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PLASTICITÀ DEL CERVELLO
cambiare e adattarsi in conseguenza al contesto o a danni/ deficit
È la capacità del cervello di
cerebrali. Raggiunge il suo apice nell’età prescolare prima che la fase di pruning inizi a
eliminare le funzioni non necessarie. Dopo l’infanzia questa abilità decresce ma è comunque
in funzione, la plasticità e il pruning mostrano come la natura –capacità genetiche- e la cultura
–input ambientali- interagiscono per costruire il cervello.
ATTIVITÀ DEL NEONATO
Nel primo mese il neonato tenderà ad assumere posizioni fetali ed è norma non opporsi a
questo atteggiamento. I primi mesi di vita il neonato ha un’attività esclusivamente riflessa
diretto dal sistema sotto-corticale, la parte cerebrale più antica responsabile degli istinti. I
riflessi neonatali servono al bambino per la prima sopravvivenza, intorno ai 3-4 mesi con la
maturazione della corteccia cerebrale questi iniziano a sparire.
Tra il primo e il secondo anno diversi bambini mangiano poco o sono schizzinosi, si nutrono
solo di ciò che conoscono e sono chiusi alle novità, questa risposta evoluzionistica è
funzionale alla sopravvivenza infatti con questo comportamento si evita di ingerire sostanze
potenzialmente pericolose.
RIFLESSI NEONATALI
-Rooting: ad una leggera stimolazione della guancia il neonato gira la testa in quella direzione
aprendo la bocca.
scompare intorno ai 6 mesi e facilita la ricerca del capezzolo.
-Prensione: afferra qualsiasi cosa che gli prema sulla mano.
Scompare intorno ai 3-4 mesi, propedeutica alla prensione volontaria.
-Moro: sorprendendolo con un forte rumore o lasciandogli cadere la testa, spalanca gli occhi e
allarga le braccia
Scompare intorno ai mesi e serve al neonato per rimanere attaccato alla madre.
-Stepping: se sorretto verticalmente e portato in avanti simulerà una camminata.
Scomparsa intorno ai 2 mesi, propedeutico alla deambulazione.
-Collo Tonico: se in posizione supina gira la testa a sx il braccio sx si allunga e il dx si piega.
Scomparsa intorno ai 4 mesi, preparazione dei gesti volontari di indicare e prendere.
-Nuoto: se immerso nell’acqua trattiene il fiato e muove braccia e gambe. 13
Scompare intorno ai 6 mesi, aiuta a non affogare se dovesse cadere in acqua.
-Babinsky: toccando la pianta del piede le dita si aprono all’esterno.
Scomparsa intorno ai 9 mesi.
ATTIVITÀ FONDAMENTALI
MANGIARE
Il neonato si nutre se possibile del latte materno, alimento esclusivo, per i primi 6 mesi, è
correlato ad una migliore salute e rappresenta un processo importante per il legame
instaurato tra le due parti. Molte madri non riescono allattare per i primi 6 mesi per la
preoccupazioni di perdere il lavoro, o in altri casi non si predispone all’allattamento.
In Colombia la madre può portare il bambino a lavoro per poterlo allattare. Il sostegno sociale
e la cultura influenzano la predisposizione della donna all’allattamento.
A partire dal 6° mese il cibo non è più gratuito per il neonato e si evidenzia la mancanza
cronica di cibo non adeguato causando mal nutrizioni, questo può portare all’arresto della
crescita e bloccare lo sviluppo cognitivo nelle regioni meno sviluppate. I bambini rachitici
possono avere deficit permanenti nelle loro capacità fisiche e intellettuali.
Le condizioni socioeconomiche di un paese influenzano fortemente le condizioni di crescita e
di sviluppo dei neonati. 14
PIANTO l’unico modo per comunicare una sensazione di disagio o disturbo
Rappresenta per il neonato
ma è comunque fondamentale in qualsiasi età.
Metodo di apprendimento, il pianto viene seguito da una risposta del genitore. Raggiunge il
suo picco nei primi 4 mesi, successivamente diminuisce e diventa un pianto selettivo, diversi
pianti per diverse ragioni. Diversi studi rivelano che i bambini piangono maggiormente
durante le ore pomeridiane.
Più il rumore è acuto più provoca attivazione fisiologica, il pianto del bambino è difficile da
ignorare e stimola nella madre la produzione della prolattina utile all’allattamento.
Chi è stato genitore ha una maggior attivazione del sistema limbico, ci si preoccupa anche se
il bambino è di un altro.
Coliche sono derivate da un apparato digerente immaturo che provoca un pianto continuo e
frenetico nei primi mesi frustrando i genitori che non riescono a calmare il neonato. Tendono a
sparire al 4° mese con la maturazione dell’apparato digerente.
Calmare il pianto a seconda del bambino ci sono diversi approcci; i ciucci sono efficaci nei
primi mesi, aumentando il contatto col corpo, cullarlo e fasciarlo aiuta a riprodurre le
condizioni del grembo, il massaggio aiuta molto. La cura Kangaroo, usato in africa, portare
tutto il giorno il bambino in un marsupio attaccato al corpo, il bambino non piange e non
presenta coliche anche se può avere qualche deficit nello sviluppo motorio.
DORMIRE
I neonati possono dormire fino alle 18 ore al giorno, già a partire dal 2° mese dormono il 50%
del giorno. Si possono svegliare ogni 3-4 ore per dormire. I caregivers possono avere la prima
notte di sonno buono dopo anche 6 mesi. All’età di 1 anno dormono circa 12h al giorno più
eventuali sonnellini ai quali si rinuncia nell’età prescolare.
