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ATTENTI AI PROCESSI DI COMPRENSIONE VARIANO LE PROPOSTE, GLI ESERCIZI
LAVORANO SUL CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO (NEGOZIAZIONE, MESSA IN DISCUSSIONE)
Sono:
- una "presenza" nella loro classe
- consapevoli del fatto che il loro compito riguarda la didattica
- non limitano il loro impegno, dedicano tempo oltre l'orario
- si fanno carico di molti problemi degli alunni
- abili nel socializzare con colleghi e con i genitori
- sono molto graditi ai loro alunni, con i quali trascorrono le ore volentieri ma senza rinunciare al ruolo di docenti
- disponibili, ma in classe non sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di comportamento
- aiutano i loro alunni ad acquisire strumenti di autoregolazione del comportamento, offrono indicazioni piuttosto che criticare esclusivamente il loro operato; li incoraggiano ad assumersi responsabilità
- esprimono con chiarezza le regole
- pongono attenzione al rispetto delle routine.
Quindi, per raggiungere un insegnamento efficace,
dovrebbe cambiare sostanzialmente il ruolo dell'insegnante: da trasmettitore di conoscenze si dovrebbe trasformare in orchestratore di attività; ma su queste aspettative di cambiamento occorre puntualizzare la differenza tra "efficacia" ed "efficienza".IL RUOLO DEGLI ALUNNI: La scuola non deve essere un obbligo ma il b.deve essere motivato. Alunni con problemi scolastici Brophy (1996)- alunni che faticano ad accettare il loro ruolo- alunni che faticano nell'apprendimento- alunni che con il loro comportamento resistono all'autorità della scuola
MOTIVAZIONE: come variabile complessa, ha una componente non sono cognitiva, ma anche emotiva.- spinge l'organismo alla ricerca della sua soddisfazione- il rinforzo "consolida" la risposta dell'organismo- la risposta viene appresa→ Con il rinforzo noi possiamo motivare di più gli allievi. Gli elementi importanti della motivazione sono:
- Ruolo attivo
- di padronanza: quella cosa è giusto farla, ma farla bene
- di prestazione: essere motivati a dimostrare la propria
- cognizione
- motivazione/affettività
- comportamento: le applichiamo al comportamento perché dobbiamo stare seduti in un certo modo
- contesto: dobbiamo autoregolare il nostro comportamento sulla base dei contesti in cui ci troviamo
- tappa fondamentale dello studio sull'intelligenza e per la pedagogia, Binet e Simon (1905)
- la scala si basa su una concentrazione dell'intelligenza come abilità di apprendere
- un'abilità cognitiva unitaria: Alcuni individui possiedono maggiore abilità intellettiva di altri
- un'abilità cognitiva generale:
- Gli individui che possiedono un'alta abilità intellettiva apprendono molto più facilmente di coloro che non ce l'hanno
- Chiunque può notare che in un'aula scolastica chi è considerato più intelligente sa applicare la propria abilità in un'ampia varietà di compiti
- Chi è più intelligente impara meglio e più velocemente degli altri
dell'individuo: l'individuo "costruisce" la propria motivazione perché agisce intenzionalmente nel proprio ambiente, valuta le proprie capacità prima e durante l'azione, e utilizza i mezzi di cui dispone per raggiungere l'obiettivo2.
Come l'individuo si percepisce: in rapporto a un compito o attività da svolgere e al risultato positivo o negativo di un'attività svolta3.
Strumenti messi in atto dall'individuo per raggiungere i suoi obiettivi: varie modalità con cui l'individuo pianifica, organizza, controlla e valuta il proprio comportamento rivolto a uno scopo (= autoregolazione)
Elementi importanti legati al perché il soggetto apprende:
Deve raggiungere uno scopo/obiettivo ed è motivato in base ad alcuni elementi
Ci sono diversi obiettivi:
Il testo fornito riguarda la motivazione dei bambini nell'apprendimento. La motivazione può essere influenzata dalla percezione che i bambini hanno dei propri obiettivi. Ad esempio, se un bambino pensa di non riuscire a raggiungere un obiettivo, potrebbe non essere motivato a svolgere un compito. Ci sono anche due tipi di motivazione: intrinseca ed estrinseca.
