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La percezione fisiologica e le emozioni

La percezione fisiologica varia da individuo a individuo e si modifica con lo sviluppo. Quindi:

  1. Inizialmente si fa un orientamento: l'emozione parte da uno stimolo interno/esterno rilevante perché genera discrepanza rispetto allo stato precedente. Questo fa sì che si attivi uno stato di vigilanza.
  2. A seguito dell'orientamento, l'organismo fa una valutazione, compito svolto dall'amigdala, ed è influenzata dalle caratteristiche individuali.
  3. C'è un'attivazione di un comportamento.
  4. A seguito di questa attivazione, si provano le cosiddette emozioni fondamentali: la differenziazione di stati emotivi associati alla risposta primaria. Ciò si manifesta attraverso le espressioni facciali, ma si associa anche un'elaborazione cognitiva da parte delle aree prefrontali, in maniera più o meno consapevole.
  5. Si scatena uno stato affettivo, il quale ha una componente sociale.
  6. Il tutto si riflette sull'umore.
uno stato affettivo più lungo Sviluppo emotivo: espressione e riconoscimento Le prime emozioni su cui dobbiamo concentrarci quando parliamo di sviluppo emotivo sono: - Espressione - Riconoscimento - Comprensione - Regolazione Esprimere le prime emozioni La prima cosa che si osserva nei neonati, è che essi comunicano e mostrano espressioni facciali emotive, in particolare il sorriso. Il sorriso non esprime realmente gioia, ma è un sorriso riflesso. Esso però dimostra già come i neonati, come tanti altri cuccioli di altre specie, sono programmati per richiamare l'attenzione dei propri caregiver e conquistarli. Come studiare lo sviluppo emotivo Quando si va a studiare lo sviluppo emotivo, bisogna prestare attenzione a diversi aspetti che riguardano la comunicazione non verbale: - Il volto - Lo sguardo - I gesti e i movimenti del corpo (es. la vergogna) - La voce - Il contatto corporeo e l'odore che si associa al contatto Un altro aspetto da studiare è

L'analisi dei contenuti verbali. Quando si analizzano i contenuti verbali, si ha a che fare con un livello emotivo già processato a livello di aree corticali, perciò lo stato emotivo provato è già stato elaborato in maniera consapevole. Un ulteriore modo per studiare lo sviluppo emotivo è attraverso l'interazione sociale. Il sorriso è il primo esempio di interazione sociale attuata dal neonato, fondamentale nello scambio emotivo, oppure l'attaccamento o l'interazione tra pari.

Facial Action Coding System. È uno strumento che va ad analizzare i muscoli, che si contraggono o si rilassano, quando si esprime una determinata emozione. Ha avuto un boom molto forte intorno agli anni '90-2000, ed è utile per riconoscere le varie emozioni pure e le emozioni miste. Ora sembra essere sorpassata, perché la ricerca si concentra di più sulla fisiologia: si misura la temperatura del volto, la contrattura dei muscoli facciali, ecc.

muscoli attraverso sensori e così via. Lavorando sul dato fisiologico ho una misura più precisa e rilevabile più facilmente, anche quando l'espressione non è molto esplicita.

Mother-infant interaction

Lo studio dell'interazione madre-bambino è un'analisi molto utilizzata. Si analizza la sequenza di comportamenti in atto nella diade, ma anche come risponde la mamma o il bambino in situazioni anomale rispetto alla normale interazione tra i due.

Lo sviluppo dell'espressività emotiva

La prima fase di sviluppo dell'espressività emotiva è alla nascita, dove si osservano delle risposte di tipo riflesso, e sono regolate da processi biologici:

  • Sorriso endogeno
  • Interesse/Attenzione precoce
  • Trasalimento
  • Sconforto

Questa fase riguarda l'esperienza sensorio-affettiva, caratterizzata dalla presenza di emozioni primarie. Tali emozioni, che sarebbero il disgusto, lo sconforto e l'interesse, consentirebbero

Al piccolo di comunicare i propri bisogni. La seconda fase, che va dai 2 mesi ai 12 mesi, e che getta le basi dell'intersoggettività, è quella che riguarda:

  • 2-3 mesi: sorriso sociale e sorpresa
  • 3-5 mesi: rabbia
  • 4 mesi: gioia e tristezza
  • 5 mesi: paura
  • 6/7 mesi: empatia egocentrica

Questa fase riguarda l'esperienza percettivo-affettiva, in quanto in questo periodo il bambino è in grado di esplorare l'ambiente che lo circonda e i contesti in cui cresce.

Nella terza fase, che va dai 12 mesi ai 36 mesi, l'espressività emotiva viene diretta quasi sempre verso l'altro. Compaiono delle emozioni più complesse:

  • 12-14 mesi: timidezza, empatia e condotte prosociali
  • 15-18 mesi: disprezzo
  • 18-24 mesi: imbarazzo
  • 30-36 mesi: orgoglio, vergogna ed emozioni miste

Questa fase riguarda l'esperienza cognitivo-affettiva. Le emozioni complesse che si sviluppano in questo periodo attestano il consolidamento del processo di differenziazione.

