Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Riassunto esame Psicologia delle diferenze di genere, prof. Zatti Pag. 1 Riassunto esame Psicologia delle diferenze di genere, prof. Zatti Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle diferenze di genere, prof. Zatti Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle diferenze di genere, prof. Zatti Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle diferenze di genere, prof. Zatti Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CRITICHE ALLE TEORIE DELL’ESSENZIALISMO:

• Vincolo eterossesule e dominio maschio/femmina a partire dalla naturalità propria del biologico

• Monique Wittg – le donne sono un prodotto di una manipolazione politica che costringe i loro corpi e le loro

menti a corrispondere all’idea di natura che è stata stabilita per loro. Un approccio materialista mostra che

ciò che viene considerato come causa dell’oppressione è in realtà solo il marchio dell’oppressore, il mito

della donna. Sottolineare il potenziale biologico delle donne equivale a ideologizzarle: il compito politico del

femminismo è quello di rendere palese che le donne sono una classe. Le categorie – donna, uomo – per le

quali l’eterosessualità ha sempre costituito la norma, debbono in quanto classi scomparire, affinchè si affermi

la libertà i particolare sessuale.

PENSIERO DELLA DIFFERENZA

LUCE IRIGARAY → 1974 “Speculum. L’altra donna” – la donna funziona come specchio per l’uomo,

specchio che rinvia un’immagine invertita, speculare appunto: quello che l’uomo non è. All’immagine della

donna debole,passiva,l’uomo contrappone la sua immagine forte e potente. Nella donna l’uomo vede una

mancanza: al vuoto della vagina – corpo cavo da riempire – egli contrappone il pieno del fallo. L’altra donna

quella dello speculum – e non dello specchio – è invisibile per l’uomo. La donna si configura così come

assenza. Si sottolinea la contrapposizione nella tradizione occidentale di coppie concettuali –

attività/passività, sole/luna – annotando come la donna si situi sempre al posto inferiore della struttura

binaria. Come dire che il binarismo, proprio del discorso occidentale, crea le gerarchie. Compito delle donne

è uscire fuori al linguaggio tradizionale, sperimentando forme nuove sintattiche e linguistiche. In Francia,

quindi, la critica femminista si incentra sul corpus linguistico.

CARLA LONZI → l’obiettivo è quello di sottrarre la donna allo schema reale e simbolico dato; la via d’uscita

da questo schema è nel venire a nascita del soggetto donna, nel segnarne la differenza. Il femminismo

opera uno spostamento d’accento, individuando nella differenza sessuale le potenzialità sempre taciute

dell’essere donna, sottolineando la necessità che essa si faccia soggetto reale di un proprio pensiero nel

quale autorappresentarsi e riconoscere.

ADRIANA CAVARERO → nell’affrontare la critica al patriarcato, ne individua i nodi di fondo. Il vero potere

che esso esercita è ascrivibile alla dimensione del simbolico. La donna non ha un suo linguaggio, avendo da

sempre utilizzato il linguaggio dell’altro. Quest’impossibilità di parlare al femminile è assoluta nella filosofia.

La differenza sessuale non viene qui intesa come una differenza che divide gli esseri in uomini e donne,

bensì come una differenza che fa differire le donne dagli uomini, in funzione della loro mancanza o

inferiorità. Il modello interpretativo di questa struttura concettuale duale gerarchica, è quello dell’economia

binaria, ispirata alla logica del medesimo, che a partire dalla positività delpolo maschile,colloca il femminile

nel negativo. Le dicotomie forniscono al linguaggio gli stereotipi del maschile e del femminile. Uscire

dall’economia binaria, fondata sulla logica bipolare,è possibile solo attraverso la creazione di un ordine

simbolico femminile che alla figura del padre contrapponga quella della madre.

FEMMINISMO NERO = 1978 Dichiarazione del Collettivo Combahee River di Boston. Le esponenti del

femminismo nero ritengono che la loro forza sta nel riscoprire il patrimonio cancellato della cultura delle

donne nere, rivalutando la loro capacità di prendersi cura delle relazioni sociali, in famiglia e nella comunità.

Il compito di costruire un focolare domestico, di fare della casa una comunità di resistenza,è stato condiviso

globalmente dalle donne nere.

BELL HOOKS → “margine” come luogo non solo di oppressione, di disperazione e silenzio, ma come luogo

di resistenza, dove è possibile affermare e sostenere la propria soggettività. Hooks diffida di quel

femminismo delle donne bianche che invitano le nere a unirsi a loro, a lasciare il “margine” per andare al

centro. Se incontro vi deve essere tra colonizzatori e colonizzati, questo deve avvenire nel margine. Margine

non inteso come luogo di marginalità dal quale fuggire, ma location strategica, come spazio dell’opposizione

e della resistenza, individuale e collettivo che ha visto il ricostruirsi della soggettività.

TEORIE DELLE DIFFERENZE SITUATE

• Il femminismo degli anni Novanta supera la categoria di genere. Muovendo dall’assunto che questa

categoria è il risultato di un processo storico-sociale, la nuova generazione femminista opera una

decostruzione dei simboli e significati che la compongono, sancendo la morte del sesso come qualità

intrinseca dei corpi. Il genere diviene una categoria conoscitiva inutilizzabile perché indica a chi lo nomina

una realtà che non esiste. Il soggetto femminista prende le distanze dall’identità e si salva nella non identità.

