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Capitolo 7: Laureati e lavoro - Al lavoro: sempre più tardi?

Uno dei momenti più critici della vita della persona coincide con la conclusione del periodo di formazione al lavoro e con la decisione di accedere alla vita attiva ed al lavoro. L'inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro nasce dall'interrelazione di vari fattori:

  • Il contesto socio-economico, che determina l'offerta e la domanda dei laureati;
  • Il titolo di studio ottenuto;
  • Le caratteristiche personali, quali l'iniziativa, la capacità di lavorare in gruppo, la capacità di relazione e responsabilità.

Quindi, l'inserimento professionale deve essere analizzato come il prodotto di un insieme di fattori ambientali e individuali, dato che il titolo universitario, anche se agevole, non comporta necessariamente l'accesso ad un impiego. La laurea aiuta nella ricerca del lavoro? Studiare per più tempo agevola in termini di riuscita la ricerca.

occupazionale, anche se vi sono delle differenze a seconda delle facoltà di provenienza: i laureati che trovano lavoro più facilmente sono quelli del settore ingegneristico, chimico-farmaceutico ed economico-statistico; coloro che incontrano maggiori difficoltà invece provengono da facoltà giuridiche, linguistiche e biologiche.

Inoltre, il grado di coerenza tra la formazione di provenienza e il lavoro svolto, varia a seconda dei diversi indirizzi. Una caratteristica importante del lavoro dei laureati è la FLESSIBILITÀ, che diminuisce col tempo, poiché nel giro di pochi anni i contratti diventano a tempo indeterminato. Per cui, si tendono ad abbandonare i lavori atipici prima svolti.

La laurea conserva ancora un valore e uno spazio occupazionale; ma il titolo da solo non basta più. Il profilo di laureato richiesto dal mercato del lavoro è quello di un soggetto che abbia acquisito un minimo di competenze di base e di esperienza.

tramitestage,tirocinii ecc..), capace di adottare e integrare la propria formazione allavoro in questione, magari accettando nel periodo iniziale un ruolo inferiorerispetto alle aspettative.

Inoltre, è richiesta la conoscenza delle lingue straniere, dell'informatica e conuna buona capacità di comunicazione.

Queste competenze costituiscono i prerequisiti indispensabili e necessari perpoter accedere potenzialmente al lavoro desiderato, ed in molti casi casi sonoquesti a fare la differenza......cosa si aspettano dal lavoro i laureati?

L'aspetto più importante della ricerca del lavoro da parte dei laureati è l'acquisizione di professionalità, cioè di nuove competenze teoriche epratiche, necessarie in una realtà che ormai impone una continua e costantecapacità di aggiornamento e automiglioramento.

Tra i valori professionali più ricercati dai neolaureati, vi sono poi:

  • Prospettiva di guadagno;
  • Possibilità di fare carriera;✔ Stabilità e sicurezza del posto di lavoro acquisito;✔ Coerenza tra formazione e professione;Tra i valori invece considerati poco importanti vi è il TEMPO LIBERO.Le modalità di ricerca del lavoro dopo la laurea sono diverse, e l'aiuto della famiglia tende sempre più a diminuire.Comunque c'è da dire che, nella maggior parte dei casi, il lavoro che si riesce a trovare subito dopo la laurea non è considerato quello della propria vita, cioè il posto fisso in cui investire tutte le proprie risorse.Esso resta invece la meta ideale contro cui confrontare tutte le esperienze provvisorie.CAPITOLO 8: Dalla laurea al lavoro: delusione o soddisfazione?...il lavoro come fatica o come fonte di soddisfazione..La parola "lavoro" deriva dal latino "labour", cioè: fatica, pena, sforzo.Infatti, le idee più antiche legate all'attività lavorativa rinviano allasofferenza, alla pena e allo sfruttamento. Il lavoro è "qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato". In senso più specifico, esso è "l'applicazione delle potenzialità psicofisiche dell'uomo diretta alla produzione di un bene o di un servizio". In questo senso, il lavoro è concepito come un processo dinamico, poiché:
    1. è un movimento che si conclude in un prodotto o un servizio;
    2. è un mezzo di espressione delle risorse fisiche, intellettuali ed emotive della persona;
    3. è un intervento di cambiamento sia dell'oggetto su cui si esercita l'attività lavorativa sia del soggetto che la compie il quale, nello scambio con l'ambiente fisico e sociale, sviluppa e affina abilità e competenze;
    4. è una sequenza produttiva poiché finalizzata a conseguire un risultato utilizzabile e consumabile dal suo autore;
    5. è un territorio nel quale

    si attivano rapporti e stili di convivenza caratteristici di uno specifico e determinato contesto politico, economico, culturale e sociale;

    1. Il lavoro è un processo complesso, multideterminato e carico di significati simbolici sia individuali che collettivi;
    2. Il lavoro è sotto il dominio della coscienza e della razionalità ma non riesce a sottrarsi al gioco delle passioni emotive e delle forze irrazionali;
    3. Il lavoro esplicita i valori, le norme, i modelli di comportamento caratteristici di un particolare ambiente culturale e produttivo;

    La soddisfazione lavorativa è "un sentimento positivo derivante dalla percezione che l'attività professionale svolta consente di soddisfare importanti valori personali connessi al lavoro".

