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PSICOLOGIA ANALITICA

Psicologia del profondo: dottrina psicologica di Eugen Bleuler che si occupa del fenomeno dell'inconscio.

Psicologia analitica: termine con cui Jung, allievo di Bleuler, definisce la sua dottrina psicologica nel 1913 per identificare una nuova scienza originata dalla psicanalisi. Si differisce dall Psicologia del Profondo in quanto si interessa agli studi sia sulla coscienza sia sull'inconscio e alle relazioni tra l'Io e l'inconscio sia Freud che Jung si trovano d'accordo sull'importanza del sogno.

La psicologia analitica è una scienza fondata, pertanto comprende una teoria, un'elaborazione scritta e una ricerca accanto alla pratica psicoterapeutica. Riguardo quest'ultima, la frequenza delle sedute di Freud era di circa 4 o 5 volte a settimana, mentre quelle di Jung era di 1 o 2 volte alla settimana; inoltre Jung, a differenza di Freud, predilige una seduta faccia a faccia.

Jung capovolge

finalisticamente il senso dei processi psicologici che Freud aveva interpretato deterministicamente per Jung non tutti i sogni ci parlano di una causa avvenuta nel passato, ma vi sono anche dei sogni finalistici, che preparano a qualcosa, a un'esperienza che si dovrà attraversare. L'INCONSCIO La concezione junghiana di inconscio si differenzia da quella freudiana in tre punti fondamentali:
  • l'inconscio ha un corso di sviluppo autonomo
  • l'inconscio è complementare alla coscienza, è come se l'inconscio volesse equilibrare
  • l'atteggiamento cosciente del sognatore è la sede delle immagini primordiali universali, gli archetipi
IMAGO Il concetto di Imago era stato uno dei più diffusi tra gli psicoanalisti intorno al 1907 ma poi fu abbandonato. Jung propose invece di chiamare Imago la rappresentazione soggettiva delle immagini del padre e della madre. Giunse alla conclusione che vi era nella psiche umana

Un'immagine preesistente inconscia della donna, e che lui chiamerà anima.

INCONSCIO PERSONALE E COLLETTIVO

Jung distingue un inconscio personale da un inconscio collettivo.

L'inconscio personale è rappresentato da tutti quei contenuti delle vicende della storia personale di un individuo come ricordi dimenticati, percezioni subliminali, elaborazioni di pensieri e processi logici che sfuggono all'attenzione del soggetto e non vengono integrati nella coscienza.

L'inconscio collettivo è l'insieme di tutte quelle manifestazioni psichiche e quei valori che trovano il loro riferimento nel patrimonio socio-culturale e rituale di una data famiglia, di un popolo, di una cultura più o meno estesa. Esse si presentano non solo nei simboli onirici e nelle rappresentazioni degli psicotici ma anche nelle visioni dei mistici, nei miti e nei riti religiosi, nelle opere d'arte e nelle fondamentali intuizioni dell'umanità.

Ciò che è sedimentato nella nostra mente e che non dipende dalle nostre esperienze personali (per esempio traumi vissuti dai nonni, di cui non hanno mai parlato, ma che sono tracce che vanno a influire sulle generazioni; oppure le abitudini di una certa popolazione, come l'ora in cui si mangia)

ARCHETIPO

Nell'archetipo sono presenti le categorie e le energie aprioristiche che rendono possibili le esperienze individuali. Gli archetipi sono riconoscibili in comportamenti esteriori che si raggruppano intorno alle esperienze basilari e universali della vita quali la nascita, la maternità, la paternità, il matrimonio, la separazione e la morte.

Gli archetipi si manifestano nelle immagini simboliche e hanno anche il significato ermeneutico di rivelazione e di accesso al sacro. Nella psicologia analitica (la quale lavora sugli opposti) gli archetipi sono modelli di relazione tra l'Io cosciente e la vita interiore si rivelano tramite le immagini.

psichiche e l'eraffigurazioni dell'Ombra della Persona dell'Animus e dell'Anima. Teoricamente vi è un numero infinito di archetipi.

Archetipo dell'Io: costituito dall'insieme di rappresentazioni consce in cui viene riposta la propria identità. Per esempio, una persona sogna ed è sorpresa di vedere sé davanti, è come se prendesse coscienza della sua esistenza.

Archetipo dell'ombra: si contrappone all'archetipo dell'Io. È definita da Jung come la parte inferiore della personalità, la somma di tutte le disposizioni psichiche personali e collettive che per la loro incompatibilità con la forma di vita scelta coscientemente non vengono vissute e si uniscono a formare nell'inconscio una personalità parziale relativamente autonoma con tendenze contrarie. Come per esempio l'immagine del diavolo per la cultura cristiana. L'Ombra è l'insieme

