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Psicologia del linguaggio - Istruzioni per rendersi infelici Pag. 1
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Una promessa infranta

Una giovane moglie, prima di morire fa promettere al marito che non avrebbe avuto altre donne altrimenti il suo spirito lo avrebbe perseguitato. Per un po' l'uomo resta fedele ma poi si innamora di un'altra donna e vede ogni sera il fantasma della moglie defunta la quale conosce ogni cosa. Disperato, l'uomo si rivolge a un maestro zen il quale gli consiglia di prendere una manciata di fagioli, lusingare il fantasma per il suo essere a conoscenza di tutto e poi, chiedergli repentinamente quanti siano i fagioli. Fatto questo il fantasma scompare e l'uomo non lo rivede più. Questa storia serve a far comprendere come alcuni problemi necessitino di essere trattati solo mentalmente in quanto, ogni verifica pratica potrebbe pregiudicarne il buon esito.

Gli elefanti scacciati

L'attenzione si sposta adesso sul problema o meglio su come si possa fare a non affrontarlo allo scopo di renderlo eterno. Rifiutare una situazione temuta sembra più logico masicuramente fa persistere il problema(ne è un esempio la storia dell'uomo che batte le mani ogni dieci minuti e che, interrogato sul perché, risponde che lo fa per scacciare gli elefanti anche se di fatto lui sa che questi non ci sono). In pratica, per rendersi infelici, basta anche solo perseverare nel buon senso. Molte delle nostre azioni abituali comportano elementi di rischio ma sono in pochi quelli che riescono a rendersi conto di ogni pericolo e che poi cominciano ad evitarli. Solitamente, una persona comune si limita ad associare il rischio in modo un po' più razionale e solo ad alcuni settori (es. con i coltelli ci si può ferire). Profezie che si realizzano da sé Al filosofo Popper, si deve l'idea secondo cui, l'avverarsi di una profezia è determinata dalla volontà di conoscerla e per tanto di volerla evitare (lui applicò questa idea alla profezia di Edipo). Come agisce questo meccanismo? Ci sono diversecircostanze:
Deve esserci una predizione ovvero una aspettativa che le cose andranno solo in un modo. Questa aspettativa può essere provocata dall'esterno o da qualche convinzione interiore. L'aspettativa deve essere vissuta come qualcosa di così incombente che per evitarla andrebbero prese subito delle contromisure. Più sono le persone che condividono la supposizione, più questa è convincente. Questo meccanismo funziona solo quando non ci rendiamo conto di essere noi a farlo funzionare. Le profezie che si realizzano da sé assumono quindi una sorta di ruolo magico e trovano il loro posto in chi aspira a diventare infelice.
Attenzione all'arrivare
Al "problema" dell'arrivare, si è interessato Alfred Adler la cui opera si occupa di quell'eterno viaggiatore che, per prudenza, preferisce non arrivare. A questo punto, ci si può porre nei confronti del futuro in due diversi modi: Arrivare (come raggiungimento)di tutti i tedeschi). La vendetta non porta mai a una vera soluzione, ma solo a un perpetuarsi del ciclo di violenza. Infine, il testo sottolinea l'importanza di imparare dagli errori e di non arrendersi di fronte alle difficoltà. Il successo richiede impegno, perseveranza e la capacità di superare gli ostacoli lungo il cammino.

dei tedeschi) per convincersi del contrario. Se poi neanche la vendetta è dolce, quanto meno losarà l’arrivare ad una meta che si presume felice? Bisogna quindi stare attenti all’arrivare.

Se tu mi amassi veramente, mangeresti volentieri aglio.

A volte, bisogna rivolgere la nostra attenzione a quello che è “l’inferno dei rapporti umani”. Già 70 anni fa, Russel distingueva le proposizioni riguardanti le cose da quelle che esprimono relazione. L’antropologo Bateson riprende la definizione dicendo che in ogni comunicazione sono presenti entrambe le proposizioni. Questo, ci ha aiutato a comprendere come, in poco tempo, si possa giungere ad avere difficoltà con il partner. Le proporzioni relazionali comportano quindi delle difficoltà anche perché, se parlare di un oggetto (es. aglio) risulta facile, parlare di questioni tipo l’amore non lo è. Perciò si ricorre ad espedienti tra i quali

La lettura del pensiero si fa una domanda del tipo "Perché sei arrabbiato con me" e si considera falsa la risposta che ci viene data per discutere di uno stato d'animo o semplicemente perché solitamente chi si sente attribuire un sentimento negativo va in collera. Oppure l'attribuzione sempre al partner di rimproveri violenti ma vaghi di modo che la richiesta di un'eventuale spiegazione finisca per diventare un'ulteriore conferma dell'alienazione del soggetto. Si pone quindi il partner di fronte a due scelte e, una volta scelta una delle due lo si accusa di non aver scelto l'altra (illusioni delle alternative). I giovani sono molto portati verso questo procedimento mentre gli psicologi non hanno ancora capito perché ci facciamo ingannare dalle alternative che invece, se proposte separatamente l'una dall'altra, non avremmo problemi a rifiutare (vedi "esercizi"). Gli infelici possono usare questa.