Strategia propria della corrente radicale del pensiero post moderno che, dichiarando morto il soggetto, si

occupa dei suoi frammenti. Il sé diventa così un vuoto attraversato da molteplici identità.

• Il soggetto post – moderno emerge con le sue devianze, con le sue differenze. Ogni individuo è collocato e

costruito secondo assi multipli di differenziazione che informano la sua azione, il suo senso di sé. Il sé

diventa così l’effetto temporaneo dell’incrociarsi delle molteplici identità che lo posizionano in un posto nel

sistema sociale e simbolico. Questo posizionamento si delinea come il tratto distintivo di una famiglia di

teorie denominate “teorie delle differenze situate”

ADRIENNE RICH → il punto di partenza è il vissuto sessuato femminile, che non è identico per tutte perché

il corpo è punto di intersezione tra il biologico, il socio-culturale e il simbolico. Cominciare dal proprio corpo

significa localizzare il terreno dal quale prendere la parola con autorità, da donna. Alla base della

ridefinizione del soggetto femminile-femminista vi è la rivalutazione delle radici corporee della soggettività.

JUDITH BUTLER → accanto a frammentazione e costruzione, l’altra parola chiave del pensiero femminista

contemporaneo inglese è quella di PERFORMATIVO (= potere del linguaggio di produrre le cose che dice).

La realtà di essere donna non è un fatto empirico bensì un effetto performativo. La Butler sottolinea come la

potenza della performatività non è solo dare vita a ciò che il linguaggio nomina, ma nel potere iterativo del

discorso, che lo trasforma in norma. E’ nella ripetizione che si produce l’effetto di normalizzazione e di

naturalizzazione dei corpi, delle identità sessuate, dei soggetti.

POST MODERNO

JANE FLAX → Natura/cultura, maschile/femminile sono rappresentazioni inadeguate di una realtà molto più

complessa e multiforme. E’ necessario decostruire i significati attribuiti a biologia e natura,poiché essi stessi

non sono semplici riflessi di una struttura reale,ma sono radicati nelle relazioni sociali. Da tutto questo

emerge la parzialità di tutte le prospettive di genere e di tutte le teorie femministe.

SUSAN BORDO → si mostra scettica nei confronti del decostruzionismo. Si preoccupa per il modo in cui il

decostruzionismo risponde al problema del come il soggetto conoscente debba negoziare con questo mondo

destabilizzato: il sospetto costante e gli infiniti spostamenti di prospettiva rischiano di rimpiazzare la visione

“da nessun luogo” con ciò che l’autrice definisce “sogno di ogni luogo”. Per questa studiosa il

decostruzionismo rivela un desiderio di una realtà infinitamente eterogenea.

FOUCAULT → Lo sguardo foucaultiano sul corpo è teso a rintracciare le modalità co cui le relazioni di

sapere/potere hanno costretta la corporeità,la materialità del corpo, all’interno della trama di

razionalizzazione e disciplinamento. La mossa foucaultiana è duplice:

a) Sul piano della materialità corporea è necessario spostare l’attenzione dalle funzioni sessuate al desiderio e

al piacere sganciati da qualsiasi ordine normativo

b) Sul piano dell’eroticizzazione corporea, estendere le zone erogene affidate all’immaginario sovversivo della

carica desiderante. Il piacere così inteso, non conosce stabilizzazioni legate alla differenza di genere, bensì

alla molteplicità e diversità di giochi che ognuno può sperimentare liberamente nelle relazioni tra i corpi.

In Foucault, il polimorfismo delle pratiche sessuali si slega dalla differenza di genere per dar modo a

ciascuno di esperire discorsi e pratiche vincolate al proprio desiderio e alla propria propensione al piacere. Il

non nominare la differenza di genere non sta a significare un universo dominato da un unico genere post-

asimmetrico, neutro,o peggio replicante quello maschile con la sua onnipotenza. ↓

Rosa Braidotti descrive 4 aree di intersezione tra Foucault e il pensiero femminista:

1. Il corpo come luogo di potere, che mira alla resistenza nella produzione della soggettività

2. Il potere inteso come microfisiche di potere, ovvero l’eccessiva enfasi che la teoria politica tradizionale

liberale ha posto sul potere esercitato dallo stato

3. Il ruolo cruciale del discorso nel produrre sapere e potere

4. La critica dell’umanesimo attraverso l’enfasi posta sulla natura incarnata,specifica del soggetto

Che cosa differenzia le due posizioni?

Se il pensiero delle donne traduce l’esperienza sul piano della narrazione di sé o della sessualità, indicando

nello stile una dissonanza esclusiva, il pensiero foucaultiano ha invece trasportato l’esperienza stilizzandola

in una pratica etica, che rivendica il diritto inalienabile a elaborare per sé una forma di vita che sia

soddisfacente e la più bella possibile.

Quanto il discorso femminile è presente nell’opera di Foucault?

La differenza sessuale non svolge alcun ruolo nell’universo di Foucault. Quando parla del corpo, parla del

corpo dell’uomo. Il suo progetto di de-individualizzazione etica del soggetto, liberato e ricostituito, supera la

differenza di genere senza che essa sia stata indagata. Da qui l’accusa, da parte femminista, di

androcentrismo.

TERESA DE LAURETIS → Il concetto di genere come differenz

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
18 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher walis1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle differenze di genere e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Zatti Alberto.