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SAGGEZZA, TECNICA, SALVEZZA

5. Scienza e saggezza. Scene da un divorzio

5.1 UN LUOGO COMUNE

Sulla scienza e, in generale, sulla tecnologia circola oggi un luogo comune che vale la pena analizzare. Eccolo: "Scienza e tecnica, in se stesse, non sono né buone né cattive; buono o cattivo è semmai l'uso che viene fatto". Viene da chiedersi allora quando una cosa può essere considerata neutra. Essa lo è quando è indipendente da poteri o interessi e quando il giudizio non investe la cosa stessa, ma la natura degli effetti prodotti. È possibile effettuare questo giudizio quando tra gli effetti e la cosa si interpone una terza istanza, con la funzione di interromperne la continuità.

La scienza è collocata al di là del bene e del male, mentre la saggezza deve intervenire dall'esterno su quel dominio costantemente percorso dal bene e dal male che è l'applicazione della scienza.

5.2

LO SPAZIO DELLE APPLICAZIONI

Che cosa ne è della conoscenza in questo quadro? Va collocata sul versante della scienza o della saggezza?

Va collocata su entrambi i lati, ma con valori molto diversi:

In rapporto alla scienza essa equivale a produzione della conoscenza, insiemi di abilità, o paradigmi

In rapporto alla saggezza è una conoscenza degli effetti prodotti da questo universo composito

Quando il termine natura viene usato come argomento contro qualcosa che interviene a minacciarla, di fatto ad essere minacciata è una specifica configurazione antropologica

Parlare di natura umana violata è quindi un modo di difendere i propri diritti identitari, il proprio mondo

5.3 PASSAGGIO del TESTIMONE e COMPRESENZA 5

La nostra epoca mostra ancora una frattura tra sapere scientifico e saggezza. Questa frattura si formò in un momento ben preciso, la Rivoluzione Scientifica del '600

POV DIACRONICO

Da un punto di vista diacronico possiamo

vedere che fin dall'antichità ci furono contatti e contrasti tra questi due campi. Per poter divenire scienza, il sapere doveva scorporare la saggezza dal proprio organismo, dandole uno spazio di applicazione indipendente. Il passaggio da una all'altra è un avvicendamento, uno scambio del testimone tra forme culturali egemoni POV SINCRONICO. Da un punto di vista sincronico, notiamo che saggezza e scienza appaiono come due dimensioni del sapere che corrono parallele, anche se in determinati momenti si sono allontanate per vari motivi storici. Si ha una difficile convivenza tra: - Una forma culturale dominante e istituzionalizzata - Una forma culturale marginale, vicina all'esoterico - 5.4 DISTINGUERE E SEPARA REL La disgiunzione tra scienza e saggezza ha un'origine determinata. È la distinzione operata, per la prima volta da Aristotele, tra sophia e phronesis. Aristotele affronta l'orizzonte della conoscenza e del suo valore morale.La saggezza è la virtù suprema in base a un'intercambiabilità col sapere. È in quest'equivalenza che si realizza la pratica quotidiana della verità. Aristotele divide le scienze teoretiche (matematica, fisica e filosofia) da quelle pratiche (universo della prassi) e quelle poietiche (arte e tecnica).
STORIE PARALLELE, STORIE INCROCIATE
Nonostante queste distinzioni, scienza e saggezza sono riuscite a ritrovarsi in diversi altri contesti:
  • Filosofia ellenica
  • Filosofia neoplatonica
  • Filosofie cristiane
  • Correnti umanistiche
  • Correnti romantiche
  • Posizioni bioetiche contemporanee
Wilhelm Dilthey ha analizzato queste vicende di separazioni e ricongiungimenti, delineando due precise categorie di filosofia: filosofia come saggezza e filosofia come scienza. Secondo Dilthey con Aristotele c'è un nuovo atteggiamento filosofico, basato sul sapere per il sapere, cioè laconoscenza teoretica La felicità è interna alla conoscenza: teoretica, nella filosofia. 5.6 FILOSOFIA DELLA VITA Oggigiorno si verificano situazioni di preoccupante incomunicabilità, sia tra diversi tipi di scienza che tra le correnti di una medesima scienza. Dilthey parla di un mutamento di posizione della filosofia avvenuto dopo la morte di Aristotele: non c'è più mera teoria, bensì c'è più disposizione di vita, saggezza. Con Epicuro la filosofia diventa una terapia molto importante che ha come scopo la salute dell'anima. La scienza ha smesso di "essere saggezza" con l'autonomizzarsi dei diversi campi della conoscenza. Non è stato un cambiamento improvviso. 6. Cura di sé e cura del mondo 6.1 I TERMINI DEL PROBLEMA Perché mai parlare di possibili derive nel caso di un'esperienza autoriflessiva come la cura di sé? Si tratta di tenere un rapporto didialogo con se stessi in modo da migliorare se stessi e di rimbalzola relazione io/mondo Si parla di derive perché la cura di sé può significare anche un ripiegamento dell'individuo su se stesso, quale mero compiacimento narcistico. Merlini analizza la società attuale e i casi di cura di sé alla deriva riscontrabili in essa. Esistono due casi principali di deriva: - Il sé immaginato trae la sua autarchia da risorse appartenenti a una sua presunta dotazione naturale: è una possibile deriva della New Age. - Il sé immaginato, data l'insufficienza della sua dotazione, trae la sua autarchia dall'universo della tecnica. È una possibile deriva della tecnoscienza. Questi due casi opposti delineano entrambi, in modo diverso tra di loro, il trionfo di un'affermazione prometeica dell'uomo, secondo un delirio utopico e ideologico che si divide in: - L'immagine di un sé onnipotente e totale.sé assume la forma di un potenziamento di sé, con effetti distruttivi sull'ambiente umano e naturale. Nelle sue manifestazioni più corrotte, la cura di sé diventa un'ossessione per il controllo e la manipolazione del proprio corpo e della propria immagine. Questo porta a una perdita di autenticità e a una distorsione della percezione di sé e degli altri. La tecnologia, se utilizzata in modo consapevole e responsabile, può essere uno strumento utile per il miglioramento e lo sviluppo personale. Tuttavia, se abusata o utilizzata in modo distorto, può portare a una dipendenza e a una perdita di contatto con la propria essenza. È importante trovare un equilibrio tra l'utilizzo della tecnologia e la cura di sé, in modo da preservare la propria autenticità e connessione con il mondo che ci circonda.sé è anche il luogo in cui si riproducono le ideologie. La deriva della cura di sé porta a un rapporto invasivo con il mondo, visto come superficie squalificata del proprio fare qualificante. 6.3 SPIRITUALIZZAZIONE E AUTOSUFFICIENZA La NEW AGE è un accostamento malamente speculativo di porzioni di teorie scientifiche, sapienziali, esoteriche... Si tratta di un appagamento ironico del bisogno dell'Uno, andato perduto facendo ricorso all'autorità di un sistema scientifico sempre meno comprensibile. Non essendo possibile cambiare il mondo, si decide di cambiare se stessi, perché solo in questo cambiamento risiede la chiave della percezione del mondo (e si potrà così poi cambiare il mondo - il mondo siamo noi). L'errore è dare troppa importanza all'io, al suo autocompiacimento narcisistico, il suo sostituirsi a Dio. 7. Nuova era, quante storie 7.1 LA NEW AGE Da qualche decennio siamo.

