Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Approcci principali teorici alla valutazione delle emozioni
Lazarus (1991) - Approccio discreto-eventi basato su categorie generali dell'appraisal (1987; 1996)
Oatley e Johnson-Laird - Teorie categoriali dell'appraisal degli eventi (1987; 1996)
Scherer (1984) - Approccio dimensionale degli eventi e controlli valutativi
Frijda (1986) - Approccio dimensionale degli eventi
Mesquita e Frijda (1994) - Influenza della cultura sull'espressione e regolazione delle emozioni
Mesquita, Frijda e Scherer (1997) - Approccio socioculturale delle emozioni
Markus e Kitayama (1991) - Emozioni come costruzione culturale attraverso pratiche linguistiche
Harré (1986) - Emozioni come costruzione culturale
Averill (1986) - Emozioni come costruzione culturale
Bamberg (1997) - Emozioni come costruzione culturale attraverso pratiche linguistiche
Ekman (1992) - Approccio tradizionale psicoevoluzionistico del significato delle emozioni
Oatley (1994) - Approccio tradizionale psicoevoluzionistico del significato delle emozioni
Damasio (1994) - Approccio tradizionale psicoevoluzionistico del significato delle emozioni
LeDoux (1996) - Approccio neurobiologico della localizzazione cerebrale delle emozioni
LeDoux e Phelps (2008) - Approccio neurobiologico della localizzazione cerebrale delle emozioni
Liotti (2001; 2005) - Approccio neurobiologico della localizzazione cerebrale delle emozioni
Paragrafo 2.4 - Emozione e cervello
Con l'affermarsi delle neuroscienze (che comprendono la psicobiologia, la...
Neuropsicologia clinica e biologia molecolare) si ha un nuovo interesse per il rapporto tra mente e cervello e tra le attività di particolari strutture celebrali e le corrispettive esperienze mentali o psicologiche e questo nuovo interesse coinvolge anche le emozioni, perché negli ultimi 15 anni c'è stato un approccio di studio nuovo, cioè le neuroscienze affettive (Affective Neuroscience) che studia le emozioni in chiave interdisciplinare per trovare i meccanismi neurali delle emozioni in interazione coi sistemi fisiologici, sia in persone normali che in persone con alterazioni comportamentali. Questo studio vuole integrare gli approcci e le tecniche di ricerca tra psicologia cognitiva, psicofisiologia e neuroimmagine e per spiegare il funzionamento emotivo in modo sempre più completo. Emozioni: risposte scatenate da stimoli soggettivamente rilevanti con l'attivazione combinata di comportamentali, strutture celebrali, corticali e sottocorticali.
Definizione neuroscientifica. Neurobiologia: modifica dei circuiti nervosi esistenti dopo esperienza ed apprendimento. Neuropsicologia: studio approfondito delle strutture sottocorticali (sistema limbico, l'amigdala, i nuclei talamici e strutture cerebrali l'ippocampo): valutano i processi emotigeni e sono diverse da quelle che valutano gli stimoli facciali o intonazionali, hanno programmi neuromotori innati che possono dare risposte espressive automatiche, di cui la persona può essere inconsapevole, se, invece, sono strutture corticali, si è comportamentale e degli elementi che l'hanno favorita. È importante anche considerare gli aspetti connessi allo sviluppo socioculturale della persona, presenti nel controllo e nella modulazione della risposta emotiva ove sono implicate in particolare le strutture corticali frontali. Negli ultimi anni con le indagini neurofunzionali (FMRI: Functional Magnetic Resonance Imaging, PET: PositionEmission Tomography, DTI: Diffusion Tensor Imaging sono alcune tecnichenuove di indagine neurofunzionale) sono state individuate le aree cerebrali attive durante specifichecondizioni emozionali ed anche le vie di connessione tra loro. Tali tecniche evidenziano la maggioreo la minore irrorazione sanguigna di particolari aree cerebrali, cercando le differenze in base aparticolari stimoli e non rappresentano né i processi in atto, né le funzioni cognitive o psicologichein gioco, come sottolineano alcuni studiosi, tra cui Legrenzi ed Umiltà nel 2009. Le tecniche distrutture cruciali per l’esperienza emotiva.neuroimmagine