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MALATTIE
Rosolia
Aids
ALIMENTAZIONE
Denutrizione
JOHNSON & MORTON: affermano che esistono due stadi nello sviluppo della
percezione del volto.
Il riflesso, a voltarsi e osservare forme che riproducono un volto è più sviluppato in
confronto a stimoli di altro genere.
Dopo molte settimane di esplorazione a tale stimolo, i bambini sviluppano la
capacità di riconoscere i singoli volti, prestando attenzione alle caratteristiche
interne. CAPITOLO 4: “CREARE LE RELAZIONI”
CRESCERE: serie di compiti evolutivi che si presentano, ordinati secondo una
sequenza specifica, a varie età e che i bambini devono affrontare con l’aiuto delle
persone che si prendono cura di loro. Instaurare le relazioni con le altre persone è
uno dei compiti più vitali dell’infanzia. La natura delle prime relazioni instaurate
esercita un’influenza profonda sulle relazioni intime successiva, anche nell’età
adulta. La costruzione delle relazioni è una questione che dura tutta la vita.
Pensiamo a tutte le relazioni che il bambino instaura con i genitori, con fratelli e
sorelle, nonni, ecc.; ogni relazione è ricca, sottile e complessa che non bastano le
parole per descriverla.
Le differenze tra i bambini per quanto riguarda la natura delle relazioni che
instaurano con gli altri può avere implicazioni sul percorso evolutivo che il bambino
seguirà in futuro.
Certo è che le relazioni forniscono un contesto in cui si sviluppano tutte le funzioni
psicologiche del bambino; qui il bambino fa le sue prime incursioni nel mondo
esterno, identifica gli aspetti significativi e degni di attenzione, acquisisce definizioni
e mezzi di comunicazione e con il tempo, sviluppa le modalità di considerare se
stesso in relazione al mondo.
LA NATURA DELLE RELAZIONI
Tutti noi abbiamo cognizione delle relazioni grazie alla nostra esperienza
personale, e tutti dedichiamo tempo per riflettere su di esse. Il fallimento delle
relazioni, i fraintendimenti, i conflitti, le separazioni sono fonti di grande sofferenza,
mentre le relazioni felici e con esito positivo forniscono serenità e sicurezza. Per i
professionisti (psicologi, assistenti sociali, ecc.) le relazioni costituiscono un aspetto
fondamentale degli interventi di aiuto e di sostegno.
SCIENZA DELLE RELAZIONI: scienza che ci consente di analizzare
obiettivamente ciò che accade tra le persone.
Le relazioni vengono desunte. La nostra consapevolezza riguarda le
- interazioni tra le persone. Quando le interazioni danno vita conseguenze
coerenti nel tempo, deduciamo l’esistenza di una relazione. Le interazioni
sono un fenomeno circoscritto al qui e ora. Le relazioni implicano la
continuità nel tempo.
Una relazione è più della somma delle interazioni di cui è composta:ognuna
- possiede caratteristiche proprie che non si possono ritrovare in un’altra.
In ogni tentativo di comprendere le relazioni, il livello delle interazioni non è
- l’unico a risultare rilevante. Le relazioni sono inserite in una serie di livelli di
complessità crescente, che vanno dai processi fisiologici individuali fino alla
società nella sua interezza. I livelli sono interconnessi quando accade a un
certo livello ha implicazioni su un altr livello. Se dobbiamo comprendere una
relazione, dobbiamo prestare attenzione a tutti i livelli
Le relazioni sono una questione a doppio senso. Ogni relazione o interazione
- che coinvolge anche i bambini più piccoli procede in entrambe le direzioni.
L’effetto che i bambini hanno sui genitori è incisivo sebbene diverso da quello
che i genitori hanno sui figli. La socializzazione può essere compresa se
considerata come un processo bilaterale.
Ogni relazione è collegata con altre. Le relazioni tendono a formare una rete:
- il tipo di rapporto esistente tra marito e moglie ha conseguenze sulla
relazione che ognuno di essi instaura con i figli e quanto avviene tra i figli
avrà influenza sulla relazione tra la madre e ogni singolo figlio.
LA FAMIGLIA
La prima esperienza di relazione dei bambini ha luogo nella famiglia. Questo
gruppo è il contesto all’interno del quale i bambini vengono introdotti alla
convivenza sociale, dove vengono acquisite le regole del comportamento
interpersonale e che servirà da base quando si affacceranno al mondo esterno.
LA FAMIGLIA COME SISTEMA
In una famiglia composta da due genitori e un bambino sono presenti tre elementi:
I singoli membri
- Le relazioni tra loro
- Il gruppo familiare nella sua interezza
-
La famiglia è un’entità dinamica indipendente che viene illustrata con l’approccio
della teoria sistematica. Essa è basata sui seguenti principi:
GLOBALITA’: un sistema è un tutto organizzato, più grande delle sue
- singole parti. Ha caratteristiche particolari (COESIONE e ATMOSFERA
EMOTIVA) che non sono pertinenti agli altri livelli.
INTEGRITA’ DEI SOTTOSISTEMI: i sistemi sono composti di sottosistemi in
- relazioni l’uno con l’altro. Ognuna di tali relazioni può essere considerata un
sottosistema e studiata indipendentemente. Le relazioni possono essere
viste come sottosistemi.