Delle caratteristiche personali e collettive che l'individuo desidera nascondere agli altri e a sé è la parte non accetta della propria psiche. 102 animus e anima: mediano tra l'io e il mondo interiore. L'immagine archetipa dell'Anima per l'uomo e dell'Animus per la donna manifestatesi nel sogno testimoniano la peculiarità dell'atteggiamento che il sognatore assume nei riguardi del mondo interiore che in lui agisce e che il lavoro analitico ha il compito di rivelare. Talvolta l'animus o l'Anima vengono proiettate in forme drammatiche come un'infatuazione incomprensibile con risultati disastrosi. Ma l'uomo per esempio può organizzare il proprio rapporto con l'Anima ovvero con una personificazione interna dell'altro sesso in modo che diventi per lui una fonte di saggezza, di ispirazione e di creatività. L'archetipo del sé: è il principale fra tutti gli archetipi,

con Selbst indica l'invisibile, l'inconscio, il centro della personalità e della totalità psichica che risulta dall'unione di conscio e inconscio. È rappresentato da una sintesi di opposti, da una diade unificata quale l'immagine del Tao oppure da simboli della totalità quali la quadratura del circolo, la croce, il cerchio. L'Io a volte si trova a non poter ricevere l'energia nutritiva del sé perché ci sono delle barriere poste dall'ombra che impediscono quest'afflusso di quest'acqua rivitalizzante e scopo dell'analisi è scoprire quali sono le proprie ombre, integrarle e aprirsi all'universalità, alla totalità psichica. Il vecchio saggio è l'immagine che si presenta in situazioni critiche della vita di un individuo quando deve prendere decisioni difficili. Si manifesta in molteplici forme simboliche quali stregone presso popoli primitivi, sacerdoti e monaci.di tutte le religioni, figure di antenati, anziano capace di dare buoni consigli o immagini dello spirito quali il vento o la divinità. La persona è il termine designante nella lingua latina la maschera portata dagli attori nel teatro antico, e corrisponde all'atteggiamento che l'individuo assume nel confrontarsi con il mondo esterno mediante un ruolo. La persona ha un ruolo di mediazione tra l'Io e il mondo esterno. INDIVIDUAZIONE Concetto centrale della psicologia analitica. Il termine Individuazione risale a Gerard Dm, un alchimista del XVI° secolo che è stato ripreso dal filosofo Schopenhauer. Entrambi parlano di principium individuationis, il processo di formazione e caratterizzazione del singolo individuo psicologico come essere distinto dalla generalità e dalla psicologia collettiva. L'individuazione è un processo di differenziazione che rappresenta un ampliamento della sfera della coscienza e ha per meta lo sviluppo della.

personalità individuale, riconciliando la tensione degli opposti. L'opus individuativa è più attinente alla seconda metà della vita e l'analisi si limita a creare un ambiente favorevole al processo individuativo.

Il processo di individuazione rappresenta il fine ultimo della terapia e, più in generale, è l'espressione delladialettica tra il destino e il progetto di ogni storia individuale, attraverso un percorso che consente di "diventare se stessi" come soggetto unico, differenziato da ogni altro, ma compiutamente in relazione.

Individuarsi non è rispondere alle esigenze altrui, dei genitori, della cultura, ma a proprio modo per Jung i sogni tendono a sviluppare il proprio mito personale.

LA FUNZIONE TRASCENDENTE

La funzione trascendente propone quelle linee di sviluppo individuali che non potrebbero mai essere raggiunte per la via già tracciata da norme collettive e favorisce il passaggio da

Un atteggiamento all'altro attraverso la formazione simbolica ognuno ha un proprio mito personale che lo spinge a essere attuato come modalità di espressione.

TIPI PSICOLOGICI

Atteggiamento introverso: l'introversione è l'atteggiamento di quegli individui che traggono le proprie motivazioni principalmente dall'interno, cioè da fattori soggettivi.

Atteggiamento estroverso: l'estroversione è l'atteggiamento di quelle persone che traggono le proprie motivazioni principalmente da fattori esterni.

Jung studia 4 funzioni psichiche che sono legate a questi atteggiamenti:

Le funzioni razionali:

  • Il pensiero
  • Il sentimento (modo di valutare le cose)

Le funzioni irrazionali:

  • L'intuizione
  • La sensazione (con le cose pratiche, percezioni dei 5 sensi)

Bisogna differenziare queste funzioni, e quella che si differenzia di meno è quella che ci fa gli "sgambetti", che crea ostacoli.

IL

SOgNO

La prospettiva finalistica del sogno riconduce a un intreccio di molteplici funzioni che hanno a che vedere con: l'equilibrio. La funzione equilibratrice è indirizzata al bilanciamento psicologico. È espressione di un'attività dell'inconscio volta a recuperare e a mantenere stabilità tra contenuti psichici consci e inconsci in relazione dialettica tra loro. La funzione equilibratrice è volta a stabilire uno scambio dialogico tra contenuti consci e inconsci.

La compensazione è la funzione di maggiore innovazione del pensiero junghiano sul sogno. Lo scopo primario della compensazione è di evidenziare, rimarcare e segnalare tutti gli atteggiamenti, pensieri e comportamenti che nella vita conscia sono stati trascurati e non hanno considerato il punto di vista inconscio. La compensazione va definita nel senso dell'autogoverno dell'organismo.

gini e le parole, si trasforma in un'opera d'arte.
Dettagli
A.A. 2020-2021
152 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rebecca.raviola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Andò Anna Maria.