Sé-altro e il crescere della consapevolezza di sé. La quarta fase dello sviluppo dell'espressività emotiva è quella dell'età prescolare (3-6 anni), in cui l'espressività emotiva ha un'altra componente, legata all'apprendimento delle regole di esibizione delle emozioni (capire quando posso manifestare la mia espressività emotiva e quando no), al controllo dell'espressione emotiva e alla regolazione emotiva. Molto spesso infatti, i bambini che mostrano difficoltà nel regolare le proprie emozioni fanno molta fatica a rispettare le regole, essendo le due cose strettamente collegate. Esprimere le prime emozioni: - Pianto: fame, tristezza, rabbia, dolore - Sorriso: dal sorriso riflesso al sorriso sociale e la risata - Paura: riflesso di startle - Disgusto: inizialmente legato all'oralità Il riconoscimento delle emozioni: Esprimere le proprie emozioni è un aspetto fortemente sociale, è il

Primo tentativo di comunicare con gli altri. Il passo successivo è quello di riconoscere le emozioni dell'altro. La capacità di identificare le emozioni è cruciale per l'interazione e il funzionamento sociale, tanto che l'anormalità nella capacità di riconoscere le emozioni è associata a delle patologie in età adulta.

Ad oggi non esiste un'unica teoria sul processamento delle emozioni perché, contrariamente all'espressione facciale che può essere studiata attraverso vari strumenti, quando si parla della capacità di riconoscere le emozioni, essa è dettata anche dalla capacità di comprendere un determinato stato emotivo.

Si può lavorare sulla capacità di riconoscimento delle emozioni su due piani. Da un lato, si può ragionare con gli infanti, osservando la loro capacità di discriminare e categorizzare le emozioni facciali fin dai primi mesi di

vita.Attraverso il paradigma dell'abituazione, Nelson ha osservato che i bambini di 2 mesi siano in grado di differenziare semplicemente gioia e tristezza dalla sorpresa. Tra i 5-7 mesi, i bambini distinguono e categorizzano diverse emozioni e ne individuano diverse intensità. Alla fine del primo anno di vita comprendono la valenza emotiva delle espressioni facciali. Le espressioni facciali degli altri influenzano la risposta comportamentale degli infanti, tanto che si vedono dei comportamenti di evitamento nei confronti di espressioni negative come la paura e il disgusto. Ciò significa che sono in grado di comprendere le emozioni e ciò che comportano. Altri fattori, come ad esempio il suono, accompagnano la capacità degli infanti di riconoscere le espressioni facciali. Una cosa che si può affermare con certezza è che la capacità di riconoscere le emozioni migliora con lo sviluppo. Per esempio, la maggior parte dei bambini a 4 anni

identifica 4 espressioni facciali in modo significativamente accurato. Tuttavia, la capacità di riconoscere le emozioni non emerge ad un unico specifico stadio dello sviluppo. Questa capacità emerge gradualmente: in primis il bambino è in grado di riconoscere gioia e tristezza, poi rabbia e sorpresa ed infine paura. Solo successivamente i bambini sono in grado di riconoscere emozioni più complesse come il disgusto e la vergogna. Dai 4 ai 7-10 anni c'è un significativo miglioramento nel riconoscimento delle emozioni, anche quelle secondarie. Questa capacità cambia molto in base all'ambiente in cui vive il bambino. Con l'aumentare dell'età aumenta anche l'importanza attribuita dalle informazioni situazionali per facilitare il riconoscimento delle emozioni. C'è un'ampia variabilità e la stessa acquisizione graduale testimonia l'importanza dell'esperienza nello sviluppo di queste abilità. Infatti,

Diversi fattori influenzano lo sviluppo della capacità di riconoscere le emozioni.

La valutazione delle capacità di riconoscere le emozioni:

  • Quando si va a valutare la capacità di riconoscere le emozioni, si utilizzano diverse tipologie di stimoli, ad esempio:
    1. Schematici vs foto
    2. Statici vs dinamici
  • E si possono andare a studiare le risposte verbali, l'orientamento visivo, l'accuratezza o la velocità di riconoscimento.
  • Una cosa è trasversalmente certa: sono molte le variabili che vanno tenute in considerazione.

Età diverse richiedono strumenti di valutazione diversi, e ciò rende difficili gli studi longitudinali.

Aspetti che influenzano la capacità di riconoscere le emozioni:

Ci sono molti studi, già dalla fine degli anni '90, che dimostrano come il livello socio-economico influenzi la capacità dei bambini di riconoscere alcuni tipi di emozioni.

I bambini di un quartiere povero mostrano una curva di

sviluppo più lenta, ma risultano più accurate nel riconoscere la paura. È quindi possibile che contesti di crescita negativi o minacciosi e stressanti modifichino lo sviluppo di queste capacità e faccia sì che i bambini cresciuti in questi contesti abbiano una curva di sviluppo particolare, e saranno meno abili a riconoscere alcune emozioni ma più abili a riconoscerne altre. Un altro aspetto che influenza la capacità di riconoscere le emozioni è l'abilità verbale e il QI. Non ci sono studi che indaghino direttamente lo sviluppo cognitivo e la capacità di riconoscere le emozioni. Tuttavia, è chiaro che ci sia un legame diretto molto forte con la capacità verbale. Differenze di genere nella capacità di riconoscere le emozioni. Negli adulti si evidenzia una maggiore abilità delle femmine di riconoscere e comprendere le emozioni, essendo le femmine più p
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeriazz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo emotivo e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Scrimin Sara.
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