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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Quando parliamo sviluppo parliamo di un cambiamento, ma non tutti i cambiamenti sono sviluppo! bisogna che ci
sia un incremento (avere più qualità) o un cambio qualitativo, ovvero una migliore organizzazione di qualità già
possedute.
5/10 In quali anni si verifica lo sviluppo? Durante l’età evolutiva si riteneva che la vita si svolgesse secondo periodi: per
molto tempo si è pensato ci fosse un periodo di sviluppo (alcune teorie vogliono 3 anni altre fino all’adolescenza)
seguito dall’età adulta, periodo stabile, e poi l’età della decadenza (come un arco, tanto che si parla di “arco della
vita”). In questa teoria il modello è l’adulto, perché completo e all’apice di sé, per cui era considerato il riferimento
normativo.
Questa visione è cambiata e non si parla più di età evolutiva, ma sulla base di quali prove?
-alcuni studi hanno notato che anche in età adulta apprendiamo nuove cose e non viene raggiunto mai uno stato di
sviluppo completo
-in età senile c’è un decadimento, ma è ancora possibile l’apprendimento e un danno cerebrale può essere guarito,
possono nascere nuove connessioni grazie alla plasticità neuronale
-l’età evolutiva in senso stretto, quella in cui si è bambini e si cresce costantemente, presenta anche dei
decadimenti (esempio le capacità uditive dei neonati)
-il percorso di crescita non è lineare! (ciascuno di noi dimentica le informazioni e le conoscenze)
Lo sviluppo, quindi, dura tutta la vita (Baldes e Reese, 1986)
Nell’età evolutiva si dava importanza massima al passato, che determinava il presente e il carattere della persona
adulta; ora sappiamo invece che, pur essendo le esperienze determinanti, il loro impatto può essere gestito, non è
definitivo. Con l’idea che lo sviluppo non finisca mai si dà tanto importanza al passato quanto al futuro.
modelli che incidono sullo sviluppo:
I modelli deterministici e unicausali, per cui la causa del mio comportamento è dovuto a un solo fattore, e
unicamente da quello (se educhi x il bambino diventa y). La causa è stata cercata all’interno e all’esterno
dell’individuo, le scuole che hanno usato questo modello sono state quella del comportamentismo (influenza
esterna=ambiente) e la psicoanalisi (influenza interna=pulsioni). Il comportamentismo nasce a inizio xx secolo negli
Stati Uniti, gli autori sono Watson, Skinner, Pavlov. L’intenzione è quella di capire il comportamento per poterlo
prevedere e controllare, manipolare. Si ricerca una causalità certa e unilineare basata su “STIMOLO →
RISPOSTA”
Skinner, che ha studiato il condizionamento operante, aveva lavorato con dei topini, inseriti in una gabbia con un
pulsante che forniva un pezzo di formaggio se schiacciato. Con la ripetizione i topi imparano ad associare al
pulsante la ricompensa (il formaggio) e l’azione non diventa più casuale, questo si chiama rinforzo positivo. Lo
stesso è stato fatto con un pulsante legato a una scossa dolorosa, con un rinforzo negativo.
La psicoanalisi invece vede la pulsione come lo stimolo che determina ogni azione (per Freud sono eros e thanatos)
questi modelli però non possono spiegare il comportamento umano, troppo complesso per essere ricondotto a una
sola causa. Ecco che allora vengono introdotti i modelli probabilistici e multicausali, che introducono una visione
sistemica. La spiegazione di un comportamento può essere ricondotta a tante cause diverse (tante esperienze che
interagiscono tra di loro interazione di tutto), che si possono ipotizzare.
→
Quando le variabili sono tante e in interazione tra loro è impossibile fare previsioni certe e usare una causalità
certa e unilineare.
Ragioni del superamento del determinismo a favore dei modelli probabilistici
- numerosità delle variabili
-variabili che interagiscono
-ruolo attivo della mente umana (!)
-analisi delle relazioni individuo ambiente
-considerazione della variabile tempo
9/10 1) numerosità delle variabili e interazione tra queste: all'interno di un sistema complesso (come quello della
meteorologia, che non è una scienza esatta, bensì probabilistica, soprattutto se si va molto avanti nel
tempo) moltissime variabili interagiscono tra loro. Esiste un paradosso, detto effetto farfalla, per cui il
battito d’ali può causare un ciclone dall’altra parte del pianeta. Come è possibile? Piccole cause possono
concatenarsi e anche produrre nel tempo grandi effetti (teoria degli “scostamenti marginali” > deviazioni
di poco conto)
Un altro esempio è stata l’analisi dei comportamenti dei bambini: alcuni compiono dei gesti in apparenza
insignificanti ma in modo ripetuto (come un bambino che fa dei piccoli dispetti) tanto che in alcune circostanze
tali comportamenti possono dare origini a cause più importanti (un bambino che viene spostato di posto si rende
conto di non essere accettato, allora cerca di attirare l’attenzione, anche con la forza o con comportamenti
inappropriati. tanto da arrivare a una carriera deviante)
ruolo attivo della mente umana: ciascun essere umano interpreta gli eventi e dà significato al mondo, ha
2) una reazione personale (può anche variare a seconda del momento, ad esempio la reazione a una battuta, a
cui io posso reagire male se sono stanca, se non abbiamo un legame forte, oppure posso ridere se a farla è
un amico) la stessa esperienza non produce mai lo stesso esito. Da cosa dipendono le diverse modalità
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di lettura? dai significati che costruiamo attivamente. (noi non siamo passivi!).
