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• LA DOTTRINA DEGLI OVULISTI

Al contrario, questi ritenevano che l’ovulo contenesse l’Homunculus, e lo spermatozoo era la

sostanza nutritiva per l’ovulo.

Oggi per noi l’homunculus è il patrimonio genetico.

Lombroso, inventore dell’antropologia criminale, ebbe un’idea molto vicina all’Homunculus, secondo

lui infatti ciò che un uomo sarà è già nei geni e si manifesta nella fisiognomica, ossia la forma del

volto. In sostanza ad un volto corrisponde un criminale. Questa idea era molto pericolosa.

Oggi si fa ricorso al concetto di maturazione quando ci si riferisce alla comparsa

di comportamenti che sono predeterminanti nella loro struttura e nella loro

sequenza da un ben definito programma genetico.

LEZIONE DEL 5/11/2012 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

La maturazione dell’organismo viene concepita come una forza che porta con sé

caratteri latenti (genotipo) trasformandoli in caratteri effettivi (fenotipo)

richiedendo in questo processo poco più di una minima influenza da parte

dell’ambiente.

Izzard infatti era convinto che le emozioni emergono sulla base di una programmazione genetica (a 4

mesi emerge la rabbia, a 6 emerge la paura etc.)

In psicologia, la ricerca della spiegazione del cambiamento nella maturazione neurale ha avuto un

ruolo centrale nel passato (la teoria maturativa di Arnol Gesell, sostenitore più illustre in ambito

psicologico dell’innatismo), nonché inventore delle “tavole di Gesell o norme evolutive di Gesell”, dove

ha descritto le tappe dell’evoluzione.

Secondo Gesell la regolarità dello sviluppo motorio riflette la maturità della maturazione neurale e

quindi vi è un controllo genetico del comportamento.

Gesell stesso nel 1954 dichiarò che i fattori ambientali possono fungere da innesco e sostenere lo

sviluppo, ma non possono modificarne la forma o la sequenza.

In quel periodo ci si occupava poco dello sviluppo motorio e si pensava fosse qualcosa di

innato/biologico. Poco tempo fa alcuni psicologi hanno iniziato a mettere in discussione le idee di

Gesell.

Questi psicologi hanno studiato lo sviluppo in centinaia di bambini e hanno dimostrato che non tutti

prima di alzarsi in piedi e camminare gattonano e che quindi non c’è nulla di innato/genetico ma ciò è

dovuto per via di una serie di sinergia di fatti diversi che portano il bambino a non gattonare ma ad

alzarsi saltando la tappa.

Questa fu una prima dimostrazione che nelle tavole di Gesell c’era qualcosa che non andava.

Inoltre secondo Gesell la marcia automatica nei bambini si presenta nei primi due mesi, poi scompare,

per poi ricomparire dopo con un controllo nervoso della corteccia, ed inoltra secondo lui il bambino

non poteva camminare prima dei 12-15 mesi; tutto ciò secondo lui era la dimostrazione che c’era

qualcosa di genetico.

Ma arrivò una psicologa, Esther Thelen, che demolì definitivamente l’idea di qualsiasi idea innatista

basata sullo sviluppo motorio. La Thelen costruì un attrezzo (jolly joker = imbragatura) che toglieva la

forza di gravità al peso del bambino insegnandogli così a camminare prima degli 8 mesi. Inoltre per

rafforzare la propria idea fece un ulteriore esperimento, costruì una piscina, immerse i bambini e

questi stavano in posizione eretta. Ella in questo modo ha dimostrato che non c’è nulla di genetico ma

lo sviluppo motorio dipende da fattori fisici. Inoltre tramite i suoi esperimenti, ha dimostrato che non

esiste una predeterminazione genetica per quanto riguarda l'attività motoria, ma esistono parametri

fisici (baricentro e muscoli) che si coordinano e permettono al bambino di muoversi. Quindi dopo i 12

mesi non matura il gene, ma lo sviluppo fisico del bambino.

Inoltre la Thelen ha inventato un vero e proprio algoritmo: ossia che sono il corredo biologico +

l’ambiente portano allo sviluppo e non l’innatismo.

Attraverso tutti questi esperimenti si è demolito l’innatismo Geselliano.

…..Ancora oggi però continua con grande vigore l’idea di qualcosa di innato nello sviluppo umano:

• Paradigma del bambino competente (conoscenze innate);

• Neuroscienze dello sviluppo;

• Teoria di Noam Chomsky sull’acquisizione del linguaggio (LAD = language acquisition device),

ossia l’esistenza di un meccanismo prettamente umano, una zona, responsabile della rapidità

con cui il bambino apprende il linguaggio.

Altro studio sull’innatismo sono i Gemelli

LA GENETICA COMPORTAMENTALE (BEHAVIORAL GENETICS) DI EPIC TURKHEIMER

(innatismo estremo): “il dibattito tra natura e cultura è finito. Tutti i tratti comportamentali umani sono

ereditabili” (Turkheimer):

• I gemelli omozigoti sono più simili tra loro dei gemelli eterozigoti;

• I fratelli biologici sono più simili tra loro dei fratelli adottivi;

• I gemelli omozigoti separati alla nascita e adottati da famiglie diverse sono straordinariamente

simili. LEZIONE DEL 06/11/2012 E DEL 09/11/2012 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

…. Sullo sfondo delle scoperte e delle ricerche che hanno mutato per sempre la biologia:

• Conclusione mappatura genoma umano (progetto GENOMA) 2001 (vi fu un dibattito tra

consorzio pubblico (Frank Collins) e privato (Venter colui voleva brevettare i geni) per

mappare prima il genoma;

• Scoperta cellule staminali pluripotenti;

• Clonazione.