    Le componenti di tale soddisfazione sono:

    • valori personali connessi al lavoro;
    • importanza attribuita al lavoro;
    • percezione del lavoro;

    Invece le cause dell'insoddisfazione lavorativa sono relative a:

    • al
    contenuto del lavoro, alla natura del compito e alle sue modalità di svolgimento; al contesto, cioè l'ambiente sociale nel quale il lavoratore opera e la dinamica dei ruoli organizzativi; alle differenze individuali riguardo alla percezione e all'interpretazione del ruolo lavorativo. Le conseguenze dell'insoddisfazione lavorativa sono: - problemi di equilibrio psicofisico; - assenteismo e turnover; - sentimento di scarsa appartenenza all'organizzazione; - abbassamento della performance. Studi universitari, lavoro e soddisfazione lavorativa... Le statistiche dimostrano che a titoli di studio più elevati corrispondono migliori opportunità di lavoro, ma quest'ultimo non è però sempre collegato all'investimento formativo effettuato, ed in particolare per i laureati. Infatti, spesso le aspettative di riuscita economica e professionale sono deluse: così il lavoro si rivela insoddisfacente in termini di trattamento economico.possibilità di carriera, stabilità del posto ecc.. Ovviamente la soddisfazione lavorativa è tanto più ridotta se il lavoro che si riesce ad ottenere con un titolo di studio elevato non corrisponde al percorso formativo intrapreso. CAPITOLO 9 Non solo università: interessi e scelte di diplomati non iscritti a corsi di laurea La prima occupazione rappresenta la tappa più importante verso la condizione adulta, e il passaggio dalla condizione di studente a quella di lavoratore è stato storicamente carente di adeguati meccanismi istituzionali e strumenti di accompagnamento e supporto. Oggi, nonostante l'Italia offra ai giovani numerosi strumenti nel passaggio dai cicli di istruzione e formazione, il notevole ritardo rispetto al resto dell'Europa con cui sono state introdotte le opportunità di collegamento tra scuola e impresa, fa sì che esse vengano utilizzate solo da una stretta minoranza. Per cui, tirocini formativi, apprendistato,contratti di formazione-lavoro estage, sono modalità di passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro poco sfruttati rispetto alle potenzialità. Piuttosto, la strategia adottata dai giovani per aumentare le possibilità di trovare occupazione è l'incremento dei livelli formativi e di istruzione, attraverso la prosecuzione dei cicli formativi. Cioè: si studia di più e più a lungo per acquisire vantaggi competitivi nella ricerca del lavoro e per potenziare competenze sempre più complesse. Infatti, la formazione dopo il diploma, oggi non appare adeguata ad assicurare una proficua corrispondenza tra percorsi formativi ed opportunità lavorative: queste due realtà sono sganciate tra loro e lontane dagli interessi effettivi dei giovani, che comunque vi si adattano pur di trovare un'occupazione. CAPITOLO 10: IL CAREER COUNSELING: ANCHE ONLINE?... Il career counseling come strumento di orientamento... In un simile scenariodi cambiamento produttivo-tecnologico e comunicativo che investe l'attuale società, sempre più multirazziale/linguistica/culturale, l'orientamento va rimodulato in direzione di un complessivo supporto al potenziale sviluppo personale di ogni individuo. In questa prospettiva, il career counseling si propone come intervento finalizzato alla promozione di una strategia decisionale interna, alla riappropriazione delle proprie risorse e potenzialità, al cambiamento di rappresentazioni, aspettative e convinzioni sbagliate del soggetto. Il career counseling è un processo nel quale un consulente collabora con il cliente per aiutarlo a chiarire le proprie scelte e rapportarsi con i cambiamenti e le sfide connessi al lavoro. La professione, al giorno d'oggi, diventa parte integrante del benessere della persona, in quanto essa investe non solo energie fisiche, ma anche emozioni e affettività. L'attività lavorativa non ètivi, il career counselor lavora con il cliente per identificare le sue competenze,interessi e valori, al fine di individuare possibili opzioni di carriera. Questo puòincludere l'esplorazione di nuove opportunità lavorative, la valutazione delleabilità e la pianificazione di percorsi di formazione o di riqualificazione.Il career counselor supporta il cliente nel prendere decisioni informate e neldefinire obiettivi realistici, aiutandolo a sviluppare strategie per affrontare le sfideche possono sorgere lungo il percorso. Inoltre, fornisce supporto emotivo e motivazionaleper aiutare il cliente a superare eventuali ostacoli e a mantenere la motivazione nelraggiungimento dei suoi obiettivi professionali.Il counseling alla carriera può essere utile in diverse fasi della vita lavorativa, comead esempio durante la scelta dell'istruzione superiore, nella transizione da un lavoroa un altro, durante la ricerca di lavoro o in momenti di crisi professionale. Il career counselor può lavorare sia con individui che con gruppi, offrendo servizi di consulenzaindividuale o di gruppo a seconda delle esigenze del cliente.Il counseling alla carriera è un processo collaborativo che richiede un impegno da partedel cliente nel lavorare attivamente per raggiungere i suoi obiettivi. Il career counselorfornisce un ambiente sicuro e non giudicante in cui il cliente può esplorare le suepreoccupazioni e ricevere supporto e orientamento.Il counseling alla carriera può essere un prezioso strumento per coloro che si trovanoa fare scelte importanti riguardo alla propria carriera e che desiderano un supporto nelprocesso decisionale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'orientamento scolastico e professionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Murdaca Anna Maria.