hanno dunque aumentato la conoscenza diAd esempio l’amigdala (struttura del lobo temporale mediale molto studiata per il ruolo che ha nelcircuito neuronale della paura) riconosce le strutture emotive dei volti, mentre l’insula (che è unaporzione della corteccia cerebrale che sta in profondità nella scissura di SilvioLa rete neuronale coinvolta nel disgusto verso stimoli gustativi ed olfattivi si trova tra il lobo temporale e il lobo frontale. Questa rete neuronale è responsabile dei fatti neurofunzionali corrispondenti all'emozione e dell'esperienza soggettiva e mentale legata all'emozione. Pertanto, l'emozione è sia un'attività legata a strutture specifiche del cervello e correlata a processi biochimici particolari, sia un'esperienza soggettiva e mentale non riconducibile soltanto alla natura biologica. Superare il riduzionismo delle due parti è una linea promettente da seguire che ha una dimostrazione tangibile in alcuni contributi recenti.
Nei neuroni specchio, che si trovano in origine in aree della corteccia frontale della scimmia e sono implicate nel sistema motorio, sono stati scoperti neuroni che rispondono in modo selettivo ai gesti fatti per uno scopo nelle aree dei lobi parietale e frontale del macaco da Rizzolatti e colleghi.
banane) e questi neuroni rispondono anche quando un macaco guarda un'altra scimmia fare lo stesso gesto finalizzato allo scopo. Anche l'uomo ha i neuroni specchio, quindi, l'azione intenzionale osservata fa attivare gli stessi gruppi di neuroni che rispondono quando si fa personalmente quell'azione, quindi i neuroni specchio sono centrali nella comprensione sociale dell'altro. Gli studi sono stati fatti in perché dentro di sé si possono simulare gli scopi e le intenzioni condizioni neutre, la maggioranza delle azioni quotidiane sono emotivamente connotate. Per Rizzoletti e per Sinigaglia i nostri atti motori sono carichi emotivamente, perché sono connessi ai desideri, alle paure, al disgusto, all'interesse, al piacere e poi le timori, ai azioni viste negli altri ci danno molte emozioni e molti sentimenti tra cui rabbia, ammirazione ed empatia e noi stessi durante gli scambi comunicativi percepiamo in continuazione, decodifichiamo ed
interpretiamo i segnali emotivi dell'altro e la sua preoccupazione (che lo fa sudare) ed il terrore (che lo fa impallidire). Poi ci sono studi sull'esperienze interne per i c'è un'organizzazione quali simile ai neuroni specchio motori, corticale anche nell'elaborazione di emozioni, perché precise aree cerebrali si attivano in un'esperienza emotiva ed anche osservando lo stato emotivo dell'altro (specialmente gli indizi facciali) quando prova la stessa emozione come si vede in studi di neuroimmagine ed in ricerche con soggetti clinici. L'insula anteriore si attiva con odori disgustosi o vedendo una smorfia di disgusto in altre persone. L'insula e la corteccia cingolata anteriore si attivano durante la sofferenza altrui, come si vede in ricerche ove il dolore è indotto in modo sperimentale in un soggetto e nel suo partner. Nel 2011 Baird, Scheffer e Wilson fanno una rassegna critica degli studi sul rapporto fra i
neuronispecchio e le manifestazioni empatiche ed emerge il ruolo diverso dei neuroni specchio in base agli aspetti emotivi e cognitivi dell'empatia ed alle forme volontarie ed automatiche dell'imitazione. Il sistema dei neuroni specchio che coinvolge il giro frontale inferiore, la corteccia prefrontale dell'insula, attraverso meccanismi di Internal Simulation ventromediale e la parte anteriore o di Mirror Matching fra le azioni e le emozioni entrambe sia proprie che degli altri è la base di varie manifestazioni dell'empatia. Per i ricercatori di neuroscienze Gallese e Iacoboni la cosa più importante nella scoperta dei neuroni specchio è che si tratta di un meccanismo cerebrale semplice che fa capire l'altro, empatizzando con lui ed immedesimandosi in lui e fa capire anche le sue azioni e le sue intenzioni in modo quasi automatico, prescindendo dai processi inferenziali. I neuroni specchio sono quindi alla base della socialità umana.
