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L'attaccamento del bambino
Le categorie dell'attaccamento nella prima infanzia sono:
- L'attaccamento sicuro, manifesta un chiaro desiderio di vicinanza, di contatto fisico e di interazione nei confronti della figura di attaccamento. Quando questa è presente, il bambino può apparire relativamente autonomo nell'esplorazione dell'ambiente ma tende a ricercare in modo attivo la partecipazione dell'adulto. Durante la separazione, può mostrare segni di stress o di disagio ma è evidentemente in relazione all'assenza della figura di attaccamento e non al fatto di essere stato lasciato solo.
- L'attaccamento insicuro evitante: questi bambini appaiono particolarmente autonomi e indipendenti, maggiormente centrati sull'esplorazione dell'ambiente e sui giocattoli che sulla presenza dell'adulto di riferimento. Nelle separazioni, solitamente mostrano minori segni di disagio e di ricerca nei confronti del genitore.
- L'attaccamento insicuro evitante: questi bambini sembrano evitare o resistere all'interazione con il genitore, mostrando poca o nessuna reazione emotiva. Durante la procedura di separazione, possono sembrare indifferenti o distanti e, nei momenti di ricongiungimento, sembrano ignorare o dare poco rilievo al ritorno dell'adulto.
- L'attaccamento insicuro ambivalente: questi bambini manifestano un marcato attaccamento nei confronti del genitore, tendono a essere maggiormente centrati sulla relazione con l'adulto che sull'esplorazione dell'ambiente circostante e ciò diviene sempre più evidente con il trascorrere della procedura.
- L'attaccamento disorganizzato/disorientato: le caratteristiche più evidenti rilevate sono la contraddittorietà di alcuni movimenti osservati del bambino (disorganizzazione) e/o la sensazione che il piccolo abbia una perdita di orientamento nell'ambiente circostante (disorientamento). Il comportamento di questi bambini dunque esprime momenti di generale confusione legati a una profonda incapacità di organizzare efficacemente la situazione oltre ad una grave incapacità a orientare il comportamento stesso.
L'affettività.
ERIKSON: Da grande importanza agli impulsi biologici che determinano gli stadi psicossesuali. Ciascuno dei quali segna una tappa importante per lo sviluppo individuale.
- (0-1 anno) Acquisizione di fiducia "Io sono ciò che riesco".
- (2-3 anni) Acquisizione di autonomia "io sono ciò che posso valere"
- (4-5 anni) Acquisizione del senso di iniziativa "Io sono ciò che posso immaginare"
- (6-11 anni) Acquisizione del senso di industriosità "Io sono ciò che riesco a costruire"
- (adolescenza) Costruzione identità "Io vorrei essere come..."
- (età adulta) Acquisizione di intimità "Noi siamo ciò che amiamo"
- (età adulta media) Acquisizione di generosità "Noi siamo ciò che generiamo"
- (vecchiaia) Acquisizione di integrità e disperazione "Accettazione"
TEORIA DELLA
COMUNICAZIONE: I teorici della scuola di relazione partono dal presupposto che è difficile studiare la mente e quindi allargano il campo d'osservazione indagando sugli scambi relazionali tra le persone. Quest'analisi si suddivide:
ANALISI DESCRITTIVA descrive le caratteristiche della famiglia, delle persone disturbate e quindi descrive le psicopatologie.
ANALISI INTERATTIVA studia la reciprocità delle persone disturbate con persone per loro significative.
ANALISI SISTEMICA studia la totalità del sistema e le modalità d'interazione. Risulta evidente che una comunicazione del genere se fatta bene consente un'informazione di ritorno /feedback positivo o negativo. Sempre gli stessi autori affermano che nella comunicazione vi sono 5 principi o assiomi:
- non si può non comunicare,
- ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione (meta-comunicazione),
- la natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura,
- vi
Direlativo equilibrio. Individua 4 fasi.
Fase senso-motoria: Dalla nascita ai 2 anni circa. Il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per comprendere ciò che lo circonda.
Reazioni circolari primarie: Tra i primo e il quarto mese di vita il bambino sviluppa le reazioni circolari primarie, ovvero la ripetizione di un'azione casuale per ritrovarne gli effetti gradevoli. L'esempio è la suzione del dito.
Reazioni circolari secondarie: Tra il quarto mese e l'anno di vita il bambino orienta i suoi comportamenti verso l'ambiente esterno cercando di afferrare e muovere gli oggetti e osserva i risultati delle sue azioni. Agitando un sonaglio provoca dei rumori piacevoli e cerca di ripetere l'azione per riprodurre il suono.
