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Valutazione delle competenze motorie e prassiche
La valutazione delle competenze motorie e prassiche può essere effettuata non solo attraverso il QI, ma anche attraverso la valutazione di competenze. Il percorso valutativo deve essere fatto in equipe con la partecipazione delle diverse figure professionali. Il lavoro in equipe permette un confronto dei risultati che riduce il rischio di soggettività nella lettura dei risultati.
Sviluppo Motorio, Sviluppo Prassico, Abilità Motorio-Prassiche
Il movimento è un elemento fondamentale e, i primi anni di vita sono caratterizzati da uno sviluppo impressionante di capacità e competenze. Lo sviluppo motorio e prassico è tra quelli ad emergenza più precoce. Nel corso del primo anno di vita il bambino parte da una posizione simil fetale, in cui compie pochissimi movimenti, fino a riuscire a spostarsi nell'ambiente tramite la deambulazione autonoma. In generale, nei primi due anni di vita il bambino deve raggiungere una buona capacità di muoversi nello spazio (sviluppo posturale) e questo gli permetterà di utilizzare con più facilità le proprie abilità motorie e prassiche.
correlate tra loro. La competenza motoria si riferisce alla capacità di eseguire movimenti e gesti fisici, mentre la competenza prassica riguarda la capacità di pianificare e organizzare tali movimenti in sequenze coerenti e significative. Durante lo sviluppo motorio prassico, i bambini acquisiscono progressivamente abilità sempre più complesse, passando da movimenti grossolani e non coordinati a movimenti fini e precisi. Ad esempio, un neonato inizia con semplici movimenti di braccia e gambe, per poi sviluppare la capacità di rotolare, strisciare, gattonare e infine camminare. È importante notare che lo sviluppo motorio prassico è influenzato da diversi fattori. Innanzitutto, il sistema nervoso centrale subisce cambiamenti significativi nel corso dello sviluppo, permettendo al bambino di acquisire sempre più controllo e coordinazione motoria. Inoltre, l'interazione con l'ambiente svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo delle abilità motorie. I bambini imparano attraverso l'esplorazione e l'interazione con gli oggetti e le persone che li circondano. È importante sottolineare che lo sviluppo motorio prassico può variare da individuo a individuo. Alcuni bambini possono raggiungere determinate tappe dello sviluppo in anticipo rispetto ad altri, mentre altri possono avere bisogno di più tempo. Tuttavia, esistono delle tappe generali che la maggior parte dei bambini attraversa durante lo sviluppo motorio prassico. Conoscere queste tappe è fondamentale per valutare se lo sviluppo motorio di un bambino è tipico o se ci sono eventuali ritardi o deficit. In caso di preoccupazioni riguardo allo sviluppo motorio di un bambino, è consigliabile consultare un professionista specializzato, come un pediatra o un terapista occupazionale, che potrà valutare e fornire eventuali interventi o supporto necessari.Correlate tra di loro sia in termini neuroanatomici, sia in termini funzionali ed evolutivi. Lo sviluppo motorio riguarda la cosiddetta motricità grossolana e fa riferimento, in termini funzionali, allo sviluppo posturale. Lo sviluppo prassico, invece, riguarda la motricità fine e, in termini funzionali, riguarda le capacità di coordinazione motoria, l'utilizzo di movimenti coordinati e complessi degli arti superiori. Lo sviluppo motorio inizia allo stato fetale con i cosiddetti movimenti vermicolari (vibrazioni prodotte dalla pulsazione del cuore) cui seguono la flessione e l'estensione di braccia e gambe e movimenti rotatori del capo e del tronco. Alla nascita il bambino ha trascorso 9 mesi nell'utero materno, durante i quali è stato esposto a numerosi fattori ambientali, in gran parte provenienti dalla madre che, insieme al patrimonio genetico trasmesso dai genitori, portano alla nascita di un organismo maturo e in grado di resistere all'ambiente.
Durante la vita prenatale, oltre alla maturazione e crescita fisica, si verificano i primi apprendimenti. Il bambino viene al mondo con le competenze necessarie per vivere nell'ambiente extrauterino e per affrontare i compiti per la sua sopravvivenza quali: respirare autonomamente e nutrirsi attraverso l'uso della bocca. Nel primo periodo il neonato presenta un repertorio di competenze motorie molto semplice caratterizzato dalla postura (posizione del capo e degli arti) e dai movimenti riflessi che corrispondono a risposte primitive e involontarie a stimoli provenienti dall'esterno e servono a favorire lo sviluppo, la maturazione e hanno una funzione di protezione. Ad esempio, il riflesso di suzione permette al neonato di nutrirsi mentre, il riflesso di Moro viene considerato un residuo evolutivo di capacità di difendersi in situazioni di pericolo. I riflessi sono, quindi, i primi esempi di comportamenti semplici che tendono poi a specializzarsi e differenziarsi con il tempo.Il progressivo sviluppo. Il sistema nervoso è capace di produrre movimenti ritmici in risposta a stimoli esterni e questo lo porta ad acquisire nuovi schemi motori da attivare a seconda delle situazioni. Il neonato è un soggetto "competente e attivo" che è in grado di prendere informazioni dall'ambiente attraverso l'uso dei sensi quali la vista, l'udito, l'odorato, il gusto e il tatto. Questi sensi non sono del tutto formati ma maturano con lo sviluppo del neonato/bambino. I sensi hanno un ruolo centrale nelle prime esperienze del neonato e con la loro maturazione e specializzazione sono alla base degli apprendimenti e delle diverse acquisizioni. Inoltre, tramite i sensi il bambino può sperimentare nuovi schemi d'azione che lo porteranno ad apprendere e, quindi, a saper utilizzare quanto precedentemente sperimentato ma anche saperlo modificare a seconda delle situazioni e dei compiti presentati. Questa
mesi; gattonare 8/10 mesi; camminare tenendosi ai mobili 9/12 mesi; camminare senza aiuto 12/15 mesi;correre 18/24 mesi. Oltre alle abilità motorie, il bambino sviluppa anche abilità cognitive, linguistiche e sociali.mesi; eretto con sostegno 8/9 mesi; carponi 9/10 mesi; eretto da solo 12/14 mesi;cammino indipendente 11/16 mesi.
