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SVILUPPO DI COMPETENZE ORGANIZZATIVE. POTERE LEGATO ALLA FUNZIONE.
Lo psicologo finisce nel potere incompetente se non fa analisi della domanda, se agisce la domanda faccio come se avessi mandato sociale alto, tecnicalità forte(va bene, dico a sua figlia di venire giovedì alle 15)
OBIETTIVI: I valori morali richiamano modello ortopedico, giusto/sbagliato, normale/deviante qui non si parla di valori ma di obiettivi: COSTRUIREUN’ALLEANZA SUFFICIENTEMENTE CONDIVISA CHE DIA SENSO AL MOTIVO PER CUI SIAMO INSIEME (io, l’altro e il MOTIVO come elemento terzo) COSTRUIRECOMMITTENZA, lavorare sul motivo per cui siamo insieme. Obiettivo: formazione a pensare, COSTRUIRE COMMITTENZA SUL PENSIERO per pensare alle categorie interpretative usate per costruire il problema. Quindi obiettivo di SVILUPPO COMPETENZE ORGANIZZATIVE DEL CONTESTO. Sospendiamo l’azione e pensiamo insieme la domanda.
TRIANGOLO ISO
Il cliente arriva con le sue categorie di collusione primitive;
porta il problema io - vado con lui a ritagliare l'OGGETTO DI LAVORO. Con quali strumenti? TRIANGOLO ISO:
- INDIVIDUO o componente organizzativa che porge la domanda che si focalizza, simultaneamente: nel racconto del problema, degli eventi che succedono nel là e allora, entro le relazioni che la persona intrattiene nell'ambito dei vari contesti d'appartenenza.
- SETTING della relazione tra chi pone la domanda e lo psicologo.
- ORGANIZZAZIONE in cui è insorto il problema.
Nell'Analisi Della Domanda si pongono tre elementi fondamentali che ne reggono la prassi:
- il fallimento della collusione
- la riproduzione, nella relazione di domanda, di una situazione fantasmatica-emozionale che ripropone gli elementi della collusione fallita
- l'individuazione di linee di sviluppo
Quando una persona parla con lo psicologo per chiedere un intervento propone due fuochi d'attenzione:
- il racconto del problema (là ed allora)
- la dinamica affettiva della
- La STORIA (perché contiene EVENTO CRITICO E PAZIENTE DESIGNATO)
- Domandarsi quale è la NEOEMOZIONE prevalente (che mi parla del fallimento collusivo)
- Committente
- Paziente designato
- Evento critico, sta nella parte di triangolo fra I e O, nel là e allora della narrazione, ha quindi a che fare con il contesto da cui proviene la domanda (qualcosa di molto visibile, ha a che fare con il contesto da cui proviene la domanda. Sta nella narrazione del là e allora) ciò che fa scatenare il fallimento collusivo che a sua volta fa scatenare la domanda (lau)
- Fallimento collusivo (dimensione relazionale)
- Domanda di intervento (così com'è)
- Problema proposto: così come lo porta il committente allo psicologo (Ruolo: ha a che fare con richiesta di funzione sostitutiva)
- Problema tradotto: valenza simbolica che lo psicologo attribuisce al problema proposto, legato al fallimento collusivo (funzione integrativa)
- Cliente
- Possesso
- Pretesa
relazione con lo psicologo (che si dispiega nel qui ed ora)
Dato che la domanda parte dal fallimento collusivo il triangolo ISO è rilevante perché non solo perché permette di conoscere i processi simbolico emozionali, ma anche la conoscenza approfondita del sistema organizzativo, del suo funzionamento e dei modelli culturali che lo caratterizzano. L'analisi della domanda perciò mette in relazione il problema (il racconto nel là ed allora) e la relazione con lo psicologo (nel qui ed ora) dove l'emozionalità tende a ripercorrere le vecchie strade riproduttive della collusione fallita.
Organizzazione entro cui è insorto il problema
Narrazione
Là e allora problema
Analisi della Domanda
Comprensione grazie ad S del fallimento collusivo avvenuto in Individuo che porge la domanda S
Relazione emozionale
Qui ed ora Setting della relazione tra chi pone la domanda e lo psicologo
L'evento critico sta nel là e allora (lato del triangolo fra
individuo e org). Nel qui e ora(lato fra individuo e setting) riesco a capire il fallimento collusivo del là e allora. L'intervento psicologico clinico guarda alla relazione, nel qui e ora, quale riproduzione dei problemi che, chi pone la domanda, vive nel là e allora; il racconto del paziente descrive dinamiche collusive nel là e allora e che vengono ripetute nel qui e ora con il psicologo. Con l'analisi della domanda è possibile l'interruzione del processo collusivo che l'interlocutore ripropone nella relazione con lo psicologo.
Gli strumenti dello psicologo sono:
OGGETTO DI LAVORO: Poter pensare a una nuova modalità collusiva che sia più adattiva dato l'evento critico.
