Adriana Morganti Sezione Appunti
1. La psicologia delle emozioni
Emozione --> Stato psichico affettivo e momentaneo che consiste nella reazione opposta dall’organismo a
percezioni o rappresentazioni che ne turbano l’equilibrio. Le emozioni possiedono contemporaneamente
radici neuro biologiche, sono una esperienza soggettiva dotata di significati, hanno valenza sociale e
relazionale, sono influenzate dalla cultura dal sesso e dall’età. Tradizione filosofica --> Concezione
dell’emozione come irrazionalità e imperfezione dell’anima. De Sousa metterà in evidenza che, invece, le
emozioni sono razionali e hanno funziona fondamentale per assicurare l’adattamento degli individui ai loro
contesti di vita. Cognitivismo --> L’emozione si configura come un fenomeno complesso che ha una durata
nel tempo, si produce in relazione alla valutazione degli eventi esterni o interni all’individuo, comporta
modificazioni fisiologiche. L’emozione è vista quindi come la risultante dell’interazione tra una componente
di attivazione fisiologica dell’organismo e una di natura psicologica. Nel campo del cognitivismo troviamo
le teorie dell’appraisal (valutazione), distinte in due approcci diversi. Il primo è detto degli approcci discreti
che enfatizza le differenze tra le emozioni in rapporto agli eventi che le producono, sottolinea l’esistenza
delle emozioni di base ed è focalizzato soprattutto sugli eventi casuali. Il secondo approccio è detto
approccio dimensionale sottolinea gli elementi di somiglianza che accomunano le varie emozioni. Si hanno
continui controlli valutativi dello stimolo quali: la novità, la piacevolezza/spiacevolezza, rapporto tra
stimolo e i bisogni dell’organismo, la capacità di far fronte all’evento, la compatibilità con le norme sociali e
l’immagine di sé. Teorie psico evoluzioniste --> Darwin propose una tassonomia dettagliata di espressioni
emotive che mettessero in evidenza la continuità tra meccanismi del comportamento adulto e quello degli
animali e dei bambini. Egli sosteneva l’dea dell’universalità delle espressioni emotive. I movimenti facciali
e del corpo formano l’articolarsi dei primi scambi comunicativi nell’interazione tra il bambino e la madre
(caregiver) assicurando le basi della costruzione del legame affettivo. Prospettiva situazionista --> Una certa
espressione è funzione del contesto: le espressioni facciali sono dei messaggi destinati a chi guarda e hanno
quindi una chiara funzione sociale. In tale prospettiva si considerano 4 emozioni principali: felicità, paura,
collera, tristezza. Le emozioni fondamentali hanno una base biologica e sono indagabili. Teorie
socioculturali --> Due posizioni distinte: estremo costruzionismo sociale (nega il valore alle determinanti
biologiche enfatizza il ruolo dei fattori culturali), e moderato costruzionismo (riconosce il ruolo allo strato
biologico, è empirica, indaga costanti culturali relativamente a aspetti particolari delle emozioni). Alcune
emozioni non hanno equivalenti in tutte le culture. Il ruolo del linguaggio è centrale nella costruzione sociale
delle emozioni perché porta a comprendere i significati contestuali dell’esperienza e della regolazione delle
emozioni.
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2. Psicologia dello sviluppo emotivo
Proposte teoriche più rilevanti relativamente allo sviluppo emotivo:
Teoria differenziale --> Izard sostiene l’esistenza di un certo numero di emozioni innate ed universali detto
set di emozioni primarie o di base. Tale set comprende paura, collera, gioia, tristezza, disgusto. Per ogni
emozione discreta vi sono programmi neurali innati ed universali, le espressioni emotive emergono insieme
alla maturazione neurologica. Si ha una precisa relazione tra esperienza emotiva ed espressione facciale. Il
processo emotivo è una funzione del sistema nervoso centrale. Teoria della differenziazione --> le emozioni
sono il risultato di un processo di differenziazione da uno stato iniziale di eccitazione. Bridge sostiene che
durante i primi tre mesi dallo stato di eccitazione si differenziano uno stato negativo di sconforto e uno
positivo di piacere. Per Sroufe risulta fondamentale soffermarsi su come viene cognitivamente valutata
l’eccitazione che genera le emozioni. Si ha il sistema piacere – gioia (sorriso endogeno, sensazione di
benessere), sistema circospezione – paura (pianto in seguito a stimoli troppo lunghi o in modo intenso),
sistema frustrazione – rabbia (pianto in situazione di impedimento della motricità). Le emozioni complesse
come colpa ed orgoglio emergono attorno ai 3 anni.
Sroufe vede un modello di sviluppo emotivo distinto in otto fasi: 1. bambini vulnerabili, sorriso endogeno
che indica benessere, 2. bambino sensibile a stimoli esterni, attenzione coatta precoce e precursore della
paura 3. compare il sorriso sociale, tra i 3 e i 6 mesi compaiono le emozioni vere e proprie 4. sviluppo
psicologico, ansia da separazione, comparsa delle emozioni vere e proprie. 5. attaccamento, emozioni
espresse in modo raffinato (9-12mesi) 6. esultanza, ansia, petulanza, affetto per sé stessi. 7. compito emotivo
di mantenere il senso di autonomia di fronte all’angoscia da separazione 8. compito emotivo di mantenere il
senso di autonomia di fronte all’angoscia da separazione
Un altro studioso di questa teoria è Lewis secondo cui gli stadi emotivi sono da intendersi in rapporto ad una
condizione indifferenziata di tipo bipolare. L’espressione delle emozioni riguarda i cambiamenti superficiali
influenzati dal contesto. L’esperienza emotiva fa riferimento all’interpretazione e alla valutazione della
situazione e dipende dai processi cognitivi e non può comparire prima degli otto mesi circa.
