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VALUTAZIONI SULLA TEORIA ECOLOGICA
Contributi della teoria ecologica: ha posto il focus sull'ecologia negli anni '70, esaminando in modo sistematico le dimensioni macro (più distanti dall'individuo) e micro (più prossime all'individuo) dei sistemi ambientali, ha concettualizzato l'ambiente con una serie di influenze a più livelli che possono entrare in conflitto e cambiare nel tempo, ha prestato attenzione alle connessioni tra situazioni ambientali diverse (mesosistema), ha preso in considerazione le influenze storico-sociali sullo sviluppo (cronosistema) e ha riconosciuto che i meccanismi di sviluppo possono variare così come i compiti evolutivi richiesti a bambini e giovani adulti.
Critiche alla teoria ecologica: ha dato poca attenzione alle basi biologiche dello sviluppo, anche se di recente se ne è discusso maggiormente, non ha preso sufficientemente in considerazione i processi cognitivi, una teoria che ha presentato.
difficoltà nel tradursi in ricerca vera e propria perché difficile fare ricerca su tutti questi livelli contemporaneamente. Un approccio teorico eclettico ed olistico. Ciascuna delle teorie presentate ha dato un contributo importante alla nostra comprensione dello sviluppo. Ogni teoria è stata criticata in quanto dava più valore a determinati fattori rispetto ad altri fattori; dire che c'è una sola causa e un solo fattore per il nostro sviluppo e comportamento è riduttivo. Nessuna delle teorie è in grado da sola di spiegare in maniera esaustiva la complessità dello sviluppo infantile in cui concorrono tanti fattori. Si fa sempre più spesso riferimento a un approccio teorico eclettico che non segue un unico approccio ma, piuttosto seleziona e utilizza ciò che considera gli aspetti migliori di ciascuna teoria e che più servono per capire un determinato comportamento. Riassumendo: Tra le teorie che abbiamostudiato (psicoanalitica, cognitiva, comportamentale, etologica, ecologica): - si focalizza sull'influenza dell'ambiente: comportamentale ed ecologia - si focalizza sull'influenza della natura (biologia): etologia - prevede continuità nello sviluppo: comportamentale - prevede discontinuità nello sviluppo: Piaget e teoria psicoanalitica - considera molto importanti le prime esperienze per lo sviluppo della persona: Freud ed etologia I METODI PSEUDO-SCIENTIFICI E PRE-SCIENTIFICI Il modo migliore di comprendere gli avvenimenti del mondo reale nel quale viviamo è di allestire un progetto di ricerca consistente nel formulare degli enunciati o ipotesi, oppure dei sistemi enunciativi, chiamati anche teorie, e nel sottoporli ad una verifica completa esaustiva. Questo progetto può essere definito scientifico solo se obbedisce ad alcuni postulati di base: - Determinismo: la scienza presuppone la possibilità di conoscere o determinare- Empirismo: la scienza si basa su osservazioni empiriche controllate, cioè specificate, replicabili e oggettive, e non su chimere;
- Integrazione teorica: la scienza costruisce teorie confutabili in grado di spiegare un insieme di fatti;
- Approccio dinamico: la scienza è una prova continua;
- Dimensione pubblica: un procedimento è scientifico nella misura in cui autorizza anche altri ricercatori a riproporre osservazioni ed ipotesi, eventualmente allo scopo di confutarle;
- Evoluzione paradigmatica: la scienza si evolve a partire da modelli o paradigmi o prototipi.
In particolare, la dimensione pubblica implica che quali siano i metodi scelti, il ricercatore dovrebbe essere disposto a compiere un ulteriore passo: sottoporre lo studio e i suoi risultati al giudizio dei suoi colleghi. In tal modo lo studio potrà essere criticato, paragonato con altre ricerche, forse replicato, o forse ancora screditato. L'apertura nei confronti
il metodo scientifico è alla base della scienza. Lo strumento principale attraverso cui può verificarsi questo giudizio da parte dei colleghi nella comunità scientifica è la rivista scientifica. L'approccio realmente scientifico deve soddisfare contemporaneamente queste condizioni nel proporsi come un modo strutturato di risolvere dei problemi, o anche come un metodo particolare d'indagine o di acquisizione di conoscenze. Con la proliferazione scientifica dei secoli XIX e XX il criterio utile tra ciò che è scientifico e ciò che non lo è, non è stato l'oggetto di studio ma, bensì, il metodo utilizzato. Generalmente si accetta l'identificazione di tre classi principali di scienze: scienze fisiche, scienze biologiche e scienze umanistiche; tutte discipline che utilizzano uno stesso metodo generale di acquisizione generale delle conoscenze ovvero il metodo scientifico. Allora,
questo ultimo è da intendere come logica fondamentale alla base di tutte le attività di ricerca, a prescindere dall'oggetto di studio e dalle tecniche particolari che permettono di concretizzare il metodo scientifico in ogni ricerca scientifica. Queste tecniche definiscono i procedimenti di ricerca, i quali possono variare da una disciplina all'altra in funzione dell'oggetto da studiare, ma anche all'interno di una stessa disciplina a seconda del problema studiato e dello stadio della ricerca: all'inizio della ricerca può essere necessario il ricorso all'osservazione diretta per la specificazione dell'ipotesi, mentre in fase di analisi dei risultati è fondamentale l'utilizzo di tecniche statistiche di elaborazione dei dati. Nelle scienze umane, tra cui la psicologia, oltre al metodo scientifico spesso si ricorre ad altri metodi per approfondire il livello di conoscenza di un dato settore. Si utilizzano