L'analisi della domanda ha come obiettivo quello di promuovere simbolizzazioni differenti.
da quelle che si suppone abbiano generato il fallimento collusivo, attraverso la relazione; fondata sulla sospensione degli agiti collusivi "viziati" da simbolizzazioni affettive che non hanno più alcun prodotto, fondate sull'illusione del possesso dell'altro, promuovendo nuove modalità di relazione con il contesto, fondate sullo scambio. la declinazione di alcune specificità delle simbolizzazioni affettive fondate sull'illusione del possesso (leneoemozioni, Carli & Paniccia, 2002) finalizzato a individuare, comprendere e gestire le relazioni fondate sul presupposto della negazione dell'estraneo, attraverso proposte collusive alternative a quelle costruite a partire dalla pretesa, agita in base al potere dato dal ruolo all'interno dei sistemi produttivi. Al polo opposto, troviamo invece lo scambio, condizione essenziale per istituire il processo di divergenza collusiva, ossia di costruzione di nuovi modelli simbolici di relazione con il contesto.Il contesto. GRIGLIA PER FARE ANALISI DELLA DOMANDA:
Per esempio nel caso della scuola, se agisco la domanda corro rischio di fare violenza sul cliente finale perché non ha portato lui la
domanda; nel caso di disturbi somatici portare la domanda per qualcuno ha un senso; se disturbo fisico si sovrappone con disturbo psichico la questione si fa più complicata: rischio di violenza per questo è fondamentale distinguere committente e cliente
Possedere e scambiare sono le due modalità in cui si può strutturare la relazione con la realtà: confusa con le proprie fantasie, nel possedere; riconosciuta come estraneo, nello scambio produttivo. Chi è confuso con le proprie fantasie vive la relazione sociale con la finalità di determinare il comportamento dell'altro, di condizionarlo. Si tratta del potere dell'uno sull'altro. La relazione di potere però si scontra con l'impossibilità di realizzare la fantasia che lo sostanzia. Non si può esercitare o subire il potere dell'uno sull'altro, in quanto il potere pretende d'annullare l'altro o se stessi entro la relazione, ma
questo annullamento non è possibile. Di qui il sentimento d'impotenza: possedere e farsi possedere sono modi di esorcizzare l'impotenza. Senza l'estraneo, la sostituzione del mondo esterno con quello interno, l'agito confusivo delle proprie fantasie conduce inevitabilmente all'impotenza. La domanda quindi nasce se viene riconosciuto il fallimento della pretesa neoemozionale. Quando una convivenza è fondata sul potere, le relazioni si trasformano in rapporti deliranti, ove l'altro non è visto nella sua esistenza autonoma e portatrice di esigenze altre, rispetto alle proprie, bensì quale competitore entro una relazione ove gli si attribuiscono le proprie intenzionalità, al fine di farne il nemico da combattere o da sedurre, entro una lotta senza fine. NEOEMOZIONI La neoemozione è la componente sostanziale della domanda, ma la sua interpretazione richiede un setting che includa la considerazione di altre componenti dellaLa narrazione diviene espressione delle neoemozioni, che non possono esprimersi se non tramite storie, necessitando di una retorica che motivi l'altro ad agire collusivamente con il narratore. La componente narrativa dell'analisi della domanda è riferita al là ed allora della situazione organizzativa di chi pone la domanda, mentre assume una valenza emozionale che va ricondotto al qui ed ora della relazione con il psicologo.
DUE NEOEMOZIONI ALLA BASE:
PRETESA significa trasformare una relazione di convivenza simmetrica in una asimmetrica. La pretesa si appoggia ai miti ed alla sua base c'è la fantasia di possedere, di avere tutto per sé, di tenere ogni cosa stretta a sé, quale espressione delirante della paura di perdere, di non possedere nulla, di essere messi da parte, senza che alcuno più si accorga di noi.
Dipendenza si trasforma in pretesa, tutte le volte in cui non è chiara la
finalità che la prestazione professionale intende perseguire: là dove, nel ricorrere ad una competenza professionale, manca un'intenzionalità di scambio, di produzione fondata sul reciproco riconoscimento d'estraneità, sono possibili la dipendenza e la pretesa. Pretendere significa anticipare l'obiettivo dell'intervento tramite l'agito delle fantasie del cliente entro una relazione con lo psicologo. La rigidità del setting, l'agito acritico e ritualizzato della psicoterapia sono pretese al pari di quelle del cliente di imporre lui il setting, di diventare psicoterapeuta, ecc. Passare da un sistema eliocentrico, in cui gli altri ruotano intorno a me, esistono solo in funzione mia, ad uno nel quale hanno una vita autonoma, pur restando in relazione con me, è uno dei movimenti più complessi. Due sono i modi d'organizzazione emozionale della relazione sociale: 1) fondato sulla solitudine e sul rapporto conL'estraneità (condizioni per lo scambio produttivo)2) fondato sul possesso dell'altro (negazione dell'estraneità) e sulla dinamica neoemozionale Scambiare e possedere sono le uniche modalità di relazione emozionale possibili, in cui il possedere è l'unico scambio praticabile entro una relazione che non riconosce l'altro come estraneo. POSSESSO Se l'oggetto idealizzato esiste al di fuori ed indipendentemente da chi desidera possederlo, quest'ultimo non può che sentirsi escluso e vuoto. Con il possesso l'esperienza di relazione con l'altro si esaurisce entro la dinamica emozionale. Il potere dell'uno sull'altro è il luogo privilegiato per la spinta al possesso (legato al senso di impotenza, cfr sopra). Parallela alla fant.