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Le due diverse prospettive (Albiero e Jeammet)

Le due diverse prospettive (Albiero e Jeammet) si distinguono per il punto di vista, i metodi della ricerca (ricerca clinica vs accademica/sperimentale).

Jeammet: osservazione del mondo interno delle persone, osservazione psicoanalitica, incontra un adolescente alla volta, instaura con un adolescente e la sua famiglia una relazione che durerà per un po' di tempo. Basa su questo le sue ricerche, sui suoi pazienti e sul confronto con i colleghi. Prospettiva che guarda all'interno della persona, raccoglie i dati guardando dentro la relazione.

La ricerca empirica invece osserva da fuori, guarda ampi numeri di adolescenti e famiglie. Campioni molto ampi. Entrambe utili e scientifiche nello stesso modo.

LIMITI RICERCA EMPIRICA: si osserva troppo da fuori e si raccolgono dati che vanno interpretati con molta cautela. È necessario sapere quali strumenti siano stati utilizzati per ottenere i dati a cui stiamo guardando, perché da questo dipende la

La mia interpretazione è diversa, ad esempio, se è stato utilizzato uno strumento self-report (in base al tipo di sintomo depressivo posso percepire diversamente il clima familiare) oppure uno strumento osservativo.

STILI GENITORIALI

La letteratura accademica ne individua 4 in relazione a:

  • MONITORAGGIO
  • SOSTEGNO

Gli studi sono concordi nel ritenere che lo stile più utile e funzionale sia quello AUTOREVOLE (alto monitoraggio, alto sostegno). Albiero e Jeammet convergono nella stessa posizione, arrivando da vertici molto diversi.

Per una buona riuscita del monitoraggio deve esserci alla base una buona relazione genitore-figlio (il figlio non può essere costretto a dire dove sta andando o cosa sta facendo). Jeammet e Albiero di nuovo convengono sull'importanza del conflitto e della co-occorrenza di conflitto e coesione.

Adolescenza come periodo rivelatore sulla funzione dei genitori e sulla qualità della loro autorità dato che l'adolescente sollecita.

conflitto. È necessario tenere presente, quando si interviene, i sensi di colpa dei genitori perché sono sempre presenti: credono di essere artefici di ciò che è il loro figlio, non considerano che i figli nascono anche a modo loro e che non tutte le esperienze determinanti avvengono in famiglia. Se i sensi di colpa non vengono trattati saranno di grande ostacolo anche nella relazione terapeuta-adolescente se la colpa è intollerabile può essere proiettata (sul figlio, sugli insegnanti, sullo psicologo "è colpa sua, sta rovinando mio figlio"). Oppure la colpa può diventare persecutoria e quindi incidere sulla relazione con il figlio (es. genitori che si sentono perennemente in colpa perché lavorano tanto). Altra cosa importante è la posizione assunta dall'adolescente in situazioni familiari di conflitto (spettatore, complice) Separazione dei genitori traumatica se avviene durante adolescenza pensare

di poterlo fare perché adesso è grande NO! Per assurdo, l'adolescente ha bisogno di maggior stabilità rispetto al bambino.

QUINDI: ANCORA, SULLA FAMIGLIA:

  • Sviluppo dell'autonomia come processo discontinuo di separazione o come processo continuo di negoziazione?
  • Centralità della dialettica individualità (autoaffermazione, separatezza) vs connessione (permeabilità, mutualità) all'interno della relazione genitori-figli
  • Interazioni genitori-figli vincolanti vs abilitanti
  • Quanto i comportamenti familiari promuovono o inibiscono l'autonomia?
  • Quanto i comportamenti familiari promuovono/inibiscono la connessione?
  • La differenziazione è un processo che coinvolge l'intero sistema familiare

LA RICERCA EMPIRICA:

  • Studi sugli adolescenti (14-18 anni) classificati come individuati (emotivamente autonomi che si sentono supportati dalla famiglia), ambivalenti (con bassi livelli di autonomia emotiva e basso supporto genitoriale)
distaccati (emotivamente autonomiche si sentono poco supportati dalla famiglia), connessi (con bassi livelli di autonomia e percezione di alto supporto genitoriale) hanno evidenziato nei ragazzi distacca malessere psicologico generalizzato, basso sviluppo psicosociale e scarsa competenza scolastica. Le femmine sono più rappresentate nel gruppo degli individuati, i maschi sono più rappresentati nel gruppo degli ambivalenti. Questo riscontro dipende dalla maggiore precocità delle femmine? La fase dell'ambivalenza precede quella dell'individuazione? Gli adolescenti che percepiscono bassi livelli di calore familiare e minore supporto genitoriale presentano più frequentemente sintomi di tipo depressivo. Gli adolescenti che percepiscono maggiore controllo e/o iperprotezione dei genitori presentano più frequentemente sintomi esternalizzanti. Induzione e monitoring genitoriale risultano associati a livelli di maggiore benessere nei figli adolescenti.ragazzi con disturbi esternalizzanti vivono relazioni familiari più conflittuali e mostrano più frequentemente sintomi esternalizzanti. I ragazzi con sintomi internalizzanti percepiscono i genitori come poco supportivi, nonostante all'osservazione i genitori non mostrino ostilità o espressioni negative nei confronti dei figli. Quali sono i limiti della ricerca empirica? GLI STILI GENITORIALI: - AUTOREVOLE: alto controllo, alto sostegno - AUTORITARIO: alto controllo, basso sostegno - INDULGENTE: basso controllo, alto sostegno - NEGLIGENTE: basso controllo, basso sostegno Importanza e implicazioni del monitoring genitoriale (controllo) Ruolo del conflitto familiare e importanza della modalità di gestione del conflitto Importanza della co-occorrenza di conflitto e coesione Non confondere autonomia e individualismo Non confondere coesione familiare e invischiamento familiare ANCORA, SULLA FAMIGLIA: L'adolescenza è un periodo rivelatore della natura.

