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FISICHE E ABILITÀ PERCETTIVO-MOTORIE. INTELLIGENZA E ABILITÀ COGNITIVE
L'intelligenza (g), nel contesto lavorativo, è definibile come "una capacità mentale molto generale che comprende la capacità di ragionamento, problem solving, di pensare in modo astratto, capire idee complesse, imparare velocemente e apprendere dall'esperienza." Nunnally prevede l'esistenza di 8 diverse capacità cognitive: verbale, numerica, di ragionamento, di deduzione, di individuare relazioni, spaziale e percettiva. Ogni lavoro richiederà alcune di queste capacità.
Carroll propone un modello molto completo delle abilità cognitive. Secondo questo modello gerarchico l'intelligenza è articolata in tre livelli di abilità: il più alto è "g", il successivo comprende sette abilità più specifiche (intelligenza cristallizzata, fluida...) e il terzo comprende abilità...
correlatea quelle del secondo strato. Anche la MEMORIA gioca un ruolo importante. Di solito, le persone con alti livelli di working memory sono molto più abili nell'eseguire più attività contemporaneamente (multitasking). ABILITÀ FISICHE: Il modello più usato è quello di Hogan. Lui divide le abilità fisiche in tre macrocategorie, che a loro volta comprendono altre sottocategorie. 1. FORZA NEUROMUSCOLARE che comprende: tensione neuromuscolare, potenza muscolare e resistenza muscolare 2. RESISTENZA CARDIOVASCOLARE che comprende solo resistenza cardiovascolare 3. QUALITÀ DEL MOVIMENTO che comprende: flessibilità, equilibrio e coordinazione neuromuscolare. ABILITÀ PERCETTIVO-MOTORIE: Ne fanno parte le ABILITÀ SENSORIALI (vista, udito, olfatto, tatto e gusto) delle quali vista ed udito sono classificabili anche come parte di "g" e ABILITÀ PSICOMOTORIE (coordinazione, destrezza e tempi diCon personalità si intende quel complesso di componenti psicologiche che ci distinguono e che contribuiscono all'unità e alla continuità delle condotte e dell'esperienza individuale. Queste componenti danno il senso della propria identità (me), di integrità (pensieri, comportamenti...) e unicità (io sono).
Se considerata nell'ambito lavorativo è definita come la variabile in grado di spiegare le ragioni per cui gli individui si comportano in determinati modi e intraprendono determinati percorsi. Un tratto di personalità è una tendenza individuale, stabile e duratura a reagire a livello comportamentale in un determinato modo.
Utilizzando la classificazione di Nunnaly la personalità è suddivisibile in 5 dimensioni:
- TRATTI SOCIALI (il modo in cui una persona appare agli altri).
- MOTIVI (bisogni, valori e forze dominanti).
- ADATTAMENTO EMOTIVO (relativo al grado e reazione).
agli stili di adattamento o di disadattamento dell'ambiente. Le persone tipo A si adattano bene, sono molto competitive e aggressive).
CONCEZIONI PERSONALI (credenze, opinioni, locus control)
DINAMICHE DELLA PERSONALITÀ (stima di sé)
MODELLO DEI CINQUE FATTORI (BIG FIVE)
È il modello di Costa e McCrae e descrive la personalità in base a cinque fattori principali, ciascuno dei quali comprende due tratti più specifici.
SCALE SOTTO-SCALE CARATTERISTICHE CORRISPONDENTI
Scrupolosità Responsabile, prudente,
Coscienziosità Perseveranza orientato al risultato
Energia Dinamismo Socievole, assertivo, ambizioso, Dominanza energico
Amicalità Cooperatività Collaborativo, affabile, Cordialità amichevole
Stabilità emotiva Controllo dell'emozione Sicuro, calmo, poco ansioso Controllo degli impulsi
Apertura mentale Apertura alla cultura Curioso, intelligente, Apertura all'esperienza fantasioso,
indipendenteSecondo alcuni studiosi la “coscienziosità” è la più correlata con il successo lavorativo.Questo modello è tenuto in considerazione per le selezioni lavorative.
IL MOMENTO DELLA SOMMINISTRAZIONE DEL TEST:
Il questionario tiene conto di varie scale per essere analizzato, una di queste è la SCALA LIE, che evidenzia la tendenza del candidato a fornire un profilo di sé falsamente positivo o negativo.
Quando qualcuno mostra un punteggio troppo alto nella scala LIE (che comprende: LIE EGOISTICO ovvero il “superuomo” e LIE MORALISTICO cioè il “santo”) ci troveremo di fronte ad un PROFILO CRITICO.
Sono state mosse delle critiche nei confronti di questa teoria: Tallegen e Wailer hanno voluto aggiungere due fattori ai 5, ovvero la Valenza Positiva1. (notevole, eccellente, ottimo...) e la Valenza Negativa (crudele, cattivo, strano...). La Coscienziosità non è considerata correlata in maniera
significativa agli eventi
organizzativi
Altri studi dimostrano che l'Energia è correlata alla Coscienziosità
Un'altra osservazione consiste nel fatto che una combinazione dei fattori consentirebbe una
migliore previsione della performance rispetto a quella resa possibile da ogni fattore
isolatamente considerato.
AUTOEFFICACIA PERCEPITA
È un costrutto che si riferisce alle convinzioni delle proprie capacità di organizzare ed eseguire
sequenze di azioni necessarie a produrre i risultati desiderati.