Tecnica fino quasi al punto di portare il partner a chiedersi se sia pazzo. La felicità è difficile da definire, soprattutto positivamente ma questo non ha impedito ai moralisti di attribuirle un significato negativo.

“Sii spontaneo!” Tra le complicazioni della comunicazione umana, la più assurda e diffusa è sicuramente il classico “Sii spontaneo”. Si tratta di un paradosso in quanto, nella dimensione logica, costrizione e spontaneità sono inconciliabili. Essere spontanei per ubbidire ad un ordine è impossibile. Possiamo in questo caso portare come esempio la mamma che, non solo pretende che il bambino faccia i compiti, ma pretende che li faccia volentieri. Si arriva in questo modo alla conclusione che con se stessi o con il mondo c’è qualcosa che non va e quindi, siccome i “conflitti” con il mondo portano ad ottenere la peggio, si finisce per far ricadere la colpa su se stessi. Alcuni genitori pensando

che i propri figli siano per un motivo o per un altro tristi, pensano subito ad un loro fallimento pedagogico e cominciano a difendersi enunciando i numerosi sacrifici che si sono fatti per loro. Questa tattica è adatta a far nascere (in questo caso nel figlio) profondi sentimenti di colpa che non avrebbe se solo fosse una persona migliore. La depressione non è altro che quel risultato che si ottiene quando le persone che agiscono secondo il buon senso, consigliano agli altri di fare uno sforzo pensando si tratti della cosa migliore e in realtà non sanno che contribuiscono a far accrescere nell'individuo la convinzione che esso sia colpevole della propria depressione e che non riesca a condividere l'atteggiamento ottimistico che gli altri hanno nei suoi confronti (pensando quindi di deluderli). Si può quindi concludere dicendo che, il "sii felice" (prescritto a se stessi o agli altri) sia solo una variazione sul tema fondamentale "Sii felice".

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spontaneo”.Chi mi ama ha qualcosa che non vaAl’argomento di cui adesso si vuole parlare è l’amore. Dostoevskij diceva che, la frase “Ama il prossimo tuocome te stesso” era da vedere come se si volesse intendere che amare il proprio prossimo e possibile solo seprima si ama se stessi. Anche Marx Groucho espresse, pochi decenni dopo la stessa idea con una frase nellaquale diceva che non si sarebbe mai iscritto ad un club che fosse disposto ad accettare lui come membro.Essere amati è quindi sempre un qualcosa di misterioso ed è sempre consigliato non fare domande. Bisognaagire non accettando sempre con riconoscenza tutto ciò che ci viene offerto dalla vita attraverso il partner, èsempre meglio far lavorare il cervello (e chiedere a noi stessi perché veniamo amati). L’amore umano èmisterioso (Sartre lo definiva come l’inutile tentativo di possedere una libertà in quanto libertà).

E’ necessario ritenersi immeritevoli d’amore. Facendo così, chi ama una persona del genere, viene discreditato perché chiama qualcuno che non merita amore ha qualcosa che non va nella sua vita interiore. Diventa quindi sempre più chiaro che è meglio innamorarsi disperatamente di qualcuno come un attore, un uomo sposato, ecc. perché in questo modo si riuscirà a viaggiare lieti senza mai arrivare e senza mai chiedersi se l’altro sia pronto o meno ad affrontare una relazione. L’uomo sia nobile, soccorrevole e buono. Chi ama è sempre pronto ad aiutare la persona amata, essere disponibili o meglio soccorrevoli verso gli altri, è ancora più nobile quando non si hanno legami affettivi con questi. Si offre quindi un aiuto disinteressato che costituisce la ricompensa stessa. Il modo più efficace per far si che ci vengano dei dubbi sull’altruismo, è chiedersi se lo si faccia con secondi fini (il

pensiero negativo non ha limiti). Per il puro è tutto puro, per il pessimista invece, c'è sempre qualcosa che non va. Anche chi non pensa alle motivazioni che lo spingono ad essere soccorrevole può fare dell'aiuto a qualcuno un inferno (come nel caso in cui in una coppia, il rapporto sia fondato sull'aiuto che uno da all'altro il che porterà quasi sempre alla rottura del rapporto perché, o non si ha più bisogno di aiuto o il più perseverante dei due non ne può più) Nella teoria della comunicazione questo modello di rapporto si chiama COLLUSIONE. Con questo si intende un sottile accomodamento, un quid pro quo, un'intesa a livello relazionale con cui ci si fa confermare e ratificare dall'altro l'immagine che si ha di se stessi. Il profano potrebbe giustamente chiedersi per quale motivo si abbia bisogno di un partner, la risposta è semplice, immaginate una madre senza figlio, un medico

senza paziente… Ma perché qualcuno dovrebbe essere disposto a svolgere questa funzione per noi? Per 2 motivi:
  1. il ruolo che egli deve svolgere per farmi essere “veramente” è il ruolo che egli stesso vuole svolgere per esistere a sua volta
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Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Zeroli Stefania.