A collinare con l’annuncio della decodificazione del genoma umano da parte della human genome

project e della celera genomics (azienda di Craig Verter) nel 2000, le assunzioni di tipo innatista

hanno trovato sempre più spazio in Biologia, Psicologia e nell’ambito delle Neuroscienze.

Tuttavia, proprio il raggiungimento di questo grande traguardo ha rivelato negli ultimi anni quanto la

metafora informazionale, cioè l’idea che i geni contengano a priori le informazioni per la costruzione

di capacità. Abilità e funzioni, sia inadeguata a spiegare l’emergere di quelle stesse funzione nel corso

dello sviluppo.

Oggi infatti dobbiamo scordarci questa metafora informazionale, dobbiamo eliminarla, i biologi oggi

hanno già iniziato ad evitare il termine innatismo, ma nel senso comune ancora non è sparito del tutto.

Questo approccio innatista, inoltre, produce una semplice descrizione di che cosa un organismo può o

non può fare e quando potrà farlo (sulla base della specificazione genetica che regola lo sviluppo del

sistema nervoso). Se oggi utilizzassimo tale approccio torneremo all’idea di Gesell e delle sue tavole.

L’innatismo quindi tende verso un scienza del cervello priva di principi per comprendere il

cambiamento prodotto da i sistemi sociali e culturali entro i quali l’organismo si sviluppa. Piaget

chiamava questa sinergia tra ambiente e corredo biologico, creatività dello sviluppo.

Inoltre l’innatismo riduce fortemente il ruolo attivo dell’organismo nella costruzione del suo stesso

processo di sviluppo.

Quindi, il determinismo genetico, l’innatismo etc, interpretano il paesaggio epigenetico privilegiando il

ruolo dei fattori biologici.

Dunque il processo ipotizzato dagli innatisti era il seguente: GENIPROTEINEMATURAZIONE

NEURALEe quindicomparsa di nuove abilità cognitive, percettive, emozionali, linguistiche,

interattive etc.

L’ONTOGENESI quindi sarebbe in larga parte predeterminata.

LEZIONE DEL 12/11/2012 E 13/11/2012 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

PROSPETTIVA OPPOSTA ALL’INNATISMO:

Comportamentismo, ambientalismo, empirismo.

All’estremo opposto, altri studiosi ritengono che la maggior parte delle informazioni che modellano la

mente e il comportamento umano derivino dalle strutture del mondo esterno.

Un tempo studiosi di psicologia pensavano che l’unico modo per accedere alla psiche fosse

l’interazionismo. I comportamentisti abbandonarono questo approccio per adottare il metodo

scientifico. L’oggetto di studio, secondo i comportamentisti, è solo ciò che si vede, e vanno esclusi i

contenuti mentali, infatti la mente è una scatola nera. Secondo questa prospettiva lo sviluppo quindi

consiste essenzialmente di esperienza (è chiaro che l’idea di fondo dei comportamentisti si rifanno a

John Locke. Egli riteneva infatti che il bambino fosse come un libro bianco aperto dove l’esperienza

giorno dopo giorno scrive).

Alcune affermazioni di comportamentisti: Skinner (1974) “non è la persona ad agire sul mondo, ma è il

mondo ad agire su di lei”; Watson “datemi due bambini: uno lo trasformerò nel migliore dei dottori,

l’altro nel peggiore dei criminali”.

I comportamentisti vedevano l’apprendimento quindi come un cambiamento più o meno

permanente che si verifica come risultato dell’esperienza.

Come detto già prima, il comportamentismo, si avvale del metodo scientifico, ed è quindi un

approccio di tipo prescrittivo (Infatti prescrive allo scienziato quello che deve fare) ed è

epistemologico.

IL COMPORTAMENTISMO HA ADERITO AD UNA SERIE DI PRINCIPI:

-Riduzionismo [consiste nell’asserzione che un comportamento complesso non è altro che una

costellazione di comportamenti molto semplici (bisogna cercare le unità minime)];

-Determinismo (si assume che ogni evento abbia una causa e che se tale causa venisse in qualche

modo prodotta l’evento si ripeterebbe. Esiste in sostanza una relazione causale tra i fenomeni che

possiamo sempre individuare).

Questi principi stanno alla base sia degli innatisti sia dei comportamentisti.

I comportamentisti spingono ad individuare dunque le unità minime mediante il riduzionismo, e quindi

tendono a cercare i minimi termini dello sviluppo:

- condizionamento classico (la risposta viene provocata) (Pavlov): si rese conto casualmente

che il cane al rumore delle pentole del suo pasto iniziava a salivare. Per questo fece un

esperimento: ogni volta che dava da mangiare al cane faceva suonare una campanella e si

presentava la salivazione (creazione condizionamento). Suonando la campanella senza cibo si

attivava la salivazione del cane. Pavlov aveva creato dunque un’associazione tra campanella e

cibo che portava ad un condizionamento classico, ossia la salivazione. (per altro esperimento sul

condizionamento classico vedere anche il caso del piccolo Albert su internet).

La risposta condizionata mostra che si è verificato un apprendimento associativo per il fatto che:

1. Si è determinata un’associazione tra uno stimolo e una risposta;

2. Tale associazione è di natura acquisita

- Condizionamento operante (la risposta viene emessa): Il soggetto agisce, opera nell’ambiente,

e lo modifica emettendo dei comportamenti in risposta a stimoli. Qualsiasi evento che aumenti la

probabilità di compars

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Publisher
A.A. 2016-2017
29 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dark89ness di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Dondi Marco.