Alcune scuole hanno sottolineato questo aspetto più di altre, come il cognitivismo. Nasce in nord america negli
anni ‘50, il loro oggetto di studio sono i processi cognitivi che elaborano e raccolgono gli stimoli, per cui si cerca di
creare delle macchine (siamo nel periodo in cui stanno nascendo i primi computer) con le stesse strategie mentali di
risoluzione dei problemi umane. Gli autori sono Kohler, Neisser, Atkinson e Shiffrin, tutti hanno posto enfasi sul
ruolo attivo della mente umana.
Jean Piaget e il costruttivismo egli ha posto l’attenzione sul fatto che in modo attivo costruiamo la conoscenza,
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a partire dall'osservazione dei bambini, che hanno idee innate, non provenienti dagli adulti (esempio l’autonomia
nella costruzione del linguaggio o le teorie sul funzionamento del mondo). Inoltre la struttura mentale si modifica
nel tempo, avvengono processi di assimilazione e accomodamento, che devono essere in equilibrio.
assimilazione aggiungere un concetto nuovo e coerente a uno schema preesistente
→
accomodamento modifica dello schema conoscitivo con un concetto incoerente con lo schema precedente
→
analisi delle relazioni individuo ambiente: non sì considera mai l'individuo senza il suo ambiente, si tratta
3) di un sistema integrato (le due cose sono inseparabili) e dinamico (c'è una trasformazione continua).
Ciascuno è influenzato dal contesto e dalle esperienze! Non possiamo considerare in modo unidirezionale
e deterministico l'ambiente e l'individuo (all'Interno di un'interazione dinamica l'individuo agisce
sull'ambiente e viceversa). quando conosciamo una persona dobbiamo conoscere anche il suo contesto.
12/10
Biologia e ambiente:
I fattori genetici influenzano le potenzialità dello sviluppo ma non la realizzazione dello stesso. Tra maturazione
ed esperienze c’è un rapporto circolare: non possiamo fare certe esperienze se non siamo abbastanza maturi, ma
per maturare e sviluppare le proprie possibilità serve l’esperienza. Esistono periodi sensibili in cui i cambiamenti
sono più probabili e più frequenti, se con la dovuta esperienza, ad esempio tra i 6 e i 7 anni, in cui i bambini
iniziano a sviluppare il loro pensiero.
Lev Vygotskij 1 ritiene che il nostro modo di pensare sia influenzato dal contesto storico e sociale > ognuno
interiorizza delle attività sociali, così come attraverso la socializzazione si “assorbono” le conoscenze condivise
dalla società. Ogni cultura offre strumenti intellettivi che promuovono lo sviluppo (linguaggio, scrittura, arte,
calcolo) perché l'individuo possa far parte di essa, ad esempio la lingua mette in evidenza gli elementi che in una
cultura sono più importanti (come in Finlandia hanno dei termini molto specifici per la neve) così le costruzioni
linguistiche (modi per strutturare il pensiero) gli esempi e i modi di dire possono essere diversi. L’azione svolta con
tali strumenti crea il pensiero e le funzioni psichiche superiori.
il contesto si modifica come gli individui attraverso dei processi, con una modifica da parte nostra (es. sorridere),
inoltre possiamo selezionare i contesti e decidere di non far parte di alcuni (scegliamo il nostro compagno di vita).
L’analisi dell’ambiente come questo è percepito dall’individuo, sono le sue rappresentazioni e costruzioni mentali
a guidarne l’azione.
I comportamentisti ritenevano che fosse uguale per tutti e che pur avendo un ruolo centrale il risultato fosse il
medesimo su chiunque (determinismo ambientale)
I cognitivisti lo ritengono importante ma non superiore all'individuo, che lo percepisce in un certo modo (i suoi
schemi mentali lo fanno interagire in un certo modo con l’ambiente)
sistemi ecologici
-Lewin parla di spazio di vita, che si amplia con l’età, i luoghi e le situazioni accessibili a una persona (anche le
storie astratte, le letture, i film lo sono perché oggetto di ragionamento.
-Bronfenbrenner dice che lo sviluppo è funzione della persona e dell’ambiente. Egli elabora una teoria dei sistemi
ecologici
-microsistema: pattern di relazione dirette (famiglia, amici)
-mesosistema: sistema di microsistemi connessi (famiglia+scuola)
-esosistema: microsistema+ambiente esterno (famiglia+lavoro dei genitori; )
-macrosistema: istituzioni sociali, cultura
5) variabile tempo: le stesse esperienze in momenti diversi della vita hanno un impatto diverso (es. avere un figlio,
l’età in cui si perde un genitore). Il presente ha un ruolo molto importante: offre opportunità e vincoli che
modificano la traiettoria di sviluppo, in esso accadono eventi significativi e punti di svolta, nel presente rileggiamo
il nostro passato (possiamo leggerlo in modo diverso).
n.b.: esistono percorsi tipici e atipici, in cui c’è maggiore difficoltà ad adattarsi al contesto
continuità cosa dà continuità nella vita delle persone? Qualcuno ha provato a individuarla tra le varie fasi del
⟶
ciclo di sviluppo. Le teorie classiche sono quelle di Erikson, Freud, Piaget, basate sull’idea di