approcci come l'intuizione.l'ostinazione, il ragionamento, l'esperienza o l'autorità che sono metodipseudoscientifici o prescientifici perché non utilizzano tecniche di indagine sperimentale o di osservazione controllata, e non implicano i principi che sono alla base della scienza. Per esempio, l'ostinazione consiste nell'affidarsi a credenze consolidate perché si è sempre pensato in un certo modo. Pur partendo da un fatto realmente accaduto, non si considerano tutte le volte in cui quel fatto accade; è così che nascono le superstizioni: es. un gatto nero ci attraversa la strada e noi cambiamo direzione perché la superstizione dice che questo porta sfortuna, senza considerare tutte le volte in cui non è successo e non succede nulla. Anche l'esperienza non è un vero e proprio metodo scientifico. Talvolta si sostiene che l'esperienza sia la migliore maestra; noi ricaviamo molte conoscenze dalla nostra esperienza.personale: generalizziamo sulla base di quello che osserviamo espesso trasformiamo eventi memorabili in “verità” che conserviamo per tutta la vita. Quando basiamo le informazioni in nostro possesso unicamente sull’esperienza personale, può accadere che esprimiamo un giudizio finalizzato a proteggere il nostro ego e la nostra autostima. Il dato empirico, cioè ricavato dall’esperienza, può suggerire interrogativi all’origine di indagini specifiche, ma di per sé non costituisce un’indagine scientifica: per esempio, il vedere che i maschi di una scuola dell’infanzia sono più aggressivi delle femmine può stimolare una ricerca sulla differenza di genere nell’aggressività, ma non autorizza in alcun modo a dire che tutti i maschi sono più aggressivi delle femmine. Ancora, ricaviamo informazioni non solo dalla nostra esperienza personale, ma anche da autorità ed esperti. Ci capita di
consiste nel definire chiaramente quale sia il problema da affrontare e quali siano gli obiettivi della ricerca. Successivamente, si procede alla raccolta dei dati, che può avvenire attraverso osservazioni, interviste, questionari o esperimenti. Una volta raccolti i dati, si passa all'analisi e all'interpretazione degli stessi, al fine di trarre conclusioni valide e significative. Infine, è importante rivedere i risultati della ricerca e la teoria che l'ha ispirata, al fine di apportare eventuali correzioni o miglioramenti. L'approccio basato sulla ricerca scientifica è considerato il modo migliore per comprendere gli avvenimenti del mondo reale e per ottenere informazioni accurate. Grazie al metodo scientifico, è possibile ottenere risultati affidabili e verificabili, che possono essere utilizzati per prendere decisioni informate e per migliorare le pratiche educative. Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca scientifica non fornisce risposte definitive o assolute. Le scoperte scientifiche sono soggette a revisione e possono essere modificate o integrate da nuove evidenze. Pertanto, è fondamentale mantenere uno spirito critico e continuare a valutare le nuove ricerche e le nuove teorie che emergono nel campo dell'educazione e della crescita dei bambini.Il testo prevede che si identifichi un problema. Per esempio, supponiamo che un team di ricercatori decide di studiare un modo di migliorare il rendimento dei bambini con un background di povertà. I ricercatori hanno individuato un problema, ma questa prima fase prevede che si vada al di là di una descrizione generale del problema, isolando in maniera più specifica ciò che si intende studiare. Per isolare un argomento specifico e, conseguentemente, concettualizzare il problema, i ricercatori spesso si rifanno a delle teorie già esistenti e formulano delle ipotesi. Una teoria è un insieme di idee legate tra loro in maniera coerente, che aiuta a spiegare un fenomeno e a fare delle previsioni. Un'ipotesi è una supposizione o una previsione specifica che può essere verificata. Per esempio, i ricercatori possono decidere di verificare se un sistema di mentoring può migliorare il rendimento scolastico di bambini con un background di povertà.
La teoria potrebbe sostenere che i risultati positivi associati al mentoring derivano dal fornire ai bambini molte opportunità di osservare e imitare i comportamenti e le strategie dei mentori, o che dare ai bambini con un background di povertà attenzione individuale e continuativa produce migliori performance scolastiche. Ciascuna di queste teorie suggerisce delle ipotesi che i ricercatori possano analizzare. La seconda fase consiste nel raccogliere informazioni (dati). Nello studio sul mentoring, i ricercatori potrebbero decidere di continuare il programma di mentoring per sei mesi. I dati potranno derivare da osservazioni in classe, voti attribuiti dagli insegnanti e test di rendimento cui sottoporre i bambini prima dell'inizio del programma di mentoring e a programma concluso. Una volta raccolti i dati, i ricercatori sullo sviluppo infantile utilizzano delle procedure statistiche per comprendere il significato dei dati e per tentare di trarne delle conclusioni. Dopo che i dati sono stati analizzati, i ricercatori possono trarre delle conclusioni sulla relazione tra il mentoring e i risultati scolastici dei bambini. Queste conclusioni possono essere utilizzate per informare le politiche e le pratiche educative, al fine di migliorare l'apprendimento e lo sviluppo dei bambini.nel trarre delle conclusioni basate sui risultati ottenuti e comunicare i risultati alla comunità scientifica. Questo processo di revisione e condivisione delle scoperte è fondamentale per il progresso della conoscenza scientifica.