CIRCOLARITA’ DELL’INFLUENZA: tutti i componenti che fanno parte di un
- sistema sono interdipendenti. Il cambiamento in uno di essi ha implicazioni
per tutti gli altri. Il pensiero circolare ha sostituito il pensiero lineare. Esiste
influenza RECIPROCA in tutte le interazioni sociali, comprese quelle tra
bambini piccoli e adulti.
STABILITA’ E CAMBIAMENTO: le famiglie e le relazioni sono sistemi
- APERTI, cioè inclini a subire le influenza esterne. Il cambiamento di un
componente implica il cambiamento in tutti gli altri membri e nelle relazioni
tra loro (ES. stress improvviso).
Una buona relazione coniugale sarà associata a una relazione soddisfacente tra
genitore e figlio, la qual cosa porterà a uno sviluppo ottimale del bambino. Quando
tra i genitori non vi è armonia, è possibile che la relazione con il bambino subisca
influenze negative.
La qualità del rapporto coniugale si è rivelato in associazione a diversi aspetti dello
sviluppo infantile come la sicurezza dell’attaccamento, le strategie di
apprendimento efficaci, il controllo degli impulsi e la maturità emotiva. La fatica di
accudire un bambino disabile può avere ripercussioni negative sulla relazione
coniugale che daranno vita a un’atmosfera familiare avversa a uno sviluppo
regolare del bambino.
La teoria sistemica considera la famiglia come un’unità dinamica alla ricerca di un
equilibrio. Ogni cambiamento che si verifica sconvolge l’equilibrio del sistema e
implica l’adozione di nuovi ruoli, relazioni e pattern interni.
I VARI TIPI DI FAMIGLIA E LO SVILUPPO DEL BAMBINO
La famiglia tradizionale era considerata il pilastro di una società stabile e il contesto
essenziale per crescere figli equilibrati. I cambiamenti sociali che si sono registrati
dalla metà del XX sec. nella società occidentale hanno messo fine a questo ideale
tradizionale.
Il matrimonio non è più considerato requisito essenziale della vita familiare
- Il tasso di divorzi è aumentato
- Le famiglie monogenitoriali sono comuni
- Molti bambini fanno l’esperienza del successivo matrimonio di uno dei
- genitori e vivono in famiglia ricostruite
Molte madri sono impiegata al di fuori della famiglia e sono state adottate
- soluzioni di cura condivisa per sostituire la loro presenza in ambito domestico
I padri partecipano alla cura dei bambini e assumono il ruolo di caregiver
- principali
Le coppie omosessuali sono sempre più tollerate e considerate efficaci dal
- punto di vista genitoriale
Lo sviluppo dei bambini ha luogo nel contesto delle relazioni interpersonali e le
relazioni si formano all’interno del contesto familiare. È il funzionamento della
famiglia, cioè della qualità delle relazioni interpersonali, a determinare l’andamento.
Per tutti i tipi di famiglia è più adeguata una visione sistematica, secondo la quale la
famiglia è un’identità dinamica composta da diversi livelli, cioè i singoli membri e le
loro relazioni interpersonali. Il divorzio influenza l’equilibrio della famiglia e ha
implicazioni negli altri due livelli.
L’aspetto più dannoso del divorzio è il conflitto tra i genitori. I bambini vengono al
mondo con la predisposizione a sviluppare relazioni con le altre persone. Le
relazioni di attaccamento emergono nella prima infanzia e passano da pattern
comportamentali di reazioni a sistemi reattivi flessibili, pianificati e selettivi. Con lo
sviluppo dei modelli operativi interni della relazione, i bambini apprendono a
tollerare periodi lunghi di separazione dai genitori, imparano a prendere in
considerazione le intenzione della altre persone e le loro relazioni diventano
equilibrate ed elastiche.
Il conflitto coniugale è una delle influenza più patogene che agiscono sullo sviluppo
psicologico infantile. Si riscontrano due tipi di influenze:
INFLUENZA DIRETTE: si hanno nei casi in cui il bambino è testimone di scene di
violenza fisica e/o verbale e di conflitto. I bambini sono molto sensibili alle emozioni
delle altre persone. Le emozioni negative possono produrre effetti deleteri quando
diventano caratteristiche costanti del clima psicologico della casa.
INFLUENZE INDIRETTE: hanno luogo perché il conflitto tra marito e moglie agisce
in maniera negativa sulla capacità genitoriale di ciascun coniuge, la qual cosa avrà
conseguenza sfavorevoli sull’andamento del bambino. Più gravi sono le difficoltà
tra i due genitori, maggiori saranno i problemi che ognuno avrà a prendersi cura dei
figli.
JOHN BOWLBY: la sua teoria dell’attaccamento è divenuta l’approccio più
importante per comprendere lo sviluppo sociale precoce e ha dato origine a un
incremento delle ricerche empiriche sulla formazione delle relazioni intime dei
bambini.
RELAZIONE DI ATTACCAMENTO: legami emotivi duraturi con un certo individuo,
caratterizzati dai seguenti tratti:
Sono selettivi, focalizzati su individui specifici che stimolano il comportamento di
attaccamento in un modo e in una misura che non si riscontrano in altre persone.
Implicano la ricerca della vicinanza fisica, cioè vi si riscontra lo sforzo di mantenere
la vicinanza all’oggetto dell’attaccamento.
Forniscono benessere e sicurezza, che sono il prodotto della vicinanza del rapporto
Producono ansia da separazione, quando il legame viene interrotto e la vicinanza
diventa impossibile.
In seguito alla selezione evolutiva, i bambini hanno sviluppato strategie finalizzat