È, quindi, la credenza che una persona ha in ciò che è in grado di fare nelle diverse situazioni, con
le capacità che possiede.
L'autoefficacia percepita non si deve confondere con l'autostima, che comprende la stima di sé a
livello globale.
COME SI FORMA L'AUTOEFFICACIA?
L'autoefficacia si forma attraverso l'interazione con l'ambiente, che si concretizza attraverso 4
forme di
informazioni:
Esperienza del padroneggiamento attraverso l'esperienza diretta (è connesso agli esiti positivi ricevuti per aver fatto qualcosa)
Esperienza vicaria (si rifà al modeling, osservando persone simili a noi che si impegnano per raggiungere qualcosa migliora la mia ispirazione)
Persuasione verbale (chi è persuaso di poter riuscire tende ad attuare strategie per riuscire)
Stati fisiologici e affettivi (chi spesso è ansioso, per esempio, tende ad avere meno autoefficacia).
L'autoefficacia agisce attraverso: processi cognitivi, motivazionali, affettivi/emozionali e di scelta.
Questo costrutto facilita alcuni processi, ovvero: quello di propensione verso obiettivi, di profusione di energie, persistenza di fronte agli ostacoli e recupero delle difficoltà.
Secondo Bandura le persone contribuiscono al proprio funzionamento psicosociale attraverso i processi di AGENTIVITÀ (qualcuno o qualcosa che è in grado di produrre effetto).
In sostanza, il fatto che l'uomo è artefice del proprio destino). L'individuo è quindi l'AGENT (ideatore) dei pensieri, dello sforzo e delle azioni che vuole intraprendere per ottenere il risultato desiderato. L'agentività è favorita da 5 capacità umane: 1. Capacità di simbolizzazione (rappresentare simbolicamente la conoscenza) 2. Capacità di anticipazione (anticipare gli eventi) 3. Capacità di apprendere per imitazione (modeling, esempio della bambola Bobo) 4. Capacità di autoregolazione (stabilire obiettivi e valutare riferimenti a standard interni di prestazione) 5. Capacità autoriflessiva (riflettere in modo consapevole su noi stessi, autoinfluenza). Il concetto di agentività è il punto di partenza della TEORIA SOCIAL COGNITIVA di Bandura, secondo la quale il comportamento sociale si basa su tre principi: 1. Le persone si sforzano di acquisire la padronanza degli eventi 2. Le persone sono influenzate dalle aspettative di successo o fallimento 3. Le persone apprendono attraverso l'osservazione e l'imitazione degli altri.ricercano affiliazione (quindi relazioni affettive solide)
- Le persone cercano di valorizzare "il sé e il mio" (riguardante la propria identità).
- Secondo questa teoria, quindi, la struttura umana opera in una struttura che coinvolge tre fattori in maniera biderazionale: PERSONA, COMPORTAMENTI E AMBIENTE.
PERSONA COMPORTAMENTI AMBIENTE
AUTOEFFICACIA E SCELTE PROFESSIONALI: Bandura dice che le persone con più autoefficacia prendono in considerazione più possibilità professionali e hanno una maggiore riuscita in compiti molto difficili poiché perseverano di più e i loro livelli di ansia sono relativamente bassi.
È diverso invece per chi ha bassi livelli di autoefficacia. Questi individui tenderanno ad escludere a priori alcuni rami lavorativi, anche se potenzialmente questi potrebbero essere convenienti su alcuni punti di vista. Il loro livello di controllo emotivo sarà minore, questo farà sì che
tenderanno spesso ad "arrendersi" di fronte a compiti difficili
Attraverso uno studio longitudinale, sempre Bandura, notò che i bambini con alta autoefficacia erano propensi a scegliere un lavoro che prevedeva molta formazione.
In conclusione, le convinzioni di autoefficacia personale costituiscono importanti determinanti delle traiettorie di carriera, tramite l'influenza che esse esercitano sui processi cognitivi, affettivi emotivazionali che regolano la selezione e la valutazione delle informazioni.
COPING
Questo termine è stato coniato nel 1966 da Lazarus e sta ad indicare "la strategia di fronteggiamento davanti ad un evento stressante".
L'area del coping è stata descritta come lo studio delle reazioni a situazioni estreme.
È importante perché ci permette di capire la diversità la diversità in termini di vulnerabilità.
Ci sono tre approcci principali allo studio del coping:
APPROCCIO STILI DI COPING,
È incentrato sul modo in cui gli individui elaborano e gestiscono le info, le emozioni, affrontar situazioni problematiche e su quanto queste modalità siano durevoli nel tempo e nelle situazioni.
APPROCCIO PSICOANALITICO, mette in luce i meccanismi inconsci che consentono di controllare e gestire l'ansia.
APPROCCIO STRATEGIE E PROCESSI DI COPING, mette in luce come l'individuo sia in stretta relazione con l'ambiente, quindi il coping va letto come l'interazione tra ciò.
Questo comprende 5 strategie generali: 1) strategie incentrate sul problema (comportamenti orientati a risolvere il problema), 2) strategie incentrate sulle emozioni (cambiare la risposta emozionale evocata dalla situazione), 3) supporto sociale (ricercare aiuti concreti e affettivi dagli altri), 4) coping religioso (orientato a ricercare o trasformare il significato delle avversità), 5) ricerca del significato (meccanismo di ristrutturazione cognitiva).
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