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Psicologia dello sviluppo - brevi concetti generali Pag. 1
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3 FORME DI RAPPRESENTAZIONE DI BRUNER

1. FORMA ESECUTIVA: tramite le azioni, programmi motori, interiori e automatici. Età: 1-2 anni.

2. FORMA ICONICA: fase prescolare, età: 2-6 anni. Non identica alla realtà, ma vicina. Prevalgono aspetti percettivi.

3. FORMA SIMBOLICA: attraverso simboli e saperi convenzionali, sganciata dalla realtà, oltre l'informazione data.

PENSIERO LOGICO O PARADIGMATICO: Il pensiero logico-scientifico o paradigmatico persegue l'ideale di un sistema descrittivo formale e matematico. Partendo da asserzioni collocate in un particolare contesto si propone di formulare proposizioni di carattere generale (centralità di categorizzazione e concettualizzazione).

CRITERI DI VALIDITÀ:

  • Le argomentazioni del pensiero paradigmatico ci convincono della loro verità.
  • Ci si appella alla coerenza logica.
  • La fase speculativa, di formulazione di ipotesi, deve essere seguita da tentativi di dimostrazione.
  • Un'argomentazione è conclusiva oppure non lo è.

È PENSIERO NARRATIVO=Il pensiero narrativo si occupa delle intenzioni e delle azioni dell'uomo, delle vicissitudini che ne contrassegnano il corso e dei risultati che ne derivano. È "l'epifania dell'ordinario" e non si propone di trascendere il particolare

CRITERI VALIDITÀ=I racconti ci convincono della propria verosimiglianza. I canoni della coerenza esistono, ma possono essere infranti. L'immaginazione del narratore non deve sfociare in prove o falsificazioni, ma nel dare un significato all'esperienza. Un racconto può approdare a esiti diversi.

Ingredienti della narrazione: La narrazione si occupa delle vicissitudini delle intenzioni umane. Il rapporto fra il piano dell'azione e la soggettività dei personaggi non è sempre lineare: ad esempio la consapevolezza della situazione può essere presente nei diversi personaggi in misura diseguale. Nella narrazione ci devono essere degli spunti che fanno scattare

delle reazioni nella mente del lettore Il racconto, orale o scritto, mira a innescare una ricerca di significati all'interno di uno spettro di significati possibili. Creazione di significati impliciti, anziché espliciti, che consentano di fare delle presupposizioni. Rappresentazione della realtà non così com'è, ma attraverso il filtro dei personaggi (soggettivizzazione). Presenza di una pluralità di prospettive. Nel loro insieme tali caratteristiche consentono "quella coniugazione della realtà al congiuntivo" che è tipica della narrazione. TEORIA DELLA MENTE UMANA: In filosofia c'è una tradizione ben consolidata di riflessione sul pensiero che pensa sé stesso, ma anche i non filosofi e persino i bambini quando attribuiscono agli altri degli stati mentali mostrano di avere una teoria della mente umana. Fin dall'inizio i bambini si comportano basandosi su una precoce consapevolezza di essere simili alle altre persone.

altre persone;attribuiscono agli altri quello che provano essi stessi;

Progressivamente sviluppano la nozione di intenzione e la attribuiscono anche agli altri

Intorno ai 18 mesi compare un lessico riferito alla vita mentale, prima riferito a desideri, percezioni emozioni semplici, poi a cognizioni, credenze, emozioni complesse.

Perché Teoria della mente?

I bambini hanno bisogno di comprendere le altre persone e a questo scopo assemblano concetti e teorie con l'intento di descriverle e spiegarle

Si tratta quindi di un sistema di credenze e inferenze

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Storiche Prof.