Teoria componenziale --> Scherer sostiene che le emozioni si sviluppino da forme semplici fino ad arrivare
a configurazioni complesse. Si ha un livello sensomotorio, uno schematico e uno concettuale. Teoria
funzionalista --> Barrett, Campos: natura funzionale delle emozioni, lo sviluppo emotivo è visto come un
intreccio tra l’individuo e l’ambiente. Le emozioni svolgono una funzione biologica per la sopravvivenza,
una funzione comunicativa importante negli scambi sociali, la funzione di informare circa il raggiungimento
dei desideri e degli scopi. Teoria dei sistemi dinamici --> Camras, spiega la coordinazione organizzata di
sistemi complessi di varia natura. Secondo l’autrice le espressioni facciali del primissimo periodo di vita non
sono accidentali ma nemmeno specifiche:sono la manifestazione di uno stesso affetto a valenza negativa con
differenti intensità.
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3. La competenza emotiva
Competenza emotiva --> capacità di mantenere o cambiare le transazioni con l’ambiente in modo efficace e
socialmente appropriato, grazie all’abilità di affrontare adeguatamente le proprie ed altrui emozioni nelle
situazioni di vita quotidiana.
Gordon--> L’acquisizione della cultura emotiva è il prerequisito ad essere emotivamente competenti.
Sottolinea il legame tra cultura ed emozione: i bambini costruiscono concezioni personali riguardo alle
emozioni in base alla cultura nella quale sono inseriti.
Salovey e Mayer --> “intelligenza emotiva” per indicare l’attitudine o l’abilità a ragionare con le emozioni.
Abilità di discriminare le emozioni, regolarle e usare le informazioni per guidare il proprio pensiero e la
propria azione nella risoluzione di problemi.
Saarni --> gli elementi che compongono la competenza emotiva (capacità di comprendere le proprie e altrui
emozioni) sono il senso di sé, il proprio senso morale, la propria storia evolutiva. Ci sono otto abilità di
base: consapevolezza delle proprie emozioni, capacità di distinguere e comprendere le emozioni degli altri,
usare il vocabolario delle emozioni, il coinvolgimento empatico, capacità di separare le proprie esperienze
emotive soggettive dai propri comportamenti espressivi osservabili, capacità di far fronte alle emozioni a
valenza negativa, la consapevolezza del ruolo della comunicazione emotiva nelle relazioni e l’autoefficacia
emotiva (accettazione della propria vita emotiva). Le componenti di tale competenza sono quelle abilità
necessarie per essere efficaci in modo particolare nelle transazioni sociali che producono emozioni.
Denham --> competenza emotiva come insieme di capacità riconducibili a tre principali
categorie:espressione, comprensione, regolazione delle emozioni. Invio di messaggi affettivi, ricevere
segnali emotivo – affettivi, esperienza emotivo – affettiva.
Espressione delle emozioni attraverso il linguaggio non verbale: si usa il volto e lo sguardo, i gesti del
corpo, la voce, il contatto corporeo.
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4. Sviluppo dell’espressione delle emozioni
Izard ritiene che il rimando propriocettivo e le espressioni facciali contribuiscano in modo rilevante a
produrre specifiche esperienze emotive. (feed back facciale). Esistono diverse fasi nell’emergere e nello
svilupparsi dell’espressività emotiva: Prima fase: risposte presenti sin dalla nascita e fondamentali per la
sopravvivenza del neonato, sono di tipo riflesso. Sono il sorriso endogeno, lo sconforto, il disgusto Seconda
fase: due mesi di vita fino al primo anno, si hanno le origini dell’inter soggettività, scambi proto
conversazionali con il caregiver, un vero e proprio dialogo emotivo. Sorriso sociale, sorpresa, rabbia,
tristezza, paura, vergogna. Terza fase: 2 – 3 anni di vita, emozioni sociali come vergogna, imbarazzo e
colpa, espressione di emozioni miste.
Comprensione delle emozioni: comprendere le emozioni proprie o altrui vuol dire dare un significato a
eventi interni o stati mentali. Lo sviluppo di tale capacità inizia molto presto anche grazie all’aiuto
dell’adulto. La comprensione della natura delle emozioni si sviluppa dalla prima infanzia, dove si inizia ad
utilizzare un lessico psicologico emotivo. A tre – quattro anni riconoscono ed etichettano perfettamente
l’emozione, dai sei anni capiscono le emozioni complesse. Dopo l’età prescolare si capisce che le emozioni
possono essere anche simultanee.
Prima dei tre anni i bambini capiscono che le emozioni derivano da delle cause e capiscono che le emozioni
sono correlate ai desideri. Dai sette – otto anni capiscono il ruolo dei valori morali come causa delle
emozioni.
Le emozioni sono malleabili e la loro regolazione avviene a livello cognitivo. La regolazione delle emozioni
consiste nel monitorare, valutare e modificare le reazioni emotive. Le regolazioni sono diverse: selezione
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