Perché facilitano i processi di empatia verso gli altri ed anche l'immedesimazione negli altri.
PARAGRAFO DI CONCLUSIONE
Le prospettive teoriche presenti in questo capitolo hanno fatto emergere la complessità dei temi presenti nello studio psicologico delle emozioni ed hanno fatto capire cos'è un'emozione, definita a volte con concetti e definizioni simili tra loro ed altre volte con concetti e definizioni diverse tra loro.
Nella tabella 1.6 che sta a pagina 43 sono illustrate cronologicamente concezioni e definizioni significative presenti in letteratura a partire da James e giungendo ai giorni nostri ed in esse c'è attenzione per le componenti biologiche e culturali ed evidenziano un aspetto particolare del processo emotivo e danno anche una definizione generale del processo emotivo. Il lettore meno esperto, che studia le emozioni per la prima volta, potrebbe, a questo punto, sentirsi incerto e spaesato. Seguono alcune domande: 1. Quali sono
le prospettive teoriche non sempre confliggono tra loro, ma possono essere descrizioni parziali o spiegazioni di alcuni aspetti del processo emotivo. Le prospettive culturali approfondiscono la socializzazione emotiva e non il fatto che si viene al mondo con caratteristiche biologiche di base e con un patrimonio genetico, dando importanti contributi ai significati che hanno le emozioni in contesti culturali poco conosciuti. Gli studiosi di ispirazione psicobiologica o evoluzionistica parlano della continuità filogenetica e delle funzioni e dei significati delle emozioni, dando valore alla predisposizione biologica e all'adattamento evolutivo. 2. Il patrimonio di conoscenze acquisito dalla comunità scientifica può essere costituito da teorie, modelli, concetti e dati empirici che sono stati validati e accettati dalla comunità scientifica stessa. Un insieme di dati provvisori, invece, sono informazioni che richiedono ancora ulteriori verifiche empiriche per essere considerate valide e accettate come conoscenze scientifiche. 3. I temi di psicologia dello sviluppo emotivo sono strettamente legati a quanto è stato scritto finora. Le diverse prospettive teoriche offrono spiegazioni e approfondimenti sui processi emotivi durante lo sviluppo, considerando sia gli aspetti biologici che quelli culturali. La comprensione delle emozioni durante lo sviluppo emotivo è influenzata dalle teorie e dai modelli proposti dalle diverse prospettive teoriche, nonché dai dati empirici che supportano o confutano tali teorie.letture sul loro ruolo a prescindere dal contesto, mettendo in luce la loro dimensione sociale, che è un aspetto importante della prospettiva socioculturale. Alcuni autori sono citati in più approcci come Oatley e nell'Appraisal, Johnson-Laird cioè valutazione cognitiva degli eventi, ma sono vicini anche da perché usano l'approccio categoriale e sono anche Darwin (ripreso da Ekman) psicoevoluzionisti. Mentre Frijda e Scherer hanno una visione dimensionale della valutazione degli eventi ma si anche alla dimensione culturale delle emozioni. 2. Nella comunità scientifica c'è accordo interessante su queste cose, le emozioni hanno profonde radici neurologiche ed il loro significato sta nella storia evolutiva della specie in relazione all'adattamento nei millenni e le emozioni sono esperienze soggettive che hanno significati in relazione ai desideri, agli obiettivi ed agli interessi personali e non ci sono esperienze emotive se non si.essi in modo appropriato.