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La psicologia dello sviluppo

La psicologia dello sviluppo e dell'educazione studia gli stadi o fasi di sviluppo dalla nascita del bambino fino alla sua adolescenza. Questi stadi comprendono sia uno sviluppo nel movimento da quando il bambino. Sappiamo bene che acquisisce in breve tempo dei comportamenti motori che fanno parte proprio del suo sviluppo senso - motorio.

Inizialmente porterà le mani alla bocca, poi piano piano aggiungerà a questi comportamenti il movimento prima non coordinato delle braccia e delle gambe, poi piano piano ci sarà uno sviluppo sempre maggiore fino a che circa all'età di un anno comincerà a stare in posizione eretta e inizierà a fare piano piano dei movimenti e a stare eretto sulle gambe per poi camminare.

Naturalmente gli stadi riguarderanno anche l'aspetto intellettivo, che incominceranno al riconoscimento del sorriso, dal riconoscimento di una tonalità di voce, dal riconoscimento del sorriso.

Della madre o del padre e quindi a livello cognitivo, intellettivo, ci sarà l'apprendimento diciò che il bambino può fare e di ciò che non è gradito alla madre. Questo glielo permette l'aspetto intellettivo. Questo non si tocca, togli le mani dalla bocca, vieni qui, prendi questo, le prime indicazioni riguardano sempre la sfera dell'intelligenza.

Gli stadi di sviluppo affettivo sono determinanti per lo sviluppo armonico dell'individuo. Il sviluppo affettivo riguarda il sentire interno del bambino l'affetto, l'amore, le attenzioni della madre. Il calore, le carezze, il sentire il proprio corpo. Questo nasce prima ancora della nascita del bambino, cioè all'interno dell'utero della madre. Il sentire un ambiente caloroso può essere dovuto a stimoli esterni che l'ambiente stesso, la voce, più o meno violenta o soffusa, o dalla tonalità della voce e dall'aspetto fisico inizialmente.

Poi le modalità con cui noi possiamo dimostrare ad un bambino di amarlo possono essere individuali e tante, ma tutto passa attraverso il sentire. E questo è molto importante, perché i bambini che sono istituzionalizzati e quindi non sono spesso presi in braccio quando piangono e sono lasciati un po' alla freddezza del loro lettino o tutt'al più sono attaccati all'alimentazione, come unico strumento di calore. In quei bambini, si è potuto notare che uno studio a termine come possono riportare delle difficoltà psicologiche, dei disturbi più o meno gravi. Non avviene sempre, ma una freddezza di questo tipo può certamente portare ad un'annaffettività, che sta ad indicare un'incapacità di vivere gli affetti. Si immagini a cosa può portare questa annaffettività nella vita sociale. L'aspetto sociale è anch'esso da tenere in considerazione. La fase sociale di un bambino.

Riguarda la scuola, la relazione con gli altri, con i compagni. L'aspetto sociale interviene in primis con la famiglia. Se c'è un bambino che vive il suo rapporto strettamente solo con la madre vuol dire che è facile che entri in contatto con altre persone, dato che la madre lo porterà in giro a fare la spesa, almeno nelle prime fasi della vita, quando è piccolo e non lo può lasciare a casa da solo.

L'aspetto sociale non si può evitare; però quello che potrà incidere sulla crescita del bambino sarà in primis la madre e in seconda battuta la scuola, dove gli insegnanti rappresentano le altre figure significative che il bambino vivrà e dalle quali potrà apprendere che ciò potrà fare e che cosa non potrà fare, come ci si deve comportare.

Gli insegnanti gli danno delle indicazioni, i genitori l'educazione della famiglia. Lo stare insieme agli altri bambini è un altro

Aspetto fondamentale. Tante volte si pensa se sia bene o male portare in asilo nido il bambino piccolo. È importante portare in asilo nido il bambino, in modo da far vivere la separazione, il distacco dalla madre serve comunque, perché qualsiasi crisi deve essere superata per poter passare allo stadio successivo. La sofferenza nella separazione e come si vive è un altro aspetto importante. Il bisogno primario di un bambino è l'amore, prima che mangiare; quando noi identifichiamo una persona significativa ben precisa, quella sarà presa come autorità significativa e il nutrimento per crescere, per noi. Il carattere è qualcosa con il quale si nasce, forgiato dall'ambiente, dall'educazione ed incide sulle scelte che ci accompagnano per tutta la vita. Esistono sicuramente delle esperienze che ci fanno vivere l'asilo, la scuola in un modo, bene o male, che potranno dipendere, non solo dal carattere, ma anche dagli scontri. Tra

Due fratelli, se il bambino piccolo vede il bambino grande andare all'asilo e poi tornare, certamente anche lui non vedrà l'ora di andare all'asilo. Il primo che ci sarà andato sicuramente si sarà fatto quei primi giorni di pianto.

Riepilogo generale

Ci stiamo occupando della psicologia dello sviluppo (con le varie fasi evolutive) e dell'educazione.

Gli stadi principali o fasi dello sviluppo sono:

  • Senso motoria;
  • Intellettiva;
  • Affettiva;
  • Sociale.

Abbiamo sviluppato ogni fase.

La psicologia studia i problemi di adattamento umano.

