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Oggi esiste un’ampia varietà di questionari utilizzati dai ricercatori al fine di misurare

i diversi stili di comportamento.

Sebbene i questionari siano comodi, c’è il pericolo che i genitori distorcano le

proprie valutazioni.

Interviste, diari, fornisco ai genitori l’opportunità di chiarire o confermare alcuni

comportamenti. Affidare ai genitori le videoregistrazioni, valutazione e osservazione

non è affidale a cause del possibile verificarsi di tendenze sistematiche. I genitori

possono riportare le proprie aspettative sul comportamento del figlio ecc

Recentemente però, le relazioni del genitore con quelle del ricercatore hanno

mostrato forte correlazione.

Osservazioni indipendenti

Valutazione sperimentale dell’autoregolazione: un esercizio di conflitto

spaziale

Essa può essere indagata a partire dai 2 anni di età attraverso un esercizio di

conflitto spaziale, solo dai 3 anni in poi si ottengono miglioramenti, che sembrano

indicare la presenza del primo sviluppo del sistema neuronale finalizzato a questo

tipo di funzione esecutiva o di controllo volontario.

La valutazione del comportamento è difficile: le risposte del bambino possono

rimandare a comportamenti opposti. Il bambino può essere cauto e poi acquisire

padronanza di sè, il contesto di laboratorio può essere di per sè allarmante e gli

infanti possono essere turbati.

Valutazione sperimentale

L’osservazione e la sperimentazione sono lontane dall’essere accettate, la loro

validità deve essere prima accertata.

Spiegazioni delle differenze di temperamento

Geni e biologia

Al temperamento si attribuisce un fondamento genetico e lo si considera sostenuto

dal l’ereditarietà biologica. Alcune abilità innate di manifestano presto nella vita

dell’individuo.

Eredità del temperamento

La ricerca ha mostrato come nei gemelli monozigoti il temperamento è più simile

rispetto a quelle dei gemelli eterozigoti. Nel temperamento vi è una forte componete

genetica.

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Bagaglio biologico e processi neurologici

Gli studi di Kagan hanno rilevato differenze individuali nell’attivazione dell’amigdala

(struttura cerebrale esterna che esegue risposte di esitazione che fa parte del

sistema limbico), contribuiscono alle differenze nell’inibizione. In un bambino inibito,

gli stimoli nuovi attivano immediatamente l’amigdala e le sue connessione alla

corteccia cerebrale, che prepara il corpo a rispondere agli stimoli, in un bambino

disinibiti succede il contrario: il livello di attivazione non è così forte.

In uno studio, gli adulti che erano bambini inibiti, hanno mostrato Maggiore attività

dell'amigdala rispetto agli adulti valutati da bambini come disinibiti. Inoltre questi

due gruppi si potevano distinguere in base a misure fisiologiche: frequenza

cardiaca, livello di cortisolo, dilatazione della pupilla E pressione sanguigna.

Ulteriore supporto biologico giunge dai neurotrasmettitori controllati dai geni: nei

bambini disinibiti si trovano alti livelli di serotonina e dopamina, che regolano le

risposte a informazioni nuove. Inoltre nei bambini disinibiti si osserva Maggiore

mobilità del lobo frontale sinistro.

Potenziale di cambiamento

Pare che alcuni aspetti del comportamento, come ad esempio le reazioni alle novità,

dipendano dalla biologia. Ci sono però Dalle incertezze: è impossibile accertare se

le differenze neurologiche rilevante causino il comportamento osservato oppure

siano risultato del temperamento. Il temperamento raggiunge la sua massima

stabilità tra i 24 e i 48 mesi, anche se alcune caratteristiche non sono

completamente sviluppate o non hanno nemmeno iniziato a svilupparsi. Kagan

riconosce la possibilità che il temperamento cambi: c’è sempre una piccola quota di

bambini disinibiti che con il tempo assume un atteggiamento più riservato a casa di

esperienze in cui hanno provato forte ansia. O viceversa. Il cambiamento sembra

legarsi alla maternità: le madri non troppo protettive o esigenti aiutano i bambini a

crescere in modo meno reattivo. Anche se le nostre tendenze ereditarie metto in

moto limiti e orientamenti, è possibile cambiare i risultati comportamentali

attraverso impegno ed esperienza.

Ambiente e genitorialità

Ambiente

L'ambiente può influenzare in modo notevole il temperamento ( fattori culturali,

soddisfazione dei bisogni primari). La nostra personalità, Lo stato mentale, Le

percezioni e le aspettative possono influenzare il modo in cui ci comportiamo con

gli altri, soprattutto nell'ambiente familiare.

Variabili materne

È stato considerato come la cultura possa condizionare percezioni e

comportamenti.

