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Pongo X X X X
Giochi strutturati X X X
Drammatizzazione
Viaggio immaginario X X
Animali X X
Disegno X
Pupazzi X
Sabbionaia X X
Pittura X X
Le tabelle indicano i giochi per obiettivo (X: non molto appropriato; XX: per nulla appropriato)
Nuove tecnologie e sviluppo
I tempi sono cambiati e oggigiorno ci troviamo ad essere invasi dalla tecnologia; i bambini di
oggi e del futuro non possono essere considerati a prescindere delle diverse tecnologie nelle
quali sono costantemente immersi.
Negli anni sessanta/settanta in una tipica casa italiana si trovava il televisore, questo
costituiva un modo di raccogliere tutta la famiglia intorno ad essa, era solitamente situata nel
soggiorno e non erano presenti come oggi in ogni stanza.
Anche il telefono era presente e risultava essere in uno spazio familiarmente pubblico e non
privato, lo smartphone invece rende privato ciò che viene detto. Avere un solo telefono
permette un interesse per quello che succede, si vuole sentire per mostrare un interesse.
Oggi si trovano televisori più sottili e presenti in più stanze, è comparso il computer, spesso
più di uno. Internet è come avere una finestra su un modo vastissimo, dove tutte sembrano
essere delle fonti attendibili; internet non educa a diventare esperti nel distinguere le fonti.
Lo sviluppo neuronale dipende dall’uso che ne facciamo, quindi più viene utilizzato, più risulta
sviluppato; dalla nascita ai due anni le reti neuronali aumentano e si collegano tra loro in
maniera esponenziale. Le reti neurali non più utilizzate vengono dismesse; se non esercitiamo
una competenza per tempo questa va a sciogliersi; il cervello per essere efficiente deve
potersi rinnovare in continuazione.
La maggior parte delle connessioni neuronali avviene quando si è piccoli, ma non si completa
fino ai tardi 20 anni; un adulto rispetto ad un bambino di due anni è molto più efficiente nelle
abilità consolidate, anche se possiede minori connessioni
Le nuove tecnologie fanno imparare meglio alcune funzioni (come copiare/incollare,
impaginare, ecc), ma non altre come scrivere o imparare una poesia.
Le connessioni neuronali non sono importanti solo in termini di funzioni cognitive, ma anche
in termini di attitudini, valori e pattern comportamentali.
Le connessioni neurali non sono importanti solo in termini di funzioni cognitive, ma anche in
termini di attitudini, valori e pattern comportamentali.
12 appunti di Giulia B.
Bisogni e rischi del social network
Boyd nel 2011 crea il termine “Social grooming”, per indicare gli amici reali, con i quali si
trovano spazi di parola per rimanere in contatto tramite i social network che accomunano i
giovani per compiti, musica, sport, interessi. Si tratta di essere nella mente di qualcuno, pur
non fisicamente presente. Il mondo reale e il mondo virtuale non sono in contrapposizione,
ma convivono e si integrano tra di loro.
Per alcuni subentra però il rischio di privilegiare il mondo virtuale a quello reale, si tratta
principalmente dei più insicuri e più fragili che utilizzano le chat e i social network come
palestre sociali, percepite come minacciose, nelle quali allenarsi per i contatti nel mondo
“offline”, ovvero quello reale.
Ciò che crea dipendenza inizialmente nei ragazzi non è la tecnologia, ma le relazioni: il
bisogno di socializzazione è connaturato ai compiti evolutivi dei bambini e dei ragazzi. Quello
che è cambiato nel tempo è la possibilità di rimanere sempre e dovunque connessi con le
proprie relazioni.
Le attività svolte più frequentemente su internet sono vantaggiose o utili, si tratta di compiti
(85%), gioco (83%), guardare video (76%), comunicare con gli amici (62%).
I rischi della rete:
12% dei ragazzi europei si dichiara infastidito o turbato da qualcosa visto su internet:
• è necessario che i ragazzi sappiano selezionare le fonti credibili e affidabili;
il 7% dei ragazzi italiani è stato esposto a immagini a sfondo sessuale;
• il 2% dei ragazzi italiani ha ricevuto messaggi online offensivi o sgradevoli;
• il 4% dei ragazzi italiani è stato vittima di sexting: si tratta di una modalità di
• comunicazione intrusiva in cui l’oggetto di sexting si vede recapitate delle immagini di
natura sessuale non desiderate. Va oltre il processo di esplorazione sessuale che può
avvenire in adolescenza, anche con le nuove tecnologie. Può prendere anche le forme
di cyberbullismo (immagini prese durante un momento di intimità e poi riutilizzate).
Con il semplice atto di inviare immagini a sfondo sessuale di altre persone, il ragazzo si
sta mettendo in una situazione perseguibile senza averne assolutamente coscienza.
L’adolescente si espone a diverse condizioni di rischio se non è adeguatamente tutelato
dagli adulti;
il 27% dei ragazzi italiani ha dichiarato di aver comunicato via internet con qualcuno
• mai incontrato faccia a faccia;
Il 18% ha avuto contatto con contenuti disturbanti sul web (siti che incitano all’odio,
• all’uso di sostanze…).
Nasce un sentimento di de-individuazione del Sé personale nelle comunicazioni online nei
gruppi per facilitare l’individuazione con un Sé comune del gruppo.
