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Principali modelli teorici dello stress lavorativo
MOD 7
L'individuo ha due bisogni fondamentali:
- Padronanza sull'ambiente
- Sentirsi interconnesso con gli altri
Per poterci adattare all'ambiente quindi, abbiamo bisogno di confrontarci con gli altri (Le persone felicemente sposate sono in linea generale più sane degli altri).
Secondo la Teoria dell'Attaccamento (Bowlby), chi è cresciuto in una situazione difficile tenderà ad essere più propenso a disturbi psico-sociali.
I ricercatori dello STUDIO CONTEA ALAMEDA, attraverso uno studio longitudinale legato a mortalità e comparsa di malattie hanno notato differenze in base a: età, genere, status coniugale e caratteristiche etniche. Ciò che è uscito fuori (dopo aver rianalizzato le malattie contratte dopo 9 anni) era che il livello di mortalità più alto era quello delle persone con scarsi legami affettivi.
SOSTEGNO SOCIALE, un costrutto importante che va
analizzato è quello del ovverol'informazione proveniente da altri di essere oggetto di amore e di cure, di essere stimati e apprezzati e di fa parte di una rete di comunicazione e di obbligo reciproco. Alcune ricerche hanno puntato l'attenzione sulla possibilità che ognuno dei differenti tipi di sostegno sociale (emozionale, pratico, cognitivo) possa essere necessario in tempi diversi, in relazione alla situazione stressante; WEISS(1976) ha distinto tre tipi di situazioni stressanti: - CRISI: è una situazione che minaccia il benessere improvvisamente ed è caratterizzata da un sostegno emozionale. - TRANSIZIONE: periodo di cambiamento caratterizzato da sostegno cognitivo. - DEFICIT: l'individuo non sarà in grado di far fronte ai bisogni. È caratterizzato da sostegno strumentale. Ci sono due vie di azione del Sostegno: una VIA DIRETTA (suggerisce che i sistemi, le relazioni e il sostegno hanno una relazione stretta con il benessere).psico-fisico) e una VIA INDIRETTA (legata all'effetto buffer o "tampone" ovvero il sostegno aiuta a sostenere lo stressor migliorando le capacità di gestione dell'evento. Solo quando c'è una corrispondenza tra i bisogni di una persona e il tipo di sostegno disponibile (MATCHING HYPOTESIS) si avrà un effetto positivo del sostegno. MODELLI: JOB STRAIN MODEL (KARASEK, 1979) Questo ha radici sociologiche ed è nato nei paesi scandinavi. Ha lo scopo di fornire elementi di giudizio adatti a permettere una progettazione dei compiti lavorativi in modo tale da prevenire situazioni stressogene. Il modello è basato su due dimensioni psicosociali, anche se più tardi ne è stata aggiunta una terza (il sostegno sociale), che sono: RICHIESTE LAVORATIVE, sono le esigenze dei lavoratori e possono essere croniche o derivanti dall'organizzazione tayloristica. CONTROLLO, sarebbe la discrezionalità nello svolgere il proprio lavoro.lavoro e la "skill variety", ossia la percezione di poter utilizzare diverse modalità. Chi ha alta domanda e basso controllo tenderà a soffrire di ipertensione. MODELLO DOMANDA/CONTROLLO/SOSTEGNO SOCIALE (Karasek e Theorell, 1990) Questo è uno dei maggiori paradigmi teorici che ha guidato la ricerca e gli interventi nel campo dello stress lavorativo. È un'estensione del job strain model. Secondo questo modello, la diversa combinazione delle tre dimensioni precedentemente citate (richieste, controllo e sostegno sociale) dà luogo a queste ipotesi esplicative: - ISO-STRAIN HYPOTESIS: gli individui che percepiscono alte richieste e basso controllo sono coloro che sperimentano reazioni peggiori come ansia, depressione e sviluppo di malattie psicosomatiche. - IPOTESI DELL'APPRENDIMENTO ATTIVO: chi percepisce alta domanda e alto controllo ha alti livelli di motivazione e soddisfazione lavorativa. - IPOTESI BUFFER: controllo e sostegno sociale possono attenuare gli effetti negativi delle alte richieste sul benessere dei lavoratori.sociale moderano gli effetti negativi di richieste sullasalute. Esistono due tipi di lavori: LAVORI AD ALTO STRAIN: sono quelli oggettivamente percepiti a alto stress. Secondo Karasek nei lavori ad alto strain caratterizzati da elevate richieste psicologiche e bassa percezione discrezionale è probabile che si crei una circolarità negativa (più una persona affronta tante domande e poca discrezionalità tanto maggiori saranno le possibilità di percepire di aver accumulato stress, quindi sarà molto difficile apprendere e la qualità del lavoro diminuisce). LAVORI ATTIVI: sono definibili come quei lavori con un alto margine di discrezionalità e da un alto grado di richieste stressogene. Qui si possono esprimere a pieno le proprie capacità a attività. Maggior grado di apprendimento e produttività. Tanto più una persona apprende, tanto più viene gratificata, diminuisce la tensione e continua adapprendere.