La motivazione intrinseca si verifica quando un bambino è motivato a fare qualcosa perché prova soddisfazione nel farlo e si sente competente. Questo tipo di motivazione si basa sull'obiettivo di padronanza. La motivazione estrinseca, invece, si verifica quando un bambino agisce solo perché riceve qualcosa di positivo o piacevole dall'esterno, come un rinforzo verbale o una ricompensa.
Questi concetti sono collegati alla teoria dell'autodeterminazione di Deci e Ryan, che sostiene che ogni individuo ha una tendenza innata a realizzare le proprie capacità.
sviluppare un senso del sé unitario e integrato (favorita o ostacolata dall'ambiente). Ciò dipende da sé stessi (es. per fare l'insegnante devofare l'università). Bisogna sostenere il bimbo nel processo di autodeterminazione. Tre bisogni psicologici fondamentali, la cui soddisfazione, può essere ostacolata dall'ambiente sociale: competenza, autonomia, relazione con gli altri. Differenza tra motivazione e interesse: - Interesse: particolare tipo di relazione che intercorre tra un individuo e un oggetto all'interno di un contesto (aiuta i processi motivazionali). Ha una componente energetica che si manifesta in settori/campi specifici. Può essere uno stato o un tratto (può diventare motivazionale es. ci sono bimbi interessati agli stimoli ambientali). L'interesse può essere: - situazionale legato allo stato (reazione affettiva; breve durata) - personale/individuale legato al tratto, chesono alcuni concetti legati alla motivazione e al senso di efficacia: - Predisposizione durevole nel tempo: persone che hanno un interesse per qualsiasi cosa, sono sempre interessati e sono motivati a fare nuove esperienze e a trovare risposte alle domande che si pongono. - Motivazione: senso di efficacia, ovvero la capacità di valutare noi stessi. Quando valutiamo noi stessi in relazione a uno specifico ambito di competenza, siamo coinvolti nel concetto di sé, che è uno stato percettivo. Questa percezione può essere reale o non reale e dipende dai feedback ricevuti e dai rinforzi. Il concetto di sé riguarda la capacità che riteniamo di avere e si riferisce al passato ed è relativamente stabile. Inoltre, c'è il self-efficacy belief, che è la convinzione della propria capacità di organizzare e eseguire le azioni richieste per raggiungere un obiettivo. Questa convinzione riguarda ciò che sappiamo fare con le nostre capacità e esprime una convinzione per una prestazione futura. È variabile in relazione al compito specifico.I concetti si legano all'attribuzione: quando noi raggiungiamo un obiettivo, noi attribuiamo la causa del successo o fallimento alle nostre capacità. O attribuiamo il successo perché abbiamo il senso di autostima molto alto (ho preso 10 perché sono bravo), o se il mio concetto è abile (ho preso 10 perché sono stata fortunata). Cerchiamo sempre di capire il perché ho preso 10, cerchiamo di attribuire un significato a quell'esperienza, basandoci o sugli stimoli ambientali o sulle nostre capacità.
Autoregolazione del comportamento: noi, se abbiamo una percezione (fallimenti, successi), autoregoliamo il nostro comportamento concreto e cognitivo in riferimento all'obiettivo che vogliamo raggiungere. È un insieme di pensieri, sentimenti, azioni, per raggiungere i nostri obiettivi. È specifico del contesto che varia. Siamo noi che impariamo ad autoregolarci nel nostro comportamento, dipende da noi. Ci sono diverse fasi: 1-
pianificazione; 2- monitoraggio; 3- controllo; 4- reazioni e riflessione→ si sviluppano e si applicano in diverse aree:
Intelligenza e differenze individuali
Intelligenza è qualcosa di complesso: cambia sempre e cambiano i modelli teorici. La prima scala di intelligenza:
Simon e Binet sono stati mandati per capire quali bimbi fossero intelligenti e quali no. Tutti i bimbi riescono a finire gli studi? Da cosa dipende? dall'intelligenza? → Creiamo uno strumento oggettivo per valutare le competenze dei bimbi.
Finalità: comprendere se tutti i bimbi avviati in un processo di scolarizzazione riuscivano ad arrivare all'obiettivo o trarre profitto dall'istruzione. Da lì in poi ci sono state ricerche sulle intelligenze. Come la valutiamo questa intelligenza? Riusciamo a valutarla? Quali scale usiamo?
Intelligenza e senso comune:
L'intelligenza è infatti considerata erroneamente: