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FUTURO L'adolescente
ha come obiettivo principale quello di raggiungere un equilibrio armonico fra i molteplici percorsi intraresi o da intraprendere. Ha la necessità di definirsi, delineando progetti di azione al centro dei quali vi sono esigenze di incidere sulla realtà in modo efficace. Nuttin sostiene che la persona non può svilupparsi senza un intreccio attivo di interazioni attuali e potenziali col mondo e che i processi cognitivi sono alla base delle relazioni uomo-mondo. Una delle caratteristiche principali del comportamento umano è che ogni condotta riceve il suo significato nel quadro di un progetto più esteso, articolato e complesso. La prospettiva temporale acquista in tal modo una notevole importanza: viene rappresentato un orientamento di ogni individuo verso il futuro.
1. ESPERIENZA TEMPORALE E PROSPETTIVA TEMPORALE
La psicologia si è occupata di tre aree di indagine relative all'esperienza temporale:
- ricerche sull'adattamento biologico
dell'organismo ai cambiamenti periodici dell'ambiente-ricerche sui contenuti fenomenici dell'esperienza temporale-ricerche su aspetti più comuni. Fra i tanti contributi quelli più importanti ci vengono dati da Janet, Fraisse, Lewin e Nuttin. Janet afferma che il problema non è sapere che cos'è il tempo ma comprendere come l'uomo reagisce alla situazione in cui è posto al fatto cioè di vivere in una realtà mutevole. Egli identifica la base del sentimento del tempo che implica l'integrazione tra passato presente e futuro. Introduce il problema della temporalità in rapporto al processo di socializzazione nel quale interviene loAccennato a qualcosa a questo riguardo. Approfondiamo i cambiamenti vissuti dall'adolescente e le modalità con cui egli percepisce se stesso e la propria collocazione temporale. Le nuove aspettative del nuovo ruolo svolgono una funzione di indirizzo verso il futuro, la spinta verso una più soddisfacente definizione di sé. I riferimenti al futuro possono assumere il carattere di attese molto precise o quello di immagini fantastiche e vaghe speranze. Nell'età adolescenziale si determina un ampliamento e una salienza della dimensione "futuro" all'interno della prospettiva temporale. Anche Lewin evidenzia come si viene a creare una differenza tra mete reali e mete ideali riguardanti il futuro personale. L'adolescente si trova di fronte alla necessità di operare delle scelte che lo obbligano a precisare progetti e prendere in considerazione le proprie aspirazioni ma anche la possibilità di realizzazione dei progetti.
3. L'AGENDA
INDIVIDUALE
Il rapporto che ogni adolescente instaura con il tempo si coniuga in diversi aspetti del comportamento individuale: il tempo personale rappresenta un'espressione, una declinazione dell'identità personale. La gestione del tempo riguarda tanto la vita quotidiana quanto la progettazione del futuro. La prospettiva temporale si concretizza in un' "agenda individuale" che fa da guida per strutturare tutta l'esperienza individuale e nasce da una sintesi fra tempo sociale e tempo individuale. Il tempo sociale è quello scandito da prescrizioni, norme richieste, aspettative (ogni azione, attività, esperienza che implica un rapporto con le istituzioni). L'adolescente si muove verso l'obiettivo di una progressiva autoregolazione del tempo. Si cerca un coordinamento tra tempo sociale e tempo individuale. Il soggetto cerca di rendere personale questo tempo attraverso varie strategie che comportano scelte e decisioni.
finalizzate all'organizzazione della vita quotidiana e alla pianificazione del futuro. Non tutti gli adolescenti però sono in grado di trovare un punto di equilibrio fra auto ed eteroregolazione del tempo individuale in modo da costruire una determinata identità personale. Questa variabilità dipende sia da fattori individuali che ambientali. Sono stati delineati 4 tipi di vissuti temporali interdipendenti di due variabili: 1) quanto l'individuo risulta autonomo o dipendente nella costruzione del sé 2) quanto il suo tempo sia strutturato o destrutturato. 4. IL PRESENTE È noto che il periodo dell'adolescenza è stato considerato dell'attesa, tempo lungo, ma oggi sappiamo che non è più così, anzi risulta che gli adolescenti siano sovraccarichi di esperienze e attività e quindi risulta una scarsità di tempo disponibile. La disponibilità di tempo può addirittura venir considerato un indice dimarginalità, di inefficienza. I diversi impegni, le attività quotidiane si rincorrono sulla base di urgenze esterne che rendono difficile una costruzione autonoma e schiacciano sempre più la quota del tempo per sé. Il sentimento di mancanza di tempo diventa il risultato di un rapporto squilibrato tra aspettativa soggettiva e possibilità concreta di realizzazione. Gli adolescenti non hanno la sensazione che il tempo sia sempre poco ma nutrono un sentimento di inadeguatezza a regolare autonomamente la propria vita. L'adolescente si trova dunque davanti a delle scelte e decidere richiede anche una capacità di rinuncia, distacco da ciò che si lascia, tolleranza di una perdita e quindi emerge la consapevolezza del limite. Gli adolescenti sovraccarichi di sollecitazioni facendo una scelta non convinta si troveranno in una situazione di saturazione che corrisponde a noia e passività. La vita dell'adolescente oscilla fra noia ed interesse.
Spesso il bisogno di attivazione emozionale porta ad una scissione del tempo tra giorno e notte, il giorno è il tempo dell'azione, dell'attività; la notte è il tempo delle emozioni, delle metamorfosi. L'adolescenza è il periodo in cui si tende a passare molto tempo con gli altri e spesso si pensa che l'adolescente perda tempo, si ciondoli senza far nulla ma in realtà questo sprecare il tempo esprime il bisogno di "non fare" di "non correre" e fare tante cose in poco tempo. La difficoltà dell'adolescente a definire la propria identità ed a riconoscersi all'interno della pluralità dei mondi della vita sociale si riflette nel modo di vivere la vita quotidiana che risulta da una parte fonte di incertezza dall'altra costituisce occasione per sperimentare modi diversi e nuovi di vivere il tempo. PRESENTIFICAZIONE: vivere il tempo in cui il futuro diventa irrilevante al punto di scomparire in quanto.viene a mancare la progettualità;RIVALUTAZIONE DEL PRESENTE: atteggiamento in cui non compare la negazione del futuro ma piuttosto il tentativo di arricchire il presente di