I bambini hanno una grande quantità di sonno REM, caratteristiche dell’infanzia e
adolescenza, e non hanno le 4 fasi normali ma entrano direttamente nel sonno REM.
PROBLEMI DI SONNO
I problemi di sonno possono persistere fino al 6° mese, periodo in cui il bambino impara ad
autoconsolarsi e riaddormentarsi. Problemi di sonno cronico possono alzare il livello di stress
dei genitori che possono frustrarsi ed irritarsi facilmente peggiorando magari il rapporto col
bambino il quale per questo motivo non riuscirà a dormire serenamente creando una sorta di
circolo vizioso. Questo problema va sia nella direzione del genitore sia in quella dell’adulto.
COSA FARE QUANDO UN BAMBINO PIANGE DI NOTTE:
Secondo i comportamentisti il genitore non deve correre dal bambino se piange perché questo
rinforzerà un comportamento disfunzionale, il bambino apprenderà che ogni qualvolta che si
mette a piangere il genitore correrà da lui. Bowlby sostiene al contrario che dato che è un
neonato il pianto è semplicemente una richiesta d’aiuto al genitore che inizialmente
risponderà tempestivamente poi col passare del tempo ritarderà il suo intervento cosicché
impari ad auto consolarsi.
CO-SLEEPING:
Nelle culture collettivistiche come in Messico dove mirano all’unione di gruppo e alla
realizzazione del gruppo, il bambino tende a dormire molto col genitore. Nelle culture
occidentali dove si preoccupano della realizzazione del singolo e appoggiano l’autonomia e
l’indipendenza dell’individuo si tende a lasciarlo dormire da solo al più presto. Dormire col
bambino può anche compromettere la qualità del sonno dei genitori che magari stanno
scomodi o non possono avere eventuali rapporti.
La pratica co-sleeping può incrementare l’indipendenza de bambino e l’autonomia sociale. Il
co-sleepinng fa svegliare di più i genitori che pero si ri addormentano più velocemente
lasciando invariato il tempo di sonno. Nei primi mesi i bambini che dormono a pancia in giù 15
coi genitori hanno più probabilità di contrarre la SIDS (morte nella culla) magari per
soffocamento. Nei primi mesi quindi è meglio se il neonato dorme in una culla a parte. 16
SIDS (Sudden Infant Death Syndrome):
è la morte improvvisa e immotivato del bambino mentre dorme. Nonostante colpisca un
neonato su 1000 è una delle cause maggiori della mortalità infantile, sindrome che colpisce
maggiormente i prematuri e i sotto-peso.
AUMENTO DIMENSIONI CORPOREE
Dalla nascita alla vita adulta la grandezza del corpo aumenta di 21 volte, aumentando
all’infanzia, fermandosi alla fanciullezza per poi aumentare di nuovo all’adolescenza. Alla
nascita le gambe del neonato sono a ranocchio per poi raddrizzarsi verso i 6-7 mesi e
nell’infanzia lo sviluppo è di tipo cefalo-caudale, dalla testa ai piedi.
Le sequenze che regolano lo sviluppo sono 3, Cefalo-Caudale, dalla testa ai piedi,
Prossimo-Distale, dalle porzioni più vicine al centro del corpo verso quelle più esterne e
Specifica rispetto alla massa, la motricità investe prima sulle parti più grandi poi quelle via
via più piccole, prima si cammina poi si fanno piroette.
Si scoprì che i bambini che si abituavano velocemente agli stimoli e che in seguito
guardavano un’altra novità accoppiato a quello vecchio del quale si ricordavano ottenevano
punteggi più alti nei test d’intelligenza per bambini.
Nella femmina lo sviluppo è più precoce ma si ferma anche prima, alcune tappe dello sviluppo
motorio possono essere accelerati con la pratica, infatti nel 2002 i bambini di 3 mesi grazie a
manopole di velcro appiccicose anticipavano di 2 mesi la capacità di afferrare gli oggetti.
Il ritmo di sviluppo fisico non è correlato al loro sviluppo cognitivo, il raggiungimento di certe
tappe da sensazioni di gioia sia al bambino sia ai genitori. I neonati nell’apprendere a
muoversi spesso falliscono ma grazie ad una motivazione intrinseca riprovano fino a
superare queste sfide.
Lo sviluppo fisico facilita lo sviluppo mentale e relazionale, incamera informazioni
dell’ambiente, decide lui dove andare e cosa toccare e può avvicinarsi da sé al genitore.
Lo sviluppo è influenzato dall’ambiente circostante e dalle stimolazioni sociali, se il
temperamento è di tipo introverso il bambino può risultare tardivo mentre se è un bambino
estroverso senza paura si lancerà e si farà male le prime volte ma dopo aver avuto esperienza
riuscirà nel suo intento.
LATI PROBLEMATICI
Il rapporto tra il bimbo, che ora esercita un controllo sull’ambiente e sulle relazioni, e il
caregiver (colui che si occupa di lui) cambia. Il bimbo si muove e scopre l’ambiente
acquisendo autonomia e ciò comporta la disciplina da parte del caregiver per proteggerlo dai
potenziali pericoli. La sicurezza diventa un problema, il bimbo esplora noncurante del pericolo
quindi bisogna creare delle condizioni favorevoli in un ambiente sicuro per le capacità
emergenti.
Baby proofing: bisogna creare misure di sicurezza mettendosi nei panni del bambino che
viene attirato da tutti gli stimoli sensoriali, queste misure devono essere continuamente
aggiornate tenendo o anticipando il ritmo di sviluppo.
SVILUPPO PERCETTIVO E SENSORIALE
Sensazione: prodotto dell’interazione tra l’informazione de