Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 142
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 1 Psicologia dello sport, riassunto Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 142.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sport, riassunto Pag. 41
1 su 142
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LEARNING BY FAILURE

Il “learning by failure” è uno strumento concreto di analisi e comprensione dei propri

errori, come punto di partenza per il miglioramento continuo.

È un’opportunità di apprendimento e crescita personale e professionale.

Si parte da ciò che si conosce (a sinistra nel grafico) e si segna tutto ciò che si sa,

andando mano a mano verso destra quando si iniziano a fare delle ipotesi.

Si parte quindi dai dati e si arriva alle ipotesi.

Questo rappresenta l’operazione propria della Psicologia, cioè di capire quali sono stati

i processi secondari che hanno portato in questo caso ad un fallimento della massima

prestazione possibile.

L’importanza di sbagliare

L’importanza di distinguere quando il fallimento è un’inevitabile parte del successo.

Ovviamente questo approccio del Learning by failure è stato molto studiato e

addirittura la Harvard Business Review ha messo in evidenza, in un articolo con

richiamo in copertina, quanto sia importante sbagliare.

Sostanzialmente possiamo fare due tipi di errori:

1) in fase di innovazione

2) in fase di esecuzione.

168

Esecuzione

Questo errore è quello meno gradito perché sbagliare durante una prestazione

comporta spesso rischi, mina i risultati o la reputazione dell’azienda (o

dell’organizzazione). Si pensi ad un’industria automobilistica che mette in produzione

un’auto con dei difetti, come le prime Mercedes Classe A che si capottavano durante il

test dell’alce, difetto esemplificato molto bene dalle foto di una rivista di automobili

(n.d.F.).

Innovazione

D’altra parte, lo stesso articolo della Harvard Business Review sottolinea come sia

essenziale darsi il permesso di sbagliare, anche diverse volte, in fase di innovazione

cioè in fase di creatività in cui si progetta un nuovo procedimento per sviluppare ciò

che si desidera. In questo caso il fallimento è un vero e proprio distintivo d’onore e un

prerequisito per il successo, non qualcosa di cui vergognarsi, perché quello che non

riusciamo a superare immediatamente può essere superato successivamente

portando un grande beneficio. Se ci diamo la possibilità di sbagliare, attiviamo una

modalità creativa della nostra mente, una sorta di brainstorming che può portare a

prese di coscienza e innovazioni molto più efficaci di quello che avremmo pensato

stando nelle linee condivise e nel pensiero comune.

Esperimenti rapidi, test, ipotesi (nessuno ottiene il risultato sperato la prima, la

seconda o la terza volta…). Solo così si potranno poi costruire automobili perfette, per

rimanere all’esempio fatto in precedenza. Altri esempi di invenzioni famose dovute ad

errori:

La Coca Cola fu creata per un errore commesso da un farmacista di Atlanta che

• stava cercando un sistema per curare il mal di testa.

Il post-it è stato creato per un errore, ovvero una colla che non asciugava e che

• si è pensato di applicare su questi foglietti di carta.

169

In Finlandia, il 13 di ottobre, è stata istituita la giornata nazionale dell’errore nella

quale celebrano tutti i grandi fallimenti. http://www.helsinkitimes.fi/world-int/world-

news/finland-in-the-world-press/582-happy-national-failure-day-finns.html

In alcune grandi aziende si sono stabiliti dei premi per chi commette il migliore errore.

Come si può contestualizzare tutto questo in ambito sportivo? Un esempio può essere

quello di Dick Fosbury, atleta statunitense creatore dello stile di salto in alto “dorsale”

chiamato in suo onore “Fosbury Flop”, che stupì il mondo intero alle Olimpiadi di Città

del Messico (1968), quando vinse la medaglia d’oro usando proprio questa tecnica,

dopo aver sbaragliato tutti gli avversari che usavano invece lo “stile ventrale” o

“western roll”. Semplicemente Fosbury cercò un modo di saltare che fosse più

performante di quello allora in uso e grazie alla sua creatività fece la scoperta che lo

rese famoso, gli fece vincere un oro alle Olimpiadi e che è attualmente usata dagli

atleti di tutto il mondo.

“La vera sfida sta non tanto nell’accettare o meno i fallimenti, ma saper differenziare

quando ci si trova in fase di innovazione e quando in fase di esecuzione”

(Harvard Business Review)

170

ANTIFRAGILITÀ

“La filosofia di Taleb è il darwinismo del XXI secolo”

(Corriere della Sera – La Lettura)

Nassim Nicholas Taleb

Filosofo, saggista e matematico libanese naturalizzato statunitense, esperto di

matematica finanziaria. Attualmente è Professore di Risk Engineering presso la Facoltà

“Incerto”,

di Ingegneria della NYU. Oltre al saggio filosofico multivolume Taleb ha

anche pubblicato circa 40 documenti accademici in fisica statistica, statistica, filosofia,

etica, economia, affari internazionali e finanza quantitativa, tutti relativi alla nozione

di rischio e la probabilità.

