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Psicologia delle disabilità, Soresi - Appunti cap. 1 Pag. 1
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Cap.1

LA CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELLE DISABILITA’:

l’Icd nel 1975 classificò le disabilità in base ad una scaletta che vedeva: eziologia-> patologia->manifestazione

clinica, da cui a sua volta nel ICIDH del 1980 derivò il passaggio malattia, infortunio, malformazione-

>menomazione, ->disabilità->handicap. Tale definizione è stata però fortemente criticata tanto che nel 1999

è uscita una nuova classificazione, l’ICF dove non si pone l’accento sulla disabilità e sull’handicap che ne

deriva, ma sulle funzionalità che anche il disabile presenta. L’ICF non è una classificazione delle conseguenze

delle malattie ma una rassegna delle “componenti della salute”. Tali componenti si collocano in quattro

dimensioni fondamentali:

1. Dimensioni del corpo che si articola in due sotto-componenti riferite alle funzioni corporee (mentali,

sensoriali, della voce e della parola, dei sistemi cardiovascolari, ematologico e respiratorio, digestive

e metaboliche, genito-urinarie e riproduttive, neuro-muscolo scheletriche, della pelle e correlati) e

strutture corporee (strutture del sistema nervoso, occhio e correlati, strutture della voce e della

parola, sistemi cardiovascolari, immunologico e respiratorio, apparato digerente e metabolico,

urogenitale e riproduzione, movimento, pelle e correlati).

2. Dimensione delle attività semplici e complesse che generalmente vengono svolte dalle persone

(attività di apprendimento, comunicative, motorie, relative agli spostamenti nell’ambiente, cura

della propria persona, domestiche, interpersonali, svolgimento di compiti e prestazioni

fondamentali)

3. Dimensione della partecipazione, cioè il coinvolgimento di una persona nelle situazioni di vita

(partecipazione alle cure personali, alla motilità, allo scambio di informazioni, alle relazioni sociali,

alla vita domestica, all’istruzione, al lavoro, alla vita economica, alla vita sociale e di comunità)

4. Fattori contestuali, cioè che si riferiscono alle caratteristiche dell’ambiente fisico e sociale, alla

cultura di appartenenza e sono raggruppati in sei aree (produzione ed economia, ambiente naturale

e artificiale, relazioni e reti sociali, atteggiamenti e valori, servizi cui rivolgersi, sistemi ideologici e

politici)

Il ricorso all’ICF può avvenire per scopi diversi quali:

 Raccolta di dati di tipo statistico

 Valutazione dei risultati

 Analisi dei bisogni

 Individuazione delle priorità

 Progettazione delle attività formative 1

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Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serebianchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della disabilità nello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bigozzi Lucia.