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CAPITOLO 6: LA TEORIA FENOMENOLOGICA DI ROGERS
Secondo Rogers i clienti possiedono una pulsione innata verso la salute psicologica, il compito dello psicologo è quello di aiutarlo ad individuare gli elementi che possono differire con la sua crescita personale, permettendogli di superare questi ostacoli e procedere verso l'autorealizzazione. Le persone sane sono in grado di assimilare la propria struttura del sé, sono attenti a nuove esperienze e non interpretano gli eventi in maniera difensiva, sperimentando la congruenza del sé. Le persone nevrotiche, invece, negano la consapevolezza emotiva e gli eventi minacciosi sono negati e distorti generando una discrepanza tra il sé e l'esperienza.
Rogers non faceva distinzioni tra i tipi di patologia, poiché non voleva uno schema diagnostico in cui classificare le persone, tuttavia ha individuato alcune distinzioni tra le forme di comportamento difensivo: la razionalizzazione nella quale la persona...
distorce un comportamento in modo che questo appaia congruente con il sé; la fantasia, in cui un individuo nega tutte le esperienze che non sono congruenti con la propria fantasia; la proiezione, in cui un individuo esprime un bisogno in forma tale da negarne la consapevolezza e da considerarlo congruente con il sé. L'aspetto importante di questi comportamenti è quello di gestire l'incongruenza tra il sé e l'esperienza attraverso la negazione o la distorsione percettiva. Tuttavia, per Rogers, rivestiva un'importanza principale la tecnica terapeutica; quella da lui utilizzata è il rispecchiamento in cui i terapeuti riflettono ciò che il cliente ha appena detto, facendolo sentire intimamente compreso. Successivamente, a causa della passività di certi terapeuti, Rogers mise in atto la terapia centrata sul cliente in cui il terapeuta svolge un ruolo molto più attivo nella comprensione del cliente; in questo tipo di terapia, il terapeuta si impegna a creare un ambiente accogliente e non giudicante per il cliente, favorendo la sua esplorazione e comprensione di sé stesso.terapia il climaterapeutico deve essere incentrato su una serie di condizioni:- Spontaneità: il terapeuta mostra ai suoi clienti i suoi sentimenti autentici, rimanendo trasparente nel rapporto interpersonale, esprimendo in maniera naturale e condividendo apertamente i suoi sentimenti con i clienti, anche se negativi. In questo modo, il cliente fa esperienza di una relazione trasparente ed autentica con il suo terapeuta.
- Condizione positiva incondizionata: il terapeuta comunica un interesse profondo e sincero nei confronti del cliente come persona, permettendo al cliente di esplorare il proprio sé con fiducia.
- Comprensione empatica: il terapeuta si sforza di raggiungere l'empatia con il cliente, comprendendo il significato e il vissuto delle esperienze vissute dal cliente e sforzandosi di fargli capire che sono comprese empaticamente. Il terapeuta non si distacca dall'incontro per fare un'analisi diagnostica.
- amore
- saggezza
- coraggio
- senso di giustizia
- temperanza
- trascendenza
tormento spirituale legato all'impossibilità di trovare una spiegazione, in questi casi l'individuo invoca il destino o ricerca nella propria infanzia le possibili motivazioni.
Gli psicologi essenzialisti che ritengono la morte una caratteristica principale dell'esperienza umana hanno postulato la teoria della gestione del terrore che esamina le conseguenze della combinazione del desiderio di vivere e della consapevolezza dell'inevitabilità della morte; questa teoria sostiene che la consapevolezza della morte provochi nelle persone un'angoscia devastante che viene attenuata dalle istituzioni e dalle visioni del mondo sociali e culturali che accordano un senso al vivere. L'ipotesi della teoria è che un aumento dell'angoscia della morte (salienza della mortalità) dovrebbe portare ad un maggiore ripiegamento sulle proprie convinzioni culturali e ad un maggiore rifiuto di quelle convinzioni che minacciano la propria visione del mondo. Questo,
dovrebbe favorire un maggior grado di solidarietà verso coloro che condividono le stesse convinzioni e una maggiore ostilità verso coloro che non le condividono e le mettono in discussione; l'aumento della salienza della mortalità è stato inoltre associato ad un aumento di interesse per il sesso visto come atto di amore. Per quanto riguarda la discrepanza tra le diverse parti del sé, un lavoro interessante è stato proposto da Higgins; egli differenzia due aspetti del proprio sé futuro: il sé ideale e il sé del dovere, ovvero un aspetto del sé che si occupa degli obblighi e dei doveri. Secondo lo studioso, le discrepanze tra il sé reale e il sé ideale generano emozioni simili allo sconforto, invece quelle tra il sé e il sé del dovere generano agitazione; le ricerche hanno individuato come i soggetti con una maggiore discrepanza fossero più soggetti alla depressione, tuttavia, la relazione.tra esperienza emotiva e la discrepanza è variabile, anche perché alcune caratteristiche dell'ambiente sociale inducono gli individui a soffermarsi a pensar