Tra i tanti saggi, nel 2014 ne pubblicò uno particolarmente conosciuto che rivoluzionò

un certo modo di pensare, introducendo un nuovo costrutto in Psicologia:

l’antifragilità. Il suo saggio, in italiano è stato tradotto con il seguente titolo:

Antifragile: Prosperare nel disordine. https://www.ibs.it/antifragile-

prosperare-nel-disordine-libro-nassim-nicholas-taleb/e/9788842819172

Ha scritto diversi saggi sulla volatilità, ovvero l’imprevedibilità degli eventi, e un altro

saggio, scritto da lui e uscito nel 2010, lo rese famoso ed è particolarmente

Il cigno nero. Come l'improbabile governa la

interessante per quanto ci riguarda:

nostra vita. https://www.ibs.it/cigno-nero-come-improbabile-governa-libro-nassim-

nicholas-taleb/e/9788842820277

I cigni neri

Eventi imprevedibili e anomali, con un impatto enorme su vasta scala e inatteso da un

certo tipo di osservatore.

La storia è in gran parte il prodotto di Cigni neri (e in quanto storico, posso

• confermarlo – n.d.F. –). Un esempio di cigno nero è il fallimento di Lehman

Brothers nel 2008 o l’abbattimento delle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001...

http://www.soldionline.it/notizie/economia-politica/otto-anni-fallimento-lehman-

brothers. A ciò si può aggiungere il tifone che impedì alle forze di occupazione

mongole di sbarcare in Giappone nel XIII secolo. Cigno nero ovviamente per i

Mongoli ma non per i Jappo (evento a lungo ritenuto una leggenda, ma

recentemente provato da studi scientifici http://www.focus.it/cultura/storia/i-

venti-kamikaze-giapponesi-potrebbero-essere-esistiti-davvero); similmente la

Invincibile

171 Armata spagnola (una gigantesca flotta da guerra con 24000 uomini), che

avrebbe dovuto mettere in ginocchio l’Inghilterra, venne decimata gravemente

da una sequenza di 3 violentissime tempeste nel 1587 che spazzò via 45 navi

con 10000 uomini a bordo (n.d.F.).

Tengono in ostaggio il nostro cervello perché innescano uno strano meccanismo

• nella mente, dandoci la sensazione di averli “più o meno” o “quasi” previsti

perché retrospettivamente si possono spiegare. Si può fare riferimento in questo

dell’opinionista ingenuo,

caso alla figura che basa la sua opinione dei fatti sul

sentito dire, mentre il professionista specializzato è colui che riesce a percepire

le cose secondo un diverso punto di vista, ma utile al fine dell’interpretazione di

quell’evento.

Di fronte ai cigni neri ci troviamo in contatto con tanti opinionisti ingenui, ovvero

di persone che pensavano di aver previsto quell’evento che invece era

assolutamente imprevedibile (come coloro che interpretano la quartine di

ex post, ex ante

Nostradamus mentre tutte le interpretazioni si sono rivelate

fallimentari – n.d.F. –). Questo però per una caratteristica del nostro cervello che

tende a trasformare la Storia in qualcosa di lineare e semplice, inducendoci a

sottovalutare il caso o la VOLATILITÀ (termine chiave nello studio

dell’antifragilità), che invece riveste un valore fondamentale.

Più è raro l’evento, meno è gestibile e meno sappiamo sulla frequenza con cui

• accade, perché in generale il nostro cervello cerca di evitare di scontrarsi con

quello che non può comprendere. Da dove nasce l’idea del cigno nero? Fino agli

anni ’70 si pensava che tutti i cigni fossero bianchi e quindi sui libri di zoologia,

il cigno veniva descritto come un animale di questo colore (bianco). Poi in

Australia fu scoperto un cigno nero e quindi, da quel momento, tutto ciò che era

scritto sui libri dovette essere cambiato in quanto quell’evento inaspettato e

imprevedibile cambiò per sempre la storia (metaforicamente) dei cigni. L’autore

quindi prese spunto da questo fatto per definire eventi inaspettati e

imprevedibili come dei cigni neri.

L’idea di caos che fino a quel momento era un elemento di puro disordine che doveva

essere evitato, secondo la nuova “filosofia” di Taleb, può essere invece abbracciato e

può essere utilizzato come un potentissimo alleato e un punto di svolta per potersi

muovere verso un nuovo successo personale.

Di seguito, alcune testate giornalistiche che parlano di questo nuovo costrutto, che

tanto impatto ha avuto nell’idea del mondo moderno.

172

Qual è la definizione che Taleb dà di antifragilià? VOLATILITÀ

La parola chiave, abbiamo visto, è

Quando un sistema o un individuo entra a contatto con la volatilità o con il caso, con il

caos, può trarne vantaggio a patto di affrontare questa situazione con i giusti

meccanismi mentali che gli permettono di essere altamente efficace nella gestione di

questa situazione caotica o volatile. 173

PERCHÉ ANTIFRAGILE NON È RESILIENTE NÉ ROBUSTO?

Robusto abbiamo visto che passa attraverso le avversità senza modificarsi; il

resiliente si deforma in seguito all’incontro con un’avversità ma poi ritorna come

prima: resiste agli shock e rimane identico a se stesso. Ciò che è robusto o resiliente

non trae né vantaggio né svantaggio dalla volatilità e dal disordine, mentre

l’antifragile ne trae vantaggio (e questa è la differenza tra le fattispecie). Se il robusto

o il resiliente trovano un ostacolo lo superano, ma se non lo trovano è meglio; d’altra

parte invece, l’antifragile, colui che ha le caratteristiche di antifragilità, nel momento

in cui incontra un’avversità ne trae vantaggio. Questa capacità è assolutamente

allenabile (proprio come la resilienza), q

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
142 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher terry1967 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Vercelli Giuseppe.