MODELLO VITAMINICO (Warr)
Warr ha identificato nove dimensioni psicosociali di base caratterizzanti lo stress lavorativo e il benessere di chi lavora:
- ATTRIBUZIONE ESTERNA AGLI OBIETTIVI (quantità di obiettivi e richieste dall'organizzazione)
- OPPORTUNITÀ DI AMBITO DISCREZIONALE
- OPPORTUNITÀ DI UTILIZZARE LE COMPETENZE
- CHIAREZZA SUL POSTO DI LAVORO (chiarezza degli ambiti professionali)
- SOSTEGNO SOCIALE
- VARIETÀ (quanto le richieste sono non ripetitive)
- REMUNERAZIONE ECONOMICA
- SICUREZZA
- POSIZIONE SOCIALE (percezione di uno status sociale che porta ad essere apprezzati e stimati).
Secondo Warro il pattern di relazione tra ciascuna dimensione lavorativa e ciascun indice di salute mentale è analogo all'azione curvilinea che alcuni tipi di vitamine hanno sull'organismo.
Le prime sei dimensioni hanno lo stesso pattern della vitamina A e D (l'assunzione di queste vitamine ha un effetto benefico).
sull'organismo fino ad una determinata soglia, superata la quale l'effetto diventa tossico "Additional Decrement Pattern"). Le ultime tre dimensioni hanno lo stesso effetto delle vitamine C ed E (queste dimensioni sono associate positivamente con il benessere del lavoratore fino al punto in cui l'effetto diventa costante "Costant Effect"). Per Warr, nonostante esistano delle associazioni tra le nove "vitamine", queste dovrebbero essere considerate separatamente, avendo uno specifico effetto sulla salute di una persona. MODELLO PERSONA/AMBIENTE (Harrison e Caplan) In questo modello si tiene conto non solo della persona con le sue abilità, aspettative, motivazioni e rappresentazioni sociali, ma anche dei parametri reali che l'ambiente presenta all'individuo. Si considera maggiormente stressogeno quell'evento che per l'individuo che vuole studiare un maggior valore di minaccia. Un elemento molto importante di questo modello è la percezione soggettiva dell'individuo dell'ambiente, che può influenzare la sua risposta allo stress. La percezione soggettiva può essere influenzata da fattori come l'esperienza passata, le credenze personali e le aspettative. Inoltre, il modello tiene conto delle risorse personali dell'individuo, come le abilità di coping e il supporto sociale, che possono influenzare la sua capacità di far fronte allo stress. Infine, il modello considera anche i fattori ambientali, come la cultura organizzativa, le politiche aziendali e le caratteristiche del lavoro, che possono influenzare la percezione e la risposta allo stress dell'individuo. In conclusione, il modello persona/ambiente evidenzia l'importanza di considerare sia le caratteristiche individuali che quelle ambientali nella comprensione dello stress e nella promozione del benessere dei lavoratori.Il modello è la distinzione tra: ELEMENTO SOGGETTIVO e ELEMENTO OGGETTIVO. Caplan sostiene che dapprima sia possibile misurare oggettivamente sia l'ambiente che la persona e in un secondo momento la percezione che il soggetto ha sia di sé che dell'ambiente che lo circonda. La corrispondenza tra definizione oggettiva e soggettiva viene definita "capacità di autovalutazione" e quella tra ambiente soggettivo e oggettivo "contatto con la realtà". La relazione P/E è vista secondo due punti di vista:
- BISOGNI/RISORSE: è il punto di vista del lavoratore
- ABILITÀ/DOMANDA: è il punto di vista dell'organizzazione
In questo modello vengono presi in considerazione 4 parametri:
- Le richieste che l'azienda propone all'individuo
- Caratteristiche oggettive possedute dall'individuo in relazione con la mansione svolta
- Valutazione soggettiva delle richieste ambientali (speranze, desideri,
percezioni mentali)
3. Caratteristiche soggettive della persona
4.Tra tutti e quattro i parametri si instaurano delle relazioni, tra le quali, la più conosciuta è il COPING, che collega le abilità con la domanda. Secondo Caplan il coping è da considerarsi come un cambiamento che potrà essere:
Dall'ambiente verso le abilità della persona, qui si parlerà di mastery ambientale
Dalla persona verso le richieste dell'ambiente, si parla di adattamento.