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PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA

I settori comunicativi: sintassi, semantica, pragmatica

La comunicazione secondo Watzlavick

In questo libro ci si occupa degli effetti pragmatici (comportamentali) della comunicazione umana, con particolare attenzione ai disordini del comportamento.

Lo studio della comunicazione umana si può dividere in tre settori: quello della sintassi, che copre i problemi relativi alla trasmissione dell'informazione; quello della semantica, dove l'interesse primario è il significato; quello della pragmatica studia gli effetti della comunicazione sul comportamento.

Ci sono alcune proprietà fondamentali della comunicazione che hanno natura di assiomi, cioè affermazioni basilari, e che implicano delle patologie ad essi inerenti.

Si tratta in specifico di cinque assiomi:

  1. Non si può non-comunicare. Dato che si comunica anche attraverso il comportamento, che è un linguaggio non verbale, è impossibile non-comunicare.
perché è impossibile non avere un comportamento. L'intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio. Se si osserva il comportamento schizofrenico si può notare come egli cerchi di non-comunicare. Ma poiché il silenzio e il ritrarsi sono forme di comunicazione, egli si trova di fronte al compito impossibile di negare che egli sta comunicando e al tempo stesso negare che il suo diniego è comunicazione. Ma il tentativo di non-comunicare non è un comportamento riscontrabile solo in casi di schizofrenia. Il campo dove più si estendono le sue implicazioni è quello dell'interazione umana. Una situazione tipica è l'incontro tra due estranei di cui uno vuole comunicare, mentre l'altro no. Le reazioni possibili sono: rifiuto della comunicazione: con maniere più o meno brusche il passeggero A può far capire al passeggero B che non vuole comunicare; accettazione della comunicazione: A

si rassegna a conversare con B;

qualificazione della comunicazione: A può comunicare in modo da invalidare le proprie comunicazioni o quelle dell'altro. Rientrano in questa tecnica fenomeni quali: la contraddizione, il cambiare argomento, dire frasi incoerenti e incomplete;

sintomo come comunicazione: A può ricorrere a difendersi dalla loquacità di B facendo finta di avere sonno, di essere sordo o ubriaco, di non conoscere la lingua. La teoria della comunicazione giudica un sintomo come un messaggio non verbale: "Non sono io che non voglio fare questo, è qualcosa che non posso controllare".

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione in modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione. Ogni comunicazione non soltanto trasmette un'informazione, ma al tempo stesso impone un comportamento. Ogni comunicazione ha quindi due aspetti: uno di notizia, che trasmette i dati della comunicazione.

(contenuto),e uno di comando, che trasmette il modo in cui si deve• assumere tale comunicazione (relazione).La confusione tra l'aspetto di contenuto e quello di relazione è un fenomeno molto frequente. Adesempio: il marito invita un amico e questo invito è causa di litigio con la moglie. Entrambi i coniugi erano d'accordo sul fatto che l'amico bisognava invitarlo; essi, però, erano d'accordo a livello di contenuto ma non a livello di metacomunicazione.

3.La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione. Gli scambi comunicativi non costituiscono una sequenza ininterrotta, ma sono organizzati proprio come se seguissero una sorta di punteggiatura. La punteggiatura si riferisce al modo in cui i soggetti attribuiscono significato agli eventi. È possibile in tal modo identificare le sequenze di chi parla e di chi risponde, definire ciò che si considera come causa di un comportamento, distinguendolo

Dall'effetto. Si trova alla radice di innumerevoli conflitti di relazione un disaccordo su come punteggiare la sequenza di eventi. Le discrepanze relative alla punteggiatura delle sequenze di comunicazione si presentano in tutti quei casi in cui almeno uno dei comunicanti non ha lo stesso grado di informazione dell'altro, senza tuttavia saperlo. Oltre ad avere lo stesso grado di informazioni sarebbe opportuno che si tragga una stessa conclusione. Supponiamo una coppia che abbia un problema coniugale di cui ciascun coniuge è responsabile al 50%: lui chiudendosi passivamente in se stesso e lei brontolando e criticando. L'uomo dichiara che chiudersi in se stesso è la sua unica difesa contro il brontolare della moglie, mentre lei critica il marito a causa della sua passività.

Gli esseri umani comunicano sia con un modulo numerico, sia con un modulo analogico. Il linguaggio numerico riguarda l'uso di parole, mentre il linguaggio analogico riguarda tutte le

modalità della comunicazione non verbale. Il modulo analogico servirà quindi a trasmettere soprattutto gli aspetti relativi alla relazione dei partecipanti, mentre il modulo numerico avrà predominanza nella trasmissione dell'aspetto di contenuto. Questo perché il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa ed estrema efficacia ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma non ha nessuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni. L'attività di comunicare comporta la capacità di coniugare questi due.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Zeroli Stefania.