e della qualità dell'autorità genitoriale-L'autorità è necessaria-I sentimenti di colpa dei genitori-L'adolescente nei conflitti familiari (spettatore, complice, capro espiatorio)-La separazione dei genitori in adolescenza-Differenza dei sessi e differenza delle generazioni-Funzione materna e funzione materna-Differenza e complementarietà-La questione delle madri soleSLIDE NON FATTA A LEZIONE(?):-I figli adottivi adolescenti-Le difficoltà del distacco: la dipendenza reciproca, i comportamenti fallimentari e autodistruttivi, la conflittualità violenta con i genitori-La vita privata dei genitori-Il rapporto con i nonni-Il rapporto con i fratelli-Il rapporto con i genitori acquisiti-I limiti e le punizioni-I dubbi dei genitori riguardo i sentimenti del figlio nei loro confronti-I comportamenti violenti in famiglia-La depressione dei genitori-Libertà, solitudine e abbandonoI PROGETTI DI PREVENZIONE E INTERVENTO CON I

GENITORI slide 58-63 Modello "tecnico di formazione" Modello "accademico di informazione" Modello "esperienziale di parola" "Il nucleo profondo dell'educare i genitori sta tutto nel come l'operatore si situa nella relazione con il genitore, attento a non disconfermare con la relazione il contenuto delle sue azioni e delle sue parole" (Milani, 2005) Analogie psicologo/genitori e genitori/figli Sostenere la positività e affrontare le debolezze Tenere conto delle differenze tra genitori di adolescenti e genitori di bambini: maggiore isolamento, fase di vita differente, più frequenti problemi di salute, necessità di occuparsi dei propri genitori oltre che dei propri figli, impegni professionali, difficoltà nella relazione di coppia; confronto con altri tipi di sfide poste dai figli adolescenti Tenere conto delle transizioni significative Quando offrire gli interventi di sostegno? Prima o durante latransizioni, non hai responsabilità, non hai problemi reali) e impulsivi (non sai controllarti, fai tutto di impulso). Tuttavia, gli adolescenti sono in realtà molto più complessi di quanto si possa pensare. Secondo Jeammet, l'adolescenza è un periodo di transizione in cui l'individuo cerca di costruire la propria identità e di separarsi dai genitori. Durante questa fase, gli adolescenti possono sperimentare una serie di conflitti e sfide emotive. Dall'approccio empirico, è stato dimostrato che gli adolescenti hanno una maggiore capacità di pensiero astratto e critico rispetto all'infanzia. Possono anche sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, nonché una maggiore capacità di prendere decisioni autonome. Tuttavia, è importante sottolineare che ogni adolescente è un individuo unico e che le esperienze adolescenziali possono variare notevolmente da persona a persona. Pertanto, è fondamentale adottare un approccio individualizzato nel fornire sostegno e comprensione agli adolescenti. In conclusione, l'adolescenza è un periodo di transizione complesso in cui gli adolescenti cercano di costruire la propria identità e di separarsi dai genitori. È importante riconoscere la complessità di questa fase e fornire un sostegno adeguato per aiutare gli adolescenti a navigare attraverso le sfide che incontrano lungo il percorso.

sciocchezze). Vorrei che mi capissi anche se mi nascondo, devo proteggere il mio mondo interiore ma vorrei anche essere capito. L'adolescente crede che l'adulto possa leggergli nel pensiero, questo lo spaventa ma è insieme un desiderio di mantenere invariato un aspetto dell'infanzia relativo all'essere capiti al volo dagli adulti.

La funzione del pensiero permette ora di pensare molti pensieri, anche quelli che non vorremmo pensare! Dunque desiderio di pensare e insieme di non farlo per difendersi da pensieri angosciosi per questo spesso sembrano sciocchi, si difendonosmettendo di pensare.

Passaggio da mondo magico a mondo delle leggi: scopro limiti e finitudine miei e altrui, difficoltà della vita; scopro che le cose accadono per delle ragioni, delle leggi, certe cose stanno così e basta frustrazione.

Si apre il mondo simbolico più pienamente, mondo dell'astrazione paura ma anche compagnia, il pensiero è anche bello, non

solo angoscioso. La vita mentale può aiutarci a sentirci meno soli. - Adulti confusi: a volte sembri molto sveglio, a volte sembra che ragioni come un bambino spesso gli adulti si arrabbiano, non capiscono che i ragazzini hanno bisogno di questo, di un po' di tempo per abbandonare il vecchio. - Risignificazione della propria storia, cambio di prospettiva sul proprio passato, acquisizione di funzionamento riflessivo: comprendere propri e altrui stati mentali; questo cambiamento nel modo di guardare il passato è molto doloroso. - Divento capace a dare un senso a vissuti infantili intorno ai quali non avevo mai riflettuto "conosciuto non pensato" dunque.
Dettagli
A.A. 2019-2020
44 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisaferrera94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'adolescenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Rosso Paolo.