Reazioni circolari differite: Tra gli 8 e i 12 mesi il bambino è in grado di riprendere un'azione su un oggetto dopo averla interrotta.
Reazioni circolari terziarie: Dai 12 ai 18 mesi. Consistono nello stesso meccanismo.
descritto in precedenza ma effettuato con variazioni. Ad esempio afferrare e battere un oggetto contro superfici diverse. Dopo i 18 mesi il bambino sviluppa la capacità di immaginare gli effetti delle azioni che sta eseguendo, cominciano i primi giochi simbolici, il "fare finta di...". Fase pre-operatoria: Dai 2 ai 7 anni. In questa fase l'atteggiamento del bambino è ancora molto egocentrico, vede le cose da un solo punto di vista: il suo! Crede che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi pensieri. Il suo ragionamento in questa fase non è né deduttivo, né induttivo, ma analogico. Ad esempio se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato è facile che molti altri insetti che non l'hanno molestato gli facciano paura. Fase delle operazioni concrete: Dai 7 agli 11 anni. Il bambino in questa fase non solo utilizza i simboli ma è in grado di manipolarli in modo logico. Intorno ai 6/7 anni il bambinoIl bambino acquisisce la capacità di conservazione delle quantità numeriche, delle lunghezze e dei volumi liquidi. Per conservazione si intende la capacità di comprendere che la quantità rimane tale anche a fronte di variazioni di forma.
Intorno ai 7/8 anni il bambino sviluppa la capacità di conservare i materiali. Intorno ai 9/10 anni, messo di fronte a dei quadrati di cartoncino, si rende conto che occupano la stessa superficie sia che siano messi tutti vicini sia che siano sparsi.
Fase delle operazioni formali: dai 12 anni. Il bambino che si trova nella fase delle operazioni concrete ha delle difficoltà ad applicare le sue competenze a situazioni astratte. Se un adulto gli dice: "Non prendere in giro X perché è grasso, cosa diresti se lo facessero a te?", la sua risposta sarebbe "Io non sono grasso". Calarsi in una realtà diversa dalla sua è un'operazione troppo astratta.
NEOPIAGETIANI: Mantengono i concetti di stadio.
sequenze, cambiamento strutturale. Il più noto è Robbie Case. Influenzato anche dalla teoria dell'elaborazione. Fa nuovi costrutti su abilità, capacità, spazio limitato della memoria, automaticità. Interesse solo su certi domini. Propone una spiegazione fisiologica sull'evoluzione dei processi cognitivi grazie alla fase di mielinizzazione degli assoni cerebrali. Il bambino è un solutore di problemi e possiede innate capacità di elaborare le informazioni. 4 stadi: 1. Strutture di controllo sensomotorio (0 - 1,5 anni) 2. Strutture di controllo relazionale (1,5 - 5 anni) 3. Strutture di controllo dimensionale (5 - 11 anni) 4. Strutture di controllo astratto (11 - 18 anni) VYGOTSKIJ: L'intelligenza può usufruire di diversi elementi che la natura le concede per migliorare lo sviluppo. A differenza di Piaget, non può fissare il contenuto degli stadi in quanto variano a seconda dell'ambiente in cui il bambino si trova.anni passa alla rappresentazione iconica: il bambino inizia a utilizzare immagini mentali per rappresentare oggetti e eventi, infine arriva alla rappresentazione simbolica: il bambino utilizza simboli come parole e segni per rappresentare concetti e idee. Bruner sottolinea l'importanza del linguaggio e della cultura nell'apprendimento e nella crescita del bambino. Egli sostiene che l'apprendimento avviene attraverso l'interazione sociale e la costruzione di significati condivisi. Bruner ha anche sviluppato la teoria dell'apprendimento per scoperta, secondo cui i bambini imparano meglio quando sono attivamente coinvolti nel processo di scoperta e problem solving.erpretare il significato degli oggetti attraverso la loro forma o colore; a 2-3 anni inizia a utilizzare gli oggetti in modo più funzionale, come ad esempio utilizzare una scatola come seggiolino per una bambola; a 4-5 anni sviluppa la capacità di manipolare oggetti più piccoli e complessi, come ad esempio costruire un puzzle; a 6-7 anni inizia a sviluppare la coordinazione mano-occhio più precisa, come ad esempio lanciare una palla con precisione; a 8-9 anni acquisisce una maggiore destrezza e precisione nei movimenti delle mani, come ad esempio suonare uno strumento musicale; a 10-12 anni sviluppa la capacità di utilizzare gli oggetti in modo creativo, come ad esempio creare opere d'arte con materiali di riciclo.