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La comunicazione
La comunicazione la possiamo definire come una dimensione psicologica intrinseca a tutti gli individui che sono in comunicazione costantemente nella loro vita quotidiana, che non possono scegliere se comunicare ma come. È un'attività con varie caratteristiche:
- Sociale: avviene solo all'interno di gruppi e ne modifica l'identità. Socialità e comunicazione sono interdipendenti (giochi psicologici), si modellano reciprocamente.
- Interpersonale: gli scambi comunicativi influenzano reciprocamente i partecipanti (feedback). Il feedback influenza le relazioni successive.
- Cognitiva: connessa al pensiero e alle funzioni mentali superiori. Consapevolezza e intenzione sono necessarie alla comunicazione e si articolano in modo congiunto (pensiero-azione-comunicazione).
- Culturale: condivisione e negoziazione di matrice culturale e di natura convenzionale (specie-specifica) che modella i sistemi culturali.
riferimento. La comunicazione viene principalmente studiata attraverso 5 approcci:
- Approccio matematico: comunicazione come scambio di informazioni. Primo tentativo di teoria operazionale della comunicazione.
- Introduzione e definizione dei primi concetti utili allo studio della comunicazione.
- Forte teoria del codice di trasmissione.
- Focalizzazione sui processi di cifratura e decifratura dei segnali.
- L'autore di riferimento dell'approccio matematico è Shannon, che definirà la trasmissione di informazioni.
- Comunicazione come una dimensione di base della realtà espansiva (come massa ed energia) (l'informazione è comprimibile e genera nuova informazione), (in qualche modo è sintetizzabile) facilmente trasportabile (come lo è attraverso i nuovi strumenti tecnologici che abbiamo).
- Secondo Bateson l'informazione è la differenza che genera differenza.
- Per informazione si intende la relazione tra
Destinatario (es. apparato acustico del soggetto B). Destinatario (receiver): entità a cui è rivolto il messaggio (es. soggetto B).
Ridondanza, filtro e feedback:
- Ridondanza: ripetizione dell'operazione di codifica del messaggio per favorire la decodifica.
- Filtro: selezione di alcune forme e proprietà del segnale nell'operazione di decodifica.
- Feedback: informazione che dal ricevente ritorna all'emittente, consentendogli di modificare i messaggi successivi.
Feedback positivo:
- Aumenta l'informazione in ingresso (es. il pettegolezzo).
Feedback negativo:
- Diminuisce l'informazione in ingresso e favorisce l'omeostasi (mantenimento nel sistema di una condizione stabile).
Approccio semiotico: comunicazione come studio dei segni e dei significati rispetto ai riferenti. Comunicazione come studio dei segni e dei significati rispetto ai riferenti. Studia la segni e significati.
Studia queste due cose in relazione alla vita quotidiana. Dà una forte importanza al processo di significazione.- Segno come equivalenza o come inferenza.
- Si presuppone quindi la presenza di modelli mentali e culturali di significazione.
- Espressione: segno o simbolo di un simbolo (es. una stringa di lettere);
- Referenza: rappresentazione mentale, schema o concetto;
- Referente: oggetto o evento nella sua realtà fisica.
Pera è diverso dai segni Vera, Nera, perO ecc. 32L'approccio strutturalista ha sottolineato la stabilità dei segni racchiusi in un codice statico. Ha escluso l'esame degli aspetti contestuali e in riferimento contestuali dei processi di comunicazione.
Il segno come inferenza (Peirce):
- Il segno è qualcosa A che conduce a un interprete B in corrispondenza di un referente C A=C (es. nell'atto di indicare non conta il dito indice, bensì l'oggetto indicato).
Funzione di rimando: funzione di rimandare a qualcosa diverso da sé.
- Il segno è un indizio da cui trarre una conseguenza (inferenza).
- Il segno è un indizio che consente di inferire una conseguenza.
- modelli mentali e culturali
Presenza di che consentono di individuare gli aspetti mancanti ed inferire il senso del messaggio.
Segni e contesto:
Esistono tre diversi tipi di segni:
- Icone, basati sulla relazione di somiglianza con le proprietà del
referente (bau bau• sta per abbaiare). Indici, basati sul rapporto di analogia con il referente (termometro sta per• temperatura). Simboli, basati sulla connessione convenzionale e appresa alla cultura di• riferimento. Importanza del contesto: i segni indicano qualcos’altro e lo collegano ad altri aspetti del contesto. Fenomeno di risemantizzazione contestuale: in contesti specifici si può chiamare un oggetto con un altro nome e inferirne comunque il significato. Questo dimostra la plasticità dei segni e la loro variabilità di utilizzo.
3. Approccio pragmatico: comunicazione come processo di inferenza in relazione al contesto. L’attenzione è rivolta soprattutto all’interdipendenza tra testo e contesto. In questo approccio la comunicazione è vista come “azione” volta a produrre un effetto. Due concetti fondamentali sono l’inferenza e l’intenzionalità. Principio di pertinenza e significati
presunti.
Indipendenza testo/contesto: smentica
Secondo l'approccio pragmatico Morris distingue la (studio dei significati e pragmatica dei segni= sintesi (studio delle relazioni formali tra i segni) e (studio delle relazioni tra i segni e i comunicanti). Studia l'uso dei significati, come questi vengono impiegati dai comunicanti nelle varie situazioni.
Wittgenstein dice che il significato dipenda da come si impiega una certa parola in una data situazione.
dinamico, motivato concreto
Il significato e (vs statico e astratto per l'approccio matematico) in quanto risultato contingente di uno scambio e di una collaborazione fra i parlanti nell'uso di specifici segni in un contesto specifico.
Pratiche comunicative: insieme di scambi verbali e non verbali osservabili, fra due o più partecipanti caratterizzati da organizzazione, stabilità, flessibilità, in grado di condividere un certo percorso di senso culturalmente accettabile.
Cosa esamina la pragmatica:
Relazione tra segni e interpretanti.
Rapporti tra testo e contesto.
Atti concreti situati nella comunicazione (vs analisi della struttura della comunicazione dell'approccio semiotico).
L'intenzione comunicativa della comunicazione.
Si introduce anche il concetto di processi impliciti e inferenziali della comunicazione:
- Deissi: riferimenti espliciti del testo al contesto (deissi spaziale, temporale e di persona).
- Implicatura conversazionale: inferenza per colmare lo scarto tra ciò che è detto e ciò che è fatto intendere.
- Presupposizione: l'insieme delle condizioni implicate da un enunciato.
Teoria degli atti linguistici (Austin):
L'analisi della comunicazione si concentra sull'azione del comunicare, sul processo del fare comunicazione, non sui prodotti della comunicazione (segno, codice, significati, ecc. dell'approccio semiotico).
Quando comunichiamo facciamo 3 azioni distinte:
Teoria degli atti linguistici → Atti
locutori: ciò che si dice, atti fonetici (emissione di suoni), atti fatici (espressione) e atti retici (senso e riferimenti.
Atti illocutori: ciò che si fa mentre si dice, le intenzioni comunicative.
Atti perlocutori: ciò che si vuole ottenere dicendo, gli effetti sulle credenze, sentimenti, emozioni e condotta dell'interlocutore.
Ogni scambio comunicativo verbale consiste nell'adoperare enunciati per realizzare un effetto intenzionale sull'interlocutore entro un definito contesto relazionale.
Tassonomia degli atti illocutori (Searle): 5 categorie mutualmente esclusive e congiuntamente esaustive:
- Assertivi: verità del contenuto proposizionale (fa