Testimoni di un fenomeno di grande diffusione battezzato NEW AGE e poi chiamato NEXT AGE, conosciuto da tutti, anche da chi non lo pratica.

In questo fenomeno confluiscono aspetti della cultura orientale, delle mitologie nordiche, dell'astrologia, dell'alchimia.

All'interno di questo fenomeno si sviluppa anche un interesse per la medicina delle impressioni.

EFFETTI DELLA NEW AGE

Le direzioni imboccate dal movimento della new age possono condurre in luoghi non facilmente prevedibili e radicalmente differenti tra di loro:

  • Si intende risarcire l'assenza di religiosità delle odierne società secolarizzate con nuove forme di dogmatismo religioso o di ciarlataneria.
  • Si instaura un rapporto particolare tra queste teorie e il mondo esterno, col proprio corpo.
  • In questo secondo caso siamo di fronte a una nuova variante della cura di sé studiata da Foucault per il mondo classico.

Con la new age è data molta importanza al corpo.

che si trova al di là della nostra percezione ordinaria, un luogo che possiamo chiamare l'invisibile. In questo spazio, si aprono nuove possibilità di esperienza e di conoscenza. La medicina, ad esempio, potrebbe beneficiare dell'idea che il corpo sia attraversato da flussi di energia. Questo concetto potrebbe portare a nuovi approcci terapeutici, basati sulla manipolazione e l'armonizzazione di tali flussi energetici. Anche nei rapporti individuali, l'idea che il corpo sia attraversato da energia potrebbe avere effetti significativi. Potrebbe favorire una maggiore consapevolezza del nostro corpo e delle sue reazioni, consentendo una migliore gestione delle emozioni e una maggiore connessione con gli altri. Inoltre, il contatto tra parti del nostro organismo e campi dotati di specifiche forze vibrazionali, come i colori, le piante e i cristalli, potrebbe avere effetti benefici sulla nostra salute e il nostro benessere. Questi campi vibratori potrebbero interagire con il nostro corpo, stimolando processi di guarigione e riequilibrio. La new age ci invita a esplorare l'invisibile, a dare spazio a un'esperienza diversa dalla nostra percezione quotidiana. Ci invita a considerare che ciò che percepiamo è solo una selezione, e che esiste un vasto universo di possibilità al di là di essa. In conclusione, l'idea che il corpo sia attraversato da flussi di energia e che esista un mondo invisibile apre nuove prospettive in campi diversi come la medicina e i rapporti individuali. Ci invita a esplorare e ad aprirci a nuove esperienze, ampliando la nostra visione del mondo e di noi stessi.

Che è di fatto un tempo, il tempo della Storia. Anche il mondo risulta in parte come effetto del percettivo, cioè di quel percettivo che ha in quel mondo la ragione stessa del suo percepire, del suo percepire "così". La non corrispondenza tra percepire e percepito delinea la fine del mondo.

8. Tre promesse della tecnica

8.1 INTRODUZIONE

Analizzare la storia di una data TECNICA può servire a capire se essa è stata in grado di mantenere le sue promesse. A partire dal 16° secolo l'interesse riguardo alle invenzioni tecniche si è accompagnato a un discorso di legittimazione circa i loro effetti liberatori. Abbiamo diversi tipi di storia della tecnica: illuminista, positivista, economica, ecologista, antropologica, materialista. Vi è ovviamente una storia filosofica della tecnica, con Heidegger come capofila.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Zeroli Stefania.