Il problema non è essere esposti ai rischi della rete, perché il mondo è contraddistinto da
diverse fonti di rischio. Non bisogna pensare di mettere le nuove generazioni sotto una
campana di vetro: sembra di proteggerli ma in realtà si espongono a diversi rischi; il contatto
con il rischio e il suo superamento aiuta alla crescita. Inoltre, non si possono prevedere tutte
le fonti di rischio possibili, quindi non si possono proteggere da rischi che non si conoscono.
Quella che è meglio è una prospettiva di mediazione, quindi mettersi in mezzo in maniera
proattiva: metterli nelle condizioni di gestire, anche non da soli, i rischi e gli outcome di questi
rischi.
Dipendenenza da internet
Non si parla più di dipendenza da internet ma dipendenza da gaming su internet, perché è
l’unica forma per la quale ci sono criteri diagnostici affidabili sul DSM V. Le persone che
13 appunti di Giulia B.
studiano questo fenomeno considerano accettabile parlare di dipendenza da nuove
tecnologie: è probabile che la persona sia dipendente dalla funzione più allargata. Si usa come
diagnosi validata soltanto la dipendenza da gaming su internet. Ma perché uno non dovrebbe
essere dipendente dalle tecnologie? Perché l’essere umano ingaggia una dipendenza verso
qualcosa? Il nucleo fondativo è il tentativo di modificare l’umore, quindi la persona regola
l’umore con un comportamento.
Le psicotecnologie, termine coniato da Derrick De Kerckhove (1996): sono tecnologie
particolarmente appropriate a rispondere a esigenze psicologiche, perché entrano in forte
contatto con la realtà psichica. Perché una situazione di realtà virtuale è così coinvolgente?
Perché è una sorta di reificazione del pensiero, ovvero raggiunge una densità quasi tangibile.
Non soltanto mimano il funzionamento psichico dell’umano ma permettono di entrare in
risonanza molto forte con la realtà psichica. Per i social, anche la più densa rete sociale di
contatti online è solo una sequenza infinita di 1 e di 0, ma vi è la rilevanza data dal singolo
soggetto: entra in risonanza, perché si presta al fatto che l’essere umano possa fare
un’attribuzione di valore di quello che vede. Influenzano la mente umana dal punto di vista
emotivo e cognitivo. Sono istantanee, connesse e interattive. Le nuove tecnologie sono
estensioni del Sé e modificatori dello stato mentale.
L’essere umano apprende anche a seconda di che tecnologie si crea per apprendere. I rischi
psicosociali e psicopatologici sono: le dipendenze tecnologiche, la dipendenza da internet, il
disturbo da gioco su internet.
Griffiths (1995) definisce le dipendenze tecnologiche come dipendenze comportamentali che
implicano l’interazione uomo-macchina.
I clinici per riflettere sulle dipendenze sono partiti dall’aspetto clinico della dipendenza da
sostanza:
dominanza delle attività nei pensieri, affetti e comportamenti: la persona con
• dipendenza da smartphone tende a pensare ad esso quando non dovrebbe, tende ad
usarlo quando non dovrebbe;
alterazione del tono dell’umore: la sostanza viene usata, all’inizio, per altre ragioni, poi
• ci si accorge che fa da modulatore del tono dell’umore;
tolleranza: si alza la soglia di sopportazione. La mente funziona nello stesso modo. La
• “dose” di assorbimento nei social che prima bastava, adesso non basta più;
astinenza: se si cessa l’assunzione, o la messa in atto di quel determinato
• comportamento, quel comportamento viene a mancare e ci si sente proprio peggio;
conflitto: ad un certo punto, il comportamento entra in conflitto con altre attività
• importanti della vita;
ricaduta: il soggetto cerca anche di limitare il comportamento, ma non riesce per cui
• ricade nel comportamento dipendente perché la mente della persona è talmente
assorbita dal comportamento (reificazione clinica);
definizione e inquadramento diagnostico: molto controversi, non si può fare una
• diagnosi di tipo psichiatrico;
conseguenze negative sul comportamento quotidiano (resa lavorativa, relazioni
• personali, modificazioni disfunzionali dello stile di vita): perché vi sia una dipendenza
deve esserci una conseguenza negativa;
spostamento progressivo dal mondo reale al mondo mediato;
• perdita di controllo sul proprio comportamento: il controllo è spesso più elevato
• rispetto a quello che pensiamo di avere;
l’uso delle nuove tecnologie è finalizzato a regolarizzare gli stati emotivi: strada della
• dipendenza. Il problema è quando l’umore è accettabile solo se si usano le tecnologie.
14 appunti di Giulia B.
Dal punto di vista lessicale, ci sono diverse chiavi di lettura della dipendenza da internet:
piacere;
• preferenza: fino a qui si è ancora all’interno del piacere e della scelta;
• abitudine: quando si ha un’abitudine, non si sceglie ogni singola volta di mettere in atto
• quel comportamento; l’azione diventa scontata, si perde la capacità di saper scegliere e
apprezzare la scelta di quel comportamento;
ossessione: si entra nella dimensione della distruttività; non si può più parlare
• dell’ossessione per internet perché ormai è ovunque. Prima si parlava di ossessione
perché navigare su internet era un evento molto staccato dalle azioni quotidiane. Il
caratte