Le capacità prassiche, a detta di Piaget, sono: “sistemi di movimenti coordinati in funzione di un risultato odi un’intenzione”. Zoia, le descrive come: “funzioni volontarie degli arti superiori che possono richiedere, omeno, l’uso di oggetti e necessitare di un’organizzazione sequenziale dei movimenti che le compongono”.
Le capacità prassiche maturano gradualmente, inizialmente la rappresentazione di un’azione può essererecuperata solo se sono disponibili più informazioni (visive e tattili), in un secondo momento basteràl’informazione visiva e, alla fine, la sola richiesta verbale sarà in grado di garantire il recupero e laproduzione di un’azione. La possibilità di svolgere un’azione volontaria dipende da due sistemi (Zoia,2004):
- Sistema concettuale:
- esercizio dei riflessi (0-1) uso di pattern motori ereditari attivi fin dalla nascita;
- reazioni circolari primarie (1-4) prime acquisizioni motorie basate sulla complessificazione e l'arricchimento
Il testo fornito fornisce informazioni relative alle funzioni di oggetti e/o attrezzi, ai movimenti coinvolti nell'azione, all'organizzazione dei singoli movimenti in una sequenza ordinata.
2. Sistema di produzione: è una sorta di magazzino dei piani di azione. Partendo da un repertorio motorio ristretto il bambino acquisisce la capacità di variare e di adattare gli schemi motori di base in funzione delle informazioni provenienti dall'esterno, in funzione cioè delle richieste dell'ambiente. Tali informazioni, o dati percettivi, vengono analizzati e via via integrati tra loro, dando origine alla rappresentazione sia dell'oggetto che dell'atto motorio, inteso come risultato di una sequenza di engrammi motori. L'atto motorio, inizialmente casuale e non organizzato, diventa sempre più preciso ed orientato e quando ha raggiunto un soddisfacente livello di efficacia, viene stabilizzato, memorizzato e quindi rappresentato mentalmente. A questo
Il punto potrà essere evocato ed assemblato ad altre unità simili per creare nuove strategie. Il bambino impara ad usare il movimento con abilità ed inizia ad adoperarlo come matrice del pensiero.
Inoltre, in contemporanea allo sviluppo posturale, nei primi 18 mesi si sviluppano la capacità di prensione degli oggetti e di manipolazione. Inizialmente la prensione avviene con tutta la mano poi, sono utilizzate tre dita (pollice, indice e medio) e, infine, l'oggetto sarà preso solo con pollice ed indice. L'oggetto viene manipolato permettendo al bambino di conoscere le caratteristiche sensoriali di oggetti diversi e, di conseguenza, impara a discriminarli. All'inizio perde l'oggetto perché la mano si apre involontariamente, tra i 6 e gli 8 mesi il bambino impara a lasciar andare l'oggetto volontariamente. Lo sviluppo di tali abilità comprende sia le competenze motorie (motricità fine) sia le competenze visive e tattili.
Il bambino guarda l'oggetto, lo manipola e compie schemi d'azione con questo, sempre più complessi. In contemporanea, il bambino passa dall'utilizzo di una sola mano a quello di entrambe, con schemi più coordinati e differenziati a seconda dell'oggetto e del possibile uso che può farne. Per comprendere meglio lo sviluppo motorio, Arnold Gesell nel 1965, pubblicò un suo studio condotto su diversi bambini durante i loro primi 5 anni di vita. Attraverso l'osservazione creò un manuale di psicologia dello sviluppo che, anche se datato, evidenzia la complessità dello sviluppo e i rapporti tra le diverse competenze in ogni fascia d'età considerata. Diversi studi hanno mostrato come i bambini, già in epoca precoce, sono in grado di modificare un certo pattern motorio con uno più adeguato, raggiungendo la competenza ma passando per stili di apprendimento diversi. Il bambino sperimenta pattern.diversi di attivazione muscolare selezionando quellopiù appropriato al raggiungimento dell'oggetto desiderato che diventa poi un comportamento motoriostabile ed in grado di adattarsi alle variazioni dell'ambiente. Questo processo si può definire anche disviluppo cognitivo. Sono competenze complesse che si specializzano con la crescita e che tutti noiutilizziamo, in modo inconsapevole. La piena maturità motoria si raggiunge all'età di 12 anni circa (Cernak eLarkin). Piaget anche ha dedicato particolare attenzione allo sviluppo motorio. Nella sua teoria sulla nascitadell'intelligenza è di particolare importanza quello da lui definito come lo stadio sensomotorio. Questostadio va da 0 a 2 anni ed è suddiviso in sei stadi: