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FILE UNICO INFANZIA- LIBRO “I DISTURBI DELLO SVILUPPO”
CAPITOLO 1: I DISTURBI DELLO SVILUPPO
I DISTURBI DELLO SVILUPPO
Presenza di deficit neuropsicologici che possono incidere su uno o più
assi evolutivi
sono organizzati a diversi livelli di funzionamento
Eziopatogenesi multifattoriale con un particolare intreccio tra aspetti
biologici aspetti ambientali
Possono essere : ritardi mentali, disturbi dello spettro autistico disturbi
dell'attenzione disturbi specifici del linguaggio e della comunicazione
disturbi della coordinazione motoria, disturbi specifici dell'apprendimento
Variabili cliniche:
-insorgenza non sempre prevedibile ed eziologia spesso indefinita
-trasformabilità del disturbo in rapporto alle fasi della crescita
-possibile compresenza di difficoltà cognitive, neuropsicologiche ed
emotive
-collaborazione tra le diverse agenzie che si occupano del bambino
(famiglia, scuola, servizi sanitari)
La principale caratteristica è la presenza di un deficit o di una alterazione
nell'acquisizione delle competenze che può interessare diverse aree
evolutive
DUE MODELLI DI CLASSIFICAZIONE
1. MODELLO CATEGORIALE sindrome definibile in rapporto a una
data quantità e tipologia di sintomi
2. MODELLO DIMENSIONALE individuare un continuum tra quadri
clinici; indispensabile per definire caratteristiche e specificità delle
patologie
I RITARDI MENTALI
Il ritardo mentale ha una patologia globale connotata da un
funzionamento intellettivo al di sotto della media e dalla limitazione nel
funzionamento adattivo
Il deficit è rappresentato da un quoziente intellettivo di 70 o meno punti
Vengono utilizzati i test appositi per la rilevazione
Può esprimersi a diversi livelli di compromissione:
grado lieve da 70 a 55, medio da 54 40, grave da 39 a 25 e gravissimo
inferiore a 24
Per determinare il deficit intellettivo viene utilizzato il concetto di età
mentale e quoziente intellettivo (rapporto tra età mentale ed età
cronologica)
E’ una sindrome ad eziologia complessa in cui concorrono fattori biologici
fattori ambientali, fattori psicologici
Nel RITARDO MENTALE LIEVE vi è un modico rallentamento nelle prime
tappe evolutive:
-il riconoscimento della patologia avviene attorno al secondo anno di vita
soprattutto poiché in questa età si sviluppano il linguaggio e le funzioni
simboliche
-sono bambini che ascoltano poco, hanno un'attenzione superficiale
bambini meno abili nel giocare o coglierne le regole
-può esserci un ritardo psicomotorio con immaturità degli schemi motori
più complessi e difficoltà nel progettare le sequenze delle azioni
-nella scuola primaria vi è un apprendimento di poco rallentato della
lettura e della scrittura
-deficit cognitivi di base che limitano la quantità e la qualità delle
operazioni mentali
-conflitti cognitivi legati all'incapacità di apprendere nuove strategie,
scegliere le strategie, attivare meccanismi di controllo e verifica
Nel RITARDO MENTALE MEDIO si osserva una compromissione evidente
Dettagli
SSD
Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgialamusta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'infanzia e counseling psicologico-educativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ionio Chiara.