Poiché la socializzazione dei bambini in genere comincia a casa, i fattori genitoriali

hanno particolare influenza sul comportamento del bambino. Esamineremo come le

caratteristiche della madre possono ripercuotersi sul temperamento emergente nel

figlio. Il contesto in cui si inserisce il bambino può influenzare l’espressione del suo

temperamento. Un fattore particolare all'interno del contesto, sono le persone

considerate nei termini della natura delle relazioni che gli individui anno con il

bambino. Tanto più È stabile la relazione tra madre bambino, quanto più sarà stabile

il temperamento di quest'ultimo. Se invece a causa del suo stato psicologico la

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madre non può essere naturalmente reattiva o avere interazioni normali con il figlio,

il bambino potrà manifestare problemi di temperamento. Ulteriori studi hanno

rilevato che madri depresse hanno meno probabilità di rispondere ai segnali nel

bambino. La vulnerabilità depressiva nella madre o nel padre, si associano ad

affettività negativa nonché a una mancanza di controllo volontario da parte del

bambino. Per esaminare il temperamento di un bambino occorre tenere in

considerazione oltre ai geni e alla biologia, anche il contesto sociale in cui il

bambino risulta essere inserito.

Temperamento lungo termine

Sviluppo della personalità?

Molti ricercatori utilizzano il termine personalità per fare riferimento a stili

comportamentali dei bambini più grandi. Il temperamento non può descrivere

emozioni più consapevoli e controllate che avvengono nel tempo.

Ulteriore ricerca longitudinale

Anche le caratteristiche temperamentali ereditate geneticamente possono

accumulare Forza responsiva in seguito ad un rinforzo ripetuto. Nel contesto delle

interazioni con le altre persone, le persone possono essere coinvolte a mantenere la

continuità delle caratteristiche fino a quando esse non vengono elaborate in

strutture cognitive in profondità, come la nostra personalità. Questo rapporto tra

temperamento iniziale e personalità adulta, può essere spiegato meglio tramite il

concetto di “goodness of fit”.

Goodness of fit

Il concetto definisce come le componenti genetiche e le forze ambientali, si

combinano e interagiscono per produrre risultati di sviluppo positivo o negativo.

Temperamento gli altri risultati di sviluppo

Funzionamento cognitivo e comportamento sociale

Per un funzionamento cognitivo come l’apprendimento, aspetti quali: orientamento

attentivo, autocontrollo ecc. , sono molto rilevanti poiché influenzano la prestazione.

I bambini con capacità attentiva limitata e con alta impulsività, hanno maggiori

probabilità di manifestare problemi di apprendimento.

Durante la prima infanzia, le caratteristiche del temperamento possono influenzare il

comportando sociale. Le differenze temperamenti si rivelano già negli asili.

Le interazioni madre-bambino possono dar vita a differenti tipi di temperamento.

Sviluppo del concetto di sé e dell’identità di genere

Che cosa sono?

Il concetto di sé si riferisce alle idee che abbiamo su noi stessi, riguardo le

nostre qualità fisiche e mentali e alle nostre caratteristiche emotive e

comportamentali. Esso si sviluppa presto, è influenzato da molteplici fattori

sia cognitivi sia sociali. Hanno molta importanza le autopercezioni, in quanto

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hanno un valore centrale per la nostra personalità e e per il nostro

comportamento.

L’identità sociale è il senso di identità derivato dall’appartenenza ad un

gruppo sociale, include: la categorizzazione di se stessi come membri del

gruppo, sentimento di appartenenza al gruppo, messa in atto di

comportamenti coerenti con quanto ci si aspetta dai membri del gruppo.

Teorie dello sviluppo del concetto di Sè

Secondo alcuni studiosi, il concetto di sé si sviluppa a tappe, in modo

graduale e cumulativo. Mentre vengono elaborate nel corso della fanciullezza,

le idee relative a chi siamo, vengono anche continuamente analizzate e

riviste, alla luce del nostro sviluppo cognitivo e delle esperienze sociali. Ad

esempio ogni toddler diventerà sempre più consapevole del proprio

comportamento così come delle risposte, percezioni, valutazioni degli altri a

riguardo. Tutte queste informazioni gioco un ruolo nel modellare il concetto di

sè.

Concetto di sé dei bambini nel corso degli anni

Prima di indagare gli stati di sviluppo del concetto di sé, nonchè i fattori che

lo influenzano, è bene esaminare i tipi di attribuiti e le qualità che i bambini

stessi si assegnano a differenti età.

La domanda “chi sono?” È una delle domande più semplici per ottenere

autodescrizioni da parte dei bambini.

È stato osservato che nelle autodescrizioni, i bambini più piccoli (fino a

cinque anni) compaiono osservazioni riguardanti le caratteristiche fisiche,

esteriori (l’aspetto, l’attività). Nei bambini più grandi invece, si assiste ad uno

spostamento verso descrizioni più “intime”: emergono le loro relazioni con gli

altri o i sentimenti, le credenze e atteggiamenti interiori.

Crescendo i bambini acquisiscono un linguaggio che permette loro di

esprimersi in modo più esauriente. Il concetto di sé nelle culture occidentali, è

considerato come un percorso lungo e complesso, che attraversa svariati

stadi nella fanciullezza e nell’arco di vita.

Comparsa del Sè: l’iniziale consapevolezza

La comprensione di esistere semplicemente come entità autonoma e

individuale è la primissima componente che emerge durante lo sviluppo del

nostro sé. Nella prima infanzia i bambini non possiedono questa

consapevolezza, non si percepiscono come essi distinti e separati dagli altri

con pro

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Miriam99. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Gattico Emilio.