Il vero contenuto della prima lezione ha affrontato quali sono le teorie costanti che si sono occupate, a livello psicoterapico, del bambino, della psicologia clinica. Abbiamo visto l'ereditarietà e l'ambiente, che è la prima grossa teoria che divide il pensare in due parti: chi era a favore dell'aspetto biologico e chi era favorevole all'aspetto ambientale (influenze esterne).

abbiamo anche visto chi si è occupato di queste ricerche, la ricerca su alcune famiglie geniali, alcune di criminali e in particolare lo studio sui gemelli omozigotici e dizigotici. Teoria psicoanalitica Ora ci si addentra nelle teorie più importanti, tra cui la principale è senza dubbio la psicoanalisi. La teoria psicoanalitica ha in Sigmund Freud il più grande esponente, che nasce in Moravia nel 1856, vive 80 anni a Vienna, muore a Londra nel 1939. È un medico psichiatra. Avrete sentito sicuramente parlare di Freud; la cosa più importante che ha scoperto, attraverso uno studio fatto con un suo collega, Pavler, avvenne sull'ipnosi. Lui, tramite l'ipnosi studiava delle pazienti e le curava; scoprì che le pazienti con una patologia specifica, l'isteria, sotto ipnosi riuscivano a ricordare delle cose antichissime che nella coscienza non erano più presenti. E attraverso l'elaborazione di questo materiale così

Lontano e non più ricordato, le pazienti momentaneamente guarivano, non avevano più i loro sintomi, anche se successivamente riproponevano sintomi diversi. Però fu una grossa novità. Diciamo che la cosa determinante rispetto all'evoluzione di questi studi è stata la scoperta dell'inconscio, id o es, è la stessa cosa, anche se sono stati dati nomi diversi a seconda del periodo in cui sono stati studiati. L'inconscio è un materiale molto profondo, uno non se ne rende anche conto. Vedremo poi come ha diviso la struttura della psiche, ma ora, in un discorso molto generale, si parla delle altre teorie.

La teoria comportamentista trova in Burrnus Frederic Skinner il suo maggiore esponente. In opposizione alla psicoanalisi, che era una terapia fondata su un qualcosa che non si vedeva e conosceva, teorizzato da Freud, non era ben vista dagli altri medici, in quanto non si poteva toccare, vedere, sembrava poco scientifica, nasce la teoria comportamentista.

Skinner prese in esame l'ostimolo e la risposta: il comportamento umano, secondo tale teoria, è portato da stimoli e ad ogni stimolo c'è una risposta. Skinner aveva più i piedi per terra e in contrapposizione all'inconscio, es,superio, tutte teorie che non si vedevano, propose una teoria più semplice. Per i bambini, ad ogni stimolo c'è una risposta da parte dei bambini. Sulla base di questo stimolo alla risposta è basata la sua teoria e la psicoterapia. Così come si apprendono delle abitudini, si possono disapprendere queste ed apprenderne altre. Tutto è basata su stimolo e risposta, stimoli negativi o positivi, risposte positive o negative. È uno psicologo sperimentale, per cui il comportamentismo lavorerà tutto sui laboratori, facendo degli esperimenti, perché per vedere se di fronte ad uno stimolo c'è una determinata risposta, lo stimolo si doveva provocare. Pavlov fu un altro.

componente di questa teoria, colui che fece esperimenti sulla salivazione del cane, o Torndike, che fece degli esperimenti sui topi.

La terza teoria importante, oltre a quelle ereditarie e ambientali, fu quella umanistico – esistenziale, che è stata fondata da Carl Ramson Rogers; si vedrà, poi, il concetto del sé. Si basava sulla terapia centrata sul cliente, non più chiamato paziente da Rogers. Si vedrà poi il concetto della valutazione organistica e la tendenza attualizzante.

Come funziona la psicoanalisi

Che cos’è l’inconscio? È un contenitore che fa parte di una psiche molto profonda, al cui interno ci sono delle energie, che spinge verso l’alto per poter arrivare alla coscienza. Sono dei contenuti, all’interno ci sono degli istinti di vita e degli istinti di morte, la parte più irrazionale dell’uomo, l’istinto del piacere e l’aggressività (fa parte degli istinti primari), la

sessualità. Sono così, come se fossero randagi nella nostra psiche, non c'è un educazione, loro vorrebbero soltanto esprimersi così come nascono, l'aggressività in maniera libera ed eccessiva, la sessualità nello stesso modo, il principio del piacere. Ma accade che tutto ciò è filtrato o mediato dall'io, che è la coscienza. Questa spinta istintiva, al piacere e all'aggressività, viene in qualche modo filtrata dalla coscienza, chiamata anche io o ego. Nella psicoanalisi si utilizza anche una parte che viene chiamata preconscio, quella parte dove l'inconscio sta per arrivare alla coscienza e se il terapeuta è bravo, attraverso un'interpretazione, riesce a farla passare alla coscienza. I meccanismi di difesa, nella parte del preconscio sono dati dalla rimozione. L'es è la parte che è regolamentata dalla società, dall'educazione, dalla religione, è

Come se ad un bambino diciamo ciò che è bene, ciò che è male, e quindi la parte morale è data dall'educazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TheNumberOne1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di fondamenti di psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Roscioni Lisa.