilupparsi tra qualunque coppia di strutture (Es/realtà esterna, Es/Super-Io, etc.).

TEORIE DELL'ANSIA

Angoscia → ansia più spinta (a volte usate come sinonimi); sentimento che segnala un pericolo,

effetto di una rimozione parzialmente fallita (non riesce ad essere rimosso l'investimento energetico,

che una volta nel Preconscio di fenomenizza).

1. In una rimozione parzialmente senza successo, l'energia libera nel Preconscio non trova un

oggetto a cui legarsi e diventa ansia.

2. L'ansia non è passiva, ma attiva. Durante il conflitto, si crea come un segnale d'ansia

adattiva, uno stimolo ad una soluzione.

NARCISISMO

Nel 1914, con “Introduzione al narcisismo” Freud cerca di descriverlo partendo dalle psicosi (→

nevrosi narcisistiche), poiché la libido è ancorata all’Io (→ rappresentazione di sé) ed è così

compromesso il rapporto con la realtà.

Il narcisismo ha a che fare con la considerazione che uno ha di se stesso; è un concetto che si

lega a sentimenti positivi, di benessere. Implica l’impossibilità ad amare, poiché il soggetto non

riesce a prescindere da sé. L’omeostasi narcisistica è fondamentale.

N.B. Tutto ciò che riguarda l’oggetto NON ha a che fare con il narcisismo.

1. Narcisismo primario → confusione/identificazione primaria; il primo che sussiste dal

punto di vista evolutivo; riguarda i primi mesi di vita, in cui tutto è investito su di sé;

Il bambino resta a contatto con l’ideale dell’Io giocando ad essere l’eroe, il principe, etc.

2. Investimento oggettuale → il bambino sviluppa l’angoscia di perdere l’oggetto e

l’attaccamento ad esso; distribuisce un po’ alla volta la libido tra sé e gli oggetti;

Narcisismo residuo → i cambiamenti rispetto alla prima fase (il bambino deve

sviluppare la sua autonomia) generano uno squilibro;

3. Narcisismo secondario → la quota di libido torna secondariamente sul soggetto.

Disturbo di personalità narcisistica → in realtà il soggetto si detesta; ha bisogno di piacere e di aver

prova del suo valore e non tollera le offese, è molto fragile.

“La rimozione proviene dall’Io o meglio dalla considerazione che l’Io ha di sé; l’Io ha eretto al suo

interno un ideale di sé e un controllo per la discrepanze tra l’ideale dell’Io e l’Io ideale”.

Chi non riesce ad aggiornare il proprio ideale ha un’incapacità psichica molto grave (es. alcuni

scelgono come ideale i genitori o degli elementi della società).

Test di realtà → capacità di far aderire l’ideale di sé alla realtà.

Condizioni che comportano il narcisismo secondario:

- Sonno;

- Lutto;

- Delusione amorosa;

- Malattia fisica;

- Malattia psichica;

- Identificazione secondaria → modificazione stabile di uno o più aspetti del sé sulla base di

uno o più aspetti ammirati dell’oggetto.

Formazione → modificazione del sé che deve provvedere ad un processo di identificazione

secondaria

Dolore psichico → affetto dovuto ad una discrepanza tra ideale dell’Io e Io reale. La difesa è la

depressione, congelamento sensoriale.

Il narcisista ama l’ideale del suo Io ed è centrato su di sé poiché è costantemente concentrato nel

lavoro infinito e fallimentare volto al raggiungimento del suo ideale.

Individuazio

Dettagli
A.A. 2013-2014
11 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia.otherside di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Zanettovich Andrea.